Ciao, carissimo
e ciao a tutti gli amici del Forum.
Non so se hai già delle notizie sulla GUISCARDO, ma spero di farti cosa gradita riportarti alcune notizie che ho trovato nella mia bibliografia.
Faccio qui la storia pre-unitaria della Guiscardo.
Successivamente ti posterò la sua carriera nella Marina Italiana.
Se vuoi, puoi fare cut&paste della storia e copiare tutto se vuoi aprire un WIP ad hoc.
Ciao ed a riscriverci presto
JP
Pirofregata a ruote di 2° rango “GUISCARDO” (classe “RUGGIERO”) – ex Marina del Regno delle Due Sicilie
Note generali
• Cantiere : Pitcher – Gravesand (Gran Bretagna)
• Impostata : 1842 per conto della Marina Borbonica
• Varata : 6 Aprile 1843
• In servizio nella Marina Borbonica : dal 6 Settembre 1843
• In servizio nella Marina Italiana : dal 17 marzo 1861
• Radiata : 12 Novembre 1882
Dislocamento
• Carico normale : 1264 tonnellate
• Pieno carico : 1400 tonnellate
Dimensioni
• Lunghezza tra perpendicolari : 57,40 metri
• Larghezza : 11,43 metri
• Immersione a carico normale : 4,23 metri
Scafo
• In legno con carena rivestita in rame
Apparato motore
• 4 caldaie tubolari ramate
• 1 motrice alternativa a bassa pressione
• 2 ruote a pale
• Potenza : 300 hp (221 kW) nominali
• Velocità massima : 6 nodi
• Combustibile : 210 tonnellate di carbone
• Autonomia : 168 ore a tutta forza
Armamento
• Iniziale :
o 1 cannone Ferro Liscio tipo Myllar a bomba da 117 libbre a prora
o 1 cannone Ferro Liscio tipo Myllar a bomba da 60 libbre a poppa
o 4 cannoni-obici Ferro Liscio Paixhans da 30 libbre
o 4 obici Bronzo Liscio da 12 libbre su affusto da sbarco
• Nel 1863 :
o 2 cannoni Ferro Rigato Cerchiato da 16 cm ad avancarica
o 4 cannoni Ferro Liscio da 16 cm ad avancarica
Equipaggio
• 9 ufficiali, 143 tra sottufficiali, marinai e fanti di Marina, 18 maestranze
Storia generale
Constatata l’opportunità per il Regno delle Due Sicilie di possedere un nucelo di fregate a vapore a ruote, come stava accadendo in altre marine, il Re Ferdinando II, nell’estate del 1840, decise di ordinare a cantieri inglesi “quattro battelli per il servizio da guerra”.
Il contratto, firmato a Londra dal delegato della Marina borbonica, il capitano di fregata Antonio Bracco, con la ditta Pitcher del Cantiere North di Gravesand, per la costruzione dei soli scafi delle 4 unità della classe (Ruggiero; Guiscardo; Tancredi; Roberto) si rivelò, ad un più attento e successivo esame, piuttosto oneroso perché il loro costo complessivo, dal quale erano state escluse le paratie interne, ammontava a 97.148 Sterline, pari a 582.888 Ducati.
Macchine e caldaie furono fornite dalla ditta inglese Maudslay, per un costo singolo di circa 22.000 Sterline.
All’atto della loro consegna, risultò che ciascuna nave era costata, mediamente, 167.000 Ducati per lo scafo e 145.000 Ducati per l’apparato motore.
All’entrata in servizio nella Marina Borbonica, queste quattro unità costituirono un gruppo omogeneo di pirofregate a ruote di 2° rango, certamente non inferiore a navi similari delle altre marine.
Alte di bordo, con velatura ampia e ben distribuita sui due alberi, linee sobrie ed eleganti, erano dotate di buone qualità nautiche, anche se la velocità impressa dalle grandi ruote a pale non era elevata.
L’armamento, sufficientemente potente, era sistemato sul ponte di coperta.
Il 17 Marzo 1861 passarono tutte nei quadri della nuova Marina italiana, ma il tipo era ormai superato e due anni dopo, con D.M. del 14 giugno 1863, vennero declassate a pirocorvette a ruote di 2° ordine (tranne la Roberto che era già stata radiata perché in condizioni inutilizzabili)
L’unità in condizioni migliori fu la Guiscardo; il Ministero ne ordinò una completa revisione, affidandone l’incarico al Cantiere di Castellammare di Stabia. Rimorchiata in quel porto il 29 gennaio 1862, la fregata venne tirata a secco e fu dato inizio ad un grosso ma poco meditato ciclo di lavori (l’operazione costò di più che non costruire una nuova nave da zero)
I lavori furono comunque portati bene a termine e la pirocorvetta venne nuovamente varata il 9 settembre 1864, dopo oltre due anni di permanenza sullo scalo.
Storia della GUISCARDO – periodo preunitario
Delle quattro unità borboniche, la Guiscardo fu la seconda ad entrare in servizio. Presa in consegna a Londra dal tenente di vascello Marselli, giunto colà assieme all’equipaggio con la fregata Regina, la nave giunse a Napoli dalla Gran Bretagna il 6 settembre 1843.
Nel maggio del 1845 scortò la pirofregata gemella Tancredi, sulla quale era imbarcato il Sovrano che si recava a Messina ed a Siracusa.
Il 3 settembre 1847, al comando del capitano di fregata Antonio Bracco ed assieme alla pirofregata Ruggiero, portò a Reggio Calabria le truppe che dovevano fronteggiare i moti insurrezionali scoppiati in Sicilia.
Il 27 aprile 1848 entrò a far parte della squadra inviata in Adriatico, agli ordini del brigadiere Raffaele de Cosa, per prendere parte agli avvenimenti bellici relativi alla Prima Guerra di Indipendenza italiana. Fu richiamata in patria in giugno, essendosi aggravata la situazione insurrezionale in Sicilia.
Portò a Palermo le truppe del Generale Filangieri, poi, nel giugno 1849, andò a Marsiglia per prendere a rimorchio la pirofregata Veloce e trasferirla a Napoli.
Nel settembre 1849 portò a Portici, da Gaeta, il Pontefice Pio IX, fuggiasco da Roma.
Da giugno 1850 fu stazionaria a Palermo per alcuni anni e si trovava in quel porto quando Garibaldi sbarcò a Marsala con i Mille volontari. Il 26 maggio 1860 si recò a Catania per imbarcarvi sessantacinque soldati feriti in combattimento; in quell’occasione avvenne uno scambio di cannonate con gli insorti che cercavano di ostacolarne l’imbarco.
Nel luglio, al comando del capitano di fregata Antonio Rocco, contribuì allo sgombero delle truppe napoletane arresesi a Milazzo e partecipò, senza esito, alla crociera di vigilanza nello Stretto di Messina per impedire ai Garibaldini di passare in Calabria.
La sera del 6 settembre 1860, la Guiscardo, che era al comando del capitano di fregata Enrico Martini, incrociò nelle acque di Procida il Messaggero che trasportava a Gaeta il Re Francesco II. Da bordo della Messaggero fu dato, a voce, l’ordine al Guiscardo di invertire la rotta e seguire il Sovrano.
Vista la riluttanza ad eseguire l’ordine, il retro ammiraglio Leopoldo del Re, unico fra gli Ammiragli rimasto fedele al Re, si recò personalmente a bordo per convincere il Comandante e gli altri ufficiali all’obbedienza, ma questi si rifiutarono e vollero proseguire per Napoli, dove consegnarono la nave alla squadra dell’Ammiraglio Persano.
Ieri alle 09:29 Da carmelo.tuccitto
» Autocostruzione del Victory, rivisto ed in scala 1:50
Lun 18 Nov 2024, 18:56 Da bogart
» Cantiere corazzata Duilio del 1876
Lun 18 Nov 2024, 16:07 Da JP1964
» IL NAVICELLO TOSCANO scala 1:36
Lun 18 Nov 2024, 16:06 Da giuseppe molisani
» Cannoniera Arrows
Dom 17 Nov 2024, 18:08 Da luigice
» Disegni Sovereing of Seas Sergal
Gio 14 Nov 2024, 08:23 Da ciciom55
» AMERIGO VESPUCCI 1:84 - VELE
Mer 13 Nov 2024, 22:48 Da gtiramani
» Royal Caroline
Sab 09 Nov 2024, 17:01 Da MoVi48
» Posizionamento pietrere su La Belle
Mer 06 Nov 2024, 15:33 Da El Segundo