Buon vento
Giorgio45
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Le istruzioni ti dicono di utilizzare i listelli n°"X" per questo fasciame o per l'altro. Sui listelli però non ho trovato indicato il numero "X" del fasciame. Se scrivo alla Amati per sapere se devo fare un doppio fasciame mi risponderanno? (anche perché non saprei di quale legno sono i listelli forniti nella scatola di montaggio, quindi per acquistarne nuovi dovrei chiedere: es. tiglio, noce ecc.?)Giulio Meo Colombo ha scritto:Ma le istruzioni sono così scarne? non c'è un elenco materiali e l'indicazione di quali listelli usare e dove? Quella foto del doppio colore mi sembra assurda, a meno che non indica proprio la costruzione in doppio fasciame, e cioè ti fa vedere come rivestire i listelli chiari con quelli scuri. In ogni caso io non farei mai un vascello bicolore con legno a vista in quel modo. Se veramente la casa prevede quello (ma stento a crederci) io farei comunque il doppio fasciame in modo da poter correggere eventuali imperfezioni sul primo , anche con stucco se necessario, e poi poter mettere il secondo tagliando i listelli della lunghezza giusta per la scala del tuo modello (nella realtà in genere erano di 4 - 6 metri.) Anche per il ponte non userei listelli interi. Comunque può darsi anche che queste sono pignolerie tutte mie, vediamo un po' cosa ne pensano altri...
Giorgio 45 ha scritto:Ciao Cervotto, potremmo continuare a scambiarci le nostre opinioni … confondendo sempre di più “Idea” … da parte mia ho voluto solo far presente le ricostruzioni del museo di Barcellona … dove è diverso il progetto per la Nina ... ma Idea sta realizzando la Pinta. Certamente in altre ricostruzioni le caravelle hanno tutte tre alberi anche se con vedute diverse sull’ attrezzatura dei relativi progetti sia spagnoli che italiani. Per quanto poi riguarda il tema “caravelle” Monleon ha sviluppato due progetti uno a vele latine e l’ altro a vele quadre facendomi pensare che coesistessero le due tipologie e che potessero essere anche intercambiabili.
cervotto ha scritto:Ricorda però che Monleon scrisse nel 1890, e la ricostruzione fu fatta nel 1893, e che il libro "Le navi di Colombo" (riportato sopra) è del 1973. Da quegli anni sono state fatte altre scoperte e nel 2016 furono ritrovati i resti di una caravella, sottoposti al computer venne eseguita una ricostruzione computerizzata che corrisponde alla Pinta da me postata, per il computer le caravelle a vele quadre dovevano essere così, altrimenti non avrebbero potuto navigare, mentre la Pinta navigò benissimo e (secondo Colombo) era la più veloce.
Ok a non confondermi, e vi ringrazio. Comunque dato che ormai la discussione è partita, vediamo se ho capito bene: riassumendo, secondo le ricostruzioni che cita Umberto la nave non avrebbe potuto navigare senza castelletto di prua e casseretto di poppa a sostenere gli alberi, cosa che ne farebbe una Nina? Tuttavia, secondo la documentazione in possesso di Giorgio, che cita anche le ricostruzioni del museo di Barcellona (fermo restando le considerazioni relative ai vari copyrights sui modelli, che non sono affatto da trascurare), quella che sto realizzando dovrebbe essere fattivamente una Pinta. Quindi una Pinta dato che è a tutti gli effetti una caravella (che supponiamo per certi versi intercambiabile con altre caravelle, perché in quanto della stessa tipologia hanno la maggior parte delle caratteristiche analoghe) con tre alberi a vele quadre, dato che la Nina era una caravella latina a due alberi a cui ne è stato aggiunto un terzo. Ho riassunto bene?Giorgio 45 ha scritto:Gli aggiornamenti sono importanti ... ma ritornando su la Nina di Colombo il piano del museo di Barcellona parte da una tipica caravella latina a due alberi in cui è stato aggiunto il terzo albero (è scritto sotto la caravella a tre alberi).
Ok io provo a farne uscire un bel modello, vediamo un po' se ci riescocervotto ha scritto:Si, hai riassunto bene, però tieni conto che tutti gli studi su cui si basa il tuo modello risalgono alla fine del 1800, i più moderni sono di Adametz del 1927-29. Nulla togliendo agli sforzi fatti in quell' epoca, risulta però che ormai sono piani "antiquati". Lo scafo che hai va benissimo per la Nina, con alberi come da tue istruzioni diventa la Nina dopo le modifiche fatte alle Azzorre. Come Pinta bisognerebbe aggiungere il castello a prua e casseretto a poppa, non so se sia possibile. Comunque l' importante è che venga un bel modello e che piaccia a te!
Non c'è problema, sono discussioni interessanti che vengono apprezzate anche da uno alle prime armi.Giorgio 45 ha scritto:Il riassunto è perfetto ... siamo noi che a volte spacchiamo un capello in quattro!
cervotto ha scritto:Scusa, ma non hai un negozio di modellismo nel luogo, città, dove abiti? Potresti portare dei campioni di listelli e vedere se ne hanno simili o chiedere che legno è (se non hanno modellismo navale) Poi ci sono i falegnami a cui chiedere informazioni. Dalla immagine che hai messo sembrano Tiglio (chiaro) e Noce (scuro) ma la luce e riflesso potrebbero ingannare.
Grazie Giulio, se mi potete postare le foto di come vengono sfalsati i listelli mi fate un favore, così valuto se riesco a procedere in questo modo.Giulio Meo Colombo ha scritto:Per i ponti non so se sono previsti i falsi ponti in compensato su cui incollare i listelli. Credo di sì, e in questo caso puoi realizzare il ponte con spezzoni delle dimensioni corrette. Se decidi in tal senso io o qualcun altro ti può postare la foto di come vengono sfalsati i listelli.
Questo ovviamente c'è scritto, manca il riferimento al tipo di legno utilizzato, ma se mi dite che comunemente vengono utilizzati tiglio per il primo fasciame, e noce o altre essenze esotiche per il secondo va bene. L'importante è esserne sicuri.Giulio Meo Colombo ha scritto:Per le dimensioni e il legno da usare non vedo criticità, in ogni caso o non hai guardato bene o nella tua scatola manca un il foglio della lista dei materiali. Quando dici "si usa il listello X" ma non sai quale sia, è normale che non ci sia la x su ogni listello, ma ci dovrebbe essere una pagina con l'elenco materiali, del tipo: listello X tiglio 4x1 (ad esempio)
Ti ringrazio per la spiegazione Giulia, adesso ho le idee un po' più chiare. Onestamente non ho mai visto come un problema il copyright sui modelli tra le diverse case. Penso che la Amati abbia fatto un ottimo lavoro con il mio modello. Io sono molto soddisfatto e mi sto divertendo anche.Walkyrja ha scritto:Eh si, in tutte le immagini delle caravelle ce n'è una con le vele latine e due con le quadre. Poi il modellismo è anche a tua libera interpretazione se vogliamo dirla tutta, da casa a casa i disegni cambiano, e poi c'è il modellista pignolo che s'informa storicamente anche di quante posate era in dotazione la nave e dove erano poste all'epoca:
Le caravelle, immagini.
Ma credo che, dalle immagini, si possa evincere che la Niña (piccolina) sia rimasta con le vele latine andata e ritorno e che le quadre erano armate su Santa Maria e Pinta.
Ok, direi che abbiamo concluso con la parte storica.cervotto ha scritto:Storicamente parlando da ricerche più recenti risulta che la Pinta era una caravella a 2 alberi a vele latine (da 55 ton metriche) poi venne portata a 3 alberi a vele quadre. Il casseretto a poppa serviva come deposito per bandiere di segnalazione, ceri per fanali e talvolta come dormitorio, non doveva essere più di m.1,40, ma i marinai erano così stanchi alla fine del turno che qualsiasi posto andava bene. La Pinta quindi partì già con vele quadre. La Nina era una caravella a tre alberi con vele latine da 90 ton (metriche) e il nome significa "RAGAZZINA", non "PICCOLA", anche perché il capitano era NINO PINZON. Partì quindi con vele latine, poi messa a vele quadre alle AZZORRE perché le vele latine non erano adatte ai venti atlantici. La Pinta partecipò anche al secondo viaggio di Colombo, ma non al terzo perché era in riparazione, la sua presenza è certa fino al 1505, poi manca qualsiasi notizia. La Nina partecipò a tutti i viaggi di Colombo (con vele quadre) poi tornò come mercantile, fu catturata da pirati saraceni ma durante una tempesta l' equipaggio prigioniero riuscì a liberarsi e riprese la nave. Di sicuro esisteva nel 1508, si parla di una Nina nel 1515, ma questa era una "vera" caravella a vele quadre armata di 8 cannoni e quindi non è certo se fosse la stessa modificata o una totalmente nuova.
Certamente, mi trovi d'accordo anche se gli approfondimenti non possono mancare: ho apprezzato il lavoro di ricerca storica fin qui fatto, che in un certo senso è servito a dare anche anima al modello e in un certo senso ad avvicinarmi ad esso non come un semplice e inanimato kit di costruzione.magnani claudio ha scritto:Ciao Marco, visto che questo è il tuo primo modello, credo sia inutile inerpicarsi in ricerche storiche abbastanza complesse, avrai già le tue difficoltà per portare a termine il lavoro, come ti è già stato suggerito, vai avanti con le indicazioni della scatola, se poi la cosa ti prenderà, avrai tempo con i prossimi modelli per approfondire, sia dal punto di vista storico che delle varie tecniche di costruzione, buon lavoro.
Ok fammi prendere le misure del ponte per decidere di che lunghezza fare i listelli. 8cm mi sembra un po' lungo come intaglio (se quindi in pratica sono 8cm sfalsati) ma tengo presente i tuoi consigli all'atto pratico, e ti ringrazio molto per il tuo aiuto.
Grazie Giorgio, rifletterò anche sulla tua ottima valutazione.Giorgio 45 ha scritto:Personalmente mi sembra molto più probabile una non uniformità di montaggio con assi di diversa lunghezza e larghezza … sistemi di montaggio che ritroviamo anche nelle grosse imbarcazioni di inizio 1600. sistevano maestri d’ ascia che lavoravano senza seguire piani costruttivi o almeno non sono giunti fino a noi, ognuno con i propri “segreti”; l’uniformità in dimensioni standard non era ancora necessaria e la classificazione era data solo dalla stazza dell’ imbarcazione … un esempio … le due caravelle di Colombo così diverse nelle dimensioni, nella stazza e nell’ armamento.
Ti ringrazio per la documentazione aggiuntiva e ringrazio tutti se ce ne sarà in seguito.cervotto ha scritto:In questa stampa del 1480 di una caracca si nota che le assi del ponte sono di larghezza e lunghezza diverse (blù) messe solo per chiudere il ponte usando il legname esistente senza regole fisse, è già presente l' argano verticale, CABESTANO, in rosso.
ma una volta completato... il modellino galleggia (anche solo per qualche minuto) ?
cervotto ha scritto:I listelli del secondo fasciame vanno realmente sfalsati
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