Lo yacht goletta francese VELOX

Girovagando su Internet, mi sono imbattuto in un disegnino di circa cm.10 di lunghezza di uno yacht.
Incuriosito ho guardato meglio ed ho letto, piccino piccino,il nome di goletta francese Velox.
Fotocopiato e poi  andato in una copisteria  con delle belle macchine per fotocopie.
Stampa,ritocca ed ingrandisci, il disegno è arrivato a cm.60 circa. E' una goletta con delle gran belle linee di scafo.
Iniziato a costruire un modellino. Ho dovuto lavoricchiare parecchio perchè le ordinate erano tuttaltro che perfette.
Oggi ho finito di listellare lo scafo. Necessita ora di una bella stuccatura e della sistemazione in un paio di punti e poi stabilire come procedere.
Sono però già circa due ore che cerco col computer di ritrovare il disegnino  ma nulla da fare. Non so cosa  sia questa goletta Velox.
Credo risalga alla fine dell'ottocento ma è un pò pochino., Mi sembrava che in disegnino trovato, fosse corredato anche da un articolo piuttosto lunghetto.
Qualcuno lo ha visto? lo ha memorizzato? Sa come ritrovarlo?. Chiedo aiutoooooo.
Se tutto procede per il verso giusto, fra qualche giorno pubblicherò le prime foto. Non mi piace peraltro fare un modellino di una barca che assolutamente non conosco. Mi sembra un lavoro di fantasia.

Ho cercato ma di golette francesi ho trovato questa, da un acquerello del 1900. Ce ne è un' altra ma ha in chiaro il nome "Renard".

Eccoci!
Buonasera gente!
Per ora iniziamo ad accontentare il nostro Gianni ... piani e qualche immagine:

per qualche informazione in più da le "Musèe National de la Marine" vedi quì

Se Marco non ci fosse, dovremo metterci tutti insieme per inventarlo.
Grazie,grazie,grazie. E' proprio  quello che cercavo. Ora che so dell'esistenza di  questa imbarcazione, faccio il modellino con molto più piacere. Questa mattina ho finito lo scafo e domani inizierò a togliere tutti i chiodini e poi procederò alla prima stuccatura.
Pur essendo un modellino di cm 60 scarsi, promette bene. Forse ho fatto le murate troppo basse- vedremo nel crescere come sarà.
Ancora grazie Marco.

Tempo brutto.Niente mare ed allora chiuso nel magazzino, ho fatto il lavoro che dovevo fare domani.
 Ho dato allo scafo anche una mano di primer grigio in modo da poter vedere difetti ancora presenti ed intervenire con la seconda stuccatura.
Il guscio dello scafo è così quasi ultimato. Ma come ha fatto il primo che ha costruito questo modello a metterci tre anni?

Mica tutti sono super-veloci come te, che ne fai uno alla settimana!! Poi il modello è lungo 240 cm, cioè più di 2 metri! Non tutti hanno la possibilità di lavorarci ogni giorno per varie ore, alcuni sono costretti a interrompere il lavoro per settimane, anche mesi. Proprio oggi su altro forum ho letto di un modellista che ha ripreso il lavoro dopo 4 mesi, perché aveva altri impegni che lo hanno tenuto fuori casa. Io poi ho modelli della "defunta" Aeropiccola che sono fermi fin dal 2000- 2003!

Se dal 2000 non li hai ancora completati, puoi buttarli nella spazzatura. Vuol dire che proprio non ti piacevano. Sarò strano io che quando comincio qualcosa,la devo finire ed anche bene a costo di lavorarci anche di notte.

Gianni,

... Ancora grazie Marco ...

prego ... ci mancherebbe altro ... si fa quel che si può ... in questo caso "lo può" ...

... Non tutti hanno la possibilità di lavorarci ogni giorno per varie ore, alcuni sono costretti a interrompere il lavoro per settimane, anche mesi ...

... io ne sono un esempio ...

... ma quello che maggiormente conta è il risultato finale ed ... essere soddisfatti del proprio operato ...

corretto ...

Non posso andare in spiaggia  colpa di un dente che ha pensato bene di  metterswi a far male e gonfiarmi mezza faccia. Proprio in questo periodo che i dentaioli sono tutti in ferie. Mi curo da solo con antibiotici.
Per far passare il tempo, ci darò dentro a costruire il modellino. Oggi ho listellato il ponte. Domani provvederò a levigarlo per bene e predisporre i fori per gli alberi. A proposito di alberi. Il modellino è stretto e gli alberi sono belli alti. Pensavo di prendere un pezzetto di tubo col foro pari al diametro dell'albero, saldare una basetta e fissare in qualche modo all'interno dello scafo.Il piede dell'albero lo introdurrei nel foro in modo che resti fermo e non svergoli il tutto. Cosa ne pensate?

Ottima idea, altri prima di mettere il ponte mettono un blocchetto forato sulla chiglia nel punto dove infileranno l'albero, altri mettono delle "spine" sotto l'albero che cosi non oscillerà destra-sinistra, ma forse il tuo modello ha alberi troppo sottili per mettervi spine.

Grazie Umberto.Ed allora dammi anche un altro tuo parere. Nelle foto che gentilmente ha pubblicato Marco, si vede che l'opera morta è azzurrina e l'opera viva è bianca.
Ci vuole ancora del tempo per arrivare alla verniciatura finale ma l'opera viva bianca proprio non la digerisco.Per non farla rossa, un pò fuori epoca, che colore si può usare? Non grigio perchè stonerebbe  con l' azzurro dell'opera morta.

Gianni,

... altri prima di mettere il ponte mettono un blocchetto forato sulla chiglia nel punto dove infileranno l'albero, altri mettono delle "spine" sotto l'albero che cosi non oscillerà destra-sinistra ...

... altri invece, a mio avviso la soluzione migliore per il centraggio, usano fare uno scasso centrato alla base dell'albero pari allo spessore della chiglia,
in questo modo l'albero risulterà perfettamente in asse.
L'ideale sarebbe la combinazione: scasso del diametro dell'albero sulla chiglia più scasso sull'albero dello spessore della chiglia;
così oltre all'allineamento con la chiglia puoi anche avere la eventuale giusta inclinazione, ad esempio verso poppa come spesso accade.

Ed allora Marco, sto tornando dal magazzino laboratorio. Sono andato principalmente per vedere se il temporale avesse fatto danni . Nessun guaio.  Ho fatto alcuni lavoretti.Ho trovato un pezzo di tubo del diametro interno circa quasi come il tondino da cui ricavare l'albero.Una estremità servirà per introdurre la base dell'albero. L'altra estremità la ho tagliata lasciando due flange laterali.Ho tagliato un pezzetto della falsa chiglia in modo che ci stesse il mio tubetto e prendesse per bene anche le flange. Tutto a posto.  in pratica è quello che suggerisci te con l'aggiunta di un pezzetto di tubetto di ottone che funge da  unione. Quando  sarò sicuro, un pò di colla ciano ed il problema alberi è risolto. 
Sto anche studiando come fare le scialuppe. Sono tre ed una è proprio piccina piccina.

Oggi ho ultimato di verniciare lo scafo e rendere il tutto un pò più presentabile.
Bisogna ora montare gli alberi, già pronti,con tutto il sartiame. Nessuno ha o sa dove posso trovare una foto del ponte?

Siamo a fine settimana ed è consuetudine far vedere a che punto sono arrivati i lavori.
Sono molto amareggiato in quanto questa volta non ho predisposto una scaletta con i lavori da fare. Sono andato avanti sicuro di fare tutto ed oggi mi sono reso conto che non ho fatto gli ombrinali.
Il guaio è che, a parte i fori che si devono fare, si deve stuccare, carteggiare e riverniciare il tutto.
Allegriaaaa.
Il modello non è nulla di complicato ma, andando avanti con i lavori, mi piace sempre di più.
Lo sento molto casalingo.
Due foto non guastano mai.

IGianni Giordano ha scritto:
Due foto non guastano mai.

Giusto, meglio abbondare che deficere, soprattutto se si guardano cose belle.

Mi incuriosisce la breve (direi insolita) distanza fra i due alberi, come a enfatizzare il lavoro dei fiocchi e delle rande di maestra e penalizzare un pò quelle del trinchetto, ma ogni progetto (per fortuna) è diverso dagli altri. Lo scafo è bellissimo.


Peccato che il modello ha una scala molto ridotta altrimenti sarebbe possibile renderlo navigante RC, sai che spettacolo. Va benssimo anche statico.

Ciao Alessandro.
La misura del modello è quella mia solita - cm. 60 circa.
La posizione degli alberi ha lasciato perplesso anche a me. Non solo sono piuttosto vicini fra loro ma anche decisamente spostati verso prua. Ho appurato che il progettista è stato uno dei più grandi ingegneri francesi del 800. La barca pare fosse molto veloce e superasse facilmente le navi a vapore. Non mi resta che copiare il suo progetto.

Gianni,
se ti vuoi divertire puoi farla a fasciame utilizzando striscioline di carta, di quella marrone che si usa per i pacchi,
costo irrisorio per un modellino di tutto rispetto!

Gianni ha scritto:La barca pare fosse molto veloce e superasse facilmente le navi a vapore.

Da quello che vedo non ho dubbi che sia così, specialmente nelle andature di bolina.
Il profilo dello scafo è molto affilato, il bompresso è lungo e l'albero arretrato dà molto spazio per i fiocchi, che nelle andature di quel tipo sono fondamentali.
Affichè la spinta fosse equilibrata e non diventare troppo puggera hanno avanzato l'albero a poppa per avere una randa bella grossa.

Il modello che stai costruendo mi piace veramente molto, come quasi tutti quelli che fai a dire il vero, e dei quali ho perso il conto...

Per il conto non c'è problema. Per nostra fortuna su questo sito è possibile avere un angolino in cui archiviare tutto.Il mio è - i lavori di IGianni Giordano-
Non ho mai capito perchè sia venuta quella I davanti al mio nome.
Per il modello, sto ora procedendo come è mio solito in questi ultimi tempi. Monto le vele e predispongo tutte le manovre. Ho tutto lo spazio a disposizione e non devo tribolare per far passare i fili in degli spazi molto ristretti.Finita questa fase, ho ancora un sacco di spazio per mettere in opera le varie sovrastrutture.

IGianni Giordano ha scritto:ho ancora un sacco di spazio per  mettere in opera le varie sovrastrutture.

Se non seguirai un disegno o una foto, o perchè non riesci a trovarlo o perchè vuoi fare di testa tua, sarò curioso di vedere come disponi l'allestimento del ponte (lo chiamo impropriamente così per intendere: osterigi, ruota del timone, carabottini, argani, ecc. ecc.) per capire quale criterio o regola utilizzi, oltre che al gusto personale. Spero che farai tante foto anche di dettaglio.

Purtroppo questa volta non ho nemmeno una foto oltre quella già pubblicata da Marco. Anche disegni gli unici trovati sono quelli che si vedono all'inizio. Ingrandendo con una macchina super professionale, sono riuscito ad intravedere cosa doveva esserci sul ponte. Per il timone, niente. Solo la barra e nessuna protezione o sedile per il povero servo della gleba che doveva manovrare anche col freddo e col cattivo tempo e sempre in piedi o sdraiato sul ponte. Per il resto devo andare coi ricordi di gioventù (anni 60) quando bazzicavo l'ambiente marittimo in quel di Santa Margherita Ligure. Ora sono fisso alla macchina per cucire e sto preparando le vele.

Gianni,
eccoti un pò di dettagli: