Premetto che il tutto è valido per costruzione in kit e autocostruzione per i meno esperti.
Ho letto i consigli sull’ uso delle colle e mi permetto di dire “come lo faccio io”; questo vale principalmente per lo scafo e i ponti.
Eseguo l’incollaggio del fasciame usando colla bostik su entrambi i lati da incollare, il vantaggio è evidente, si monta il fasciame con enorme velocità senza l’ uso di spilli o chiodini; solo qualche molletta da bucato in legno (per la possibilità di modificarne l’estremità, diminuendo la loro larghezza standard) per mantenere la pressione sulle ordinate per alcune ore; l’eventuale eccedenza si toglie usando subito dopo l’incollaggio il proprio polpastrello come se fosse carta abrasiva.
Seguendo il forum sono venuto a conoscenza di Vinavil con caratteristiche molto interessanti e al momento ne sto provando due (colla alifatica e bindan-rs express); mai smettere di provare prodotti nuovi o diversi da quelli che si è soliti usare; la ricerca e la sperimentazione è utile in ogni settore.
Per il mantenimento degli squadri delle ordinate con la chiglia, uso, prima del loro montaggio, impilarne ordinatamente quante più possibili ed eseguire, verso la parte esterna, da entrambi i lati, un foro con una punta di trapano di grossa sezione , 10/12 mm.. Il centraggio è garantito da un pezzetto di legno dello stesso spessore della chiglia inserito negli scassi delle ordinate e dalla visione d’insieme di molte ordinate sovrapposte e compattate…svergolature, falsi andamenti dei ponti, andamento delle fiancate esterne ed interne ecc. sono immediatamente visibili e correggibili per tempo.
Ovviamente il foro è eseguito al di sotto ma a ridosso del primo ponte visibile.
Nelle prime esperienze usavo fare una foratura rettangolare, poi abbandonata per la maggior difficoltà esecutiva, il notevole tempo impiegato ed il non possesso di un trapano a colonna.
Sistemo le ordinate nei rispettivi incastri con la chiglia e inserisco nei fori un tondino a misura (deve entrare forzando); controllo con il calibro e lo squadro il regolare posizionamento di tutte le ordinate interessate e fisso il tutto con la colla, bloccando l’entrata e l’uscita del tondino sull’ ordinata, senza la necessità di fissare la chiglia ad un piano di lavoro per timore di svergolatura; ciò rende maneggevole e spostabile in blocco lo scafo.
Rinforzo le ordinate dell’opera morta con l’uso dei ponti ancora grezzi e posticce barrette di legno sia in senso longitudinale, ove necessario, che su tutte quelle trasversali, ottenendo uno scheletro ben resistente per cui posso smussare le ordinate da prua a poppa provando, a vista, la parte di contatto con un listello campione senza impedimento alcuno.
Successivamente inizio a porre i listelli sagomati dalla chiglia per risalire verso la linea di galleggiamento dando un andamento curvilineo al fasciame mediante una adeguata e programmata rastrematura.
L’ incollaggio delle costole dei listelli tra loro e con le ordinate è eseguito con colla bostik poi, ultimato tutto lo scafo, eseguo all’interno il rinforzo della struttura con garza e Vinavil nelle zone non visibili.
Tenuta nel tempo…nessuna alterazione negli ultimi 50 anni, lo scafo tiene ottimamente, nessuna deformazione del legno… tanto che ho ripreso l’autocostruzione della mia Couronne.
Per i piccoli incollaggi sembra tenere ma se si esercita una forte pressione o con un colpo violento si ottiene il distacco, consideriamo però che è trascorso oltre mezzo secolo.
Giorgio 45
Ho letto i consigli sull’ uso delle colle e mi permetto di dire “come lo faccio io”; questo vale principalmente per lo scafo e i ponti.
Eseguo l’incollaggio del fasciame usando colla bostik su entrambi i lati da incollare, il vantaggio è evidente, si monta il fasciame con enorme velocità senza l’ uso di spilli o chiodini; solo qualche molletta da bucato in legno (per la possibilità di modificarne l’estremità, diminuendo la loro larghezza standard) per mantenere la pressione sulle ordinate per alcune ore; l’eventuale eccedenza si toglie usando subito dopo l’incollaggio il proprio polpastrello come se fosse carta abrasiva.
Seguendo il forum sono venuto a conoscenza di Vinavil con caratteristiche molto interessanti e al momento ne sto provando due (colla alifatica e bindan-rs express); mai smettere di provare prodotti nuovi o diversi da quelli che si è soliti usare; la ricerca e la sperimentazione è utile in ogni settore.
Per il mantenimento degli squadri delle ordinate con la chiglia, uso, prima del loro montaggio, impilarne ordinatamente quante più possibili ed eseguire, verso la parte esterna, da entrambi i lati, un foro con una punta di trapano di grossa sezione , 10/12 mm.. Il centraggio è garantito da un pezzetto di legno dello stesso spessore della chiglia inserito negli scassi delle ordinate e dalla visione d’insieme di molte ordinate sovrapposte e compattate…svergolature, falsi andamenti dei ponti, andamento delle fiancate esterne ed interne ecc. sono immediatamente visibili e correggibili per tempo.
Ovviamente il foro è eseguito al di sotto ma a ridosso del primo ponte visibile.
Nelle prime esperienze usavo fare una foratura rettangolare, poi abbandonata per la maggior difficoltà esecutiva, il notevole tempo impiegato ed il non possesso di un trapano a colonna.
Sistemo le ordinate nei rispettivi incastri con la chiglia e inserisco nei fori un tondino a misura (deve entrare forzando); controllo con il calibro e lo squadro il regolare posizionamento di tutte le ordinate interessate e fisso il tutto con la colla, bloccando l’entrata e l’uscita del tondino sull’ ordinata, senza la necessità di fissare la chiglia ad un piano di lavoro per timore di svergolatura; ciò rende maneggevole e spostabile in blocco lo scafo.
Rinforzo le ordinate dell’opera morta con l’uso dei ponti ancora grezzi e posticce barrette di legno sia in senso longitudinale, ove necessario, che su tutte quelle trasversali, ottenendo uno scheletro ben resistente per cui posso smussare le ordinate da prua a poppa provando, a vista, la parte di contatto con un listello campione senza impedimento alcuno.
Successivamente inizio a porre i listelli sagomati dalla chiglia per risalire verso la linea di galleggiamento dando un andamento curvilineo al fasciame mediante una adeguata e programmata rastrematura.
L’ incollaggio delle costole dei listelli tra loro e con le ordinate è eseguito con colla bostik poi, ultimato tutto lo scafo, eseguo all’interno il rinforzo della struttura con garza e Vinavil nelle zone non visibili.
Tenuta nel tempo…nessuna alterazione negli ultimi 50 anni, lo scafo tiene ottimamente, nessuna deformazione del legno… tanto che ho ripreso l’autocostruzione della mia Couronne.
Per i piccoli incollaggi sembra tenere ma se si esercita una forte pressione o con un colpo violento si ottiene il distacco, consideriamo però che è trascorso oltre mezzo secolo.
Giorgio 45
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