Salve a tutti,
riprendo il cantiere della mia King of Mississippi dopo ben 15 anni di stop. Come accennato nel diario di costruzione della Constitution, tra le cose che ritrovai nello scantinato non c'erano solo piani di costruzione, ma anche lo scafo di quel battello a vapore mai terminato e dimenticato ormai da anni insieme alle canfrusaglie.
Adesso che lo avevo riesumato mi ritrovavo con il problema di non avere più i piani di costruzione. Dopo mesi che ho cercato in giro, sono riuscito a mettermi in contatto con il signor Pierini, che pubblicamente ringrazio. Lui l'ha realizzata, ed ecco il risultato:
Non mi illudo di raggiungere una resa simile ma credo che adesso sia il momento di terminare l'opera. Ho quasi tutto, progetto incluso.
Risparmiandovi lo stato nella quale ho ritrovato lo scafo ho provveduto in queste settimane al suo restauro.
All'epoca, da squattrinato studente delle medie, per realizzare lo scafo, invece dei listelli, ho usato principalmente pezzi di legno (tranciati o multitrato) interposti tra le ordinate e poi lavorati esternamente per riprendere il profilo. Dato che è molto lineare era fattibile tranne che con i blocchetti di prua e poppa.
Lì ho avuto l'infelice idea di mettere quei cunei delle cassette della frutta pensando che, essendo legno di scarto, fosse facile da modellare... ma erano duri come la roccia!
Motivo per il quale i profili di prua e poppa non erano ben rifiniti, ma la frettolosità mia dell'epoca di terminarla subito mi portò a stuccarla approssimativamente e dipingerla con una vernice che sembrava catrame...
Il primo passo era quindi rimuovere quella vernice:
prima sono andato di cutter e poi di carta vetrata grana 60. Questo perchè quando scartavetravo direttamente su quella vernice, schizzavano residui da tutte le parti e infine si appallottolavano in "rotolini" sotto la carta. Quando ne tolsi abbastanza con il taglierino da arrivare allo stucco ho usato la carta.
A questo punto mi sono accorto di un problema che non avevo notato 15 anni fa. Poichè il progetto prevedeva il fasciame e questo faceva uno spessore sopra le ordinate, la falsa chiglia veniva in pari e non sporgente. Quindi ho dovuto anche tagliarla e levigare come un ossesso per rendere il tutto piano, fino ad arrivare al legno:
la parte più dura sono stati proprio questi blocchi a prua e poppa. Questo legno che ho usato era difficile da intagliare e quasi impassibile alla levigatura. Ho faticato non poco.
Fatto ciò sono passato a stuccare di nuovo tutto:
non appena asciuga per bene lo stucco (sta diluviando in questi giorni) vado di buona vena a scartavetrare di nuovo.
segue...
riprendo il cantiere della mia King of Mississippi dopo ben 15 anni di stop. Come accennato nel diario di costruzione della Constitution, tra le cose che ritrovai nello scantinato non c'erano solo piani di costruzione, ma anche lo scafo di quel battello a vapore mai terminato e dimenticato ormai da anni insieme alle canfrusaglie.
Adesso che lo avevo riesumato mi ritrovavo con il problema di non avere più i piani di costruzione. Dopo mesi che ho cercato in giro, sono riuscito a mettermi in contatto con il signor Pierini, che pubblicamente ringrazio. Lui l'ha realizzata, ed ecco il risultato:
Non mi illudo di raggiungere una resa simile ma credo che adesso sia il momento di terminare l'opera. Ho quasi tutto, progetto incluso.
Risparmiandovi lo stato nella quale ho ritrovato lo scafo ho provveduto in queste settimane al suo restauro.
All'epoca, da squattrinato studente delle medie, per realizzare lo scafo, invece dei listelli, ho usato principalmente pezzi di legno (tranciati o multitrato) interposti tra le ordinate e poi lavorati esternamente per riprendere il profilo. Dato che è molto lineare era fattibile tranne che con i blocchetti di prua e poppa.
Lì ho avuto l'infelice idea di mettere quei cunei delle cassette della frutta pensando che, essendo legno di scarto, fosse facile da modellare... ma erano duri come la roccia!
Motivo per il quale i profili di prua e poppa non erano ben rifiniti, ma la frettolosità mia dell'epoca di terminarla subito mi portò a stuccarla approssimativamente e dipingerla con una vernice che sembrava catrame...
Il primo passo era quindi rimuovere quella vernice:
prima sono andato di cutter e poi di carta vetrata grana 60. Questo perchè quando scartavetravo direttamente su quella vernice, schizzavano residui da tutte le parti e infine si appallottolavano in "rotolini" sotto la carta. Quando ne tolsi abbastanza con il taglierino da arrivare allo stucco ho usato la carta.
A questo punto mi sono accorto di un problema che non avevo notato 15 anni fa. Poichè il progetto prevedeva il fasciame e questo faceva uno spessore sopra le ordinate, la falsa chiglia veniva in pari e non sporgente. Quindi ho dovuto anche tagliarla e levigare come un ossesso per rendere il tutto piano, fino ad arrivare al legno:
la parte più dura sono stati proprio questi blocchi a prua e poppa. Questo legno che ho usato era difficile da intagliare e quasi impassibile alla levigatura. Ho faticato non poco.
Fatto ciò sono passato a stuccare di nuovo tutto:
non appena asciuga per bene lo stucco (sta diluviando in questi giorni) vado di buona vena a scartavetrare di nuovo.
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