Peschereccio della Cantabria dinamico

Marco ha scritto:Per quanto riguarda la costruzione, o meglio la fasciatura, della prua secondo me la soluzione migliore è quella adottata dalla Artesiana

mmmm.. per me invece non è proprio così, ma solo in parte.
Artesiana usa del compensato, diviso per la prua in due sezioni, e va avanti fino a poppa.
E' un compromesso, e per ottenere alla fine un risultato decente è necessario tanto stucco, cosa che in genere evito, almeno a priori.
Far seguire al compensato quelle curve e raccordarlo con lo scafo è come raddrizzare le gambe ai cani  

Il mio intento, che per ora è solo nella mia testa, è il seguente:
per la parte anteriore in alto, più o meno dove adesso si vede la divisione, e fino alla seconda ordinata ( o al massimo alla terza), userò necessariamente del compensato di betulla. Questo perchè dovrei curvare i listelli nel senso dello spessore, cosa impossibile. Risolto quel punto l'andamento è quello di uno scafo "quasi" normale, e confido nel fatto che riuscirò a proseguire con la listellatura abituale.

Come ho detto tutto questo in teoria: se andando in opera mi accorgerò di qualcosa che non funziona posso sempre apportare delle modifiche per la fasciatura. Il profilo delle ordinate non cambia.

cantiere interessante!
continuo a seguire provando ad imparare!
non si sa mai che un domani non mi avventuri anche io in un cantiere dinamico!

Giulio,

infatti, praticamente in modi diversi ma abbiamo detto la stessa cosa ...

Osvaldo,

lo dovrai necessariamente fare! E' un ordine ...

Osvaldo ha scritto:cantiere interessante!
continuo a seguire provando ad imparare!
non si sa mai che un domani non mi avventuri anche io in un cantiere dinamico!

E' un po' che ci pensi... con la tua fantasia e abilità puoi fare qualsiasi battello, il problema è solo scegliere quale.
Se poi, quando sarà, ti farà piacere avere qualche dritta sui componenti prettamente dinamici da acquistare (motore, servo, radio, batteria, esc, ecc. ecc.) noi ci siamo. Parere non vincolante, s'intende, visto che oltretutto potrebbero essere un po' diversi.
Adesso questo materiale è relativamente economico, probabilmente meno caro di quanto pensi. Quando realizzai il primo aereo radiocomandato mi costò più di uno stipendio, circa 35 anni fa.

Tornando al pescherecchio ho disegnato il falsoponte perchè lo ritengo un metodo eccellente per mettere in squadra le ordinate prima di incollarle. Ho preso accuratamente le misure, ho stampato e riportato su carta e, sorpresa! (ma poi neanche tanto) sia a prua che a poppa mancavano alcuni millimetri.
Spiegazione: il battello è molto "imbarcato" quindi le misure prese con vista piatta dall'alto non tenevano conto dell'inclinazione del ponte che è più lungo in queste zone. Potrei calcolare la distanza con il coseno dell'angolo, ma non ne vale la pena. Mi farò una dima in cartoncino e quando tutto mi sembrerà corretto passo al compensato.

Giulio,
in effetti mi sembra un pò esagerato tirare in ballo la trigonometria in questo caso, il metodo del cartoncino che tanto piaceva al nostro Vincenzo Lusci è più che sufficiente!
Buon prosieguo di cantiere.

Giulio Meo Colombo ha scritto:... Solo che se tento di esportare quel disegno per poi stamparlo su carta non si può più fare gratuitamente.

(P.S In effetti potrei usare Fusion e usare un cattura immagine, ma poi mi dovrei mettere a tarare esattamente  le grandezze che escono da questi passaggi. Quindi rinuncio per questa volta al 3D)

Ho chiesto consigli ad un amico, io sono ignorante in informatica, ma prima ti devo chiedere se hanno tolto anche il pulsante [icona/comando] STAMPA, o quello è rimasto?

alessandroROMA ha scritto:

Giulio Meo Colombo ha scritto:... Solo che se tento di esportare quel disegno per poi stamparlo su carta non si può più fare gratuitamente.

(P.S In effetti potrei usare Fusion e usare un cattura immagine, ma poi mi dovrei mettere a tarare esattamente  le grandezze che escono da questi passaggi. Quindi rinuncio per questa volta al 3D)

Ho chiesto consigli ad un amico, io sono ignorante in informatica, ma prima ti devo chiedere se hanno tolto anche il pulsante [icona/comando] STAMPA, o quello è rimasto?

Ciao
un sistema c'è!
da fusion 360 si può esportare un file DXF da aprire anche con un visualizzatore se non si dispone di un programma CAD, una volta visualizzato si può stampare od esportare in PDF da stampare poi senza ridimensionare la stampa

Alessandro ha scritto:Ho chiesto consigli ad un amico, io sono ignorante in informatica, ma prima ti devo chiedere se hanno tolto anche il pulsante [icona/comando] STAMPA, o quello è rimasto?

No, non esiste nessun comando "STAMPA" attivo. Si potrebbe usare il tasto "Stamp" della tastiera che copia l'immagine che vedi a video, ma ancora meglio l'app di windows "cattura immagine" che è un accessorio gratuito di windows e che copia solo la parte selezionata dello schermo. Come dicevo è un po' seccante riportare poi le dimensioni esatte in stampa, con metodi un po' empirici.

Osvaldo ha scritto:Ciao
un sistema c'è!
da fusion 360 si può esportare un file DXF da aprire anche con un visualizzatore se non si dispone di un programma CAD, una volta visualizzato si può stampare od esportare in PDF da stampare poi senza ridimensionare la stampa

Ottimo, ne terrò conto alla prossima occasione.

I lavori sono fermi da una settimana, sono andato a farmi un viaggetto al sud Italia. Adesso riprenderò da dove avevo lasciato, ossia il disegno del falsoponte.

Niente, peccato, per il suggerimento che mi era stato dato il comando Stampa doveva esserci. Avevo immaginato mancasse solo l'opzione pdf ma quello stampa si. In effetti senza l'exe vecchio non vedo soluzioni immediate, a parte quella di Omel64 che, sebbene io non conosca fusion, mi sembra veramente una bella pensata.

Scusa anch'io sto iniziando per la prima volta una nave dinamica ed sto disegnando la chiglia, e non riesco a capire come inserire l'asse dell'elica potresti inserire anche una foto della poppa in modo che riesco a vedere come posso intagliare il tutto.
Grazie

Ciao Roberto
ti mostro in dettaglio il mio caso, naturalmente la tua nave potrebbe avere un profilo molto diverso.

Questo il particolare della chiglia  a poppa visto di lato, con il percorso che dovrà avere l'asse al suo interno:


Questa è invece la vista dalla parte posteriore. Il foro in basso è quello dell'asse portaelica, quello in alto dove passerà l'asse del timone.


Qui si vede il foro dalla parte anteriore. Ho posizionato provvisoriamente l'ordinata che incontrerà l'asse dove esiste un altro foro.


Questa la vista con l'asse assemblato (tutti i pezzi non sono ancora incollati)



In futuro incollerò sulla chiglia due rinforzi in compensato da 3 mm in corrispondenza del foro per l'asse.

Questa soluzione vale per il mio caso, dove ho un asse da 6 mm e un compensato di ottima qualità da 8 mm.
Fare il foro centrato richiede molta attenzione, ho iniziato con una punta da 3 mm e ho poi allargato con punte successive di 0,5 mm più grandi.

Se nel tuo caso l'asse ha un diametro uguale o maggiore allo spessore della chiglia, il metodo che propongo è diverso ed anche più semplice:
Devi tagliare la chiglia in due pezzi lungo la linea dell'asse portaelica. Poi la ricomponi incollando in quella zona due pezzi di compensato sulla chiglia a destra e a sinistra del taglio. I due pezzi della chiglia saranno distanziati di circa il diametro dell'asse (un po' meno).
Quando la colla sarà ben asciutta avrai un foro di sezione quadrata o rettangolare che potrai adattare con il trapano al diametro corretto dell'asse.

grazie si penso che lo spessore della chiglia sia piu piccola dell'asse dell'elica

Roberto,
che nave stai costruendo?
Apri un tuo wip così tutti i consigli degli amici e le informazioni rimangono nello stesso "raccoglitore" altrimenti si disperdono nei cantieri degli altri,
risulterà poi complicato recuperarli.

Sto iniziando a costruire un rimorchiatore, appena avrò delle foto aprirò un wip, il problema è che lavoro e quindi il mio cantiere va avanti molto lentamente

Roberto,
Ottimo!

non ti preoccupare per questo, è un problema comune a tanti di noi

Finito il primo fasciame, a parte un pezzo a prua che sarà in compensato per la sua forma particolare.





Dopo una prima lisciata sono indeciso se fare o no il secondo fasciame. In realtà potrebbe andare anche così, ma il secondo fasciame mi dà certamente una robustezza in più, specie in alcuni punti più fragili.
Non fosse destinato alla navigazione credo che avrei rinunciato al secondo fasciame.

Tra l'altro non sono ancora riuscito a capire se questi grandi pescherecci, diciamo intorno agli anni 70, fossero in ferro in legno. Dalle foto che ho la forma dello scafo è praticamente la stessa dagli anni 50 ad oggi, ma cambiano le attrezzature e le sovrastrutture. Quelli moderni sono certamente in ferro.
Vorrei riuscire a capire questo particolare per poter trattare opportunamente la finitura dello scafo.

Giulio,
per tua documentazione:

Grazie Marco! Riesci sempre a tirar fuori un altro coniglio dal cappello!
Quali fonti hai per me rimane un mistero, non credere che non abbia passato ore a cercare in internet immagini del genere per attingere a particolari costruttivi. Comunque a quanto vedo sembra proprio che, almeno in un certo periodo, li facessero in legno: buono a sapersi.

Legno legno legno!
Giulio
adesso devi scovare il metodo per far si che si veda che è in legno anche un modello navigante!!!

Giulio,
guarda bene come è posato il fasciame nella parte alta della prua e quanto la verniciatura copre/non copre il tavolato.
Ti ricordi quando dicevi faccio o non faccio il secondo fasciame?
Forse converrebbe farlo utilizzando listelli in scala secondo l'andamento e le proporzioni delle immagini che ti ho postato
Se intendi fare le cose per bene ...

Giulio,
la verniciatura mi è talmente piaciuta che ricercando con il numero di targa sono risalito ad altre immagini.
Ancor più sorpreso quello che pensavo a primo impatto fosse una verniciatura in corso d'opera scopro che è stata proprio una scelta,
lasciare una parte si fasciame non verniciato ma opportunamente trattato a me personalmente attizza parecchio.
Anche la vela  dello stesso colore dello scafo ...
A te la scelta ...  

Grande Marco. Grazie!
Per quanto riguarda il fasciame a prua avevo in effetti pensato a qualcosa del genere per il secondo fasciame, in modo da irrobustire le aggiunte in compensato, ma adesso ne ho la conferma.

Lasciare invece il legno a vista solo in una parte non mi convince più di tanto. Tra l'altro mi sembra una cosa bizzarra per un peschereccio. Ho il sospetto che sia stato restaurato per farne un'attrazione turistica. Io vorrei realizzare qualcosa di più ruspante.

Quel piccolo fiocco a prua non so bene a cosa possa servire, forse a stabilizzare il rollio quando la barca è ferma per la pesca, o forse è una vela di emergenza se si pianta il motore o forse è un accessorio che fa parte del giro turistico...

Giulio,
credo sia solo ornamentale, un po come quando usi il Gran Pavese, è talmente piccola in relazione al peso/massa da risultare quasi ininfluente.

Tornando alla costruzione del modello quì di seguito puoi meglio vedere l'andamento delle tavole di fasciame: