Salve a tutti,
sempre in arsenale.ho costruito una serie di imbarcazioni da lavoro che mi piacerebbe postare e la prima è la tartana viareggina.
Dopo il leudo,la tartana fu una delle imbarcazioni più diffuse nel Mediterraneo.
Ha origini antichissime,era già costruita nel XIV secolo , nei cantieri Provenzali e in quelli della Catalogna.
Era in origine adibita alla pesca e da ciò deriva il nome “tratta o tartana” della rete usata a strascico.
Poteva trasportare merci di vario genere per un totale di 30/60 tonnellate a seconda delle dimensioni dell’imbarcazione. Generalmente aveva una lunghezza compresa tra i 16 e i 25 metri e l’equipaggio era composto sino a 12 marinai.
L’attrezzatura velica delle tartane dell’ottocento , era molto semplice,consisteva in un albero a calcese che portava una vela latina e uno o due fiocchi.
Solo in Italia a fine ottocento se ne contavano circa settecento.
Durante la pesca le tartane potevano essere combinate , navigando in coppia,per il traino della rete per la pesca a strascico.
Il modello della tartana di cui stiamo parlando è stata costruita dal frutto dei miei rilievi e dalle elaborazioni e disegni delle linee d’acqua del sig. Sergio Spina.
Come molte altre imbarcazioni anche la tartana (con l’avvento della motorizzazione)agli inizi del novecento si avviò verso un progressivo declino.
Alla prossima
giuseppe
sempre in arsenale.ho costruito una serie di imbarcazioni da lavoro che mi piacerebbe postare e la prima è la tartana viareggina.
Dopo il leudo,la tartana fu una delle imbarcazioni più diffuse nel Mediterraneo.
Ha origini antichissime,era già costruita nel XIV secolo , nei cantieri Provenzali e in quelli della Catalogna.
Era in origine adibita alla pesca e da ciò deriva il nome “tratta o tartana” della rete usata a strascico.
Poteva trasportare merci di vario genere per un totale di 30/60 tonnellate a seconda delle dimensioni dell’imbarcazione. Generalmente aveva una lunghezza compresa tra i 16 e i 25 metri e l’equipaggio era composto sino a 12 marinai.
L’attrezzatura velica delle tartane dell’ottocento , era molto semplice,consisteva in un albero a calcese che portava una vela latina e uno o due fiocchi.
Solo in Italia a fine ottocento se ne contavano circa settecento.
Durante la pesca le tartane potevano essere combinate , navigando in coppia,per il traino della rete per la pesca a strascico.
Il modello della tartana di cui stiamo parlando è stata costruita dal frutto dei miei rilievi e dalle elaborazioni e disegni delle linee d’acqua del sig. Sergio Spina.
Come molte altre imbarcazioni anche la tartana (con l’avvento della motorizzazione)agli inizi del novecento si avviò verso un progressivo declino.
Alla prossima
giuseppe
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