GEMMA Tartana ligure 1863

matiz ha scritto:....le maniglie in canapa dei panconi, io le sistemerei in maniera diversa, innanzi tutto, schiacciate sulle tavole, quelle di sopra, quelle di sotto, io le farei cascare in basso, e non rivolte verso l'alto, per dare un tocco di veridicità.

Credo che tu abbia raggione, se le rivolgo tutte verso l'esterno l'effetto è più realistico.

Mauro

Dopo una lunga pausa torno ad aggiornare il cantiere, ma non vi aspettate troppi progressi, i lavori propcedono molto lentamente.
Ho realizzato le due catene delle ancore.
Inizialmente avevo comprato una catenella commerciale in ferramente, ma era troppo grossa e non ho voluto rovinare tutto il lavoro svolto fino ad ora, pertanto ho realizzato la catena partendo da del filo di ferro cotto (sono delle matassine che si utilizzano in carpenteria).
Il lavoro è stato molto lungo in quanto per 10 Cm ci si impiega circa 1 ora (considerate 2 catene da 40 Cm).
In particolare ho evidenziato in rosso i molinelli e le maglie di unione di cuisono equipaggiate queste catene.

Saluti.

Mauro

Bella,le maglie le saldi?

Gran lavoro Mauro,
e ti assicuro che si vede e come che queste non sono commerciali...

matiz ha scritto:Bella,le maglie le saldi?

Si meglie sono saldate a stagno e poi brunite.

Mauro

ciao Albatros, complimenti davvero per questo tuo lavoro, spero tanto che seguendo il tuo argomento possa diventare bravo per la metà di te, sarebbe un grande traguardo per me, essendo il mio primo lavoro in arsenale. Mi è appena arrivata la monografia della tartana ligure, ma inizierò il cantiere solo dopo essermi studiato bene il da farsi. Un consiglio, pensavo di iniziare con la scialuppa della tartana, che dici? Anche per fare un po di pratica, la vorrei fare in scala un po più grande (1:24?). un altra domanda: per i fregi e altre attrezzature hai avuto o avrai bisogno di macchine e strumenti particolari? per esempio, un tornio, una fresa o altro. Grazie dell'attenzione e dell'eventuale risposta, comunque ti seguo nei tuoi vari lavori, complimenti sinceri, ciao, Lino.

Che bel lavoro!!!
Una goduria quella catena, così unica! Quanto sono grandi le maglie? puoi darmi un'indicazione delle proporzioni?

lino ha scritto:ciao Albatros, complimenti davvero per questo tuo lavoro, spero tanto che seguendo il tuo argomento possa diventare bravo per la metà di te, sarebbe un grande traguardo per me, essendo il mio primo lavoro in arsenale. Mi è appena arrivata la monografia della tartana ligure, ma inizierò il cantiere solo dopo essermi studiato bene il da farsi. Un consiglio, pensavo di iniziare con la scialuppa della tartana, che dici? Anche per fare un po di pratica, la vorrei fare in scala un po più grande (1:24?). un altra domanda: per i fregi e altre attrezzature hai avuto o avrai bisogno di macchine e strumenti particolari? per esempio, un tornio, una fresa o altro. Grazie dell'attenzione e dell'eventuale risposta, comunque ti seguo nei tuoi vari lavori, complimenti sinceri, ciao, Lino.

Ciao Lino, mi fa piacere avere un amico che realizza lo stesso modello che ho in lavorazione.
Anche per me è stato il primo in ammiragliato e vedrai che non è cosi difficile come sembra.
I problemi che ho trovato nella realizzazione sono un pò tutti descritti su questo topic, ma se hai dubi o problemi sono quì, insieme agli altri amici del forum, per darti una mano.
Avevo un tornio, ma l'ho dovuto restituire al legittimo proprietario in quanto mi era statoprestato, pertanto utilizzo il vecchio sistema del trapano fissato alla morsa. Più ch esufficiente per il lavoro richiesto su questo modello.
Molto più utilie la sega a nastro e sopratutto la circolare della Proxxon.
La scialuppa della tartana, .... non l'ho ancora fatta e come mi è stato fatto notare c'è ben poco spazio per sistemarla, pertanto non so se la realizzero, ma vredremo quando sarà ora.

Mauro

giampieroricci ha scritto:Che bel lavoro!!!
Una goduria quella catena, così unica! Quanto sono grandi le maglie? puoi darmi un'indicazione delle proporzioni?

Se non ricordo male le maglie misurano 3,5 x 7 mm e sono state realizzate con del filo di ferro da 1mm.

Mauro

Albatros ha scritto:

matiz ha scritto:Bella,le maglie le saldi?

Si meglie sono saldate a stagno e poi brunite.

Mauro

Ciao Lupone,

stai facendo progressi su progressi. Il viminale sarà ancora meglio. Vai!!!!!!!

Ciao Mauro, grazie per la risposta, io ora col tuo permesso inizio a romperti le ...scialuppe!!! Ancora non inizio a fare niente, sto in fase di studio per avere le idee chiare. Leggerò bene il tuo argomento, il presente. Allora posso?
1 che tipo di carta hai usato per incollarla sul legno?, 80 gr normale o 100-120 gr? Oppure hai usato fogli A4 adesivi su cui hai stampato i disegni prima? si puo usare semplice colla stick senza che la carta si arricci? E poi alla fine bisogna staccarla?

2 la parte superiore dello scaletto che è di compensato, va fissato all'altezza del ponte, significa a filo dell'estremo lato superiore del ponte?

Naturalmente le domande sono tante ancora, ma per il momento è sono sufficienti queste, ciao e grazie...

lino ha scritto:
1 che tipo di carta hai usato per incollarla sul legno?

2 la parte superiore dello scaletto che è di compensato, va fissato all'altezza del ponte,...?

1) La carta utilizzata per lo scalo ha lo spessore della normale carta che si utilizza per la stampante di casa con l'unica variante che ho utilizzato delle copie eseguite da un amico in quanto sono più grandi. (non so se un foglio A3 è sufficiente).
Per l'incollaggio ho utilizzato della colla stick in quanto non bagna la carta e pertanto non la deforma.
Per i quinti ho utilizzato delle copie fatte con la stampante di casa, sempre utilizzando la colla stick.
Una volta eseguiti i tagli và poi rimossa la carta ed è sufficiente una spugna per inumidire leggermente la carta che con un taglierino viene via facilmente.i residui di colla vengono poi rimossi con una leggera carteggiata.

2) Per lo scalo ho utilizzato la vista superiore della tartana, la tavola 7. Ne vanno utilizzate 2 copie. una và fissata sulla tavola in basso (il supporto dello scalo) e na copia và incollata sul compensato che seguirà la linea del ponte. (profilo superiore del compensato all'altezza del profilo superiore del ponte).

Ciao Mauro

Ciao Mauro e grazie per le precise risposte, oggi mi sono arrivati L'ARTE DEL MODELLISMO e IL VASCELLO DA 74 CANNONI primo tomo. Ho letto la parte che avevo in dubbio e corrisponde perfettamente a quanto mi hai spiegato, grazie di nuovo e buon proseguimento...Lino

Albatros ha scritto:

lino ha scritto:
1 che tipo di carta hai usato per incollarla sul legno?

2 la parte superiore dello scaletto che è di compensato, va fissato all'altezza del ponte,...?

1) La carta utilizzata per lo scalo ha lo spessore della normale carta che si utilizza per la stampante di casa con l'unica variante che ho utilizzato delle copie eseguite da un amico in quanto sono più grandi. (non so se un foglio A3 è sufficiente).
Per l'incollaggio ho utilizzato della colla stick in quanto non bagna la carta e pertanto non la deforma.
Per i quinti ho utilizzato delle copie fatte con la stampante di casa, sempre utilizzando la colla stick.
Una volta eseguiti i tagli và poi rimossa la carta ed è sufficiente una spugna per inumidire leggermente la carta che con un taglierino viene via facilmente.i residui di colla vengono poi rimossi con una leggera carteggiata.

2) Per lo scalo ho utilizzato la vista superiore della tartana, la tavola 7. Ne vanno utilizzate 2 copie. una và fissata sulla tavola in basso (il supporto dello scalo) e na copia và incollata sul compensato che seguirà la linea del ponte. (profilo superiore del compensato all'altezza del profilo superiore del ponte).

Ciao Mauro

Che tecnica!!! Alla colla stick non avevo pensato!! Hai proprio ragione nel nostro caso non è conveniente incollare la carta con la colla vinavil. Memorizzo e metterò in pratica.
Tks
Un salutone, Pietro

Caro Mauro,
ho appena finito di leggere tutto il tuo topic, complimenti, vedo un lavoro preciso, pulito e che sei riuscito a risolvere le inesattezze ed incongruenze che purtroppo troviamo in tutti i disegni Ancre con cui dobbiamo imparare a convivere, ringraziando però il cielo che esistono queste monografie altrimenti come faremmo?
Probabilmento potrò dare un aiuto al riguardo, sempre che la cosa possa interessare, vedremo.
Ciao
Mario

Mario Tibollo ha scritto:Caro Mauro,
ho appena finito di leggere tutto il tuo topic, complimenti, vedo un lavoro preciso, pulito e che sei riuscito a risolvere le inesattezze ed incongruenze che purtroppo troviamo in tutti i disegni Ancre con cui dobbiamo imparare a convivere, ringraziando però il cielo che esistono queste monografie altrimenti come faremmo?
Probabilmento potrò dare un aiuto al riguardo, sempre che la cosa possa interessare, vedremo.
Ciao
Mario

Ciao Mario, mi fà piacere che il lavoro ti piaccia.
Riguardo alla monografia, si c'è qualche errore ma ormai il modello è quasi terminato (si fà per dire) e credo che grandi errori non ce ne siano più, inoltre sono in contatto con Fissore con il quale ho superato i contrasti iniziali e devo ammettere che è sempre disponibile a spiegare eventuali dubi.
Per l'aiuto, se intendi l'utilizzo del CAD mi servirà sicuramente per il prossimo modello, pertanto ti prendo in parola.

Mauro

Ciao Mario, siamo in due per il cad, se non disturbo, ciao...

Ciao Mauro, per quanto riguarda l'impostazione dello scaletto per l'insellatura, che metodo hai usato? Io ho pensato di incollare una copia della tavola 5 su di un cartoncino rigido o compensato e poi usarla come dima di fianco allo scaletto in verticale e poi regolare con le viti fino ad ottenere la l'insellatura precisa. Hai usato un metodo diverso? Grazie, saluti...

Ciao Lino,
scusami l'O.T., ma ti ho accontentato, ho cominciato ad annoiarvi con l'argometo cad...basta andare a "Navi e Velieri" se non sbaglio e poi "Tutorial" e quindi "il cad ed il navimodellismo". Spero di non essere bannato..
Ciao
Mario

Grazie Mario, molto gentile, a presto, Lino.

Ecco i nuovi topic di Mario riguardanti il CAD nel navimodellismo:

Il CAD nel navimodellismo

Troverete le discussioni riguardanti l'argomento, quella con i tutorial e quella per i commenti, annotazioni e domande.

PS: scusa Mauro per l'OT.

lino ha scritto:Ciao Mauro, per quanto riguarda l'impostazione dello scaletto per l'insellatura, che metodo hai usato? Io ho pensato di incollare una copia della tavola 5 su di un cartoncino rigido o compensato e poi usarla come dima di fianco allo scaletto in verticale e poi regolare con le viti fino ad ottenere la l'insellatura precisa. Hai usato un metodo diverso? Grazie, saluti...

Ciao Lino, come ti ho detto al telefono ho preso le misure con il calibro e le ho riportate sullo scaletto regolando il piano con le viti.

Mauro

Dopo qualche prova sono riuscito a realizzare le ancore.
Ancora non sono terminate ma il risultato mi soddisfa.
Ho fatto delle prime prove per realizzare lo stampo con del cemento refrattario, ma sicuramente era scaduto e non si solidificava.
La seconda prova l'ho fatta con il gesso ed è stata anche quella definitiva.
La colata e mista di piombo (recuperato da un vecchio copertone) e stagno (quello classico per saldare).
Le prime due ancore le ho dovute buttare via in quanto non erano venute bene, ma poi il risultato è stato discreto anche se devo ammettere che il gesso è troppo morbido e dopo la quarta fusione ha iniziato a presentare imperfezioni.
Qualche colpo di lima per qualche rifinitura, qualche goccia di stagno per qualche imperfezione e questo è il risultato provvisorio.

Mauro

Wow, belle davvero. Il mix piombo / stagno lo hai fatto a occhio o hai usato proporzioni precise? Inoltre volevo sapere come hai costruito il master per lo stampo.

Grazie, Paolo

Eta_Beta ha scritto:Wow, belle davvero. Il mix piombo / stagno lo hai fatto a occhio o hai usato proporzioni precise? Inoltre volevo sapere come hai costruito il master per lo stampo.

Grazie, Paolo

Il mix è fatto ad occhio, circa 30% di stagno ed il resto piombo.
Lo stagno si lavora meglio ma costa di più, pertanto ho preferito diluirlo con il piombo. E' venuta fuori una lega abbastanza dura che mi soddisfa.

Il master è stato realizzato in legno di pero e metallo per le marre. Il pero è un pezzo di potatura di un albero di mio suocero. E' più chiaro di quello in commercio e molto più duro.

Mauro