Da Laerte Gio Ott 20, 2011 12:35 pm
Qualche considerazione la faccio anch'io, se permettete.
A volerla vedere bene Lusci, Gay, Volontè, Gardner (Dio li benedica) e molti altri si sono dilettati a progettare navi di ogni ordine, grado e secolo partendo a volte da disegni originali completi e seri, più spesso lavorando di fantasia e grazie alla loro immensa cultura di storia, architettura ed archeologia navale, ma sempre con un occhio attento alle esigenze dei modellisti (qualcuno di voi ha costruito il "Golden Star"?), non degli storici, architetti o archeologi navali...La maggior parte dei loro "clienti" sono dei neofiti che non hanno alba nè della terminologia navale nè della teoria della nave (angolo di quartabuono???, cassero???, ruota di prora???...), che per la prima volta incontrano il legno ed i cordami e così via. E' un po' dura pretendere la massima precisione di scala, suppellettili, modanature, sculture, cannoni, ecc., considerando che in fondo il loro scopo era ed è di far costruire a degli "ignoranti" una complessa macchina di guerra o di pace che anche ai suoi tempi, sugli scali prima ed in mare poi (Vasa), avrà fatto impazzire mastri d'ascia, carpentieri e marinai esperti.
A questo punto due sono le strade: costruire il nostro modello come da piano o kit turandoci il naso e godendoci senza patemi la nostra comune passione, correggendo solo gli errori macroscopici, mostrando agli amici con orgoglio il risultato ed addirittura vincendo qualche mostra oppure...soffrire centimetro per centimetro (gli amici spagnoli, dieci pagine di discussione per la sola scaletta a chiocciola), modificando al limite dell'esaurimento nervoso o della sindrome di Von Masoch ogni cosa modificabile, ridisegnando ogni scultura e modanatura dopo una ricerca biblica, spostando di 0,23 mm un sabordo ed alzando un parapetto di 0,038 mm, lamentandoci (non te la prendere, Olonese) dalla posa della chiglia fino alla legatura dell'ultima bandiera per le imprecisioni di progetto di una nave mai esistita! Ai modellisti l'ardua sentenza.
Olonese, adesso ti vedo come un essere umano, e ti voglio più bene di prima... La tua piccolina (un bacione da parte mia!) forse non avrà mai il "vero" S. Felipe, ma noi semplici "modellisti navali" avremo al nostro fianco un caro, esperto amico e collega, cui chiedere le solite informazioni banali, non un barone di architettura ed archeologia navale ricostruttiva.
Take it easy, dicono i "perfidi albionesi": il San Felipe può essere costruito come tutte le altre navi, con passione e studio ma senza dimenticare il fondamento del nostro hobby: il divertimento...
Un abbraccio a tutti e perdonatemi, a volte mi scappa e mi parlo addosso...
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