Galata di Genova - Il museo del mare

Ciao a tutti!
Sabato scorso sono stato a Genova per vedere una mostra di Van Gogh e di Gauguin che si tiene a palazzo ducale, che vi consigli di visitare, e visto che c'era rimasto del tempo ho fatto una visita al Galata, il museo del mare. Apro una piccola parentesi... andando verso il Galata sono passato davanti al galeone Neptune che è in uno stato sempre peggiore, il legno sta marcendo e ci sono un casino di cose rotte. La prua specialmente sta cadendo a pezzi. Il veliro avrebbe bisogno di un bel restauro e se qualcuno lo vuole visitare gli consiglio di farlo in fretta che di questo passo tra non molto ci rimarrà ben poco da visitare.
Insomma tornando al Galata... sono entrato non sapendo minimamente cosa avrei visto ma soprattutto attirato dall'idea di visitare il sommergibile Nazario Sauro che è ormeggiato proprio lì davanti. Il museo è stato davvero una bella scoperta! E' davvero molto, molto ma molto interessante! Ci sono un sacco di modelli esposti per non parlare del materiale carteceo e dei dipinti! E' piaciuto anche alla mia fidanzata che di certo non è appassionata di navale quanto me (ma che ultimamente apprezza sempre di più). Poi con mio stupore mi hanno detto che si potevano fare le foto escluso il materiale dipinto e il materiale cartaceo ovviamente. Preferisco raccontarvi la visita con l'aiuto delle foto e quindi partiamo subito dal prossimo post.

Iniziamo...
All'entrata si trova un modello gigante della Santa Maria di Colombo come si vede nelle prime 2 foto.
Oltre questa ci sono 2 teche con 2 modelli di transatlantici, in tema col 3° piano del museo che affronteremo dopo...

Andando avanti si entra in una sala interamente dedicata a Cristoforo Colombo.
In questa sala ci sono delle piantine con le varie rotte dei suoi viaggi e il famoso ritratto che si dice sia stato fatto dal Ghirlandaio. Come si vedono dalle foto non potevano certo mancare le 3 caravelle!
Nelle prime 3 foto si vede la Niña....

....nelle successive 6 la Santa Maria....

....e nelle ultime 3 la Pinta.

Questi che vedete sono modelli di galee genovesi ed in particolare la prima (foto 1 e 2) era ricostruita a grandezza naturale nel museo.

Come vi dicevo nel post precedente questa è la galea genovese ricostruita a grandezza naturale. Purtroppo la stavano restaurando (ho una certa sfiga in queste cose! Anche a Barcellona non ho potuto vedere la galea che era in restauro) e non potevo avvicinarmi troppo però credo che le foto rendano bene l'idea dell'imbarcazione.

Qua siamo nella sezione successiva dove erano esposti vari modelli. Non ricordo il nome di tutti e in alcuni non c'era nemmeno. Se magari qualcuno lo sapesse e me lo scrive lo aggiungerò in seguito. Di sicuro quello nelle foto 3, 4 e 5 è un modello della Sovrana dei Mari.

In queste foto si vede un interessante modello risalente al XVII secolo. Sicuramente non sarà particolareggiato come quelli di oggi ma comunque credo sia un modello interessante.

Invece in queste si vede un modello della Victory. Purtroppo non c'era scritta la scala del modello ma non mi sembra tanto lontana dall' 1:78 che sto facendo io. Mi sembra un bel modello anche se non capisco come mai le fasce sulle murate sono state fatte blu e non nere.

I modelli proseguono...
Foto 1: Le Protecteur
Foto 3 e 4: non c'era scritto ma a me sembra la Courunne

Nelle foto seguenti si vede una specie di diorama con protagoniste 3 navi. Era molto grande come diorama e forse peccava un pò nei particolari.

In queste foto c'è la ricostruzione a grandezza naturale di un ponte di una nave.
La visita poi prosegue al 3° piano dove è stato ricostruito il viaggio di un emigrante italiano, facendoti immedesimare proprio nell'emigrante e passando da varie ambientazioni tra cui il porto di partenza con la dogana e i vari controlli da fare, l'imbarco sulla nave e il porto di arrivo con i relativi controlli. La parte più interessante è stata la ricostruzione degli ambienti della nave con le cabine di 3° e di 2° classe, i servizi, il ponte della nave e varie cabine tra cui un ufficio di bordo e un'infermeria. Diciamo che il tutto rendeva molto bene l'idea di come deve essere stato partire dall'Italia nei primi del novecento per andare in America o in Australia. Un'altra cosa davvero forte era una computer alla fine del "viaggio" in cui potevi inserire i dati dei tuoi familiari per vedere da che parte del mondo erano finiti. Naturalmente più dati mettevi e più mirata era la ricerca. Ho provato a inserire il mio cognome e tra la fine del 1800 al 1950 sono stati in molti a lasciare l'Italia. Come dati ricercati era scritto il nome, cognome, da dove venivano, porto e data di partenza e il porto di arrivo oltre ai nomi del nucleo familiare a cui appartenevano.

Finito il museo internamente siamo passati alla visita del sommergibile Nazario Sauro. Prima di entrare nel sommergibile abbiamo dovuto firmare un foglio con cui il museo si solleva dalla responsabilità di qualsiasi incidente a bordo tipo una botta in testa e comunque ci hanno fornito un caschetto di protezione. Naturalmente la visita è sconsigliata a persone claustrofobiche visto gli ambienti più che ristretti.
Nelle foto si vede il sommergibile ormeggiato in porto

Eccoci dentro.. occhio alla testa!
Gli ambienti sono strettissimi e bassi. Credo che delle persone più alte di 1.70 non potessere stare lì dentro! Nelle foto si vede il quadro elettrico principale (foto 1)....

....la cabina dei sottufficiali (foto 1), il posto di comando (foto 3) oltre ad altra strumentazione di bordo che di sicuro non so cosa sia. Forse quello nella foto 2 è il radar ma il beneficio del dubbio è d'obbligo! Anzì.. se qualcuno ha da aggiungere qualcosa è ben accetto!
Proseguiamo più avanti...

Nelle prime 2 foto siamo sempre nella sala comandi e nella foto 2 si riconosce il periscopio. Quella nella foto 3 è la sala da pranzo degli ufficiali mentre nelle foto 4 e 5 si vedono gli alloggi sempre degli ufficiali....

Ecco le ultime foto...
La foto 1 ritrae l'alloggio del comandante. Nelle ultime 2 foto si vedono le aperture delle camere lancia siluri. Oltre a questo piano c'era anche un piano di sotto nel sommergibile ma non era visitabile. Quando sono uscito mi sono chiesto in quante persone dovevano abitare e lavorare lì dentro e così a occhio avrei detto non più di 15, poi quando sono arrivato a casa sono andato su internet a cercare e ho visto che ci stavano in 49! Cavoli! In quello spazio risicato non deve essere stato facile viverci in così tanti. Poi le brande non erano abbastanza per tutti e quindi adottavano il metodo della branda calda e cioè c'era sempre qualcuno che dormiva in branda mentre gli altri lavoravano.
E con questo ho finito il mio reportage del Galata!
Che dirvi... è stata una bella visita e vi consiglio di farci un salto se non siete troppo lontani che ne vale veramente la pena.
Spero di non avervi annoiato.
Saluti a tutti
Prodiere

Moltoooo, moltooo interessante.
Grazie del servizio fotografico, soffro di claustrofobia e non ci entrerò mai in un sommergibile così piccolo.
Ciao
Mario

Interessantissimo reportage fotografico...

Grazie prodiere, veramente bello e interessante...

Bellissimo reportage.
Davvero molto interessante, ci farò sicuramente un salto.

Ciao
Paolo65

Così mi fai rosicare......
Foto davvero belle.

Mauro