Mayflower Aeropiccola

Cari amici,
anche se è da molto che non scrivo, continuo a seguirvi con regolarità.
Seguirvi pigramente aggiungerei perché la sera, dopo una giornata di lavoro, preferisco sedermi sul divano che non andare in garage a lavorare ai vari cantieri aperti.
In questi giorni di reclusione forzata, pur lavorando un minimo da casa ho molto più tempo e ho portato avanti questo modello che avevo iniziato la scorsa estate.

Metto qualche immagine.

Lo scheletro montato


Sagomatura guanciole di prua


Inizio la posa dei listelli.


continua...

Avevo inizialmente posato i listelli a chiusura della zona davanti al castello di prua (ma come si chiama?) come da disegno ma poi ho pensato che fosse una cosa assai strana, che non avevo mai visto su nessun modello e oltre ad essere di intralcio per andare sulla partre sopra lo sperone (vai altra zona di cui non ricordo il nome!) e in caso di onde si sarebbe riempita velocemente. Una volta finito di rivestire lo scafo ho successivamente tagliato via questa parte di listelli.

Lo scafo rivestito con la parte anteriore chiusa



Questa invece è come si presentava il mese scorso quando ho ripreso in mano i lavori.


Non ho fatto molte foto perché non ci avevo neppure pensato. Comunque lo scafo è a doppio fasciame e avevo già rivestito tutti i ponti. L'opera viva aveva solo la mano di fondo mentre sull'opera morta avevo iniziato a lavorarci anche di pennello.

continua...

Solo per curiosità aggingo che non essendo partito dalla scatola ma solo dai piani, mi sono messo a fare qualche modifica.
Oltre a quella sulla prua e l'aver modificato appena qualche dettaglio dei castelli, ho allungato il timone di quasi due centimetri.
Allungato verso l'alto in modo che il buco (altro termine che non ricordo) dove entra la barra fosse ad una altezza maggiore rispetto alla linea di galleggiamento. Questo perché confrontando i piani con le foto della replica della nave, quello dei disegni mi pareva troppo vicino al pelo dell'acqua. Il risultato è, a parer mio, più realistico.
Sono passato poi alle decorazioni sui due castelli che sono formate da motivi geometrici.
Qui ho approfittato molto delle esperienze degli altri modellisti del forum: chi ha usato il nastro, chi ha tagliato piccoli rettangoli di compensato, ... alla fine ho provato a fare i due pannelli dei serpi di prua in compensato, mi sono messo sul terrazzo un giorno di sole (la vista non è più quella di una volta) e con il pennellino più piccolo ho tracciato tutti i triangoli (il fondo bianco opaco è da bomboletta spray).
Ho quindi dato il fondo (a pennello) sui castelli dato che avevo già messo il secondo fasciame e non mi andava di coprirlo con il compensato e sono partito con le altre serie di triangoli.

Mano di fondo


Colore giallo e tracciatura dei triangoli con il lapis


Dettaglio dei triangolini


continua...

Se parli della zona
in blù è la piattaforma della "SERPE", praticamente un prolungamento del ponte di coperta, poi vi è il "Paiolato della Serpe" sopra lo sperone con aperture centrali per il passaggio della trinca di bompresso e sedili forati come servizi igenici dell' equipaggio (anche se è raro che vi siano nei modelli) Il "buco" dove la barra del timone entra nello scafo è la "Losca".

Alla fine il risultato è questo, foto brutte fatte in garage (fuori è nuvoloso e cade qualche goccia di pioggia).
Conto di mettere immagini migliori nei prossimi giorni.

Lo scafo con i decori terminati


La poppa


Un caro saluto, renzo.

Da piani dell' Areopiccola non si possono fare miracoli ma qualche correzione storicamente documentata è sempre ben gradita.
Noto una costruzione con qualche miglioramento come il secondo fasciame non previsto sui piani dell' Areapiccola anche se è presente qualche scalino sul fasciame e una lucentezza del legno che andrebbe smorzata.
Continua cercando qualche documentazione in più ed evita di sorvolare troppo sulla terminologia tecnica.
Ti seguo ... hai ampi margini di miglioramento

Ciao a tutti,
metto le ultime immagini. Grazie a Giorgio e Umberto per le risposte.
La losca lo ricordavo anch'io ma come passaggio dell'asse, il passaggio della barra mi pareva avesse un altro nome. Lo avevo trovato a proposito della Santa Maria ma è un modello di quasi 40 anni fa.
Sulla piattaforma della serpe non sono convinto, perché dovrebbe essere quella sopra i cani della serpe (che io conoscevo anche come piattafporma della polena ma probabilmente saranno la stessa cosa), mentre quella zona è ancora il ponte di coperta.
Per Giorgio, gli scalini sul secondo fasciame sono dovuti ad una sfortunata illuminazione radente, se ci passi con le dita non si sente differenza di altezza. Sulla lucentezza hai ragione, avevo appena dato una mano di trasparente semilucido, ad asciugatura completa si nota molto meno. Anche oggi piove, appena il tempo migliore faccio altre foto all'esterno.
Rispetto al modello della Aeropiccola ho eliminato tutto il bianco sui capodibanda, cinte e suola che nonmi piacevano molto è ho fatto tutto in nero. In fondo si tratta di una nave della quale poco è rimasto, non c'è corrispondenza neppure tra la ricostruzione e il modello in grande scala al Mayflower Museum per cui mi sono sentito libero sulla colorazione.

In questi giorni di isolamento forzato ho dovuto arrangiarmi per i dettagli che via via mi servivano per procedere con i lavori. Uno di questi è la lanterna di poppa e dato che me ne era rimasta solo una molto piccola, ho provato a farla in casa.

Sono partito con quello che avevo, un pezzetto di plexiglas che ho tornito con il trapano, filo di rame e di ottone e minuteria varia.


Ho preparato una dima per saldare i pezzi con l'angolazione giusta e poi ho incollato rondella e plexiglass


Per fare le cornici che al vero reggono i vetri ho utilizzato delle strisce di cartoncino nero.


continua...

Il risultato finale non è male. Almeno per me.



un caro saluto, renzo.

Non che sia importante ma vedo che l'ora indicata nel forum è indietro di due ore.

Un caro saluto, renzo.

renzo428 ha scritto:Non che sia importante ma vedo che l'ora indicata nel forum è indietro di due ore.

Sono anni che non c'è verso di inserire l'ora esatta!

Avevo ragione sulle tue potenzialità ... ottimo lavoro con il fanale. ... merita di essere rapportato con una moneta o un metro per le proporzioni.

Giorgio 45 ha scritto:

renzo428 ha scritto:Non che sia importante ma vedo che l'ora indicata nel forum è indietro di due ore.

Sono anni che non c'è verso di inserire l'ora esatta!

E' da quando esiste il forum che abbiamo questo problema e non c'è verso di raddrizzarlo, ho trafficato ore per cercare di rimediare, l'orario del forum è impostato su Roma, ma ho provato anche a metterlo su Greenwich, niente da fare, non ne vuol sapere di coordinarsi.

Ciao a tutti,
ho fatto una foto al volo ma il tempo è ancora brutto, pioggia e vento e luce scarsa. Comunque il righello si vede e dà idea delle dimensioni.



un caro saluto, renzo.

Salute Renzo428, prima di tutto complimenti per il lavoro in genere e per il fanale in particolare.

Ti volevo chiedere sullo scafo che colore hai usato fra il bianco e il fasciame? Mi potresti dire marca e codice?

Ciao Alessandro,
scusami se non ho risposto prima ma non leggo tutti i giorni.
Non so se ho capito, se intendi la banda nera semilucida, si tratta di colori per decupage. Quelli che ho io sono tutti semilucidi e sono della stamperia (www.stamperia.com).
Non sono il massimo per il legno, sono gelatinosi e alcuni coprono male ma il nero e il rosso sono OK. Ti metto una immagine del tubetto del bianco.

Per il resto del nero ho usato un colore acrilico della Maimeri che ho da almeno 20 anni. Lo avevo dimenticato in un armadio e in questi giorni di domicilio forzato, l'ho ritrovato. È nero opaco e l'ho usato per gli incintoni, i capodibanda e i parasartie.

Infine se intendi il colore che ho dato allo scafo prima di posare il secondo fasciame si tratta di stucco per legno e muro (quello bianco che asciutto pare gesso) e poi turapori alla nitro, il tutto passando la carta vetrata tra una mano e la successiva.


un caro saluto, renzo.

Grazie Renzo428.

Ciao a tutti,
un paio di foto dello scafo.





un caro saluto, renzo.