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Titanic mod. Academy scala 1:400 da MacPit(Pietro Bollani)
pietro bollani- Contrammiraglio
-
Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 17.09.10
Età : 62
Località : castel san giovanni PC
Grazie ad entrambi: A bianco64squalo per la spiegazione e a Stefano per la fiducia !
OLONESE- Utente storico
-
Numero di messaggi : 2911
Data d'iscrizione : 30.06.09
Età : 51
Località : Roma
Umore : Haaaaarrrrrrrrggggggg
bianco64squalo ha scritto:Ciao Pietro,
quelle lamine non sono rinforzi, ma piastre metalliche che dovevano proteggere l'area del timone/eliche da fenomeni di corrosione di tipo elettrolitico, visto la presenza in quell'area di metalli particolari e del forte attrito dell'acqua sul timone dovuto al moto delle eliche. La corrosione avrebbe dovuto perciò concentrarsi solo su quelle placche, e non sulla struttura del timone, visto che queste andavano poi periodicamente sostituite.
Non saprei spiegare meglio la dinamica chimica del fenomeno: forse qualcuno più esperto di me nel forum potrebbe farlo...
Comunque, caro Pietro, complimenti per l'ottimo lavoro e continua pure a distruggere quello che non è fatto bene, visti i risultati delle ricostruzioni...
Hard-a-starboard !
Questa proprio non la sapevo...ottima informazione...
OLONESE- Utente storico
-
Numero di messaggi : 2911
Data d'iscrizione : 30.06.09
Età : 51
Località : Roma
Umore : Haaaaarrrrrrrrggggggg
ErPiotta71 ha scritto:Pietro è Pietro. Tutto quello che fà è da ammirare!
Quoto e sottoscrivo...Pietro il grande
IGianni Giordano- Gruppo Modellisti Navali
-
Numero di messaggi : 2945
Data d'iscrizione : 11.02.12
Età : 88
Località : Genova
Umore : allegro
I famosi panetti di zinco. Croce e delizia di tutte le imbarcazioni che hanno qualcosa di elettrico a bordo. Non so bene come, ma al contatto con l'acqua si formano delle correnti elettriche che corrodono profondamente lo scafo. Per ovviare a questo fatto, si collocano vicino al timone dei panetti di zinco che attirano queste correnti e così lo scafo non si danneggia.Normalmente vanno sostituiti ogni anno unitamente ad un lungo meticoloso controllo dell'impianto elettrico per cercare eventuali dispersioni di corrente.
A parte tutto, stai facendo qualcosa di stupendo.
A parte tutto, stai facendo qualcosa di stupendo.
pietro bollani- Contrammiraglio
-
Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 17.09.10
Età : 62
Località : castel san giovanni PC
IGianni Giordano ha scritto:I famosi panetti di zinco. Croce e delizia di tutte le imbarcazioni che hanno qualcosa di elettrico a bordo. Non so bene come, ma al contatto con l'acqua si formano delle correnti elettriche che corrodono profondamente lo scafo. Per ovviare a questo fatto, si collocano vicino al timone dei panetti di zinco che attirano queste correnti e così lo scafo non si danneggia.Normalmente vanno sostituiti ogni anno unitamente ad un lungo meticoloso controllo dell'impianto elettrico per cercare eventuali dispersioni di corrente...
Questo spiega perchè queste barre erano fissate con qualcosa di simile a rivetti o viti.
Interessante, non si finisce mai di imparare!
Centra qualcosa col fatto che le lastre di rame delle navi del tardo settecento si staccavano se erano inchiodate con chiodi di ferro ?
cantierimodellinavali- Admin
-
Numero di messaggi : 4415
Data d'iscrizione : 17.10.11
Età : 66
Località : Roma
Umore : Mhhh ... vediamo un pò, oggi ...
Altroché se c'entra qualcosa Pit!
Quì di seguito t'incollo una piccola parte di un manualetto che ben ti fà capire il processo:
....la corrosione elettrochimica è un fenomeno di corrosione accelerata che si verifica quando si accoppiano metalli diversi.
E' del massimo interesse, proprio perchè spesso si verifica in pratica, che le viti (chiodi nel nostro caso) siano di materiale
diverso da quello che devono collegare.
Il fenomeno chimico merita di essere ricordato:
quando due metalli di diverso potenziale elettrico vengono accoppiati in presenza di un terzo
elemento (elettrolito, acqua nel nostro caso) si genera un leggero flusso di elettroni che vanno dal metallo meno nobile,
avente maggior potenziale (anodo o polo positivo +), a quello più nobile, avente minor potenziale (catodo o polo negativo -).
Gli elettroni che abbandonano il materiale meno nobile per avviarsi, più o meno rapidamente(dipende dal tipo di elettrolito che favorisce questa reazione), verso il materiale più nobile,
impoveriscono così il metallo da cui si spostano, deteriorandolo irreparabilmente (chiodo di ferro).
Vediamo cosa succede in un esempio pratico, quando si usa una vite autofilettante di acciaio su una lamiera di rame, con
presenza della sola umidità atmosferica che agisce da
elettrolito: le particelle positive dell'acciaio si spostano
verso l'atmosfera, assorbendo ossigeno e idrogeno e
diventano così ioni di ferro; gli elettroni (particelle
negative)passano attraverso l'acciaio al rame e
all'atmosfera, dove si combinano con ossigeno e
acqua diventando ioni idrossili.
Questi ultimi ,combinandosi con gli ioni di ferro producono l'ossido di ferro, meglio conosciuto come " ruggine".
Ecco nascere così per il semplice effetto di un accoppiamento
inadeguato di metalli diversi, il classico prodotto della corrosione.
Esaminiamo invece un esempio opposto:
Sia la vite in acciaio C15 e la lamiera di zinco, sempre
in presenza di atmosfera con vapor d'acqua.
Sarà la lamiera di zinco a corrodersi mentre la vite
resta inalterata e su di essa si andranno ad addensare le molecole di idrogeno che tenderanno a bloccare dopo un certo tempo la reazione.
E' quindi importante conoscere il potenziale dei metalli
da accoppiare.
E'anche opportuno puntualizzare che il maggior danno si verifica proprio quando la superficie del metallo attaccato è più piccola di quella del metallo che riceve la corrente.
L'alta densità di flusso di elettroni che abbandonano il metallo meno nobile per raggiungere il più nobile, non trova resistenza quando lo raggiunge.
Il processo di disgregazione è quindi rapido.
Ne consegue che, quando invece l'area del metallo attaccato è più grande di quella del metallo nobile che riceve la corrente, il
problema della corrosione sarà assai meno sentito....
Non l'ho fatto per tutte le voci ma sostituite aria con acqua e vite con chiodo.
marco
Quì di seguito t'incollo una piccola parte di un manualetto che ben ti fà capire il processo:
....la corrosione elettrochimica è un fenomeno di corrosione accelerata che si verifica quando si accoppiano metalli diversi.
E' del massimo interesse, proprio perchè spesso si verifica in pratica, che le viti (chiodi nel nostro caso) siano di materiale
diverso da quello che devono collegare.
Il fenomeno chimico merita di essere ricordato:
quando due metalli di diverso potenziale elettrico vengono accoppiati in presenza di un terzo
elemento (elettrolito, acqua nel nostro caso) si genera un leggero flusso di elettroni che vanno dal metallo meno nobile,
avente maggior potenziale (anodo o polo positivo +), a quello più nobile, avente minor potenziale (catodo o polo negativo -).
Gli elettroni che abbandonano il materiale meno nobile per avviarsi, più o meno rapidamente(dipende dal tipo di elettrolito che favorisce questa reazione), verso il materiale più nobile,
impoveriscono così il metallo da cui si spostano, deteriorandolo irreparabilmente (chiodo di ferro).
Vediamo cosa succede in un esempio pratico, quando si usa una vite autofilettante di acciaio su una lamiera di rame, con
presenza della sola umidità atmosferica che agisce da
elettrolito: le particelle positive dell'acciaio si spostano
verso l'atmosfera, assorbendo ossigeno e idrogeno e
diventano così ioni di ferro; gli elettroni (particelle
negative)passano attraverso l'acciaio al rame e
all'atmosfera, dove si combinano con ossigeno e
acqua diventando ioni idrossili.
Questi ultimi ,combinandosi con gli ioni di ferro producono l'ossido di ferro, meglio conosciuto come " ruggine".
Ecco nascere così per il semplice effetto di un accoppiamento
inadeguato di metalli diversi, il classico prodotto della corrosione.
Esaminiamo invece un esempio opposto:
Sia la vite in acciaio C15 e la lamiera di zinco, sempre
in presenza di atmosfera con vapor d'acqua.
Sarà la lamiera di zinco a corrodersi mentre la vite
resta inalterata e su di essa si andranno ad addensare le molecole di idrogeno che tenderanno a bloccare dopo un certo tempo la reazione.
E' quindi importante conoscere il potenziale dei metalli
da accoppiare.
E'anche opportuno puntualizzare che il maggior danno si verifica proprio quando la superficie del metallo attaccato è più piccola di quella del metallo che riceve la corrente.
L'alta densità di flusso di elettroni che abbandonano il metallo meno nobile per raggiungere il più nobile, non trova resistenza quando lo raggiunge.
Il processo di disgregazione è quindi rapido.
Ne consegue che, quando invece l'area del metallo attaccato è più grande di quella del metallo nobile che riceve la corrente, il
problema della corrosione sarà assai meno sentito....
Non l'ho fatto per tutte le voci ma sostituite aria con acqua e vite con chiodo.
marco
Eta_Beta- Admin
-
Numero di messaggi : 2942
Data d'iscrizione : 19.11.11
Età : 53
Località : Trento
Umore : Buono, a giorni alterni!
Grazie Marco, molto interessante e non solo per quanto riguarda il modellismo.
Paolo
Paolo
_________________
"Se cerchi una mano disposta ad aiutarti, la trovi alla fine del tuo braccio." - Confucio
http://www.modellistinavali.com
pietro bollani- Contrammiraglio
-
Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 17.09.10
Età : 62
Località : castel san giovanni PC
Si, grazie anche da parte mia; Un conto è leggere che certe cose accadevano, un altro è conoscerne il perchè!
OLONESE- Utente storico
-
Numero di messaggi : 2911
Data d'iscrizione : 30.06.09
Età : 51
Località : Roma
Umore : Haaaaarrrrrrrrggggggg
cantierimodellinavali ha scritto:Altroché se c'entra qualcosa Pit!
Quì di seguito t'incollo una piccola parte di un manualetto che ben ti fà capire il processo:
....la corrosione elettrochimica è un fenomeno di corrosione accelerata che si verifica quando si accoppiano metalli diversi.
E' del massimo interesse, proprio perchè spesso si verifica in pratica, che le viti (chiodi nel nostro caso) siano di materiale
diverso da quello che devono collegare.
Il fenomeno chimico merita di essere ricordato:
quando due metalli di diverso potenziale elettrico vengono accoppiati in presenza di un terzo
elemento (elettrolito, acqua nel nostro caso) si genera un leggero flusso di elettroni che vanno dal metallo meno nobile,
avente maggior potenziale (anodo o polo positivo +), a quello più nobile, avente minor potenziale (catodo o polo negativo -).
Gli elettroni che abbandonano il materiale meno nobile per avviarsi, più o meno rapidamente(dipende dal tipo di elettrolito che favorisce questa reazione), verso il materiale più nobile,
impoveriscono così il metallo da cui si spostano, deteriorandolo irreparabilmente (chiodo di ferro).
Vediamo cosa succede in un esempio pratico, quando si usa una vite autofilettante di acciaio su una lamiera di rame, con
presenza della sola umidità atmosferica che agisce da
elettrolito: le particelle positive dell'acciaio si spostano
verso l'atmosfera, assorbendo ossigeno e idrogeno e
diventano così ioni di ferro; gli elettroni (particelle
negative)passano attraverso l'acciaio al rame e
all'atmosfera, dove si combinano con ossigeno e
acqua diventando ioni idrossili.
Questi ultimi ,combinandosi con gli ioni di ferro producono l'ossido di ferro, meglio conosciuto come " ruggine".
Ecco nascere così per il semplice effetto di un accoppiamento
inadeguato di metalli diversi, il classico prodotto della corrosione.
Esaminiamo invece un esempio opposto:
Sia la vite in acciaio C15 e la lamiera di zinco, sempre
in presenza di atmosfera con vapor d'acqua.
Sarà la lamiera di zinco a corrodersi mentre la vite
resta inalterata e su di essa si andranno ad addensare le molecole di idrogeno che tenderanno a bloccare dopo un certo tempo la reazione.
E' quindi importante conoscere il potenziale dei metalli
da accoppiare.
E'anche opportuno puntualizzare che il maggior danno si verifica proprio quando la superficie del metallo attaccato è più piccola di quella del metallo che riceve la corrente.
L'alta densità di flusso di elettroni che abbandonano il metallo meno nobile per raggiungere il più nobile, non trova resistenza quando lo raggiunge.
Il processo di disgregazione è quindi rapido.
Ne consegue che, quando invece l'area del metallo attaccato è più grande di quella del metallo nobile che riceve la corrente, il
problema della corrosione sarà assai meno sentito....
Non l'ho fatto per tutte le voci ma sostituite aria con acqua e vite con chiodo.
marco
Veramente interessante, una cosa che veramente non conoscevo indipendentemente dal modellismo...
pietro bollani- Contrammiraglio
-
Numero di messaggi : 2206
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Età : 62
Località : castel san giovanni PC
Intanto proseguo col l' operazione "piastratura" del fondo dello scafo:
Anche le alette antirollio hanno adesso uno spessore, se non giusto, molto più consono e verosimile.
Molto meglio comunque delle originali: un "Blob" di plastica senza sottosquadro solidale col fondo.
Per finire, se qualcuno si è chiesto come mai le piastre erano spaziate tra di loro ecco perchè: Ci incollo dentro una strisiolina di plasticard (1 mm.) in modo che il davanti venga a filo con la piastra mentre il retro rimanga sollevato appoggiandosi alla piastra seguente... Purtroppo non funziona dappertutto, pazienza mi aspetta un lavoretto di carta abrasiva !
Anche le alette antirollio hanno adesso uno spessore, se non giusto, molto più consono e verosimile.
Molto meglio comunque delle originali: un "Blob" di plastica senza sottosquadro solidale col fondo.
Per finire, se qualcuno si è chiesto come mai le piastre erano spaziate tra di loro ecco perchè: Ci incollo dentro una strisiolina di plasticard (1 mm.) in modo che il davanti venga a filo con la piastra mentre il retro rimanga sollevato appoggiandosi alla piastra seguente... Purtroppo non funziona dappertutto, pazienza mi aspetta un lavoretto di carta abrasiva !
IGianni Giordano- Gruppo Modellisti Navali
-
Numero di messaggi : 2945
Data d'iscrizione : 11.02.12
Età : 88
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Umore : allegro
Stai facendo un lavoro da frate certosino di una volta.
Quanto tempo riesci a lavorarci senza che ti tremino le mani e gli occhi dicano basta?
Quanto tempo riesci a lavorarci senza che ti tremino le mani e gli occhi dicano basta?
OLONESE- Utente storico
-
Numero di messaggi : 2911
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Località : Roma
Umore : Haaaaarrrrrrrrggggggg
IGianni Giordano ha scritto:Stai facendo un lavoro da frate certosino di una volta.
Quanto tempo riesci a lavorarci senza che ti tremino le mani e gli occhi dicano basta?
Quoto Gianni e aggiungo...
amanuense...
pietro bollani- Contrammiraglio
-
Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 17.09.10
Età : 62
Località : castel san giovanni PC
Se non mi interrompono prima per qualcosa, anche 2 0 3 ore di fila.
Quando faccio queste cose mi ripeto come un mantra: "tanto prima o poi finiscono" e sapete una cosa?
Finiscono per davvero !!
Quando faccio queste cose mi ripeto come un mantra: "tanto prima o poi finiscono" e sapete una cosa?
Finiscono per davvero !!
ricigliano salvatore- Moderatore
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Numero di messaggi : 2991
Data d'iscrizione : 05.09.10
Età : 48
Località : napoli
Umore : di bolina stretta!
Ciao Pit!
Non c'è che dire, un altra tua grande esecuzione!
Ho letto attentamente queste ultime fasi del tuo topic, e vi ho visto anche della chimica applicata, grazie anche al intervento del nostro amico Marco!
Modellismo e chimica applicata! Capperi!
Ciao sal.
Non c'è che dire, un altra tua grande esecuzione!
Ho letto attentamente queste ultime fasi del tuo topic, e vi ho visto anche della chimica applicata, grazie anche al intervento del nostro amico Marco!
Modellismo e chimica applicata! Capperi!
Ciao sal.
Paolo65- Sotto tenente di vascello
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Numero di messaggi : 140
Data d'iscrizione : 17.01.12
Età : 59
Località : Milano
Umore : Sereno
Ciao Pietro complimenti, lavori con precisione chirurgica, e crei con minuziosità dettagli estremamente realistici
pietro bollani- Contrammiraglio
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Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 17.09.10
Età : 62
Località : castel san giovanni PC
Grazie Paolo, a dire la verità per ora lo scafo è tutto un bozzo, ma una volta finito con l' aiuto di stucco e carta vedremo di rimediare.
Ciao Salvatore, pensavo infatti di fare il prossimo modello in provetta... Dici che si riesce ?
Ciao Salvatore, pensavo infatti di fare il prossimo modello in provetta... Dici che si riesce ?
pietro bollani- Contrammiraglio
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Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 17.09.10
Età : 62
Località : castel san giovanni PC
Salve a tutti.
Prosegue l' opera di "placcaggio" (il termine rugbistico è assolutamente voluto) con la zona degli assi delle eliche, col senno di poi sarebbe stato meglio sostituirli completamente in quanto non sono sicuro della sagoma dei loro raccordi con lo scafo. Anche la forma dell' asse vero e proprio non mi ha convinto, in particolare quella specie di "tromboncino" in prossimità dell' elica... Va bhè, ormai sono fatti, anche se temo mi faranno piangere un po' in fase di rifinitura.
Prosegue l' opera di "placcaggio" (il termine rugbistico è assolutamente voluto) con la zona degli assi delle eliche, col senno di poi sarebbe stato meglio sostituirli completamente in quanto non sono sicuro della sagoma dei loro raccordi con lo scafo. Anche la forma dell' asse vero e proprio non mi ha convinto, in particolare quella specie di "tromboncino" in prossimità dell' elica... Va bhè, ormai sono fatti, anche se temo mi faranno piangere un po' in fase di rifinitura.
pietro bollani- Contrammiraglio
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Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 17.09.10
Età : 62
Località : castel san giovanni PC
OLONESE- Utente storico
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Numero di messaggi : 2911
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Umore : Haaaaarrrrrrrrggggggg
Ciao Pit,
certo che la pazienza non ti manca, se avessi dovuto fare e sistemare tutti quei pannelli avrei già abdicato...
certo che la pazienza non ti manca, se avessi dovuto fare e sistemare tutti quei pannelli avrei già abdicato...
ricigliano salvatore- Moderatore
-
Numero di messaggi : 2991
Data d'iscrizione : 05.09.10
Età : 48
Località : napoli
Umore : di bolina stretta!
Ciao pietro, gli assi elica, mi lasciano un po pensare sai...
La lastratura mi sembra eccessiva,ma aspetto di vederli terminati.
Ciao sal.
La lastratura mi sembra eccessiva,ma aspetto di vederli terminati.
Ciao sal.
pietro bollani- Contrammiraglio
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Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 17.09.10
Età : 62
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Hai ragione Sal, quelle lastrine hanno lo stesso spessore delle altre, 1,5 decimi, ma a differenza di quelle dello scafo, incollate con colla per plastica, sono incollate con il cianoacrilato che le ha rese un po' più rigide, ma che era indispensabile su queste forme particolari.
Stamane ho dato una prima carteggiatura (molto delicata visto lo spessore esiguo) e devo dire che l' aspetto sta già sta migliorando.
Finita questa prima carteggiatura darò una mano di fondo con un grigio spry Tamiya e vedremo come sarà l' aspetto, se non sarà idoneo carteggerò ancora un poco, ma devo stare attento... se no me lo mangio tutto quello spessore !
Stamane ho dato una prima carteggiatura (molto delicata visto lo spessore esiguo) e devo dire che l' aspetto sta già sta migliorando.
Finita questa prima carteggiatura darò una mano di fondo con un grigio spry Tamiya e vedremo come sarà l' aspetto, se non sarà idoneo carteggerò ancora un poco, ma devo stare attento... se no me lo mangio tutto quello spessore !
pietro bollani- Contrammiraglio
-
Numero di messaggi : 2206
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Età : 62
Località : castel san giovanni PC
Salve a tutti.
Riprendo la descrizione del Titanic Academy da un dettaglio importante: la copertura del boccaporto del ponte di prua.
Nella scatola è risolto tutto con una piastra assolutamente piatta di plastica trasparente, ma la cosa non era conforme alla realtà, così ho deciso di ricostruire il pezzo a partire da un "panino" di lastre di plasticard incollate insieme.
Dopo averle lasciate asciugare a lungo le ho sagomate, prima con una limetta, poi con carta abrasiva per dare la caratteristica forma a botte e lo smusso di prua. Ho quindi "punchato" 4 dischetti da 1,2 mm. per imitare i bordi degli oblò e, con lo stesso materiale, ho ricostruito i portelli d' ispezione. Quindi ho forato gli oblò con una punta adeguata; una mano di vernice opaca bianca ha sigillato tutto.
Il passo successivo sarà carteggiare delicatamente tutto l' insieme, spruzzarlo col colore bianco definitivo, tutte le relative pratiche di invecchiamento e quindi staccare i dischetti di acetato per simulare i vetri degli oblò.
Eccovi le immagini:
Riprendo la descrizione del Titanic Academy da un dettaglio importante: la copertura del boccaporto del ponte di prua.
Nella scatola è risolto tutto con una piastra assolutamente piatta di plastica trasparente, ma la cosa non era conforme alla realtà, così ho deciso di ricostruire il pezzo a partire da un "panino" di lastre di plasticard incollate insieme.
Dopo averle lasciate asciugare a lungo le ho sagomate, prima con una limetta, poi con carta abrasiva per dare la caratteristica forma a botte e lo smusso di prua. Ho quindi "punchato" 4 dischetti da 1,2 mm. per imitare i bordi degli oblò e, con lo stesso materiale, ho ricostruito i portelli d' ispezione. Quindi ho forato gli oblò con una punta adeguata; una mano di vernice opaca bianca ha sigillato tutto.
Il passo successivo sarà carteggiare delicatamente tutto l' insieme, spruzzarlo col colore bianco definitivo, tutte le relative pratiche di invecchiamento e quindi staccare i dischetti di acetato per simulare i vetri degli oblò.
Eccovi le immagini:
Albatros- Ammiraglio
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Numero di messaggi : 2813
Data d'iscrizione : 29.06.09
Età : 60
Località : Sant'Angelo Romano
Umore : ma..... dipende
Questo è un lavoro da orologiaio.
Mauro
Mauro
ricigliano salvatore- Moderatore
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Numero di messaggi : 2991
Data d'iscrizione : 05.09.10
Età : 48
Località : napoli
Umore : di bolina stretta!
Ciao Pietro, il tuo tocco è inconfondibile!
A sto punto sono curioso di vedere quello del kit com'era.
Ciao Sal.
A sto punto sono curioso di vedere quello del kit com'era.
Ciao Sal.
pietro bollani- Contrammiraglio
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Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 17.09.10
Età : 62
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