La monografia della fregata Diana, classe Artois, da 38 cannoni fu la seconda da me acquistata dopo quella relativa al Bellona da 74 cannoni ed ebbi subito la tentazione di realizzarne un modello. Tuttavia il mio progetto sul Bellona era già cominciato e, complice anche molte lacune nei disegni dello scafo della Diana, non ebbi il coraggio di cominciare un cantiere che si sarebbe alla fine rivelato un "doppione" rispetto quello che stavo già facendo.
Da allora è però passato qualche anno e nuovi stimoli si sono aggiunti e con essi la voglia di cimentarmi in una nuova sfida. ( modellisticamente parlando si intende !!)
Prima di cominciare 2 parole sulle fregate inglesi da 38 cannoni.
Il 6 Novembre 1778 fu una data importante per la storia della Marina Inglese.
In pratica dopo 5 mesi dall' entrata in guerra della Francia a favore dei neonati Stati Uniti d'America, si accorsero di non avere fregate pesanti in grado di controbilanciare efficaciamente gli avversari. Fino ad allora le loro fregate erano state principalmente da 26-28 cannoni da 12 libbre.
Si decise di realizzare due fregate, rispettivamente da 36 e da 38 cannoni da 18 libbre.
La prima fu la Flora da 36 realizzata a Deptford in 18 mesi che fu anche la prima unità da 36 cannoni dopo ben 22 anni; la seconda fu la Minerva da 38 cannoni e questa invece fu in assoluto la prima della sua classe.
La Minerva scese in acqua dopo 19 mesi dalla sua commissione, a questa seguirono l' Aretusa nel 1781 e la Phaeton con la Thetis nel 1782.
A quei tempi in ammiragliato esistevano sempre due "Surveyors" ed era consuetudine che sulla stessa richiesta del Navy Board entrambi promuovessero un proprio progetto così 9 mesi dopo il varo della Minerva disegnata da Edward Hunt, scese in acqua la Latona a sua volta progettata da John Williams che tuttavia non ebbe successo.
La Minerva si dimostrò una nave eccellente fin da subito, ma con una gravissima lacuna: era troppo piccola per il suo armamento.
E non era una questione di peso, infatti erano ormai disponibili i nuovi cannoni da 18 libbre lunghi 8 piedi, molto più leggeri di quelli fino ad allora utilizzati lunghi 9 piedi, ma un problema di lunghezza, infatti c' era troppo poco spazio tra un cannone e l' altro e i cannonieri avevano difficoltà ad operare.
Venne così ridotta a 36 cannoni con un incremento di "spazio di lavoro" tra i cannoni di 8-9 pollici... 20-23 cm. un' inezia! Tuttavia su questo disegno "ridotto" venne costruita la Melampus.
Il 1 Febbraio 1793 cominciano le Guerre Rivoluzionarie con la Francia e il 14 dello stesso mese viene avanzata la proposta per la costruzione di 6 nuove fregate da 38 cannoni, il 2 marzo vengono approvate e lo stesso giorno vengono depositati i disegni uficiali. Quindi il 22 marzo vengono spediti ai cantieri i disegni per Artois e Apollo, il 28 per Diamond e Diana e il 1 Aprile per Seahorse e Janus.
Le nuove navi hanno il lower deck da 146 piedi, più lungo di 5 piedi rispetto la Minerva che tuttavia con l' incremento di spazio tra i pezzi di soli 5 pollici, risulterà ancora inadeguato.
Questo porterà l' Ammiragliato ad ordinare una serie di navi singole per trovare empiricamente un miglior equilibrio e saranno: la Naiad da 147 piedi, l' Hydra da 148 piedi e 2 pollici, la Boadicea da 148 piedi e 6 pollici e le Amazon, Hussar e Active da 150 piedi. Nessuna di queste navi dette origine a una classe.
Invece la classe di costruzione standard divenne quella della Leda, costruita sulle linee della fregata francese catturata Hebe della quale, tra il 1800 e il 1830, vennero costruite ben 47 navi.
Nel frangente, vennero costruite altre 3 navi della classe Artois, la Clyde e la Tamer che vennero estesamente costruite in legno di firr ( douglas ) e la Ethalion.
Le misure della nave:
lunghezza al lower deck da progetto 146 ft. reale 146 ft. e 3"
lunghezza alla chiglia per il tonnellaggio 121 ft.7"e1/8 121 ft. 8"e1/2
larghezza massima 39 ft. 39 ft. 3"e1/2
profondità della stiva 13 ft. 9" 13 ft. 9"
tonnellaggio 983 e 70/94 tons 999 e 43/94 tons
armamento:
All' inizio esso fu di 28 cannoni da 18 libbre "corti" da 8 piedi sull' upper deck , 8 da 9 libbre lunghi 7 piedi sul quarterdeck ( cassero ) più 2 da 9 libbre lunghi 7 piedi e 6 pollici sul forecastle ( castello di prora ).
In seguito vennero applicate molte modifiche, in particolare con l' introduzione delle carronade da 24 lb. e 32 lb. percui bisogna sempre far riferimento al periodo per conoscerlo e la cosa è un po' complessa perchè spesso le disposizioni dell' ammiragliato non erano completamente soddisfatte dagli arsenali in perenne scarsità di materiali, poi alcune disposizioni venivano sospese durante i periodi di pace... insomma un casino !!
Scusate se mi sono dilungato sulla parte storica, sapete che è un mio pallino !!
Veniamo ora al modello.
L' obbiettivo è quello di arrivare a realizzare un modello in arsenale, la difficoltà è realizzarlo senza avere piani costruttivi.
L' idea è quella di realizzare allora un modello in compensato "a strati" dove ogni strato o ordinata corrisponde per volume ai quinti della nave.
Poichè ho solo il disegno di una dozzina di ordinate di riferimento su oltre 120 che compongono tutto lo scafo, ho deciso di assemblare tra loro le ordinate realizzando così uno scafo pieno che levigherò usando come indicazioni le ordinate di riferimento di cui prima e le linee d' acqua. Questo mi permetterà di adattare anche i cantframes che sono quelle coste inclinate progressivamente a poppa e a prua della nave.
Una volta realizzato tutto lo scafo staccherò ogni singola ordinata e la svuoterò al suo corretto spessore, quindi la riassemblerò per la levigatura interna.
Finita anche questa fase le ordinate saranno diventate delle vere e proprie coste e lo scafo sarà qualcosa di molto simile a un guscio di noce su cui potrò segnare le posizioni dei madieri, dei crosschock, dei futtock, l' altezza dei ponti, dei sabordi insomma tutto !!
A questo punto smonterò nuovamente lo scafo e ogni "finto quinto" mi servirà da dima per la realizzazione di quello definitivo in massello con tutte le indicazioni sui giunti, gli spessori e l' angolo di quartabuono già determinate e con un minimo scarto di "legname pregiato".
La scelta della scala è un altro fattore di sfida: non ho molto spazio a disposizione e buona parte di questo è gia occupato dal Bellona, che comunque non ho alcuna intenzione di dismettere. In un primo tempo avevo pensato alla stessa scala del Bellona: 1:72, poi ho preparato i disegni in una scala più piccola, la 1:96.
Comparando le misure mi sono reso conto che le differenze dimensionali col Bellona sarebbero state minime, per di più avrei avuto bisogno di compensato da mm.5,5 di spessore il che significava usare del 6 assottigliato, mentre per la scala 1:96 serviva del compensato da mm.3,6 che casualmente avevo già in casa... con un po' di rammarico ho scelto la scala 1:96, così oltretutto metterò alla prova le mie capacità di miniaturizzazione !
A questo punto ho completato i disegni che avevo già con le scansioni che ancora mi mancavano e li ho adattati tra loro con lo stesso metodo a suo tempo utilizzato col Bellona e devo dire di aver avuto riscontri molto maggiori... o sono diventeto più bravo io o erano migliori i disegni di partenza... mhm considerato tutto propenderei per la seconda ipotesi ! Eccone alcuni:
Ultima modifica di pietro bollani il Sab 27 Nov 2010, 00:13 - modificato 1 volta.
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