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Wasa's sharing projet
JACK SPARROW 53- Capitano di vascello
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Numero di messaggi : 840
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- Messaggio n°401
Re: Wasa's sharing projet
GRAZIE ..!!
JACK SPARROW 53- Capitano di vascello
-
Numero di messaggi : 840
Data d'iscrizione : 17.06.17
Età : 71
- Messaggio n°402
Re: Wasa's sharing projet
STO GIA' RIPRENDENDO , MA E' INUTILE POSTARE FOTO DI TANTE ... PIASTRINE .. LO FARO' ALLA FINE DEL LATO DI SINISTRA... A PROPOSITO , AVREI DECISO DI FARE UN DOUBLE-FACE , E CIOE' , UN LATO CON LE LASTRINE TIPO PIOMBATURA , E L'ALTRO IN LEGNO .. COME DA EDITORE , COSI' SI VEDONO ENTRAMBE LE LAVORAZIONI .
BUON VENTO
Edit: Franco, per favore scrivi in minuscolo sui tuoi post, scrivere in maiuscolo sul web equivale ad urlare e qui siamo fra amici, non abbiamo bisogno di urlare. Grazie.
BUON VENTO
Edit: Franco, per favore scrivi in minuscolo sui tuoi post, scrivere in maiuscolo sul web equivale ad urlare e qui siamo fra amici, non abbiamo bisogno di urlare. Grazie.
Giorgio 45- Contrammiraglio
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Numero di messaggi : 1551
Data d'iscrizione : 13.06.14
Età : 79
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- Messaggio n°403
Re: Wasa's sharing projet
Tredicesimo step (sesta parte – H )
Costruzione dei capodibanda “particolare” (ne mancano ancora 4)
Foto per evidenziare la particolarità del pezzo scomposto, lavorato e infine assemblato
montaggio
Vista dell’ interno, verso poppa, del ponte di coperta in allestimento e confronto con l’originale (ricordo che questo “ kit avanzato” deriva dall’ opera a fascicoli Wasa dalla DeA e comunque presenta alcune mie imperfezioni).
Note: scale posizionate con la realizzazione dell’ incavo che è rettangolare e non a mezzaluna.
Il ponte del cassero termina, all’ altezza della scala, con una “soglia” che sull’ originale non riesco a individuare ma che normalmente è presente.
Per simulare l’ apertura centrale nella parete del controcassero ho preferito una “pennellata” di nero essendoci anteriormente tutta una serie di decori.
Buon vento
Giorgio45
Costruzione dei capodibanda “particolare” (ne mancano ancora 4)
Foto per evidenziare la particolarità del pezzo scomposto, lavorato e infine assemblato
montaggio
Vista dell’ interno, verso poppa, del ponte di coperta in allestimento e confronto con l’originale (ricordo che questo “ kit avanzato” deriva dall’ opera a fascicoli Wasa dalla DeA e comunque presenta alcune mie imperfezioni).
Note: scale posizionate con la realizzazione dell’ incavo che è rettangolare e non a mezzaluna.
Il ponte del cassero termina, all’ altezza della scala, con una “soglia” che sull’ originale non riesco a individuare ma che normalmente è presente.
Per simulare l’ apertura centrale nella parete del controcassero ho preferito una “pennellata” di nero essendoci anteriormente tutta una serie di decori.
Buon vento
Giorgio45
JACK SPARROW 53- Capitano di vascello
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Numero di messaggi : 840
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Età : 71
- Messaggio n°404
Re: Wasa's sharing projet
Sei un grande Giorgio45 .. precisione assoluta, che farà impallidire i modellisti della DeA ... soprattutto i pezzi fatti nella prima foto sono veramente eccezzionali !!!!
E'un piacere seguire i tuoi lavori
BUON VENTO
E'un piacere seguire i tuoi lavori
BUON VENTO
babbyo- Tenente di vascello
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Età : 72
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- Messaggio n°405
Re: Wasa's sharing projet
a presto
babbyo
Giorgio 45- Contrammiraglio
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- Messaggio n°406
Re: Wasa's sharing projet
Il periodo natalizio rallenta le attività anche se … lentamente si procede …
ma il percorso è costellato di errori o sviste … ho sbagliato a fare il capodibanda basso … un lungo e impegnativo lavoro … con relativi piccoli problemi da affrontare e superare … molto tempo impiegato ma è necessario abbattere per rifare il tutto in modo giusto.
Nel fare si sbaglia ma si deve avere il coraggio di “resettare” e rifare … anche questo è modellismo che, per inciso, è come nel lavoro, nella vita … si può sbagliare, l’importante è sapersi correggere e ricominciare.
disegno
lavoro errato
correzione in corso
Buon vento
Giorgio45
ma il percorso è costellato di errori o sviste … ho sbagliato a fare il capodibanda basso … un lungo e impegnativo lavoro … con relativi piccoli problemi da affrontare e superare … molto tempo impiegato ma è necessario abbattere per rifare il tutto in modo giusto.
Nel fare si sbaglia ma si deve avere il coraggio di “resettare” e rifare … anche questo è modellismo che, per inciso, è come nel lavoro, nella vita … si può sbagliare, l’importante è sapersi correggere e ricominciare.
disegno
lavoro errato
correzione in corso
Buon vento
Giorgio45
JACK SPARROW 53- Capitano di vascello
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Numero di messaggi : 840
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Età : 71
- Messaggio n°407
Re: Wasa's sharing projet
Ciao Giorgio amico mio ...
sempre un piacere vedere il tuo lavoro . Auguri anche se un pò in ritardo ...
Buon vento
sempre un piacere vedere il tuo lavoro . Auguri anche se un pò in ritardo ...
Buon vento
cantierimodellinavali- Admin
-
Numero di messaggi : 4415
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Età : 66
Località : Roma
Umore : Mhhh ... vediamo un pò, oggi ...
- Messaggio n°408
Re: Wasa's sharing projet
Giorgio,
finalmente vedo un fasciame a clinker!
Buon prosieguo.
finalmente vedo un fasciame a clinker!
Buon prosieguo.
_________________
Giorgio 45- Contrammiraglio
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Numero di messaggi : 1551
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- Messaggio n°409
Re: Wasa's sharing projet
Tredicesimo step (sesta parte – I)
Terminata la posa dei ponti non ancora levigati … le cui assi, come era frequente il montaggio a quei tempi, sono parallele alle murate.
Continuano le imprecisioni sul modello DeA delle “pareti esterne” del controcassero e casseretto.
Confronto con la foto originale del Wasa postata in precedenza in questa stessa pagina.
Le due tavole laterali di copertura del controcassero dietro alle scalette non sembrano a clinker.
Il ponte del controcassero ha lateralmente, verso la murata, un’ appendice che sporge; le scalette sono più strette rispetto alle grandi del cassero e con due soli gradini, meno distanziati in altezza, centrali con spazi da entrambi i lati e poggiano sul bordo del ponte che è arretrato rispetto alle porte.
Il ponte del controcassero, nella parte centrale, avanza tra le due porte formando una tettoia.
Di grandi dimensioni il capodibanda sull’ impavesata alla base del controcassero che “serve” anche per l’ inserimento dei candelieri del casseretto.
capodibanda alla base del controcassero e del casseretto.
La parete del casseretto evidenzia una mensola a media altezza (di cui è descritta con 2 foto la costruzione) e una tettoia formata dal prolungamento del ponte del casseretto che è allineata con l’ unica porta centrale.
Ancora da realizzare la sistemazione delle porte e di tutte le decorazioni oltre alle statue del cassero, controcassero e casseretto che necessitano di essere posizionate e dipinte.
Foto della costruzione della mensola e della tettoia
Buon vento
Giorgio45
Terminata la posa dei ponti non ancora levigati … le cui assi, come era frequente il montaggio a quei tempi, sono parallele alle murate.
Continuano le imprecisioni sul modello DeA delle “pareti esterne” del controcassero e casseretto.
Confronto con la foto originale del Wasa postata in precedenza in questa stessa pagina.
Le due tavole laterali di copertura del controcassero dietro alle scalette non sembrano a clinker.
Il ponte del controcassero ha lateralmente, verso la murata, un’ appendice che sporge; le scalette sono più strette rispetto alle grandi del cassero e con due soli gradini, meno distanziati in altezza, centrali con spazi da entrambi i lati e poggiano sul bordo del ponte che è arretrato rispetto alle porte.
Il ponte del controcassero, nella parte centrale, avanza tra le due porte formando una tettoia.
Di grandi dimensioni il capodibanda sull’ impavesata alla base del controcassero che “serve” anche per l’ inserimento dei candelieri del casseretto.
capodibanda alla base del controcassero e del casseretto.
La parete del casseretto evidenzia una mensola a media altezza (di cui è descritta con 2 foto la costruzione) e una tettoia formata dal prolungamento del ponte del casseretto che è allineata con l’ unica porta centrale.
Ancora da realizzare la sistemazione delle porte e di tutte le decorazioni oltre alle statue del cassero, controcassero e casseretto che necessitano di essere posizionate e dipinte.
Foto della costruzione della mensola e della tettoia
Buon vento
Giorgio45
JACK SPARROW 53- Capitano di vascello
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- Messaggio n°410
Re: Wasa's sharing projet
Ciao Giorgio45
sempre lavoro super preciso e meticoloso . Ma quel colore .. rosso .. resterà così ..? Sinceramente non mi piace ...per un super lavoro del genere ..
Buon vento
sempre lavoro super preciso e meticoloso . Ma quel colore .. rosso .. resterà così ..? Sinceramente non mi piace ...per un super lavoro del genere ..
Buon vento
Giorgio 45- Contrammiraglio
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- Messaggio n°411
Re: Wasa's sharing projet
Grazie Franco,
il colore è notevolmente alterato dalla resa fotografica e comunque sono colori molto lontani dal nostro gusto, stando agli studi fatti dal museo di cui posto l’ unica parziale ricostruzione a colore di grandi dimensioni
… e non piacciono neanche a me … ben fanno, forse, i modellisti che decidono di omettere la colorazione del modello … già il rosso al posto del blu, che fu il primo colore proposto nelle ricostruzioni, è meno elegante e non fa risaltare adeguatamente le numerose sculture poi la luminosità del “loro cielo” rende i colori tutti ”grigi” … e la mia scarsa capacità di pittore … completano il quadro ... non so che ne uscirà fuori anche se questo è un colore di prima copertura.
A presto
Giorgio45
il colore è notevolmente alterato dalla resa fotografica e comunque sono colori molto lontani dal nostro gusto, stando agli studi fatti dal museo di cui posto l’ unica parziale ricostruzione a colore di grandi dimensioni
… e non piacciono neanche a me … ben fanno, forse, i modellisti che decidono di omettere la colorazione del modello … già il rosso al posto del blu, che fu il primo colore proposto nelle ricostruzioni, è meno elegante e non fa risaltare adeguatamente le numerose sculture poi la luminosità del “loro cielo” rende i colori tutti ”grigi” … e la mia scarsa capacità di pittore … completano il quadro ... non so che ne uscirà fuori anche se questo è un colore di prima copertura.
A presto
Giorgio45
Walkyrja- Admin
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Umore : Un po' annoiata
- Messaggio n°412
Re: Wasa's sharing projet
Aaaaah vedi? Ribadisci quello che ti avevo chiesto qualche pagina fa, io un modello del genere lo farei proprio com'è nel museo, cercando di imitare il più possibile il legno per com'è ora. Decorato per come doveva essere il Vasa doveva assomigliare ad un carro allegorico carnevalesco.
Comunque seguo con interesse i tuoi progressi, mi chiedevo se le tavole dei ponti sono in scala o se le hai interpretate tu così larghe e disuguali una dall'altra.
Comunque seguo con interesse i tuoi progressi, mi chiedevo se le tavole dei ponti sono in scala o se le hai interpretate tu così larghe e disuguali una dall'altra.
JACK SPARROW 53- Capitano di vascello
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- Messaggio n°413
Re: Wasa's sharing projet
Ciao Giorgio45
io mi sto facendo una bella esperienza con i ... pigmenti ... che hanno una varietà molto più vasta dei comuni colori ad olio ed oltretutto sono più facili da usare e da .. mischiare ... ti posto delle foto esemplificative dei colori di questa ditta ... poi in un messaggio privato di fornisco sito .
in ultimo ti posto la ... ruota dei colori dove potresti trovare una eventuale giusta abbinazione
Buon vento
io mi sto facendo una bella esperienza con i ... pigmenti ... che hanno una varietà molto più vasta dei comuni colori ad olio ed oltretutto sono più facili da usare e da .. mischiare ... ti posto delle foto esemplificative dei colori di questa ditta ... poi in un messaggio privato di fornisco sito .
in ultimo ti posto la ... ruota dei colori dove potresti trovare una eventuale giusta abbinazione
Buon vento
Giorgio 45- Contrammiraglio
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Umore : sereno
- Messaggio n°414
Re: Wasa's sharing projet
Bella domanda Giulia,
i piani museali non disegnano le assi di nessun ponte ma osservando le foto del vero Wasa ho notato che sono lontanissime da quella regolarità che ben conosciamo nella marina inglese … quindi sono frutto di fantasia e volutamente irregolari sia in lunghezza che in larghezza non potendo, ogni volta che mi si presenta un problema, andare a verificare di persona.
Il colore e la pittura sarà quello che contrasterà maggiormente il mio personale “senso del bello”, è un “rospo” che ancora non ho digerito ma mi sembra di essere in buona compagnia.
Giorgio45
i piani museali non disegnano le assi di nessun ponte ma osservando le foto del vero Wasa ho notato che sono lontanissime da quella regolarità che ben conosciamo nella marina inglese … quindi sono frutto di fantasia e volutamente irregolari sia in lunghezza che in larghezza non potendo, ogni volta che mi si presenta un problema, andare a verificare di persona.
Il colore e la pittura sarà quello che contrasterà maggiormente il mio personale “senso del bello”, è un “rospo” che ancora non ho digerito ma mi sembra di essere in buona compagnia.
Giorgio45
cervotto- Capitano di vascello
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- Messaggio n°415
Re: Wasa's sharing projet
Devi tener conto che la Vasa fu terminata velocemente sotto le minacce del re (così pesanti che al povero Hybertson venne un infarto!) quindi l' importante era chiudere il tavolato del ponte con qualsiasi pezzo per finire il più presto possibile!
Giorgio 45- Contrammiraglio
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- Messaggio n°416
Re: Wasa's sharing projet
Grazie Umberto,
quello che hai scritto conferma la mia impressione per cui penso di essermi regolato bene nell’ interpretare la posa del ponte.
Giorgio45
quello che hai scritto conferma la mia impressione per cui penso di essermi regolato bene nell’ interpretare la posa del ponte.
Giorgio45
Walkyrja- Admin
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- Messaggio n°417
Re: Wasa's sharing projet
Interessante, perché per quanto logico sia rivestire i ponti di listelli tutti uguali da 3mm o da 5mm o da 6mm, in alcune foto diciamo "antiche" ho notato che non erano così "parchettisti perfettini" all'epoca.
Qui ora posto due foto che non sono di certo di un galeone 72 cannoni, ma di barche da trasporto che viaggiavano qui a Trieste a cavallo fra il XIX e XX secolo, parliamo di fine 800 e primi 900, perlopiù "Maone" o "Caicchi" però mi ha colpito parecchio il tavolato del ponte che si intravede nella seconda foto:
...e allora mi chiedo se noi modellisti non siamo forse un po' troppo perfettini e pignoli e che forse le imbarcazioni del passato non erano proprio delle opere d'arte.
Qui ora posto due foto che non sono di certo di un galeone 72 cannoni, ma di barche da trasporto che viaggiavano qui a Trieste a cavallo fra il XIX e XX secolo, parliamo di fine 800 e primi 900, perlopiù "Maone" o "Caicchi" però mi ha colpito parecchio il tavolato del ponte che si intravede nella seconda foto:
...e allora mi chiedo se noi modellisti non siamo forse un po' troppo perfettini e pignoli e che forse le imbarcazioni del passato non erano proprio delle opere d'arte.
IGianni Giordano- Gruppo Modellisti Navali
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- Messaggio n°418
Re: Wasa's sharing projet
Giulia ti do ragione. Da ragazzo ho bazzicato spesso nelle varie botteghe degli artigiani e ti posso assicurare che una tavola era un bene prezioso.Nelle barche da lavoro o militari, non credo andassero molto per il sottile.Molti anni fa quando partecipavo anche ad alcune mostre, avevo fatto un paio di modelli piuttosto grossolani. Ad una mostra furono addirittura scartati dai giudici e non ammessi alla esposizione. Ora poi con tutti kit di montaggio in circolazione bisogna essere dei perfezionisti anche se si è lontani da quella che doveva essere la realtà-
Giorgio 45- Contrammiraglio
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Umore : sereno
- Messaggio n°419
Re: Wasa's sharing projet
Brava Giulia,
sei arrivata a delle conclusioni che per la quasi totalità dei modellisti non sono ovvie … però bastava osservare bene le imbarcazioni originali non restaurate.
Piani e disegni spesso portano “confusione” ma … nelle navi inglesi è diverso diranno in molti … si diverso per il semplice motivo che hanno provato a ottimizzare la costruzione in serie (vascello 74 cannoni, The 24 – 32 – 44 Gun Frigate, ecc.)… la nazione necessitava in continuazione di imbarcazioni e farle in serie, cambiando solo il nome, permetteva, avendo pezzi pronti, già tagliati tutti uguali, di accelerarne la costruzione per sostituire velocemente sia quelle che andavano perse per naufragi (molto frequenti) o in battaglia sia nel normale trasporto oltre a quelle, veramente poche, che riuscivano ad arrivare fisiologicamente a fine vita.
Questo dava anche meno problemi nel trovare maestranze abili a fare gli stessi lavori … avevano inventato la catena di montaggio in “tempi non moderni”.
Poi mi permetto di chiedervi di osservare, in un porto, le barche da pesca in legno e soprattutto osservare bene come sono dipinte … non parlo delle scrostature ma come sono date con generosità le mani di tinteggiatura … vi sembrano levigatissime e perfette?
Nel XVII e XVIII secolo la tecnica di verniciatura probabilmente era molto simile … temo proprio che siamo " un po' troppo perfettini e pignoli” …
Buon vento
Giorgio45
sei arrivata a delle conclusioni che per la quasi totalità dei modellisti non sono ovvie … però bastava osservare bene le imbarcazioni originali non restaurate.
Piani e disegni spesso portano “confusione” ma … nelle navi inglesi è diverso diranno in molti … si diverso per il semplice motivo che hanno provato a ottimizzare la costruzione in serie (vascello 74 cannoni, The 24 – 32 – 44 Gun Frigate, ecc.)… la nazione necessitava in continuazione di imbarcazioni e farle in serie, cambiando solo il nome, permetteva, avendo pezzi pronti, già tagliati tutti uguali, di accelerarne la costruzione per sostituire velocemente sia quelle che andavano perse per naufragi (molto frequenti) o in battaglia sia nel normale trasporto oltre a quelle, veramente poche, che riuscivano ad arrivare fisiologicamente a fine vita.
Questo dava anche meno problemi nel trovare maestranze abili a fare gli stessi lavori … avevano inventato la catena di montaggio in “tempi non moderni”.
Poi mi permetto di chiedervi di osservare, in un porto, le barche da pesca in legno e soprattutto osservare bene come sono dipinte … non parlo delle scrostature ma come sono date con generosità le mani di tinteggiatura … vi sembrano levigatissime e perfette?
Nel XVII e XVIII secolo la tecnica di verniciatura probabilmente era molto simile … temo proprio che siamo " un po' troppo perfettini e pignoli” …
Buon vento
Giorgio45
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- Messaggio n°420
Re: Wasa's sharing projet
Giorgio 45 ha scritto: ma … nelle navi inglesi è diverso diranno in molti … si diverso per il semplice motivo che hanno provato a ottimizzare la costruzione in serie (vascello 74 cannoni, The 24 – 32 – 44 Gun Frigate, ecc.)… la nazione necessitava in continuazione di imbarcazioni e farle in serie, cambiando solo il nome, permetteva, avendo pezzi pronti, già tagliati tutti uguali, di accelerarne la costruzione per sostituire velocemente sia quelle che andavano perse per naufragi (molto frequenti) o in battaglia sia nel normale trasporto oltre a quelle, veramente poche, che riuscivano ad arrivare fisiologicamente a fine vita.
Si, c'è poi anche da dire che per alcune di quelle navi c'era maggior cura, in particolar modo per le ammiraglie o per gli yacht regali. Di certo non immagino che il ponte della Royal Caroline sia stato uguale a quello della foto che ti ho postato qui sopra.
...e di certo nemmeno la HMS Victory poteva essere diciamo "grezza", però per le altre comincio ad avere qualche dubbio in effetti.
pietro bollani- Contrammiraglio
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- Messaggio n°421
Re: Wasa's sharing projet
No Giulia, se avevi certezze fai bene a perseguirle !!
Anche lasciando perdere il famigerato "rapporto in scala", il ponte di una nave da guerra non potrà mai essere conciato come quello di un' imbarcazione "da lavoro" che ha visto il rifacimento del ponte... Probabilmente mai !
Ne sono arcisicuro per i primi ranghi ma anche per le altre imbarcazioni, ma non sono io a dirlo, lo dicono i diari di cantiere sui quali veniva segnato tutto, ma proprio tutto !!!
Esistono diari di bordo e di cantiere non scordatevelo mai e varrebbe la pena di leggerne qualcuno...
Riguardo al Wasa, non va dimenticato che la nave è rimasta sott' acqua per un lungo periodo, circa tre secoli e il legno, le giunture tutte le altre parti ne hanno sicuramente sofferto, se a ciò si aggiunge ciò che è stato detto più volte e cioè che la nave fu costruita in fretta, quindi non c' era possibilità di aggiustamenti e, come si dice: "buona la prima", il quadro è completo !!
Anche lasciando perdere il famigerato "rapporto in scala", il ponte di una nave da guerra non potrà mai essere conciato come quello di un' imbarcazione "da lavoro" che ha visto il rifacimento del ponte... Probabilmente mai !
Ne sono arcisicuro per i primi ranghi ma anche per le altre imbarcazioni, ma non sono io a dirlo, lo dicono i diari di cantiere sui quali veniva segnato tutto, ma proprio tutto !!!
Esistono diari di bordo e di cantiere non scordatevelo mai e varrebbe la pena di leggerne qualcuno...
Riguardo al Wasa, non va dimenticato che la nave è rimasta sott' acqua per un lungo periodo, circa tre secoli e il legno, le giunture tutte le altre parti ne hanno sicuramente sofferto, se a ciò si aggiunge ciò che è stato detto più volte e cioè che la nave fu costruita in fretta, quindi non c' era possibilità di aggiustamenti e, come si dice: "buona la prima", il quadro è completo !!
Giorgio 45- Contrammiraglio
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- Messaggio n°422
Re: Wasa's sharing projet
Pietro dice giustamente “esistono diari di bordo e di cantiere” verissimo ma non ancora nel 1628, la documentazione scritta e quindi tramandata è iniziata dopo, molto dopo.
Se le dimensioni delle assi e la loro posa sul Wasa fossero dettate dalla fretta o da assenza di regole non si sa, per quanto riguarda invece le deformazioni dovute ad una lunga immersione sono state riscontrate soprattutto su cedimenti in alcune zone dei vari ponti ma non interessano significativamente le dimensioni delle assi.
Giorgio45
Se le dimensioni delle assi e la loro posa sul Wasa fossero dettate dalla fretta o da assenza di regole non si sa, per quanto riguarda invece le deformazioni dovute ad una lunga immersione sono state riscontrate soprattutto su cedimenti in alcune zone dei vari ponti ma non interessano significativamente le dimensioni delle assi.
Giorgio45
pietro bollani- Contrammiraglio
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- Messaggio n°423
Re: Wasa's sharing projet
La mia citazione riguardo i "diari di bordo e di cantiere" è relativa unicamente al fatto che esistono le date e il rifacimento delle parti. La documentazione scritta è nata con l'avvento del cantiere navale, il costruttore doveva rendere conto al suo committente (fosse esso un privato o il re in persona) di ogni singolo pezzo riportato o installato sulla nave.
Fu solo perchè, in inghilterra, si decise da un dato periodo (circa metà settecento in poi) di conservare questi documenti che ne sono pervenuti alcuni, molti a direla tutta. Ma venne fatto anche prima, solo che questi documenti non giunsero mai fino a noi.
Parlare poi di "costruzioni in serie" in età pre-industriale... Bhé è davvero un po' azzardato. Di fatto quelle navi avevano differenze tra loro, anche solo di pochi pollici in lunghezza o in distanza tra i cannoni, ma ce le avevano e come !!
Poi se ho intrpretato male io ne chiedo scusa, ma mi sembrava che la discussione fosse improntata su questi fatti:
"vascello 74 cannoni(il primo fu il Culloden nel 1747), The 24 – 32 – 44(? la prima arrivò dopo la metà '800) Gun Frigate"
Tornando al Wasa, del quale apprezzo molto la ricostruzione storica che stai facendo, ti dirò che la nave venne si costruita sotto la pressione del re di Svezia (si sa che i monarchi quando mettono il naso dove non dovrebbero fanno solo disastri...) e che il costruttore si dovette piegare ai voleri del sovrano, quindi non avrei dubbi riguardo la fretta con cui venne varata. Per fortuna esiste la nave così che si possa fare una ricostruzione realistica.
Riguardo alla permanenza del legno in acqua ci sarebbe parecchio da dire, se fosse successo in acque più calde, da noi per esempio, non ci sarebbe mai pervenuta in questo stato.
Ho voluto chiarire il mio pensiero, non so se ci sono riuscito, ma considerate il mio scritto come tale, cioè come un insieme di pensieri un po' caotici... Va bhé, adesso mi taccio !!
Fu solo perchè, in inghilterra, si decise da un dato periodo (circa metà settecento in poi) di conservare questi documenti che ne sono pervenuti alcuni, molti a direla tutta. Ma venne fatto anche prima, solo che questi documenti non giunsero mai fino a noi.
Parlare poi di "costruzioni in serie" in età pre-industriale... Bhé è davvero un po' azzardato. Di fatto quelle navi avevano differenze tra loro, anche solo di pochi pollici in lunghezza o in distanza tra i cannoni, ma ce le avevano e come !!
Poi se ho intrpretato male io ne chiedo scusa, ma mi sembrava che la discussione fosse improntata su questi fatti:
"vascello 74 cannoni(il primo fu il Culloden nel 1747), The 24 – 32 – 44(? la prima arrivò dopo la metà '800) Gun Frigate"
Tornando al Wasa, del quale apprezzo molto la ricostruzione storica che stai facendo, ti dirò che la nave venne si costruita sotto la pressione del re di Svezia (si sa che i monarchi quando mettono il naso dove non dovrebbero fanno solo disastri...) e che il costruttore si dovette piegare ai voleri del sovrano, quindi non avrei dubbi riguardo la fretta con cui venne varata. Per fortuna esiste la nave così che si possa fare una ricostruzione realistica.
Riguardo alla permanenza del legno in acqua ci sarebbe parecchio da dire, se fosse successo in acque più calde, da noi per esempio, non ci sarebbe mai pervenuta in questo stato.
Ho voluto chiarire il mio pensiero, non so se ci sono riuscito, ma considerate il mio scritto come tale, cioè come un insieme di pensieri un po' caotici... Va bhé, adesso mi taccio !!
Giorgio 45- Contrammiraglio
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- Messaggio n°424
Re: Wasa's sharing projet
Pietro sei stato chiarissimo e concordo in tutto; lasciami però pensare che “Parlare poi di "costruzioni in serie" in età pre-industriale”... non sia poi tanto azzardato si tratta solo di ottimizzazione delle risorse che sono valide per ogni periodo storico.
Da parte mia quello che scrivo si riferisce soprattutto al periodo 1600/1650 che è stato un periodo evolutivo importante con il varo di grandi imbarcazioni e con i maestri d’ascia che tenevano ben segreti i loro disegni e progetti per cui la documentazione non ci è pervenuta o è morta con Loro.
Ciao
Giorgio45
Da parte mia quello che scrivo si riferisce soprattutto al periodo 1600/1650 che è stato un periodo evolutivo importante con il varo di grandi imbarcazioni e con i maestri d’ascia che tenevano ben segreti i loro disegni e progetti per cui la documentazione non ci è pervenuta o è morta con Loro.
Ciao
Giorgio45
Giorgio 45- Contrammiraglio
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- Messaggio n°425
Re: Wasa's sharing projet
Tredicesimo step (sesta parte – L)
Terminato il capodibanda “a poppa”; il parapetto, di cui è prevista la realizzazione potrà essere fatto solo dopo aver sistemato le manovre dormienti e correnti del Wasa, cioè a modello quasi terminato, per l’ estrema fragilità … si tratta di listelli perpendicolari in legno (candelieri o battagliole) a sezione rettangolare di mm. 1,2 x 2 molto distanziati tra loro, di cui si vedono sul capodibanda i fori rettangolari d’ inserimento a filo con la murata interna, che sostengono un parapetto di sezione simile.
Eseguiti i fori dei sabordi, tutti dello stesso diametro, per i cannoni del ponte di coperta e del cassero; quello del controcassero si presenta di diametro inferiore; le ghirlande esterne, diversamente dalla “realizzazione della DeA”, non sono intere e saranno inserite in seguito ... ma le tre ghirlande di prua non ancora dipinte sono comunque poggiate per rendere l’ idea.
Certo la DeA ha realizzato una riproduzione tanto fedele all’ originale che mi sembra un totale disastro … basta vedere come ha ideato la prua rispetto ai disegni del museo … certamente non si invoglia nessuno a fare questo modello, considerando anche la colorazione, da … pizzeria!
È serio interrompere a livello del ponte l’ ultimo incintone con 8 sabordi come si vede dalla foto tratta dalla DeA (in realtà sono 9 ma per risparmiare … hanno saltato quello del controcassero) … peccato che di questa “invenzione” sul Wasa non ci sia traccia! Forse alla DeA si sono dimenticati che esiste, in ottimo stato di conservazione, la nave originale.
Messi i “ferma scale”… sono dei semplici tasselli d’arresto per le scale piccole mentre le grandi sembrano nell’ originale più a “U” o a palla che a “L” come si vede nella scala di babordo, forse rifatta, sull’ originale.
Eseguito il foro rettangolare per il passaggio di una rudimentale gru del pescatore che è presente sulla murata (siamo nella prima metà del 1600) … solo successivamente la gru del pescatore sarà manovrata con funi al di sopra del corrimano, ora è ancora un palo che funziona da leva per spostare orizzontalmente da prua a poppa l’ ancora senza l’ aiuto di fermi di bloccaggio sul ponte … ma per la DeA invece, più semplicemente, … ancora non esiste.
Foto del piano parziale della prua (esterno sopra e interno sotto) dei sabordi di coperta (dai disegni del museo)
Foto tratte dalla pubblicazione della DeA … quella intera è tratta dal 139 fascicolo su 140 totali.
Foto della fiancata del modello in esecuzione
Terminato il capodibanda “a poppa”; il parapetto, di cui è prevista la realizzazione potrà essere fatto solo dopo aver sistemato le manovre dormienti e correnti del Wasa, cioè a modello quasi terminato, per l’ estrema fragilità … si tratta di listelli perpendicolari in legno (candelieri o battagliole) a sezione rettangolare di mm. 1,2 x 2 molto distanziati tra loro, di cui si vedono sul capodibanda i fori rettangolari d’ inserimento a filo con la murata interna, che sostengono un parapetto di sezione simile.
Eseguiti i fori dei sabordi, tutti dello stesso diametro, per i cannoni del ponte di coperta e del cassero; quello del controcassero si presenta di diametro inferiore; le ghirlande esterne, diversamente dalla “realizzazione della DeA”, non sono intere e saranno inserite in seguito ... ma le tre ghirlande di prua non ancora dipinte sono comunque poggiate per rendere l’ idea.
Certo la DeA ha realizzato una riproduzione tanto fedele all’ originale che mi sembra un totale disastro … basta vedere come ha ideato la prua rispetto ai disegni del museo … certamente non si invoglia nessuno a fare questo modello, considerando anche la colorazione, da … pizzeria!
È serio interrompere a livello del ponte l’ ultimo incintone con 8 sabordi come si vede dalla foto tratta dalla DeA (in realtà sono 9 ma per risparmiare … hanno saltato quello del controcassero) … peccato che di questa “invenzione” sul Wasa non ci sia traccia! Forse alla DeA si sono dimenticati che esiste, in ottimo stato di conservazione, la nave originale.
Messi i “ferma scale”… sono dei semplici tasselli d’arresto per le scale piccole mentre le grandi sembrano nell’ originale più a “U” o a palla che a “L” come si vede nella scala di babordo, forse rifatta, sull’ originale.
Eseguito il foro rettangolare per il passaggio di una rudimentale gru del pescatore che è presente sulla murata (siamo nella prima metà del 1600) … solo successivamente la gru del pescatore sarà manovrata con funi al di sopra del corrimano, ora è ancora un palo che funziona da leva per spostare orizzontalmente da prua a poppa l’ ancora senza l’ aiuto di fermi di bloccaggio sul ponte … ma per la DeA invece, più semplicemente, … ancora non esiste.
Foto del piano parziale della prua (esterno sopra e interno sotto) dei sabordi di coperta (dai disegni del museo)
Foto tratte dalla pubblicazione della DeA … quella intera è tratta dal 139 fascicolo su 140 totali.
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