LOCOMOTIVA A VAPORE GR880

In questo topic presento la cassa di una locomotiva a vapore, quella del titolo appunto, in uso per un bel pezzo alle FS, e di cui l'esemplare 051 può essere anche oggi ammirato in alcuni treni strorici. L'ho realizzata completamente da zero, il materiale e composto da alluminio per teglie (quelle usa e getta per intenderci), schede per ricariche telefoniche esauste e doppino telefonico. L'alluminio è stato modellato a mano con piegature varie. La vernice è smalto sintetico humbrol.





Non fatevi ingannare dalle foto, è piccolissima, la scala è sempre 1:87 la lunghezza è pressapoco quella di un dito!!!

Michele i miei complimenti è davvero bellissima.

Paolo

Il colore nero non iauta ad apprezzare tutti i dettagli, ma si vede che è molto curata.
Il lavoro è completo così o hai intenzione di continuarlo con la parte sottostante?

il lavoro a suo tempo è stato terminato, la locomotiva resa funzionante e donata ad un grandissimo amico, esperto di loco a vapore che (non so se per cortesia e benevolenza, o perchhè gli è piaciuta veramente) ha apprezzato!! Ahahahah! La vera difficoltà di questo modello era la realizzazione del telaio e sopratutto dei biellismi. Infatti, essendo un modello dinamico, dovendo lavorare su parti sottoposte a sforzo e che non permettevano errori neanche di decimi di millimetro, per questi sono dovuto ricorrere a pezzi commerciali (ruote e biellismi) , il telaio , panconi e cilindri no, li ho fatto da zero.

Comunque se lavorato e tagliato con precisione , se il progetto è pensato bene e le piegature fatte ad arte, penso che questo materiale, cioè l'alluminio delle teglie usa e getta, possa essere perfettamente usato anche nel modellismo navale, è abbastanza rigido e resistente, sopratutto molto leggero. Penso di usarlo per il progetto che ho in mente!!

Ma questo alluminio, come lo fissi?
si può saldare a stagno?

no, non si può saldare. Intanto si forma sempre una patina di ossido (sembra polverina bianca) che non farà mai aderire lo stagno, in teoria si potrebbe saldare col cannello, ma lo spessore (ca 2 decimi) lo impedisce, io uso cianacrilato in gel, ed una volta incollato se ci sono dei punti da rinforzare che rimangano nascosti si può mettere vinavil abbondante. Non sono da scartare le possibilità di rivettarlo su costolature o longheroni magari in balsa. L'alluminio per mia esperienza è un materiale che rimane difficile da lavorare per un motivo principale, non ammette errori! Il taglio deve essere precisissimo e non ci possono essere aggiustamenti da fare con carteggiature o stucchi. deve essere posato in fase definitiva. C'ho fatto moltissimi lavori ed una cosa ho imparato bene, prima di passare alla modellazione ed alla piegatura bisogna pensare bene il progetto, fare un esploso che possa essere assemblato con piegature e con meno bordi da unire ed incollare possibile, le pieghe vanno fatte con pinze piatte a becchi lunghi e devono essere precise. Con un po' di manualità ed esercizio si ottengono ottimi risultati.

Ciao Michele e piacere di conoscerti!
Ho apprezzato molto questo tuo lavoro e debbo dirti che il modo di lavorare l'alluminio e molto interessante!
Perchè non apri un toic in "metodi di lavorazione"?
Penso che avremo molto da imparare dalle tue esperienze costruttive.
Una domanda, ma queste teglie usa e getta sono come quelle che usano in ospedale?
Quelle che in effetti potresti accartocciare con le mani?
Ancora complimenti e grazie!
Ciao sal.

Veramente bello e fatto bene.
Visto che è pure funzinante, ancora meglio

Salvatore farò senz'altro come dici. Le teglie sono quelle che si possono comprare in supermercato a 50 centesimi l'una. Io taglio il fondo e lo spiano ben bene con una bottiglia di vetro su un piano di marmo liscio e ben pulito, così come devono essere pulitissime le bottiglie (basta un granello di sabbia e rovini tutto). Si sono quelle che si accartocciano con le mani, per la parmigiana! Io le teglie le ho usate tantissimo per riprodurre modellini di locomotive, ne ho fatte molte , altre strutture, e comunque cose in scala 1:87 e relativamente piccole, le pieghe e le dimensioni ridotte trasformano il pezzo d'alluminio in un profilato rigido, resistente ma allo stesso tempo elastico. non mi sento ancora di aprire una discussione su come usarlo nel modellismo navale e consigliarlo , finchè in quest'ambito non l'ho provato io stesso. Penso che l'uso di questa tecnica possa essere relegato a navi con scafo in metallo, a naviglio militare e civile post vela (passatemi l'espressione). L'unica perplessità che ho e che comunque devo sperimentare è che aumentando le dimensioni dei pezzi, sopratutto lo scafo, e diminuendo il numero delle piegature, è che non si comporti perfettamente da profilato, indebolendosi e tendendo a deformarsi, ma questa cosa è tutta da provare. Per i castelli sicuramente come tecnica va benissimo.

Non immaginavo proprio che fogli di alluminio sono così resistenti! ! !
Meno male che non ho fatto nessuna scommessa sulla loro resistenza

michelefais ha scritto:Salvatore farò senz'altro come dici. Le teglie sono quelle che si possono comprare in supermercato a 50 centesimi l'una. Io taglio il fondo e lo spiano ben bene con una bottiglia di vetro su un piano di marmo liscio e ben pulito, così come devono essere pulitissime le bottiglie (basta un granello di sabbia e rovini tutto). Si sono quelle che si accartocciano con le mani, per la parmigiana! Io le teglie le ho usate tantissimo per riprodurre modellini di locomotive, ne ho fatte molte , altre strutture, e comunque cose in scala 1:87 e relativamente piccole, le pieghe e le dimensioni ridotte trasformano il pezzo d'alluminio in un profilato rigido, resistente ma allo stesso tempo elastico. non mi sento ancora di aprire una discussione su come usarlo nel modellismo navale e consigliarlo , finchè in quest'ambito non l'ho provato io stesso. Penso che l'uso di questa tecnica possa essere relegato a navi con scafo in metallo, a naviglio militare e civile post vela (passatemi l'espressione). L'unica perplessità che ho e che comunque devo sperimentare è che aumentando le dimensioni dei pezzi, sopratutto lo scafo, e diminuendo il numero delle piegature, è che non si comporti perfettamente da profilato, indebolendosi e tendendo a deformarsi, ma questa cosa è tutta da provare. Per i castelli sicuramente come tecnica va benissimo.

Ciao Michele tempo fa costruii questo diorama.



Brevemente è un transatlantico troncato,ed è tutto interamente in cartoncino.



Questa è la parte tronca ed è costituita da cartoncini di vario spessore.
Penso che la tua idea riguardo al alluminio, (se l'avessi conosciuta prima) si sarebbe prestata perfettamente per la costruzione di questo mio diorama.
Scusa l'o.t. ciao sal.

Questo diorama è spettacolare, mi sa che eiamo sulla stessa lunghezza d'onda!!! Bellissimo l'invecchiamento!! Complimenti!!! Si, in questo caso l'alluminio forse ti avrebbe anche fatto risparmiare tempo!! Di nuovo bellissimo!!!!

michelefais,
molto bella anche la locomotiva ma, dimmi, l'alluminio che usi nel modo che hai descritto non risulta essere troppo fino di spessore?
Voglio dire non si potrebbe correre il rischio di "schiacciare" il modello semplicemente prenderlo tra le dita?
E' possibile, se non ti disturba ovviamente, avere delle immagini anche dell'interno?

Complimenti per il risultato finale.

marco

cantierimodellinavali ha scritto:michelefais,
....... dimmi, l'alluminio ....non risulta essere troppo fino di spessore?
........non si potrebbe correre il rischio di "schiacciare" il modello semplicemente prenderlo tra le dita?
.............

Anche se non sembra dalle foto il modello è di dimensioni piccolissime. Le piegature ravvicinate lo irrobustiscono, e come dicevo si comporta da profilato. Purtroppo non posso fare delle foto dell'interno perchè non ne sono più in possesso. In ogni caso penso che non si possa prescindere, usandolo per costruire qualcosa di più grande, da rinforzi interni tipo centinature etc. Quando inizierò a fare ciò di cui sto aspettando i disegni aprirò un topic Work in progress e condividerò con tutti voi quest'esperimento!

michelefais,
benissimo, la tua tecnica m'incuriosisce non poco.
Attenderò con pazienza il tuo prossimo lavoro.

marco