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    Messaggio Da Jolly Roger Mar 15 Feb 2011, 15:01

    Buongiorno ragazzi , da buon aspirante velista principiante trovatomi di fronte alla nave madre della coppa America mi sono trovato impossibilitato dal non eseguirla .... Partendo dalla famosa battuta nella quale la regina inlgese chiede al giudice di gara "Chi è la prima ??" la risposta è stata "America mia signora" "e la seconda ??" "non c'è una seconda !!!" , allego una breve storia della più famosa regata .. iniziata più di un secolo e mezzo fà :



    Storia della Coppa America
    Cowes 1851

    --------------------------------------------------------------------------------

    The Royal Yacht Squadron £100 Cup.



    Una sfida tra cugini
    Il 21 luglio 1851, su invito di Lord Wilton, Commodoro del Royal Yacht Squadron, la goletta “America” salpa per l’Inghilterra in rappresentanza del New York Yacht Club.
    Il 22 agosto 1851 partecipa alla Royal Yacht Squadron “One Hundred Guinea Cup”; in palio un premio in denaro di 100 ghinee ed una brocca d’argento di pari valore, opera dell’orafo Robert Garrard, acquistata nel 1848 dal Marchese d’Anglesey e donata allo "Squadron" per l’occasione.



    L’invito rivolto da Lord Wilton ai soci del New York Yacht Club per una visita al Royal Yacht Squadron nel periodo delle regate estive di Cowes, offre l'opportunità al Commodoro John Cox Stevens di dimostrare ai cugini d’oltre Atlantico il livello tecnico raggiunto dalla marineria dell’ex colonia di Sua Maestà e di far conoscere nel contempo all’Europa, per mezzo dell’Esposizione Mondiale in svolgimento a Londra, alcuni dei prodotti della nascente industria americana.
    I fondi necessari alla costruzione di un veliero, con il quale presenziare all’invito, sono raccolti formando un sindacato che, oltre al promotore, ha come soci suo fratello Edwin Augustus Stevens, Hamilton Wilkes, George L. Schuyler, John K. Beekam Finlay, ed il Colonnello James Alexander Hamilton.
    La costruzione è affidata al cantiere William H. Brown. Il contratto prevede la riduzione di un terzo del compenso pattuito se nella serie di prove comparative previste la barca non dimostri essere la più veloce e, nel caso di prove poco esaltanti durante la trasferta inglese, il riacquisto da parte del cantiere.
    Venuta meno la prima clausola contrattuale, il sindacato riduce da 30.000 a 20.000$ il compenso pattuito.

    Disegnata da George Steers, affermato progettista di battelli pilota, la goletta “America” si discosta sostanzialmente dalle barche inglesi. Lo scafo di 101 piedi fuori tutto, ha una lunghezza al galleggiamento di 90 piedi ed una larghezza massima di oltre 22, prua affilata, poppa piena ed arrotondata. I due alberi, inclinati a poppavia, sono sorretti da sartie in testa d’albero, randa centrale libera, nessuna controranda ed un singolo fiocco con boma; le vele in cotone hanno una deformazione meno accentuata delle vele in lino utilizzate dalle navi inglesi. Dopo il varo avvenuto il 3 maggio 1851, ed i test comparativi con “Maria” (barca da regata della famiglia Stevens), il 21 giugno, con tredici uomini d’equipaggio al comando del Capitano Dick Brown, lo scafo bianco di "America" salpa da Hoboken (NJ) portando in stiva un carico di prodotti da esporre al Cristal Palace di Londra, sede dell’esposizione mondiale inaugurata il 1° maggio 1851 dal Principe Alberto.
    Venti giorni dopo, ad accoglierla a Le Havre, sono John Cox Stevens, il fratello Edwin e James Hamilton, giunti sul posto con un piroscafo di linea. Dopo una breve sosta nel porto francese, fatta carena e ridipinta in nero, “America” si trasferisce a Cowes. Il veliero, tanto diverso dai canoni britannici, è accolto con enorme curiosità.
    I tre armatori, ospiti dall’esclusivo Yacht Club, sperano poter recuperare parte delle spese con scommesse sui match tra “America” ed i velieri dei soci dello Squadron. Tutti i tentativi fatti al riguardo, anche mettendo in palio un’ingente somma, sono gentilmente ignorati dagli armatori inglesi (si dice per non ridicolizzare l’ospite).
    L’unica opportunità di misurarsi con gli yacht britannici, è data ad “America” dalla regata di 53 miglia, “aperta ai velieri di Club di tutte le nazioni”, in programma il 22 agosto, con partenza ed arrivo a Cowes (periplo in senso orario dell’isola di Wight). Su insistente richiesta di Stevens e dei suoi associati la classifica è stilata in base al tempo reale e non col calcolo dei compensi, così caro agli inglesi ma poco gradito dagli americani.
    Alle ore 10.00 del 22 agosto, presenti sullo yacht reale “Victoria and Albert” la Regina Vittoria ed il consorte Principe Alberto, salpano i quattordici velieri inglesi (sei golette e otto cutter, il meglio della flotta del Solent) ed “America”, che per problemi all’ancora, parte per ultima. Nonostante ciò, dopo la prima ora di regata “America” è quinta. All’altezza di Sandhead, “Arrow”, la più blasonata delle barche inglesi, si arena ed “Alarm”, per prestarle soccorso, è costretta al ritiro. “Freack e “Volant” escono di scena a seguito di una collisione. Al giro di boa a Norman’s Land, un paio d’ore dalla partenza, “America” è in testa al gruppo.




    Al passaggio del battello-faro di Mab, Captain Richard C. Brown, skipper di “America”, sfruttando il fatto che le Istruzioni di Regata non specificano il lato sul quale lo si deve lasciare, (ovvio, per gli inglesi, poiché il battello sta a segnalare i bassi fondali vicino alla costa), passa all’interno accorciando il percorso di qualche miglio; alle ore 17:50, all’altezza di Needles, ”America” strappa la controranda montata ex-novo prima della partenza. L’incidente non preoccupa minimamente gli americani, il distacco da “Aurora” è di oltre sette miglia, distanza che il piccolo cutter inglese riesce solo in parte a recuperare con il calare del vento sul finire della regata.
    Alle 20.37, dopo dieci ore e trentasette di regata, ”America” taglia il traguardo di Cowes; “Aurora” la segue a 18 minuti; un’ora dopo giungono "Baccante" ed "Eclipse" mentre la goletta a palo “Brilliant”, entra nel porto di Cowes con più di cinque ore di ritardo. Per vari motivi gli altri velieri non giungono al traguardo.
    Il reclamo, presentato dalle barche inglesi per il passaggio del faro di Mab, è respinto dal Comitato di Regata.



    Royal Yacht Squadron
    ”Aurora” (cutter) – armatore: Thomas Le Marchant
    ”Baccante” (cutter) – armatore: Benjamin H. Jones
    ”Eclipse” (cutter) – armatore: H. S. Fearon
    ”Brilliant” (goletta a palo) – armatore: George Holland Ackers
    Ritirati
    Alarm – Arrow – Beatrice – Constance – Gipsy Queen - Freack – Mona – Volante – Wyvern New York Yacht Club
    "America"
    Sindacato: John Cox Stevens e soci
    Skipper: Capt. Richard C. Brown
    Progetto: George Steers
    Cantiere: William H. Brown (East River New York)
    Vele: R.H. Wilson
    Varo: East River - 3 maggio 1851
    LOA : 101'9"; LWL: 90'; beam: 10’8” ; sail area: 498 mq.
    co-skipper: Horatio Nelson Comstock

    La Coppa delle "Cento Ghinee", consegnata dalla Regina Vittoria nelle mani di John Cox Stevens, si trasferisce a New York.

    Commodore John Cox Stevens




    Primo di nove figli del Col. John Stevens, eroe della guerra d’indipendenza, ingegnere, pioniere delle macchine a vapore, costruttore della prima locomotiva americana e del primo traghetto a vapore al mondo in servizio regolare tra Manhattan (NY) e Hoboken (NJ) -- sulla riva opposta dell’Hudson River -,, con interessi nella cantieristica e concessionario della prima linea ferroviaria operante nello Stato del New Jersey John Cox Stevens (1785-1857), segue solo in parte le orme del padre coltivando principalmente la sua passione per la vela e per lo sport in generale. Si deve a lui l’introduzione del cricket negli Stati Uniti e la sua successiva trasformazione in baseball.
    Facoltoso, stimato e ottimo uomo d’affari riesce a coinvolgere otto membri dell’alta borghesia newyorchese nella fondazione di uno Yacht Club. L’atto di nascita del New York Yacht Club è firmato nel pomeriggio del 30 luglio 1844 a bordo del suo yacht, lo “Gimrank”, all’ancora a Battery punta estrema di Manhattan. Per acclamazione, John Cox assume la carica di primo Commodoro. La prima assemblea dei soci, per l’elezione del consiglio, la riconferma in carica del Commodoro e la scelta del guidone sociale, si tiene in un locale pubblico, il “Windhams Tavern”, il 17 marzo 1845. La prima sede sociale, inaugurata il 15 luglio 1845, sorge a Hoboken su un’area, nei pressi dei cantieri navali, donata dalla famiglia Stevens. Il 17 luglio parte la prima “Annual Regatta”; una tradizione questa, interrotta solo dalla guerra civile, dalla guerra ispano-americana, le due guerre mondiali e per l’assassinio del “socio”, il Senatore di New York, Robert Kennedy.

    John Cox si fa promotore presso il Segretariato al Tesoro per l’utilizzo di un’apposita bandiera che contraddistingua il naviglio da diporto dalle navi commerciale in modo da esentarle dal minuzioso controllo degli ispettori doganali al quale deve sottostare tutto il traffico in entrata nei porti americani. La proposta viene accettata dal Segretario al Tesoro e istituzionalizzata dal Segretariato alla Marina.

    La bandiera nazionale così modificata sarà esposta su tutto il naviglio da diporto statunitense dal 1848 al 1990.


    Marina da diporto Guidone del New York Yacht Club



    “America”
    Dopo la vittoria, “America”, è acquistata da Lord John de Blaquière. Nell’arco di dieci anni la goletta passa più volte di mano cambiando anche, più volte nome. Nell’ottobre del 1861, sotto il nome di “Camilla”, è venduta alle forze Confederate ed è impiegata operativamente con il nome di “Memphis”. Catturata dai Nordisti in Florida, dopo la capitolazione di Jacksonville, è riarmata come U.S. America ed usata come pattugliatore / cannoniere nel blocco di Charleston. Restaurata a New York nel 1863 è impiegata come nave scuola dall’U.S. Naval Academy. Partecipa, giungendo quarta, alla prima edizione di Coppa America. Radiata, nel 1873 è acquistata dal Generale Benjamin Butler i cui eredi ne mantengono la proprietà fino al 1917. Nel 1921 è donata all’American Restoration Fund ed esposta alla Naval Academy d’Annapolis. Nel 1942, dopo un’intensa nevicata, crolla il capannone sotto il quale è al riparo; i danni sono tali che nel 1945 il fasciame rimasto è rimosso e bruciato.











    --------------------------------------------------------------------------------

    1857 - Nasce la Coppa America
    George L. Schuyler
    Ingegnere, progettista di macchine a vapore, membro del sindacato vincitore della "Coppa delle 100 ghinee", si batte strenuamente perché la Brocca non sia fusa per coniare con l’argento recuperato una medaglia ricordo per i sei armatori di “America”.
    L’idea di farne un trofeo internazionale è accettata. La Coppa, ribattezzata “America’s Cup” in onore della goletta, è donata al New York Yacht Club l’8 luglio 1857. L’atto di donazione specifica che la Coppa deve essere messa in palio come trofeo Challenge perpetuo e detta le regole base per la sua assegnazione, regole, che nelle prime sfide danno modo ad interpretazioni e contestazioni.
    Una prima modifica avviene con gli emendamenti introdotti il 4 gennaio 1882.
    Nel 1887, George L. Schuyler, ultimo sopravissuto degli armatori di "America", riscrive l’atto dandogli la stesura definitiva ancor oggi in vigore.
    Il documento, firmato da Schuyler, controfirmato dal Commodoro del NYYC, Elbridge T. Gerry, è depositato il 24 ottobre 1887, presso la Corte Suprema dello Stato di New York, che diviene unico ente competente in materia di modifiche al “Deed of Gift” ed arbitro d’ogni eventuale contestazione.




    "Deed of Gift"
    " La Coppa è donata come Challenge perpetuo da mettere in palio in un’amichevole competizione tra nazioni”.

    “Qualsivoglia Club Velico riconosciuto dalla sua autorità nazionale e che svolge attività a mare, per proprio conto o tramite i suoi associati, ha titolo per poter regatare con un veliero costruito nella propria nazione contro un veliero costruito nella nazione del detentore, in match per l'assegnazione della Coppa. Il veliero sfidante dovrà giungere con i propri mezzi sul punto di regata”.

    “I velieri, ad un solo albero non potranno avere una linea di galleggiamento inferiore ai sessantacinque piedi né superiore ai novanta, mentre per quelli a due o più alberi questa dovrà essere compresa tra gli ottanta ed i centoquindici piedi”.

    “Il Club sfidante dovrà notificare per iscritto, con un preavviso di dieci mesi, la data in cui svolgere il match che non potrà mai essere svolto nel periodo che và dal 1° novembre al 1° maggio. La notifica dovrà essere accompagnata dal nome del proprietario e da un certificato che attesti: nome ed armamento del veliero; lunghezza al galleggiamento, pescaggio - a vuoto e a pieno carico misurato alla linea di galleggiamento -, tonnellaggio e stazza. Ai velieri con deriva o chiglia mobile sarà sempre permesso competere per la Coppa senza alcuna limitazione o restrizione. Tali appendici non saranno considerate nei controlli di stazza.”

    “Il Club sfidante ed il Club detentore potranno, di comune accordo, stabilire la data, il percorso, il numero di prove, il regolamento, le istruzioni e tutte le condizioni nelle quali svolgere il match; anche la regola che impone i dieci mesi di preavviso potrà essere concordata”.

    “In mancanza di un accordo tra le parti, l’assegnazione della Coppa avverrà con due vittorie su tre match corsi. Le regate dovranno essere svolte in mare aperto con le seguenti modalità: la prima regata sarà un bastone bolina / poppa di venti miglia; la seconda prova sarà un triangolo equilatero di trentanove miglia con il primo lato di bolina; la terza, se necessario, sarà di nuovo un bastone di venti miglia; il tempo massimo di percorrenza non potrà superare le sette ore; le regate saranno corse ad intervallo settimanale. L’area di regata sarà scelta dal detentore è dovrà avere un fondale adeguato a barche con un dislocamento di ventidue piedi; le regate saranno corse secondo le regole e le istruzioni del detentore non in contrasto, però, con quanto stabilito da quest’atto. Non è richiesto al detentore di dichiarare in anticipo il veliero che lo rappresenterà ma solo prima dell’inizio delle regate o in data stabilita tra le parti; una volta dichiarato, il veliero dovrà prendere parte a tutti li match.

    "Nel caso in cui il Club detentore, per un qualsiasi motivo dovesse essere disciolto, la Coppa dovrà essere passata in carico ad un Club della stessa nazionalità che sia eleggibile secondo quanto stabilito da quest’atto di donazione. Se ciò non avvenisse in un lasso di tre mesi dallo scioglimento del Club, la Coppa sarà consegnata a chi la detenne in precedenza.
    Deve essere sottinteso che la Coppa è di proprietà del Club e non dei suoi soci o degli armatori del veliero che la vince .

    “Uno yacht sconfitto può essere ripresentato come sfidante solo dopo la conclusione di una sfida o dopo due anni dalla sua sconfitta. Se una sfida è accettata nessun’altra sfida può essere presa in considerazione fin quando questa non è conclusa."

    George L. Schuyler


    Su richiesta del New York Yacht Club a seguito dell'accordo l'accordo intervenuto tra l'allora Commodoro Henry Sears, ed il Commodoro dello Squadron, Sir Ralph Gore, il 17 dicembre del 1956 la Suprema Corte dello Stato di New York emenda il Deed of Gift modificando le parti:
    - la lunghezza minima al galleggiamento passa dai sessantacinque a quarantaquattro piedi;
    - è abolita la regola che impone allo sfidante di raggiungere con i propri mezzi, dal suo porto di armamento, il campo di regata.
    Una ulteriore modifica al Deed of Gift è in data 8 aprile 1985. Su richiesta dello Royal Perth Yacht Club la regola che vieta i match tra il 1° novembre ed il 1° maggio trova applicazione solo per l'emisfero nord mentre il divieto, per l'emisfero sud, si applica dal 1° maggio al 1° novembre .




    Il cantiere si aprirà a pieni regimi a tempo debito , se qualcuno avesse informazioni o note storiche a riguardo e le volesse postare , sarebbe più che ben accetto .





    Ultima modifica di Jolly Roger il Mer 16 Feb 2011, 21:32 - modificato 2 volte.
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    Messaggio Da Jolly Roger Mar 15 Feb 2011, 15:07

    Potremmo partire dallo spiegare che differenza c'è tra un Clipper ed una Goletta ..che gnuranttt!!!!
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    Messaggio Da Ammiraglio Mar 15 Feb 2011, 15:17

    Jolly Roger ha scritto:Potremmo partire dallo spiegare che differenza c'è tra un Clipper ed una Goletta ..che gnuranttt!!!!

    Sono d'accordo......apri però un Topic su Terminologia Navale Wink

    Ciao Rocco


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    Messaggio Da Marco01 Mar 15 Feb 2011, 15:21

    Ammiraglio ha scritto:
    Jolly Roger ha scritto:Potremmo partire dallo spiegare che differenza c'è tra un Clipper ed una Goletta ..che gnuranttt!!!!

    Sono d'accordo......apri però un Topic su Terminologia Navale Wink

    Ciao Rocco

    Scusa se mi intrometto Rocco, ma se lo inseriamo su "classificazione navi e velieri" ? Wink


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    Messaggio Da Jolly Roger Mar 15 Feb 2011, 19:08

    Domanda spostata in "Classificazione navi e velieri"
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    Messaggio Da Ammiraglio Mar 15 Feb 2011, 20:22

    Jolly Roger ha scritto:Domanda spostata in "Classificazione navi e velieri"

    Argomento spostato nella sezione "Navi e Velieri"

    PS:Per un eventuale Progress aprine uno in Work in progress.
    PS1:Ho modificato il titolo del Topic,togliendo "Da piani Mamoli".

    Ciao Rocco


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    Messaggio Da pietro bollani Mer 16 Feb 2011, 14:33

    Ciao Jolly Roger,
    Ho costruito questa "barca" su ordinazione parecchi anni fa e ancora la ricordo con grande soddisfazione.
    Fu un modello facile e di veloce realizzazione.
    Un po' la storia la conoscevo, ma non così nel dettaglio e sono stato felice di averla potuto leggere da te, spero di vedere aperto il tuo cantiere al più presto, nel frattempo se permetti ne approfitto e posto l' unica foto della mia che feci fare ai tempi.

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    Messaggio Da Marco01 Mer 16 Feb 2011, 15:13

    Mannaggia a voi, tra qualche mese devo fare un regalo importante ad una persona, per di più grande appassionata dell' America's cup...ora mi avete messo in testa questo pallino... Mad


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    Messaggio Da Jolly Roger Mer 16 Feb 2011, 20:08

    Pietro , permetto eccome , anzi grazie per aver postato la foto del tuo modello , ne deduco che è da piani Mamoli ???? Quelli che ho io si , veramente ben fatti e nella sua semplicità ci sitrova , almeno nel mio caso , qualcosa da imparare , anche se non capisco come mai faccia usare compensato pregiato come il Mogano per poi ricoprirlo scratch

    Marco, anche a mè ha subito appassionato , sono belli anche i modelli inventati ma quando hanno una storia importante dietro diventa un vero e proprio "viaggio nella macchina del tempo" ed in questo caso un appassionato di vela non può far altro che apprezzare , sarebbe un bel regalo ...
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    Messaggio Da pietro bollani Mer 16 Feb 2011, 20:29

    Ciao Jolly Roger,
    Più che da piani è proprio da "scatola" Mamoli !! Ricordo che modificai qualcosa, ma dettagli tipo ganci, colore e poco altro e, sempre se ricordo bene ( abbi pazienza, ma ormai saranno passati vent' anni...sob!!), lo scheletrato era in normalissimo pioppo.

    Il "viaggio nella macchina del tempo", per usare le tue parole, è il Modellismo stesso. E' il piacere di tenere in mano una replica in scala di qualcosa che ha avuto una storia, una "vita" propria. Feci questo modello in circa tre mesi, ho ancora ben impressa nella mente sia la soddisfazione nel farlo, sia la difficoltà a separarmene !!
    Ma sono d' accordo con quello che dici a Marco, sarebbe davvero un bel regalo... E poi dai... è bellissima !!!
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    Messaggio Da Jolly Roger Mer 16 Feb 2011, 20:48

    Ricordi bene lo scheletro è in pioppo , io penso che lì effettuerò la prima variante .. quello che non capisco ,e magari tu riesci a darmi delucidazioni , è lo scopo di fare il falso ponte con compensato di Mogano ..
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    Messaggio Da pietro bollani Mer 16 Feb 2011, 21:06

    Aaah Quello !! Non avevo capito pensavo ti riferissi alle costole.
    Nessun mistero ! E' che in quel periodo, non so dopo, la Mamoli usava il compensato sottile fatto in mogano ( bellissimo tra l' altro ) come testimonia questa mia scatola dello Jacht Mary più o meno coeva di quella dell' America.

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    Messaggio Da Jolly Roger Mer 16 Feb 2011, 21:35

    Ah ok , grazie ,allora andrò di betulla ... difatti è bellissimo , però se dopo viene listellato mi sembrava inutile ...

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