posto un articolo che ho trovato interessante.
Grazie alla chimica, troviamo oggi in commercio una gamma infinita di colle, ad alto potere adesivo e facili da usare, ognuna adatta ad
un particolare tipo di incollaggio.
Specialmente nel settore del modellismo, la colla è un elemento essenziale e una scelta sbagliata può avere effetti disastrosi.
Dovremo quindi fare attenzione nella scelta, considerando i materiali su cui le useremo e le sollecitazioni alle quali saranno sottoposti. Inoltre, dovremo
considerare se esiste la necessità di riposizionare le parti da incollare dopo averle messe a contatto tra di loro, scartando quindi a priori le colle che non
permettono questo passaggio.
Qualunque tipo di adesivo si usi, vi sono comunque alcune regole di base che è meglio applicare.
Innanzitutto leggere le istruzioni allegate per sapere in quanto tempo perde il suo potere di adesione se esposto all'aria, verificare anche a quale
temperatura fornisce la resa ottimale di tenuta (in genere si aggira intorno ai 20C, ma per alcuni adesivi sono preferibili temperature diverse).
Accertarsi anche che le parti da unire siano sempre perfettamente pulite, rimuovendo preventivamente ogni traccia di polvere, sporco, pittura o colla
vecchia.
Applicare l'adesivo, sulle superfici a contatto, il più uniformemente possibile.
Per una tenuta più sicura, è meglio rendere ruvide le parti lisce da unire (magari scartavetrando leggermente) prima dell'applicazione.
Nella maggior parte dei casi, ricordiamo che l'adesivo in eccesso, una volta indurito, può essere difficile da rimuovere, meglio quindi farlo subito per
evitare complicazioni.
Ricordiamo che gli adesivi non sono intercambiabili, perciò è bene evitare di mischiarli, usando invece lo stesso tipo su entrambe le superfici da unire.
Un consiglio valido per tutte le colle: per conservarle al meglio, tenerle ben chiuse al fresco e, nel caso abbiano un applicatore, eliminare dopo ogni uso
gli eventuali residui aiutandosi magari con uno spillo.
Consideriamo adesso i tipi di collanti più usati.
- Colle a contatto o mastici
- Colle alifatiche
- Colle cellulosiche
- Colle cianoacriliche
- Colle epossidiche bicomponenti
- Colle termofusibili
- Colle viniliche
- Colle marine
Un discorso a parte meritano le colle di origine animale (colla da falegname, colla caseina, colla di pesce, colla di coniglio) che sono solitamente usate
nel restauro del legno o per applicazioni speciali.
:: Colle a contatto o mastici ::
A base di gomma sintetica disciolta in solvente, queste colle vanno spalmate sui pezzi da incollare,
lasciate asciugare qualche minuto (fino a quando l'adesivo risulta più appiccicoso al tatto) e poi
sottoposte a forte pressione.
Occorre molta precisione nell'unione dei pezzi perchè l'adesione è istantanea (ma non l'indurimento che
avviene in qualche ora) e non è quindi possibile il riposizionamento in caso d'errore.
Ottima resistenza all'acqua, sono molto efficaci e ideali per l'unione di pelle, cuoio, gomma, laminati,
carta, cartone, stoffa, legno e derivati.
Poca resa o nulla invece su vetro, metallo, plastica e laterizi.
Di consistenza gommosa, conviene eliminare subito gli eccessi che non sono carteggiabili.
Causa i vapori dei solventi contenuti, è meglio utilizzarle in ambienti ben areati.
:: Colle alifatiche ::
Di colore giallastro, sono a base di acqua e asciugano in breve tempo, senza odori sgradevoli.
Una volta asciutte, diventano molto secche dando anche la possibilità di carteggiare.
Non diventano però trasparenti, ma accettano bene il colore.
Servono per incollare cartone con legno, cartone su cartone e, in generale, tutti i materiali porosi.
Per un incollaggio molto forte, spalmare le superfici da unire, lasciare asciugare, poi spalmare ancora la
colla e unire i pezzi.
:: Colle cellulosiche ::
Non solubili in acqua, trasparenti e dense, asciugano più rapidamente delle colle viniliche e, una volta
seccate, sono facilmente carteggiabili.
Accettano bene la verniciatura, tranne i mordenti per legno (la base gommosa della colla impedisce al
legno di assorbire il colore).
:: Colle epossidiche bicomponenti ::
Ad asciugatura lenta (24 ore, ideali per parti sottoposte a sforzi notevoli) o rapida (5 minuti), servono
per incollare tutti i materiali porosi (anche le superfici lisce possono essere scartavetrate permettendo
alla colla di "attaccarsi" saldamente).
Composte da una resina e dal relativo indurente, gli elementi devono essere miscelati al momento
dell'uso in ragione, solitamente, del 50% ognuno (alcuni tipi hanno dosaggi diversi, perciò controllare
sempre sulla confezione).
Sul mercato si trovano diversi tipi di epoxy e, a seconda dell'uso che se ne intende fare, occorre cercare
sulla confezione alcuni tempi che serviranno nella scelta. Vediamoli insieme: importante il tempo di
lavorabilità (pot life) che indica il tempo disponibile per la lavorazione dal momento della miscelazione
a quello in cui la colla diventa gommosa e quindi non più utilizzabile; il tempo di catalizzazione (cure
time) che indica il tempo necessario alla colla per indurire completamente e dare il massimo della
adesività.
I tipi rapidi, o fast, hanno un tempo di lavorabilità di ca. 5 minuti ma catalizzano completamente in
15-20 minuti, mentre i tipi lenti, o slow, hanno un tempo di lavorazione di ca. 30 minuti, ma
catalizzano perfettamente in ca. 24 ore.
Occorre comunque considerare, durante l'uso, anche la temperatura e l'umidità dell'ambiente; più caldo
sarà l'ambiente, minori risulteranno i tempi di lavorazione e catalizzazione.
Perfettamente carteggiabili e verniciabili, trovano nel modellismo il loro campo ideale di lavoro.
Gli eccessi possono essere rimossi subito con alcool.
:: Colle termofusibili ::
Sono colle studiate per assemblare (plastica, vetro, ceramica, metallo, cuoio ecc.), sigillare e riempire.
Sono vendute in sticks di diversi colori e si applicano tramite un'apposita pistola che riscalda lo stick
inserito facendolo fuoriuscire liquido da un apposito ugello.
Asciuga in pochi secondi e quindi i pezzi preparati sono pronti in tempi rapidi.
Gli stick non contengono solventi e non producono odori sgradevoli.
:: Colle viniliche ::
Famiglia di colle dall'utilizzo infinito, una volta asciugate diventano trasparenti, non contengono
componenti pericolosi, non hanno odore sgradevole e sono solubili in acqua.
Adatte per legno e derivati, carta e cartone, mdf, faesite e stoffa, polistirolo.
Non consigliabili per plastica, laterizi, vetro, gomma, cuoio, plexigas, laminato plastico.
Ben carteggiabili, presentano però lo stesso problema delle cellulosiche quando si parla di mordenti per
legno.
Essendo infatti di base gommosa, il legno che vanno a coprire non riesce ad impregnarsi (meglio quindi
togliere subito gli eccessi).
Nella lavorazione con il legno, il loro utilizzo è molto semplice: si applica la colla sulle due parti, si lascia
asciugare qualche minuto e poi si mettono a contatto le parti interessate e si stringono, se possibile con un morsetto.
Mantenere il bloccaggio per 24 ore e togliere il morsetto. Per ridurre i tempi di indurimento, quando è
possibile, si possono riscaldare i pezzi (in forno o con una pistola termica) ad una temperatura di ca.
50-60 gradi.
Importante ricordare che l'incollaggio non deve venire a contatto con l'acqua nè essere esposto ad
umidità, pena la sgretolazione della colla (questo ovviamente non vale per i tipi idroresistenti).
Ne esistono molti tipi: le universali (adatte per carta e tessuti o piccole riparazioni, asciugano in 30 m.
circa), quelle da legno (normale in 30 m. circa e super rapida in 5-10 m.), le plastificate (per materiali
flessibili e porosi), le idroresistenti (asciugatura rapida , perfette quindi per il modellismo navigante).
Le colle marine
Le colle marine vengono utilizzate nella nautica per la costruzione di scafi in legno di imbarcazioni e sono conosciute con i nomi di colla bianca e rossa.
Conosciamole:
:: Colla bianca ::
A base di urea formaldeide, viene commercializzata anche con i nomi di cascamite o aerolite; è una
colla in polvere che si miscela con acqua in ragione di 2 parti di colla e 1 di acqua. Dopo la miscela, va
utilizzata nel giro di poche ore a 15C.
Molto tenace nell'incollare tutti i tipi di legni e laminati plastici, è particolarmente apprezzata dove si
richiedono resistenza al calore, allo sforzo e all'umidità.
E' praticamente trasparente e invisibile sul legno, ha una lunga durata di utilizzo ma richiede una forte
pressione di incollaggio.
Si usa sia a caldo che a freddo, non macchia il legno nè decolora le parti verniciate.
Viene usata anche, dagli hobbysti, per modelli a contatto con l'acqua.
:: Colla rossa ::
A base di resina resorcinica, è una colla a due componenti e viene commercializzata anche con nomi
diversi (Aerodux, Cascophen).
Occorre mischiare la resina con l'apposito induritore in ragione solitamente di 5 parti di resina e 1 di
induritore e deve essere usata entro 45 minuti a ca. 20C. (sconsigliabile a temperature molto basse).
Ha un potere collante fortissimo e resistente a continue e intermittenti esposizioni all'acqua fredda o
calda, a getti d'aria calda o fredda, è inattaccabile da funghi, marciume e insensibile ai solventi.
Su legni chiari lascia intravedere la linea rossa di congiunzione e richiede forti pressioni per
l'incollaggio.
Colle Naturali - Le colle antiche
Restaurare un mobile significa conservare e riportare i pezzi al loro stato originale, senza cancellare gli effetti del tempo.
Vuol dire anche fare il possibile per utilizzare tecniche di lavorazione e materiali risalenti al tempo della costruzione del mobile stesso.
La scelta della colla, in questi casi, è importantissima perchè deve rispondere a caratteristiche ben precise: buona elasticità e reversibilità.
Elasticità, per adattarsi ai ritiri del legno che cambiano a causa dell'essenza, del tipo di taglio, dell'umidità residua e dei fattori climatici esterni.
Reversibilità, perchè deve essere possibile scollare le parti unite per procedere ad un nuovo intervento di restauro.
Le colle sintetiche, per il loro carattere definitivo, sono sconsigliate, mentre le colle organiche sono da preferire.
:: Colla caravella ::
Conosciuta anche come colla forte, colla cervione, colla a caldo e colla animale, questo tipo di colla
veniva usata in falegnameria già nel '600 e veniva preparata facendo bollire in acqua gli scarti animali, i
cosidetti cascami.
Deve il suo potere adesivo ad una proteina, il collagene, contenuta proprio in questi materiali.
Viene usata per incollaggi, incastri e impiallacciature.
In commercio la troviamo sottoforma di perline di colore giallo-marrone, ma anche in polvere e panetti
usate generalmente per gli stucchi.
Per preparare la colla occorre attenersi a precise regole di preparazione.
Si utilizza una speciale pentola che si trova in commercio [di rame, ghisa o alluminio (più economica
ma meno raccomandabile perchè tende a raffreddarsi velocemente)] e si lascia in ammollo, ca. 12 ore,
la quantità di perle necessaria in acqua fredda (per un forte incollaggio in percentuale 50 colla-50
acqua, per impiallacciature è sufficiente 40 colla-60 acqua).
Quando le perle saranno ben rigonfie e morbide e avranno assorbito tutta l'acqua, si passerà alla
cottura a bagnomaria, rimescolando delicatamente per non far entrare aria e facendo attenzione a non
far bollire la colla che perderebbe il suo potere adesivo (l'inizio della bollitura si capisce da una schiuma
biancastra che si forma in superficie e che occorre subito togliere).
La temperatura ideale va dai 50C. ai 60C. e la cottura dura ca. 30 minuti.
La colla è pronta quando tutto il materiale è disciolto e "fila" dal pennello come fosse olio. Anche se ci
vuole un po' di pazienza, è meglio non preparare troppa colla tutta in una volta, per non riscaldarla
troppe volte e rischiare una minore resa.
Uso della colla:
usarla sempre ben calda e riscaldare, se possibile, le parti da unire (con un phon o uno sverniciatore ad
aria), applicarla a pennello su entrambe le parti che devono subito essere messe in pressione con
morsetti o pesi fino all'essicazione completa della colla (almeno 24 ore), eliminare subito gli eccessi con
una spugnetta bagnata in acqua calda e ben strizzata (raffreddandosi cristallizza e diventa difficile
toglierla).
Accorgimenti:
il buon fissaggio delle parti non dipende dalla quantità di colla utilizzata (che peraltro sarà estromessa
nell'unione) ma dallo stretto contatto delle superfici.
Inoltre, è necessario che le parti non siano perfettamente levigate ma ruvide.
Anteporre sempre, tra le ganasce dei morsetti e le parti da unire, dei pezzetti di legno morbido per evitare ammaccature.
:: Colla caseina ::
Di origini molto antiche, è a base proteica (l'elemento principale, secondo alcuni documenti, era il
formaggio pecorino) e oggi molto raramente viene usata nel restauro perchè, pur avendo un forte
potere adesivo, rimane rigida e può macchiare e gonfiare il legno causa gli alcali contenuti (in genere i
costituenti di questa colla sono soda caustica, calce purissima, borace o carbonato di sodio).
Moderatamente resistente all'umidità, ha il vantaggio di costare molto poco.
In commercio la si trova in polvere (già dosata) e si mescola con acqua tiepida o fredda per 15-20
minuti, si lascia riposare altri 15 minuti e va usata nel giro di poche ore, sia a caldo che a freddo; i
tempi di presa sono abbastanza lunghi (da 5-6 ore fino a 24) e le giunzioni devono necessariamente
essere fissate con morsetti.
Viene invece ancora oggi solitamente usata nel campo della pittura come legante sia nelle preparazione
di grandi tavole e tele grezze (per l'imprimitura) che per dipingere a tempera (mescolata ai pigmenti
rende i colori più brillanti e indelebili).
:: Colla di pesce ::
Chiamata anche ittiocolla o colla debole (non ha molta tenuta ma è comunque molto elastica) si ricava
dalle vescicole natatorie di alcune specie di pesci.
Usata fino a pochi decenni fa come collante per piccoli lavori, viene attualmente utilizzata nelle tecniche
di restauro per la preparazione del bolo in doratura, negli intonaci, smalti e anche per gelatine
alimentari.
In commercio si trova sottoforma di lastre trasparenti che vanno ammollate in acqua ca. 24 ore prima
dell'uso e poi sciolte a bagnomaria.
:: Colla di coniglio ::
Chiamata anche colla di lapin o totin, viene prodotta dalle pelli di animali quali conigli, gatti, lepri che
vengono immerse in un bagno di acqua di calce.
Molto flessibile, viene usata nell'incollaggio di tele, come legante per colori, come base per dorature,
ecc.
In commercio si trova in polvere, lastre o boccole e va sciolta a bagnomaria, si usa calda ma non
bollente e si può mantenere in un barattolo di vetro chiuso.
Colla vegetale
:: Colla di farina ::
Semplice, da preparare in casa, è un ottimo adesivo per incollare la carta in quanto non contiene nulla
che possa macchiarla o rovinarla.
Va bene anche per l'imprimitura e per temperare i colori.
Come collante semplice ecco la ricetta:
115 gr. di farina e 60 cl. di acqua. Mescolare la farina con una piccola quantità di acqua fino ad ottenere
una pasta morbida, bollire il resto dell'acqua e versarla sulla pasta rimestando bene, poi ispessire
l'impasto riscaldandolo in un pentolino. Allungarla con un po' d'acqua al momento dell'uso.
L'impasto si mantiene al fresco in frigorifero per qualche giorno; per mantenerlo un po' di più
aggiungere mezzo cucchiaio da tavola di formalina.
Per imprimiture e tempere, fare una proporzione in base alle seguenti dosi:
un cucchiaio da tavola raso di farina in un bicchiere d'acqua, miscelare bene e mettere in un tegamino
riscaldando a fuoco dolce e mescolando sempre fin quando la colla è pronta. Aggiungere trementina
veneta in ragione di 3 parti di colla e 1 di trementina.
ciao
Luca
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