Ultimi argomenti attivi
Cerca
Parole chiave
Migliori postatori
Argomenti più attivi
Argomenti più visti
Ora Online
Statistiche
I nostri utenti hanno pubblicato un totale di 109668 messaggi in 3741 argomenti
Abbiamo 7422 membri registrati
L'ultimo utente registrato è idrico
+8
MoVi48
gargia68
omel64
Giorgio 45
Walkyrja
alessandroROMA
cantierimodellinavali
Giulio Meo Colombo
12 partecipanti
Peschereccio della Cantabria dinamico
alessandroROMA- Capitano di vascello
-
Numero di messaggi : 1000
Data d'iscrizione : 27.03.13
Età : 52
- Messaggio n°51
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
Io metterei il secondo fasciame e lascerei a vista il legno sopra la linea di galleggiamento e sotto vernicerei di nero. Lo so non è poi tanto originale ma quello in foto non mi piace e secondo me alla lunga stanca.
Giulio Meo Colombo- Capitano di vascello
-
Numero di messaggi : 988
Data d'iscrizione : 19.06.17
Età : 70
Località : Milano
Umore : sospeso
- Messaggio n°52
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
Tanto per farvi vedere che non stiamo qui a pettinare le bambole (la citazione non è mia ) ho completato il secondo fasciame:
ed ho anche steso la resina nella parte interna.
A tale proposito finalmente sono riuscito a fare un lavoro decente, tanto che la passerò anche all'esterno, per impermeabilizzare e proteggere il legno dall'acqua.
Rispetto al passato, questa volta mi sono imposto, orologio alla mano, di mescolare i componenti per almeno cinque minuti. Penso sia un passaggio fondamentale in quanto dopo un giorno e mezzo aveva già perso l'appiccicosità, contro una settimana delle esperienze passate.
Ho poi preparato i pezzi del timone e relativi componenti elettromeccanici, compresa filettatura dell'asse. Il servo, anche se di dimensioni standard, è esagerato (digitale da 20 Kg/cm) ma questo avevo in casa.
Mi serve sono una piattina di ottone per fissare l'asse alla pala, che non ho.
Sto prendendo appunti sui vari pezzi che mi mancano perchè a Milano e dintorni in pratica non esistono più negozi per il nostro tipo di modellismo. L'unica è ordinare in internet e devo fare un ordine abbastanza completo.
ed ho anche steso la resina nella parte interna.
A tale proposito finalmente sono riuscito a fare un lavoro decente, tanto che la passerò anche all'esterno, per impermeabilizzare e proteggere il legno dall'acqua.
Rispetto al passato, questa volta mi sono imposto, orologio alla mano, di mescolare i componenti per almeno cinque minuti. Penso sia un passaggio fondamentale in quanto dopo un giorno e mezzo aveva già perso l'appiccicosità, contro una settimana delle esperienze passate.
Ho poi preparato i pezzi del timone e relativi componenti elettromeccanici, compresa filettatura dell'asse. Il servo, anche se di dimensioni standard, è esagerato (digitale da 20 Kg/cm) ma questo avevo in casa.
Mi serve sono una piattina di ottone per fissare l'asse alla pala, che non ho.
Sto prendendo appunti sui vari pezzi che mi mancano perchè a Milano e dintorni in pratica non esistono più negozi per il nostro tipo di modellismo. L'unica è ordinare in internet e devo fare un ordine abbastanza completo.
A alessandroROMA piace questo messaggio.
MoVi48- Capitano di corvetta
-
Numero di messaggi : 330
Data d'iscrizione : 29.08.20
Età : 76
Località : LEGNAGO (VR)
- Messaggio n°53
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
Ciao Giulio, ti seguo sempre con molto piacere e interessamento.
Anche se io sono “innamorato” dello “statico antico” non posso esimermi dal riconoscere che quello che stai realizzando è qualcosa di straordinario e che denota, senza dubbio, un’ottima padronanza e conoscenza tecnica sul modellismo dinamico e ancor di più una vera passione per questo settore.
Purtroppo non sono in grado di interloquire sull'argomento, mi trovo ancora nella posizione di acquisizione di esperienza e quel poco che ho appreso finora, lo esprimo con le foto pubblicate nel WIP del RC.
FORZA Giulio.
Anche se io sono “innamorato” dello “statico antico” non posso esimermi dal riconoscere che quello che stai realizzando è qualcosa di straordinario e che denota, senza dubbio, un’ottima padronanza e conoscenza tecnica sul modellismo dinamico e ancor di più una vera passione per questo settore.
Purtroppo non sono in grado di interloquire sull'argomento, mi trovo ancora nella posizione di acquisizione di esperienza e quel poco che ho appreso finora, lo esprimo con le foto pubblicate nel WIP del RC.
FORZA Giulio.
alessandroROMA- Capitano di vascello
-
Numero di messaggi : 1000
Data d'iscrizione : 27.03.13
Età : 52
- Messaggio n°54
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
Che tipo di resina stai usando?
Giulio Meo Colombo- Capitano di vascello
-
Numero di messaggi : 988
Data d'iscrizione : 19.06.17
Età : 70
Località : Milano
Umore : sospeso
- Messaggio n°55
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
Troppo buono, Vinicio, troppo buono
Anzi ti dirò che quando passerò alla realizzazione di alcuni particolari che non si prestano ad essere stampati in 3D ti chiederò qualche dritta, se vorrai essere così gentile...
Alessandro, la resina che ho usato è la Prochima E 223 (epossidica) che avevo acquistato 3 modelli fa, annata 2017. E' indicato sulla confezione, come il vino. E si sa che la resina, come il vino, con l'invecchiamento migliora
Questo è un estratto delle caratteristiche:
Formulato limpido incolore con bassissima tendenza all’ingiallimento. Indicato per
stratificazioni a freddo con tessuti in fibra di vetro, carbonio, aramidica e ibridi,
permette di ottenere laminati con buone qualità meccaniche, si presenta anche
discretamente flessibile e quindi in grado di assorbire gli urti.
Può essere usato anche per colate anche di grandi dimensioni se opportunamente
caricato perché dotato di lungo pot-life e basso picco esotermico.
Il lungo pot-life e la possibilità di far polimerizzare completamente a temperatura
ambiente, ...
Caratteristiche della miscela
Viscosità della miscela (a 25°C) 800-900 cPs
Densità (a 25°C) 1,05 gr/cm3
Rapporto base/indurente 100/20 peso/peso
Pot-life massa di gr. 200 a 25°C) > 5 ore
Indurimento apparente ( film di 1 mm a 25°C) 24 ore
Indurimento totale (film di 1 mm a 25°C) 96 ore
Indurimento apparente (film di 1 mm a 50°C) 6 ore
Indurimento totale (film di 1 mm a 80°C) 12 ore
E queste le modalità di preparazione, che mi hanno convinto a mescolare bene i componenti:
Preparazione del prodotto
Non occorrono bilance di precisione per pesare i componenti, poiché possono essere
dosati anche in volume: l’indurente che è un addotto poliammidico ha un buon
margine di tolleranza e quindi piccoli errori nel dosaggio (max 5%) non
compromettono il buon esito.
Importante è la corretta miscelazione: si consiglia di effettuarla in contenitori a parete
e fondo liscio in modo da evitare che nella pareti possa rimanere una patina di
prodotto (generalmente la BASE, meno liquida) non perfettamente miscelato così da
scongiurare un mancato indurimento
E meno male che ha un buon margine di tolleranza nel dosaggio. Nel preparare 120 g. di resina, dove il catalizzatore è 20 g, posso sbagliare di ben 1 grammo
Anzi ti dirò che quando passerò alla realizzazione di alcuni particolari che non si prestano ad essere stampati in 3D ti chiederò qualche dritta, se vorrai essere così gentile...
Alessandro, la resina che ho usato è la Prochima E 223 (epossidica) che avevo acquistato 3 modelli fa, annata 2017. E' indicato sulla confezione, come il vino. E si sa che la resina, come il vino, con l'invecchiamento migliora
Questo è un estratto delle caratteristiche:
Formulato limpido incolore con bassissima tendenza all’ingiallimento. Indicato per
stratificazioni a freddo con tessuti in fibra di vetro, carbonio, aramidica e ibridi,
permette di ottenere laminati con buone qualità meccaniche, si presenta anche
discretamente flessibile e quindi in grado di assorbire gli urti.
Può essere usato anche per colate anche di grandi dimensioni se opportunamente
caricato perché dotato di lungo pot-life e basso picco esotermico.
Il lungo pot-life e la possibilità di far polimerizzare completamente a temperatura
ambiente, ...
Caratteristiche della miscela
Viscosità della miscela (a 25°C) 800-900 cPs
Densità (a 25°C) 1,05 gr/cm3
Rapporto base/indurente 100/20 peso/peso
Pot-life massa di gr. 200 a 25°C) > 5 ore
Indurimento apparente ( film di 1 mm a 25°C) 24 ore
Indurimento totale (film di 1 mm a 25°C) 96 ore
Indurimento apparente (film di 1 mm a 50°C) 6 ore
Indurimento totale (film di 1 mm a 80°C) 12 ore
E queste le modalità di preparazione, che mi hanno convinto a mescolare bene i componenti:
Preparazione del prodotto
Non occorrono bilance di precisione per pesare i componenti, poiché possono essere
dosati anche in volume: l’indurente che è un addotto poliammidico ha un buon
margine di tolleranza e quindi piccoli errori nel dosaggio (max 5%) non
compromettono il buon esito.
Importante è la corretta miscelazione: si consiglia di effettuarla in contenitori a parete
e fondo liscio in modo da evitare che nella pareti possa rimanere una patina di
prodotto (generalmente la BASE, meno liquida) non perfettamente miscelato così da
scongiurare un mancato indurimento
E meno male che ha un buon margine di tolleranza nel dosaggio. Nel preparare 120 g. di resina, dove il catalizzatore è 20 g, posso sbagliare di ben 1 grammo
A alessandroROMA piace questo messaggio.
alessandroROMA- Capitano di vascello
-
Numero di messaggi : 1000
Data d'iscrizione : 27.03.13
Età : 52
- Messaggio n°56
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
Grazie per la risposta cosi corposa, queste risposte sono proprio quelle che piacciono a me, piene di informazioni.
Leggendo quello che hai scritto mi sembra un’ottima scelta e, appena posso, voglio confrontarla con quella che presi io.
Poi mi hai fatto ricordare che, in effetti, il terrore di chi usa le resine è il mancato indurimento.
Per quanto riguarda il dosaggio basta stare attenti ed essere precisi, io controllo pure il peso per ulteriore verifica, oltre al volume. In ogni caso quello che conta è la proporzione fra resina e reagente, o la si rispetta in volume perché si hanno recipienti graduati o la si rispetta in volume avendo un bilancino, è la stessa cosa.
Se si mescola per troppo poco tempo si rischia non attivare bene la reazione mentre se ci si sta troppo si rischia che inizia a solidificare mentre giriamo, oppure dopo mentre la spalmiamo. Da quanto scrivi questa che hai scelto è molto “docile” e ti permette di stare molto tempo a miscelare.
Per mescolare gli smalti Humbrol Enamel, dopo aver fissato bene i vasetti onde evitare che volassero via, ho usato un piccolo motorino elettrico alimentato con alimentatore da cellulare. Al pignone ho collegato una paletta ma ci si può mettere una sorta di elica in metallo che è più efficiente. Il risultato è stato ottimo, si fa prima e non ci si stanca, forse si potrebbe applicare anche alla resina … cinque minuti a girare non passano mai.
Quando scrivi: “può essere usato anche per colate di grandi dimensioni se opportunamente caricato …” che intendi per opportunamente caricato ? Sono curioso di questo aspetto perché quella che usai io non era affatto adatta alle colate e l’ho scoperto sperimentalmente rischiando di fare grossi danni.
Sei sicuro che non siano soggette a scadenze? Oppure pensi che le eventuali scadenze indicate non abbiano un reale valore? Te lo chiedo perché io dopo la scadenza non uso nessun materiale, nemmeno i siliconi per paura di una cattiva resa. Non è che li butto il giorno dopo, ma dopo molto tempo si.
Leggendo quello che hai scritto mi sembra un’ottima scelta e, appena posso, voglio confrontarla con quella che presi io.
Poi mi hai fatto ricordare che, in effetti, il terrore di chi usa le resine è il mancato indurimento.
Per quanto riguarda il dosaggio basta stare attenti ed essere precisi, io controllo pure il peso per ulteriore verifica, oltre al volume. In ogni caso quello che conta è la proporzione fra resina e reagente, o la si rispetta in volume perché si hanno recipienti graduati o la si rispetta in volume avendo un bilancino, è la stessa cosa.
Se si mescola per troppo poco tempo si rischia non attivare bene la reazione mentre se ci si sta troppo si rischia che inizia a solidificare mentre giriamo, oppure dopo mentre la spalmiamo. Da quanto scrivi questa che hai scelto è molto “docile” e ti permette di stare molto tempo a miscelare.
Per mescolare gli smalti Humbrol Enamel, dopo aver fissato bene i vasetti onde evitare che volassero via, ho usato un piccolo motorino elettrico alimentato con alimentatore da cellulare. Al pignone ho collegato una paletta ma ci si può mettere una sorta di elica in metallo che è più efficiente. Il risultato è stato ottimo, si fa prima e non ci si stanca, forse si potrebbe applicare anche alla resina … cinque minuti a girare non passano mai.
Quando scrivi: “può essere usato anche per colate di grandi dimensioni se opportunamente caricato …” che intendi per opportunamente caricato ? Sono curioso di questo aspetto perché quella che usai io non era affatto adatta alle colate e l’ho scoperto sperimentalmente rischiando di fare grossi danni.
Sei sicuro che non siano soggette a scadenze? Oppure pensi che le eventuali scadenze indicate non abbiano un reale valore? Te lo chiedo perché io dopo la scadenza non uso nessun materiale, nemmeno i siliconi per paura di una cattiva resa. Non è che li butto il giorno dopo, ma dopo molto tempo si.
Giulio Meo Colombo- Capitano di vascello
-
Numero di messaggi : 988
Data d'iscrizione : 19.06.17
Età : 70
Località : Milano
Umore : sospeso
- Messaggio n°57
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
Ciao Alessandro
No, non è la stessa cosa. Non è detto che il peso specifico sia uguale per i due componenti e che in aggiunta non vari nello stesso modo al variare della temperatura.
In questo caso è stato dichiarato dal produttore che le proporzioni sono quasi uguali tra peso e volume.
Oltretutto si dovrebbe usare un unico misurino dove mescoliamo i componenti per poi buttarlo dopo l'operazione (ti sfido poi a pulirlo per riutilizzarlo).
Questa caratteristica ha i pro e i contro: dei pro abbiamo già detto, per contro dobbiamo aspettare un po' di più perchè tutto si compatti (ma se si miscela bene non è un grosso problema); poi soprattutto in 5 ore la resina ha tutto il tempo di "assestarsi" come vuole. Per fare un esempio, nel resinare la parte interna se abbondiamo troppo la resina tende a scendere per gravità e ad accumularsi tra chiglia e fondo. Nel mio caso l'ho fatto di proposito perchè mi interessava che andasse a sigillare e a rinforzare proprio quel punto.
Con l'esterno dovrò essere molto più "tirchio"
L'ho presa perchè all'epoca ho messo del tessuto di vetro all'esterno e supponevo (giustamente) che in una ventina di minuti non ce l'avrei mai fatta. Il risultato è stato deludente per la mia inesperienza e per aver abbondato troppo, con evidenti colature che ho grattato per ore.
Probabilmente per il prossimo acquisto ne prenderò una con mezz'ora di tempo.
Probabilmente sì, ma nel mio caso non era citato nè sulla confezione nè nelle specifiche. C'era solo la data di nascita. Quella del vino era una battuta...
Non so se l'idea del frullino per mescolare si possa adattare alla resina. Tra l'altro quello che mi frena è come pulire gli attrezzi che usi. Per i pennelli uso quelli peggiori che ho, mettendo in conto di gettarli. Anche se ci provo a pulirli con l'acquaragia, restano comunque una schifezza.
Alessandro ha scritto:Per quanto riguarda il dosaggio basta stare attenti ed essere precisi, io controllo pure il peso per ulteriore verifica, oltre al volume. In ogni caso quello che conta è la proporzione fra resina e reagente, o la si rispetta in volume perché si hanno recipienti graduati o la si rispetta in volume avendo un bilancino, è la stessa cosa.
No, non è la stessa cosa. Non è detto che il peso specifico sia uguale per i due componenti e che in aggiunta non vari nello stesso modo al variare della temperatura.
In questo caso è stato dichiarato dal produttore che le proporzioni sono quasi uguali tra peso e volume.
Oltretutto si dovrebbe usare un unico misurino dove mescoliamo i componenti per poi buttarlo dopo l'operazione (ti sfido poi a pulirlo per riutilizzarlo).
Come si evince dalla specifiche questa resina ha un tempo di indurimento di 5 ore, quindi il problema non si pone.Alessandro ha scritto:Se si mescola per troppo poco tempo si rischia non attivare bene la reazione mentre se ci si sta troppo si rischia che inizia a solidificare mentre giriamo, oppure dopo mentre la spalmiamo. Da quanto scrivi questa che hai scelto è molto “docile” e ti permette di stare molto tempo a miscelare.
Questa caratteristica ha i pro e i contro: dei pro abbiamo già detto, per contro dobbiamo aspettare un po' di più perchè tutto si compatti (ma se si miscela bene non è un grosso problema); poi soprattutto in 5 ore la resina ha tutto il tempo di "assestarsi" come vuole. Per fare un esempio, nel resinare la parte interna se abbondiamo troppo la resina tende a scendere per gravità e ad accumularsi tra chiglia e fondo. Nel mio caso l'ho fatto di proposito perchè mi interessava che andasse a sigillare e a rinforzare proprio quel punto.
Con l'esterno dovrò essere molto più "tirchio"
L'ho presa perchè all'epoca ho messo del tessuto di vetro all'esterno e supponevo (giustamente) che in una ventina di minuti non ce l'avrei mai fatta. Il risultato è stato deludente per la mia inesperienza e per aver abbondato troppo, con evidenti colature che ho grattato per ore.
Probabilmente per il prossimo acquisto ne prenderò una con mezz'ora di tempo.
Alessandro ha scritto:Sei sicuro che non siano soggette a scadenze?
Probabilmente sì, ma nel mio caso non era citato nè sulla confezione nè nelle specifiche. C'era solo la data di nascita. Quella del vino era una battuta...
Non so se l'idea del frullino per mescolare si possa adattare alla resina. Tra l'altro quello che mi frena è come pulire gli attrezzi che usi. Per i pennelli uso quelli peggiori che ho, mettendo in conto di gettarli. Anche se ci provo a pulirli con l'acquaragia, restano comunque una schifezza.
alessandroROMA- Capitano di vascello
-
Numero di messaggi : 1000
Data d'iscrizione : 27.03.13
Età : 52
- Messaggio n°58
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
Giulio Meo Colombo ha scritto:
No, non è la stessa cosa. Non è detto che il peso specifico sia uguale per i due componenti e che in aggiunta non vari nello stesso modo al variare della temperatura.
In questo caso è stato dichiarato dal produttore che le proporzioni sono quasi uguali tra peso e volume.
Oltretutto si dovrebbe usare un unico misurino dove mescoliamo i componenti per poi buttarlo dopo l'operazione (ti sfido poi a pulirlo per riutilizzarlo).
Hai perfettamente ragione e, da come mi sono espresso io, hai fatto molto bene a correggermi perché avrei potuto indurre in errore molti lettori del forum.
Per spiegarmi menzionerò le caratteristiche di fabbrica della resina che usai io, avendole a portata di mano, ma il discorso si applica a qualsiasi prodotto.
Ora è chiaro che se il costruttore indica che la proporzione è da riferirsi al volume, la maggior parte delle persone preferisce procurarsi dei recipienti graduati e misurare resina e reagente, senza mettersi a fare dei calcoli che in apparenza sembrano molto complicati. Invece non sono affatto difficili e sono utili qualora una persona non abbia a disposizione l’occorrente e non vuole o non può andarlo a comprare. Facciamo l’esempio che il costruttore abbia indicato la proporzione 100/30 (resina/reagente o se preferite base/indurente) in volume e non ho alcun recipiente graduato, oppure li ho ma non li voglio rovinare perché, come ha correttamente osservato Giulio, è molto difficile pulirli e praticamente si buttano dopo l’uso. Di contro ho un bilancino (come capitò a me) e molti recipienti in vetro di cui devo disfarmi.
A questo punto, come osserva correttamente Giulio, non posso pesare 100 grammi di resina e 30 grammi di reagente perché la proporzione non sarebbe più 100/30=3,3 periodico ma un numero che varia a seconda delle diversità delle densità del reagente e della resina di base. Solo se avessero la stessa densità potrei evitare di fare calcoli.
Nel caso della resina che ho usato io la densità della base è 1,16 gr/cm3 mentre la densità del reagente è 0,96 gr/cm3 , quindi, se utilizzassi rispettivamente 100 e 30 grammi, mi troverei ad avere una proporzione diversa, non più 3,3 periodico ma un numero diverso. Infatti, in volume 100 grammi di resina corrispondono a 86,2 cm3 = 100/1,16 (P=D x V, gr=D x cm3, V=P/D, cm3=gr/D) mentre 30 grammi di indurente corrispondono a 31,25 cm3, = 30/0,96. Si può ben notare che la proporzione fra 86,2 e 31,25 non è più 3,3 periodico (100:30).
Quindi, se una persona ha solo dei contenitori di vetro, un bilancino e nessun recipiente o metodo per misurare in maniera adeguata il volume di sostanze liquide, che deve fare per rispettare la proporzione data?
1. Sceglie il peso della resina a suo piacimento, ad esempio 116 gr (ho scelto questo numero così i calcoli sono più immediati da capire).
2. Calcola il volume corrispondente: VB=PB/D, V= 116/1,16 = 100 cm3.
3. Calcola il volume dell'indurente in base alla proporzione da rispettare per i volumi, 100/VI=100/30, VI= 100/100/30= 100 x 30 / 100 = 30 cm3.
4. Infine calcola il peso dell'indurente: PI = D x VI, P= 0,96 x 30 cm3 = 96/100 x 30= 28,8 gr.
Questo semplicissimo procedimento (alla fine sono tre passaggi banali che si possono fare anche senza calcolatrice lasciando le frazioni) si può applicare a qualsiasi peso che scegliete per la resina base.
Ad esempio, con 100 grammi sarà: VB= VB=PB/D=100/1,16 = 86,20 cm3 circa.
VI=VB/100/30=86,2:100/30= 86,2/3,3 periodico= 25,86 cm3 circa. (infatti 86,2/25,86 fa 3,3 periodico e la proporzione è rispettata)
PI=D x VI= 0,96 x 25,86 = 24,82 gr.
Qualora il costruttore desse come dato di fabbrica la proporzione in peso e si vogliono conoscere le quantità di volume, basta eseguire il ragionamento inverso .
Dando erroneamente per scontato anche questo, stavo dimenticando che bisogna pesare prima le tare per sottrarle al peso lordo e quindi avere il netto delle sostanze pesate.
Giulio Meo Colombo ha scritto:
Probabilmente sì, ma nel mio caso non era citato nè sulla confezione nè nelle specifiche. C'era solo la data di nascita. Quella del vino era una battuta...
Si lo avevo capito che era una battuta, ah ah ah, ma sulla scadenza avevo veramente dei dubbi.
Giulio Meo Colombo ha scritto:
Non so se l'idea del frullino per mescolare si possa adattare alla resina. Tra l'altro quello che mi frena è come pulire gli attrezzi che usi. Per i pennelli uso quelli peggiori che ho, mettendo in conto di gettarli. Anche se ci provo a pulirli con l'acquaragia, restano comunque una schifezza.
Si, in effetti le parti che vanno a contatto con la resina vanno buttate perché è molto difficile ripulirle.
Ecco il link della resina che usai io:
https://www.antichitabelsito.it/resina_epossidica_stratificazione.htm
alessandroROMA- Capitano di vascello
-
Numero di messaggi : 1000
Data d'iscrizione : 27.03.13
Età : 52
- Messaggio n°59
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
alessandroROMA ha scritto:
Quando scrivi: “può essere usato anche per colate di grandi dimensioni se opportunamente caricato …” che intendi per opportunamente caricato ? Sono curioso di questo aspetto perché quella che usai io non era affatto adatta alle colate e l’ho scoperto sperimentalmente rischiando di fare grossi danni.
Con tutto questo scrivere avevo dimenticato la domanda alla quale ero maggiormente interessato.
Giulio Meo Colombo- Capitano di vascello
-
Numero di messaggi : 988
Data d'iscrizione : 19.06.17
Età : 70
Località : Milano
Umore : sospeso
- Messaggio n°60
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
La frase "opportunamente caricato" non è mia, l'ho copiata dalla specifiche. Una volta avevo letto qualcosa a proposito, si possono inglobare materiali inerti come coloranti per avere un effetto acqua, brillantini o altro, ma non ho approfondito perchè per il momento non ho intenzione di fare colate. Piuttosto la cosa fondamentale è che per quasi tutte le resine non puoi fare colate perchè con una massa consistente si scatena una reaziione esotermica che può essere devastante oltre ad assumere un colore caramellato. Le resine adatte alle colate, con un tempo di catalisi più lungo come quella che ho usato, hanno questa possibilità di utilizzo che deve essere espressamente indicata nelle specifiche.
A alessandroROMA piace questo messaggio.
alessandroROMA- Capitano di vascello
-
Numero di messaggi : 1000
Data d'iscrizione : 27.03.13
Età : 52
- Messaggio n°61
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
Giulio Meo Colombo ha scritto: Piuttosto la cosa fondamentale è che per quasi tutte le resine non puoi fare colate perchè con una massa consistente si scatena una reaziione esotermica che può essere devastante oltre ad assumere un colore caramellato.
Verissimo, l'ho imparato a mie spese, nessuno mi aveva messo in guardia. Per puro caso non ho danneggiato nulla di importante. Solo dopo la reazione indesiderata mi sono interrogato sulle cause e mi sono documentato un pò. Molto poco a dir la verità.
cantierimodellinavali- Admin
-
Numero di messaggi : 4415
Data d'iscrizione : 17.10.11
Età : 66
Località : Roma
Umore : Mhhh ... vediamo un pò, oggi ...
- Messaggio n°62
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
Giulio, Alessandro,
ci sono le cosiddette "microsfere", ne esistono di molti tipi: in silice, policarbonato, organiche ed inorganiche, idrossido di alluminio, vetro ecc.
Io quando realizzai i CUV38 (cinque unità) in colata utilizzai le microsfere di idrossido di alluminio, possiede un basso assorbimento di resina e consente di ottenere impasti con un rapporto di 2 kg di carica su 1 kg di resina senza perdere in scorrevolezza.
Se a qualcuno può interessare me ne è avanzato parecchio ...
... "opportunamente caricato" non è mia, l'ho copiata dalla specifiche. Una volta avevo letto qualcosa a proposito, si possono inglobare materiali inerti ...
Io quando realizzai i CUV38 (cinque unità) in colata utilizzai le microsfere di idrossido di alluminio, possiede un basso assorbimento di resina e consente di ottenere impasti con un rapporto di 2 kg di carica su 1 kg di resina senza perdere in scorrevolezza.
Se a qualcuno può interessare me ne è avanzato parecchio ...
_________________
A alessandroROMA piace questo messaggio.
cantierimodellinavali- Admin
-
Numero di messaggi : 4415
Data d'iscrizione : 17.10.11
Età : 66
Località : Roma
Umore : Mhhh ... vediamo un pò, oggi ...
- Messaggio n°63
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
... Tra l'altro quello che mi frena è come pulire gli attrezzi che usi. Per i pennelli uso quelli peggiori che ho, mettendo in conto di gettarli. Anche se ci provo a pulirli con l'acquaragia, restano comunque una schifezza...
_________________
alessandroROMA- Capitano di vascello
-
Numero di messaggi : 1000
Data d'iscrizione : 27.03.13
Età : 52
- Messaggio n°64
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
cantierimodellinavali ha scritto:
ci sono le cosiddette "microsfere", ne esistono di molti tipi: in silice, policarbonato, organiche ed inorganiche, idrossido di alluminio, vetro ecc.
Io quando realizzai i CUV38 (cinque unità) in colata utilizzai le microsfere di idrossido di alluminio, possiede un basso assorbimento di resina e consente di ottenere impasti con un rapporto di 2 kg di carica su 1 kg di resina senza perdere in scorrevolezza.
..
In pratica a che servono queste microsfere?
Che differenza c'è fra una resina bicomponente normale (base/indurente) e una resina bicomponente caricata, cioè arricchita con queste microsfere? A parità di prodotto.
Se le mischio insieme ad una resina non adatta alle colate, la rende adatta allo scopo perché disinnesca la reazione indesiderata?
cantierimodellinavali- Admin
-
Numero di messaggi : 4415
Data d'iscrizione : 17.10.11
Età : 66
Località : Roma
Umore : Mhhh ... vediamo un pò, oggi ...
- Messaggio n°65
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
Alessandro,
si usano quando ci sono necessità di produrre manufatti di grossi volumi, essenzialmente per evitare reazioni esotermiche come detto da voi prima,
poi per abbattere i costi (la resina costa più delle microsfere) infine ma non per ultimo a seconda della tipologia di permettono di:
- produrre manufatti più pesanti
- produrre manufatti più leggeri
- produrre manufatti più facilmente carteggiabili
- produrre manufatti più resistenti alle rotture
- evitare colature per quantità elevate di resina
- fare impasti per stuccature
no, puoi usarle per tutti i tipi di resine ovvero: epossidiche, poliesteri e poliuretaniche
... In pratica a che servono queste microsfere? ... Che differenza c'è fra una resina bicomponente normale (base/indurente) e una resina bicomponente caricata, cioè arricchita con queste microsfere? A parità di prodotto...
poi per abbattere i costi (la resina costa più delle microsfere) infine ma non per ultimo a seconda della tipologia di permettono di:
- produrre manufatti più pesanti
- produrre manufatti più leggeri
- produrre manufatti più facilmente carteggiabili
- produrre manufatti più resistenti alle rotture
- evitare colature per quantità elevate di resina
- fare impasti per stuccature
... Se le mischio insieme ad una resina non adatta alle colate, la rende adatta allo scopo perché disinnesca la reazione indesiderata? ...
_________________
alessandroROMA- Capitano di vascello
-
Numero di messaggi : 1000
Data d'iscrizione : 27.03.13
Età : 52
- Messaggio n°66
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
cantierimodellinavali ha scritto:
Alessandro, se ti capita di andarci fammelo sapere così ti accompagno e con la scusa ci conosciamo di persona, io ci abito relativamente vicino a quel negozio.
Parlando di via Bari, dopo il 29 dicembre troverò un giorno per andarci, devo prendere alcune cosette. Il giorno prima ti avviso con un messaggio privato, così se ci sei ti offro volentieri un caffè. Tutt'è trovare parcheggio.
Giulio scusami per l'intromissione.
cantierimodellinavali- Admin
-
Numero di messaggi : 4415
Data d'iscrizione : 17.10.11
Età : 66
Località : Roma
Umore : Mhhh ... vediamo un pò, oggi ...
- Messaggio n°67
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
Va bene Alessandro
Giulio scusa anche me
Giulio scusa anche me
_________________
Giulio Meo Colombo- Capitano di vascello
-
Numero di messaggi : 988
Data d'iscrizione : 19.06.17
Età : 70
Località : Milano
Umore : sospeso
- Messaggio n°68
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
Ciao a tutti,
i lavori procedono, e a breve mostrerò qualche foto.
oggi invece sono fermi perchè ieri ho fatto la terza dose e oggi ho 38, mi fa male il braccio (ma non tanto) e soprattutto mi sento un po' rimbambito (ma questa era una condizione pregressa e cronica ).
Stanotte causa febbre ho avuto degli incubi modellistici:
Dose booster: mi veniva in mente quando facevo la miscela per gli aeromodelli, e aggiungevo un 5% di nitrometano a metanolo e olio di ricino per un effetto booster per voli impegnativi. Avranno messo la percentuale giusta?
Reazione esotermica (febbre): pensavo: ma la mia epossidica ha un tempo di reazione di 5 ore. Perchè la febbre mi è arrivata dopo 12?
Dolore al braccio: Ma io ho un bellissimo Proxxon per tagliare il legno, perchè mi fa male il braccio?
Tornando seri, per quanto possibile: scrivo perchè ho una domanda da fare agli esperti: a cosa servono quelle protuberanze indicate dalle frecce?
Spero di stare un po' meglio per la call di questa sera. A dopo.
i lavori procedono, e a breve mostrerò qualche foto.
oggi invece sono fermi perchè ieri ho fatto la terza dose e oggi ho 38, mi fa male il braccio (ma non tanto) e soprattutto mi sento un po' rimbambito (ma questa era una condizione pregressa e cronica ).
Stanotte causa febbre ho avuto degli incubi modellistici:
Dose booster: mi veniva in mente quando facevo la miscela per gli aeromodelli, e aggiungevo un 5% di nitrometano a metanolo e olio di ricino per un effetto booster per voli impegnativi. Avranno messo la percentuale giusta?
Reazione esotermica (febbre): pensavo: ma la mia epossidica ha un tempo di reazione di 5 ore. Perchè la febbre mi è arrivata dopo 12?
Dolore al braccio: Ma io ho un bellissimo Proxxon per tagliare il legno, perchè mi fa male il braccio?
Tornando seri, per quanto possibile: scrivo perchè ho una domanda da fare agli esperti: a cosa servono quelle protuberanze indicate dalle frecce?
Spero di stare un po' meglio per la call di questa sera. A dopo.
cantierimodellinavali- Admin
-
Numero di messaggi : 4415
Data d'iscrizione : 17.10.11
Età : 66
Località : Roma
Umore : Mhhh ... vediamo un pò, oggi ...
- Messaggio n°69
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
Giulio,
sono Anodi, più propriamente detti "Anodi Sacrificali" servono per proteggere della corrosione galvanica.
Vanno installati nei punti critici per proteggere l’imbarcazione dalle correnti galvaniche, si utilizzano installandoli nei punti critici, sono blocchi di metallo di zinco, di alluminio ed anche di magnesio.
Essendo di materiale meno resistente si consumano per primi preservando i materiali che compongono il motore, la trasmissione, la chiglia, l’elica, l’asse etc su cui è applicato.
Solitamente non si verniciano per avere le prestazioni massime ed aver un controllo più facile dello stato di corrosione affinché possano essere sostituiti per tempo.
sarebbero questi che ho messo io:... a cosa servono quelle protuberanze indicate dalle frecce? ...
sono Anodi, più propriamente detti "Anodi Sacrificali" servono per proteggere della corrosione galvanica.
Vanno installati nei punti critici per proteggere l’imbarcazione dalle correnti galvaniche, si utilizzano installandoli nei punti critici, sono blocchi di metallo di zinco, di alluminio ed anche di magnesio.
Essendo di materiale meno resistente si consumano per primi preservando i materiali che compongono il motore, la trasmissione, la chiglia, l’elica, l’asse etc su cui è applicato.
Solitamente non si verniciano per avere le prestazioni massime ed aver un controllo più facile dello stato di corrosione affinché possano essere sostituiti per tempo.
_________________
A alessandroROMA piace questo messaggio.
cantierimodellinavali- Admin
-
Numero di messaggi : 4415
Data d'iscrizione : 17.10.11
Età : 66
Località : Roma
Umore : Mhhh ... vediamo un pò, oggi ...
- Messaggio n°70
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
Giulio,
si parlava ieri del tambuccio e delle sue proporzioni, non so se hai una immagine come questa ma quì si comprende abbastanza bene, puoi anche ricavare ulteriori dettagli per la prua:
Hai anche detto che devi affrontare il lavoro della cabina, anche in questo caso non so se ne sei in possesso, dal disegno di cui sotto puoi ricavare tutte le proporzioni:
Buon prosieguo di cantiere.
si parlava ieri del tambuccio e delle sue proporzioni, non so se hai una immagine come questa ma quì si comprende abbastanza bene, puoi anche ricavare ulteriori dettagli per la prua:
Hai anche detto che devi affrontare il lavoro della cabina, anche in questo caso non so se ne sei in possesso, dal disegno di cui sotto puoi ricavare tutte le proporzioni:
Buon prosieguo di cantiere.
_________________
Giulio Meo Colombo- Capitano di vascello
-
Numero di messaggi : 988
Data d'iscrizione : 19.06.17
Età : 70
Località : Milano
Umore : sospeso
- Messaggio n°71
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
Marco ha scritto:si parlava ieri del tambuccio e delle sue proporzioni
Grazie, come al solito.
Quindi si chiama tambuccio, per mare ogni cosa ha il suo nome e io non lo conoscevo.
L'avevo già terminato, ma mi consola constatare che con le proporzioni ci siamo, in particolare per l'altezza che deve essere di poco più basso di una persona.
Il mio è un po' più largo, ma immagino che non vi fosse una larghezza fissa. Anche le cerniere alla fine mi sembrano corrette, anche più piccole di quelle che hai postato.
Ho evitato di stuccare e lisciare per ottenere un aspetto più "rustico" per questo particolare. Non so se ho esagerato
Ed eccolo sulla barca, naturalmente amovibile:
Ho anche terminato il ponte con le varie aperture per l'accesso alla parte interna e falsi scalmotti da rifilare:
Molto utile l'immagine della cabina, anche se credo che la farò un po' più lunga, considerando che con la scala che ho scelto si riproduce un battello di circa 30 mt, e forse c'è bisogno di un po' di spazio in più per l'equipaggio. Vedremo.
Infine non so se hai notato un particolare di cui mi ero già accorto in altri disegni: la linea di galleggiamento è molto inclinata rispetto alla chiglia, mentre normalmente è parallela o quasi. Questo implica che dovrò realizzare una prolunga amovibile per l'esposizione in casa sul supporto che ho già costruito mentre per il trasporto la dovrò togliere per non ingombrare inutilmente.
omel64- Capitano di vascello
-
Numero di messaggi : 649
Data d'iscrizione : 08.05.12
Età : 60
Località : Macomer (NU)
Umore : conviene stare sempre allegri, si vive meglio!
- Messaggio n°72
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
Giulio
quante cassette piene di pesci da realizzare per riempire il ponte!!!
quante cassette piene di pesci da realizzare per riempire il ponte!!!
alessandroROMA- Capitano di vascello
-
Numero di messaggi : 1000
Data d'iscrizione : 27.03.13
Età : 52
- Messaggio n°73
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
cantierimodellinavali ha scritto:
sono Anodi, più propriamente detti "Anodi Sacrificali" servono per proteggere della corrosione galvanica.
Vanno installati nei punti critici per proteggere l’imbarcazione dalle correnti galvaniche, si utilizzano installandoli nei punti critici, sono blocchi di metallo di zinco, di alluminio ed anche di magnesio.
Essendo di materiale meno resistente si consumano per primi preservando i materiali che compongono il motore, la trasmissione, la chiglia, l’elica, l’asse etc su cui è applicato.
Solitamente non si verniciano per avere le prestazioni massime ed aver un controllo più facile dello stato di corrosione affinché possano essere sostituiti per tempo.[/b]
Bravissimo!
alessandroROMA- Capitano di vascello
-
Numero di messaggi : 1000
Data d'iscrizione : 27.03.13
Età : 52
- Messaggio n°74
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
Giulio Meo Colombo ha scritto:
Ed eccolo sulla barca, naturalmente amovibile:
Molto bene, ah ah ah.
Giulio Meo Colombo- Capitano di vascello
-
Numero di messaggi : 988
Data d'iscrizione : 19.06.17
Età : 70
Località : Milano
Umore : sospeso
- Messaggio n°75
Re: Peschereccio della Cantabria dinamico
Osvaldo ha scritto:Giulio
quante cassette piene di pesci da realizzare per riempire il ponte!!!
Quando ho iniziato a fare questo battello mi è parso subito chiaro che avrei messo dei pesci nelle apposite cassette. E, non ci crederai, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata: "Chi sa come li farebbe Osvaldo!"
Ora il peschereccio che sto facendo è più grande di quello della foto di Marco ed è specializzato per la pesca del tonno (Bonito). Nelle cassette mettevano i pesci che pescavano per usarli come esca e mi sa che dovrò farli non più lunghi di circa 1 cm considerando la scala di 1:30.
Probabilmente proverò con il DAS o se non si riesce con il Milliput ma ogni idea è benvenuta.
Tra l'altro non ho ancora scelto il nome della barca. Magari aprirò un sondaggio.
Dom 24 Nov 2024, 14:00 Da bogart
» Royal Caroline
Dom 24 Nov 2024, 09:36 Da MoVi48
» LA VOLAGE bark longe 1693 (arsenale)scala 1/36
Dom 24 Nov 2024, 09:31 Da MoVi48
» Cantiere corazzata Duilio del 1876
Lun 18 Nov 2024, 16:07 Da JP1964
» IL NAVICELLO TOSCANO scala 1:36
Lun 18 Nov 2024, 16:06 Da giuseppe molisani
» Cannoniera Arrows
Dom 17 Nov 2024, 18:08 Da luigice
» Disegni Sovereing of Seas Sergal
Gio 14 Nov 2024, 08:23 Da ciciom55
» AMERIGO VESPUCCI 1:84 - VELE
Mer 13 Nov 2024, 22:48 Da gtiramani
» Posizionamento pietrere su La Belle
Mer 06 Nov 2024, 15:33 Da El Segundo