Cantiere corazzata Duilio del 1876

Le ringhiere dell'Aretusa sono lunghe in totale circa 140 cm, quelle della Duilio si estendono per oltre 300 cm preferirei farle da me col filo di ottone che non acquistare i candelieri già pronti. Le ringhiere hanno uno o due corrimano orizzontali, altezza 10 mm spessore 0,5 mm.

Ciao Piero
io le avevo fatte così (filo di rame e di ottone , saldatore a stagno):


non è difficile e vengono abbastanza bene, al limite ti dovresti procurare un aspiratore a vuoto per togliere l'eccesso di stagno (si trova a poco presso un rivenditore di componenti eletroniche)
ciao

E' lei?
ricordavo di aver visto questo modello su una vecchia rivista di modellismo!

Si, hai altre foto? Farò come suggerisci, il difficile è brasare ortogonali candelieri e corrimano.

Io ho usato un metodo un po' diverso da quello di Osvaldo per saldare le ringhiere:
su una tavoletta di lunghezza adeguata (quanto tutto il tratto di ringhiera che vuoi realizzare) segni una riga dritta e tutti i punti dove farai i fori per i candelieri. Con un trapano poi fori quanto basta con una punta del diametro dei candelieri che io ho fatto 2 decimi più spessi della ringhiera (1 mm per i candelieri e 0,8 la ringhiera orizzontale)

E' opportuno fare i fori il più perpendicolare possibile, ma come vedremo è possibile apportare piccole correzioni successivamente.
Poi tagli dal tondino di ottone tutti i candelieri uguali tra loro e li infili nei fori. Poichè i fori sono dello stesso diametro dei candelieri andranno leggermente forzati. Questo di permetterà di allinearli sia per la perpendicolare che in altezza.

Adesso prendiamo il filo orizzontale della ringhiera: in effetti quella critica è solo la prima saldatura sul primo candeliere, dove dovrai aiutarti con delle mollette o simili a tenerlo in posizione. Tutte le altre saldature saranno più semplici perchè il filo è già tenuto fermo dalla saldatura precedente.

A lavoro finito primo le vernici (se è il caso), dopo le sfili con attenzione dai fori della tavoletta e le infili nei fori praticati sullo scafo.

Purtroppo non ho fatto foto della lavorazione, posso farti vedere il risultato. Se non sono stato chiaro mi aiuterò con un disegno

Ciao Piero, per le ringhiere (naturalmente per scale da 1.100 in su) io uso filo d'ottone intorno ai 4-5 decimi, per i candelieri, filo da cucire n° 100 per il corridore, per simulare il rigrosso, un nodo parlato, una volta steso il filo passo un velo di cianoacrilico che fissa il tutto, i candelieri non vanno tagliati a misura, verranno rifilati dopo fatto il lavoro, il vantaggio, secondo me, è che non è necessario riportare tutte le distanze su un simulacro, visto che prima si sistemano i candelieri alla distanza e nel posto giusto, poi si stende il filo da cucire, nelle foto alcune ringhiere, tutte in scala 1.100







riguardo la foto del modello della Duilio, ritengo improbabile che avesse quei colori, dalle poche foto che ci sono nel volumetto della bizzarri, si può ipotizzare che nell'agosto del 1881, oltre ai colori riportati nella didascalia, la tuga di poppa fosse  a legno, come nella stampa che ti ho mandato, completamente bianca nel 1883, per poi cambiare ancora dopo i lavori di trasformazione che si evincono dalle foto successive, in questo caso le differenze dal disegno sono notevoli, a risentirci.

Piero Pionati ha scritto:Si, hai altre foto? Farò come suggerisci, il difficile è brasare ortogonali  candelieri e corrimano.

Ciao Piero
ti mando un MP

Completata la fasciatura della parte superiore dello scafo, ho usato listelli e compensato da 1,5 mm.

Costruzione dei portelloni a poppa, realizzato in un unico pezzo che poi taglierò in due parti.

Il timone.

E' affascinante veder lavorare l'ottone, già il legno comporta alcune difficoltà, non voglio nemmeno immaginare l'ottone con lo stagno. Ti seguo.

Walkyrja ha scritto:E' affascinante veder lavorare l'ottone, già il legno comporta alcune difficoltà, non voglio nemmeno immaginare l'ottone con lo stagno. Ti seguo.

Sono in sintonia con Giulia ...

Bisogna proprio avere il coraggio di provare a usare l'ottone con le saldature ... i Nostri modelli ne trarrebbero vantaggio e tu ci sproni a provarci ... Grazie

Buon vento

Terminata la fasciatura dello scafo, vorrei coprire con la carta. Chiedo suggerimenti, che carta usate, sovrapponete i bordi?

Ciao Piero, io uso normale carta da fotocopie, i bordi non vanno sovrapposti, altrimenti poi rimane il gradino, un paio di foto.

Ho rinunciato a costruire il portellone apribile, troppo difficile per me. Aggiorno con lo scafo completato e le torrette in costruzione.

ciao da marco

ti metto delle foto del modello di cantiere che si puo vedere a venezia al museo navale.











al museo di amburgo vi e un altro modello che potrebbe interessarti.

La struttura al centro della nave che sostiene l'albero. Dalla forma strana è difficile da riprodurre.

Sembra una bottiglia di gin dipinta.

Terminata l'Aretusa riprendo i lavori della Duilio.

Gran bel lavoro! Complimenti! Queste navi di fine XIX ed inizio XX secolo cominciano ad affascinarmi, all'inizio mi sembravano ridicole, ora questo aspetto un po' liberty art deco m'intriga.

Riprendo la costruzione della Duilio, la struttura principale è fatta, ora mancano i tanti particolari.

Per la Duilio mi occorrono 5 ruote di timone come nel disegno, diametro circa 18 mm, spessone  1,5 mm con 12 razze.
Sapreste dove trovarle?
Grazie

Prova a vedere sul sito di Rocri, ma non credo che tu le possa trovare da 12 razze, sono quasi tutte da 8.

Piero,
in commercio non ci sono ruote con quelle specifiche

Credo anch'io, perché ho fatto una recente ricerca su Amati e Mantua e ho constatato che sulle ruote i prodotti sono abbastanza grossolani. Mi sono ripromesso, dopo averne comprata una tanto per tamponare, di farla con calma ma bene.