Lo yacht goletta francese VELOX

alessandroROMA,mi scuso per il messaggio che ho inviato ieri sera.
Ero particolarmente incavolato per miei motivi . Quando mi succede , divento brusco ed anche maleducato.
Mi scuso ancora. Gianni Giordano

Ed ecco le notizie che ho trovato
Il suo primo nome fu Zemajtiej.
Fu costruita per conto di un giovane nobile polacco Benoiy Tyszkiewiez.
L'equipaggio fu formato con membri della Marina Imperiale russa. Durante il viaggio verso Sebastopoli, in Crimea,per un errore di manovra si arenò sulla costa della Crimea senza danni. Questo fatto sconvolse a tal punto la moglie del nobile polacco,che lo convinse a vendere la barca e tornare nella loro casa in Polonia.
Dopo due anni passati alla ricerca di un nuovo armatore, fu acquistata dal barone Eugene Roissart de Bellart. Il nome della barca fu cambiato in Velox.
Nel 1886 altro armatore. Si trattò di Auguste Henri Sieber, erede di una importante famiglia di industriali del nord della Francia.
La nostra goletta navigherà fino al 1913, data della morte dell'armatore.
Il periodo non è dei migliori. Nel 1914 viene dichiarata la guerra e si trovò un unico acquirente, un demolitore. La goletta fu quindi demolita.
Nonostante il suo progresso tecnologico e le sue prestazioni, non partecipò a nessuna regata con le grandi golette inglesi ed americane del tempo.

IGianni Giordano ha scritto:alessandroROMA,mi scuso per il messaggio che ho inviato ieri sera.
Gianni Giordano

Non c'è problema. Era riferito al fatto che non navigasse più. Davo per scontato che questo è un vero peccato.
Oggi le navi a vela autentiche sono poche e vederle è un piacere. Le riproduzioni fedeli sono comunque di grande valore, soprattuto se capolavori come la fregata Hermione, e li bisogna ammettere che i francesi si sono superati, ma una nave originale è una nave originale.

Inoltre sono scafi che mi piacciono particolarmente; le nao e le caracche dell'epoca di Colombo hanno un fascino particolare, i galeoni pure, i vascelli hanno poi raggiunto il massimo della complessità velica con il loro intreccio di manovre, ma l'estetica e l'efficienza degli scafi penso la sia raggiunta dopo. Un Thermopilae, un Cutty Sark, ma anche le successive "capohorniane", hanno il guscio più bello, ormai staccatosi dal concetto testa di orata e coda di merluzzo, impartito già dal 1500 e le prue sono piu affilate, le linee d'acqua appuntite.

Considero finito questo modellino. Sono riuscito a fare alcune foto sfruttando qualche breve schiarita del cielo.
Anche la teca è quasi pronta. Devo provvedere a comprare il vetro sintetico ma per ora aspetto- E' diventato carissimo e mi rifiuto di spendere una simile cifra.

Veramente bello Gianni. Uno yacht del genere nella stanza mi farebbe sognare isole lontane.

Quel promontorio in lontananza ad oriente è quello di Portofino Gianni?

E' proprio il monte di Portofino. All'interno del golfetto c'è Camogli .
Però la signora si accontenta di poco. Vuole un lussuosissimo yacht da 40 metri che avrà avuto un equipaggio di una ventina di persone come minimo.Aveva il difetto di essere lento nell'entrare all'ormeggio e nel lasciare il porto in quanto non aveva motore.

Già, ma sono quelle le barche che mi piacciono come linea e a vela, i motoscafi mi dicono poco, 20 di equipaggio magari no, andrebbe bene anche una più piccola, ma sempre sul genere.

Da buon vecchietto ho girato parecchio ed alla fine ho trovato dei ritagli di vetro sintetico che facevano al caso mio. Il modellino aveva già la base. I listelli erano già preparati e quindi ho dovuto solo assemblare il tutto. E' un lavoro un pò noioso perchè metti un listello a destra e cade quello a sinistra oppure il contrario. Alla fine la teca è montata ed è stata realizzata con una cifra modestissima.

Vorrei esaudire il desiderio di alcuni amici che mi hanno chiesto come realizzo le teche.
Per prima cosa, un paio di anni fa, mi sono costruito un attrezzo per fare le scanalature. Si tratta di una fresatrice a mano libera regalata non ricordo da chi e per me di scarso uso.La ho modificata fissandola ad un supporto fatto con del profilato quadrato alla cui sommità ho predisposto una specie di slitta e con un foro circolare per far passare la fresa. Ho previsto anche una protezione per la fresa e per evitare pericoli per le dita.
Uso listelli di legno aioux (credo si chiami così) da cm. 1,5. Lo taglio nelle misure necessarie e poi via a fare scanalature. Un pò di praticaccia per fare gli incollaggi e la teca è fatta.
Il costo si aggira sui 60 euro a teca. Molto meno costosa di quanto ho trovato di già confezionato.