Calypso 1:50 dinamico autocostruito

Come regalo di Natale ho chiesto guarda caso un libro sulla Calypso, ma non so cosa mi arriverà.

Io ne ho due molto belli con tante foto:
"La calypso di Jacques Cousteau" di Cousteau-Siverine Fabbri editore
"Tre avventure" di Cousteau-Diole longanesi editore

A proposito, Osvaldo, le foto delle tue versioni arrivano al 1968.

i disegni del libro si fermano al 1968, c'è solo lo spaccato del 1982 che praticamente si differenzia da quella del 1968 solo per la piattaforma dell'elicottero.


la mia scelta della versione è stata "sentimentale" volendo realizzare quella del libro "tre Avventure" del 1973  che ho avuto in regalo dal ragazzino!

Decisione presa! Dopo ore a guardare immagini farò la versione di Osvaldo. Il motivo sta nel fatto che voglio evitare la piattaforma con relativo elicottero e al tempo stesso voglio che ci sia il bulbo a  prua con gli oblò di osservazione. Anche la possibilità di mettere eliche più consone alla propulsione è positivo.
Mi dispiace un po' per la posizione del fumaiolo e per i finestroni della plancia, preferivo quelli tondi stile retrò, ma è mio intento realizzare una riproduzione e non una cosa che si muove sull'acqua ispirata a...

Lo dichiaro già da adesso:
Se vedrete qualcosa di simile al cantiere di Osvaldo non accusatemi di plagio!
Semplicemente perchè ho intenzione di copiare tutto il copiabile!

In ogni caso la struttura dovrà essere completamente diversa per via della meccanica e accessibilità.
Anche alcuni pezzi li realizzerò con la stampante 3D. Se ci riesco vorrei fare tutta la prua in sol pezzo, compreso il bulbo.
E qui credo che stimolerò la curiosità di Silvio in particolare.

Osvaldo, se hai avuto la pazienza di leggere fin qui, mi piacerebbe sapere quanto pesa il tuo modello, giusto per avere un ordine di grandezza. Dovrò stare attento anche a questo aspetto e mi piacerebbe sapere se posso stare largo con la struttura o ridurre al minimo i pesi.

Lo dichiaro già da adesso:
Se vedrete qualcosa di simile al cantiere di Osvaldo non accusatemi di plagio!
Semplicemente perchè ho intenzione di copiare tutto il copiabile!

Giulio vai tranquillo non rischi nessuna denuncia!!!!


Il mio modello (in scala 1:50) pesa circa tre kilogrammi
falsa prua in piombo compresa!!

Giulio Meo Colombo ha scritto:
Anche alcuni pezzi li realizzerò con la stampante 3D. Se ci riesco vorrei fare tutta la prua in sol pezzo, compreso il bulbo.
E qui credo che stimolerò la curiosità di Silvio in particolare.

A tua disposizione Giulio, per quello che riesco a fare. Pronto a darti una mano.

Grazie Osvaldo e grazie Silvio per la vostra disponibilità. Così mi piace un forum.
Sarà un battello a 2^n mani. (2 elevato a n).

Dopo settimane (senza eufemismi) a progettare, disegnare,  verificare, cancellare tutto e ridisegnare alla fine ho tagliato chiglia e ordinate. Sono solo appoggiate in posa per la foto.

Sono arrivati anche gli assi portaeliche:



Le eliche andranno cambiate, ma non sarà un problema. Da un punto di vista dinamico sono proprio dei buoni componenti: hanno dei cuscinetti a sfere a ognuna delle estremità, per l'elica si può usare sia l'attacco filettato che quello con l'incastro.
l'unco neo è che il diametro esterno della guaina è un po' fuori scala. Sulla Calypso sono da circa 6 mm, questi sono da 8. Inoltre nella nave reale c'è un tratto di asse "nudo", fuori dalla guaina, cosa che non realizzerò per diversi motivi tenici.



Non sarà l'unico compromesso per rendere il modello navigante. In effetti impiego molto tempo a immaginare come andranno realizzati gli accessi all'interno dello scafo a modello finito. Anche se non ho ancora incollato nulla devo prevedere già da adesso come strutturare lo scheletro. La soluzione che ho scelto è quasi definitiva, ve la mostrerò quando arriverà il momento.

Dimenticavo:
Buona Befana a tutti, e con questa è finita la serie degli auguri (e delle ferie, purtroppo   )

Giulio,
direi che hai dato un'ottimo avvio al progetto!

poco male ... lo sappiamo solo noi ...

lo credo ... diventa un lavoro piuttosto complesso che richiede anche una certa attrezzatura ... il compromesso va accettato.

Ho realizzato il primo fasciame, dal ponte di coperta il giù.






Ho usato la tecnica di listelli interi da prua a poppa. In effetti, dopo un po' di cartavetro non avrei necessità estetica di un secondo fasciame, cosa che invece metterò per motivi di robustezza. Poichè ho intenzione di resinare fino a questa altezza continuerò la parte superiore dopo la resina e dopo aver montato la meccanica.

Sembra molto bassa con le murate, non vedo l'ora di iniziare a riconoscerla.

Bravissimo Giulio!
Beati voi che fate quei fasciami così netti, puliti, perfetti...

Giulia ha scritto:Sembra molto bassa con le murate, non vedo l'ora di iniziare a riconoscerla.

E' bassa di murate, perchè arrivo subito sotto l'incintone, mancano ancora 2,8 cm.

Silvio ha scritto:Bravissimo Giulio!
Beati voi che fate quei fasciami così netti, puliti, perfetti...

Grazie Silvio, i complimenti fanno sempre piacere!
Comunque ti dirò che sono rimasto sorpreso io stesso: dopo un paio d'ore di cartavetro lo scafo è perfetto per ospitare il secondo fasciame, senza un'ombra di stucco. Secondo me i motivi sono diversi: è un tipo di lavoro che è difficile da spiegare, quindi ogni modello verrà meglio del precedente solo a causa dell'esperienza.
Poi questa nave ha un andamento "facile" e lineare, senza bruschi cambi di curvatura.
Ma ho il sospetto che la cosa più importante stia nel fatto che non mi fidavo del disegno delle ordinate... avendole disegnate io in gran parte
Quindi prima di incollare i listelli controllavo e ricontrollavo l'andamento, inserendo  spessori da 0,5 a 1 mm sull'ordinata o grattando un po' qua e là.
Questo mi è servito da insegnamento: anche quando abbiamo tutti i disegni costruttivi già pronti, o addirittura chiglia e ordinate tagliate al laser in un kit, non dovremmo fidarci comunque: tutti possono sbagliare, e poi basta che un'ordinata non sia perfettamente allineata su uno dei tre assi che ti sposta tutto, basta 1 mm, quindi meglio correggere prima di incollare i listelli.

Bel lavoro!
Pensa che io la prima versione della Calypso l'ho buttata! era trooooooppo brutta!!!!

Terminato anche il secondo fasciame della parte bassa.
Adesso, dopo una doverosa scartavetrata, devo sciogliere il dubbio amletico se resinare solo all'interno o anche all'esterno.



PS. Le foto che faccio con il telefonino sono una vera schifezza. Per il futuro mi impegno a usare una forocamera seria.

Giulio,
hai dubbi su questo? ... interno ed esterno direi ... tieni conto che la tua fibra è il legno stesso, non occorrono altri tessuti... come resina mi raccomando, usa la epossidica e non la poliestere

Per i miei modelli ho sempre usato resina epossidica sia all'esterno che all'interno. Non uso più da tempo il secondo fasciame ma preferisco dare una bella stuccata con bicomponente per autocarrozzeria carteggiato fino alla nausea.
Se hai un buon telefonino, hai anche una valida macchina fotografica. Prova a tenerlo appoggiato ad un supporto in modo che non si muova durante lo scatto.
Hai fatto uno scafo stupendo.

Gianni ha scritto:Se hai un buon telefonino, hai anche una valida macchina fotografica. Prova a tenerlo appoggiato ad un supporto in modo che non si muova durante lo scatto.
Hai fatto uno scafo stupendo.

Il punto è proprio questo, il mio telefonino non ha l'antivibrazione, e specialmente con poca luce dovrei avere un treppiedi. Ho provato con una buona macchina, va un po' meglio. Credo che dovrei comunque appoggiarla per tenerla ferma.

Grazie per lo scafo stupendo, piace molto anche  me e non vorrei distruggerlo con la resina. Di stucco non ne ho bisogno, non ho neanche i buchi degli spilli perchè per il secondo fasciame ho usato solo nastro di carta.

Marco ha scritto:hai dubbi su questo? ... interno ed esterno direi ... tieni conto che la tua fibra è il legno stesso, non occorrono altri tessuti... come resina mi raccomando, usa la epossidica e non la poliestere

Ho l'epossidica della Prochima E223. Tempo di catalizzazione 5 ore. La fate facile voi...   L'ultima volta che l'ho usata all'esterno sul Mississippi non sapevo se buttare tutto o tentare un recupero. Ho recuperato.
Comunque credo che abbiate ragione. Se ho sbagliato in passato qualcosa avrò imparato, per esempio che la resina va passata come una vernice, senza esagerare perchè altrimenti cola proprio come una vernice. La passerò prima all'interno e se capisco di aver imparato qualcosa mi faccio coraggio e la passo anche fuori.

Giulio ti seguo con interesse anche se non sono uno specialista di radiocomandato.
Cordiali saluti
Giorgio

La stuccatura esterna con bicomponente per autocarrozzeria non serve per tappare i buchi ma per rendere la struttura resistente all'acqua.

Io per rendere impermeabile lo scafo uso vernice trasparente per imbarcazioni "VERE", per un modello ne avrai in abbondanza, comunque scegli tu cosa preferisci.

attenzione lo scopo della resina più che ottenere impermeabilità, e lo fa benissimo è quindi un valore aggiunto, è quello di "legare" tutto (ossatura e fasciame) rendendo lo scafo un unico pezzo.
Allacciandomi a questo Giulio ti ricordo, semmai dovesse sfuggirti, che prima di incollare i ponti andranno anch'essi resinati sulla faccia interna, se poi l'incolli con epossidica avrai un legame continuo tra bagli e ponte allo stesso modo che hai tra costole e fasciame.

Non vorrei ripetermi, ma ringrazio tutti per l'attenzione e i consigli pratici, anche se magari applicherò quello che mi serve per il mio modello attuale, ma che in futuro potranno servirmi comunque.
Il ponte basso, quello posteriore, è già stato incollato con vinavil ai bagli e ho tentato nel resinare dall'interno la giuntura anche se non credo di aver bisogno di altra robustezza. Se non devo fare un motoscafo che rischia di schiantarsi a 50 Km/h contro la banchina il vinavil non mi ha mai tradito. In passato quando ho tentato di staccare due componenti in legno legati con il vinavil si è spezzato il legno ma non la giuntura. Per il fasciame e il rendere solidale questo alla struttura credo che la resina sia molto utile come rinforzo, specialmente se la passerò come alla fine ho deciso sia all'interno che all'esterno. Per quanto riguarda l'impermeabilizzazione credo che resina all'interno ed esterno, fondo e tre mani di vernice siano più che sufficienti per l'uso che ne farò. Se va bene il modello vedrà l'acqua una volta all'anno. Tra l'altro già sperimentato su altri 2 modelli.
Infine ho messo in pratica un consiglio che mi ha dato Marco tempo fa: poichè la volta scorsa la resina ha impiegato una settimana per smettere di essere appiccicosa Marco mi avevo consigliato di mettere il modello su un termosifone. Ora a casa mia questo non è possibile perchè sopra c'è una piccola mensola di marmo, ma ho realizzato un sostegno con filo di ferro tipo quello per stampelle che lo colloca in zona calda, anche se staccato di qualche cm dal termosifone. Il risultato è che dopo 20 ore la resina è quasi a posto.

Ciao Giulio Meo Colombo
lavoro bellissimo, scafo molto lineare e robusto, molto pulito. Veramente eccezionale la ... trovata .. dello scafo fatto asciugare davanti al termosifone.. è proprio vero che i modellisti ne hanno sempre una... da tirare fuori dal proprio ingegno ...
Buon vento

Si ma sai che rischio! Se il legno è un po' troppo umido dopo la verniciatura ed il termo è troppo caldo, rischia di trovare lo scafo piegato se il legno si butta.