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SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
madamalouise- Utente storico
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- Messaggio n°26
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
Fissate a grandi linee le due versioni, e adottata (come da programma originario) quella più aderente ai disegni pubblicati su Vele Italiane, finiamo di disegnare la struttura interna per chiglia e ordinate
madamalouise- Utente storico
- Numero di messaggi : 211
Data d'iscrizione : 29.06.09
Località : GENOVA
- Messaggio n°27
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
Ciao a tutti! Finalmente un po' di pace per collegarsi. Ho i muratori che girano per casa e producono tanto di quel calcinaccio che modellare è un problema. I lavori dovrebbero finire quest'autunno... SPERIAMO BENE che per allora potrò riprendere gli adorati progetti.
A dire la verità non è che sia proprio ferma. Tengo aperto il cantiere della Saettia, che è più piccola e più facile da far sparire in un armadio quando arriva quel branco di rudi lavoratori
Ho provato a vedere una nuova digicam, ma AHIA, ho scoperto che ci sono parecchi modelli della Canon che si chiamano Coolpix. Tocca sceglierne uno senza le idee troppo chiare su quale sia meglio per me. Ambarabà ciccì coccò...
Ecco, vi allego le foto del cantiere Saettia, realizzate con la vecchia Pentax. Dopo aver scapocciato per disegnare una prima stesura dei vari pezzi, li ho tradotti in legno usando del materiale di recupero (tavole di pioppo che mi ritrovavo in cantina). Queste tavole si erano curvate, cosa che mi provocava un vistoso disallineamento dell'ossatura.
Questo modellino, per la forma chiamato scherzosamente LISCA, è... come dire? Una brutta copia realizzata per verificare i difetti del progetto. E di difetti in verità ne sono saltati fuori tanti! Man mano che pubblicherò la versione stampabile dei pezzi, li sottoporrò ad una bella revisione.
In ogni caso, malgrado le sue molte debolezze LISCA è sopravvissuto ai primi lavori e ho deciso di portarlo avanti comunque. Ovviamente, cominciando col sostituire la falsa ciglia in pioppo con una in compensato di betulla. Credo che almeno per la falsa chiglia questo legno sia il massimo.
A dire la verità non è che sia proprio ferma. Tengo aperto il cantiere della Saettia, che è più piccola e più facile da far sparire in un armadio quando arriva quel branco di rudi lavoratori
Ho provato a vedere una nuova digicam, ma AHIA, ho scoperto che ci sono parecchi modelli della Canon che si chiamano Coolpix. Tocca sceglierne uno senza le idee troppo chiare su quale sia meglio per me. Ambarabà ciccì coccò...
Ecco, vi allego le foto del cantiere Saettia, realizzate con la vecchia Pentax. Dopo aver scapocciato per disegnare una prima stesura dei vari pezzi, li ho tradotti in legno usando del materiale di recupero (tavole di pioppo che mi ritrovavo in cantina). Queste tavole si erano curvate, cosa che mi provocava un vistoso disallineamento dell'ossatura.
Questo modellino, per la forma chiamato scherzosamente LISCA, è... come dire? Una brutta copia realizzata per verificare i difetti del progetto. E di difetti in verità ne sono saltati fuori tanti! Man mano che pubblicherò la versione stampabile dei pezzi, li sottoporrò ad una bella revisione.
In ogni caso, malgrado le sue molte debolezze LISCA è sopravvissuto ai primi lavori e ho deciso di portarlo avanti comunque. Ovviamente, cominciando col sostituire la falsa ciglia in pioppo con una in compensato di betulla. Credo che almeno per la falsa chiglia questo legno sia il massimo.
Ultima modifica di madamalouise il Sab 06 Feb 2010, 21:22 - modificato 1 volta.
madamalouise- Utente storico
- Numero di messaggi : 211
Data d'iscrizione : 29.06.09
Località : GENOVA
- Messaggio n°28
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
La seconda mossa è stata trovare un modo per bloccare le lische di LISCA... Vale a dire le ordinate che corrispondono alla stiva.
Volendo fare la stiva e il suo carico a vista, mi sono illusa di poter realizzare le ordinate corrispondenti di forma fragile e sottile come veri quinti. Errore! Troppo sottili, richiederebbero uno scaletto da modellismo d'arsenale per essere allineate correttamente :face:
Non farò mai più una cosa simile. Infatti la nuova versione del progetto prevede ordinate piene, con punti di rottura predisposti in modo da poterle estrarre a fasciame ultimato. Anche l'aver usato compensato di pioppo si è rivelata una pessima idea! :face:
Per poter usare comunque la struttura di LISCA, ho pensato di bloccarla sfruttando le ordinate ai due estremi della stiva, che sono piene e incastrano bene sulla falsa chiglia. Ho realizzato un paio di false murate in compensato di betulla che corrono dall'ordinata 5 alla 15, su cui ho tracciato con esattezza (aiutandomi con un calibro) la posizione in cui fissare gli scalmotti delle ordinate intermedie.
In questo modo sono venuta fuori dal vicolo cieco in cui mi aveva cacciato la mia presunzione.
Questa è sempre una gabbia mooooolto fragile, ma almeno è allineata correttamente!
Volendo fare la stiva e il suo carico a vista, mi sono illusa di poter realizzare le ordinate corrispondenti di forma fragile e sottile come veri quinti. Errore! Troppo sottili, richiederebbero uno scaletto da modellismo d'arsenale per essere allineate correttamente :face:
Non farò mai più una cosa simile. Infatti la nuova versione del progetto prevede ordinate piene, con punti di rottura predisposti in modo da poterle estrarre a fasciame ultimato. Anche l'aver usato compensato di pioppo si è rivelata una pessima idea! :face:
Per poter usare comunque la struttura di LISCA, ho pensato di bloccarla sfruttando le ordinate ai due estremi della stiva, che sono piene e incastrano bene sulla falsa chiglia. Ho realizzato un paio di false murate in compensato di betulla che corrono dall'ordinata 5 alla 15, su cui ho tracciato con esattezza (aiutandomi con un calibro) la posizione in cui fissare gli scalmotti delle ordinate intermedie.
In questo modo sono venuta fuori dal vicolo cieco in cui mi aveva cacciato la mia presunzione.
Questa è sempre una gabbia mooooolto fragile, ma almeno è allineata correttamente!
Ultima modifica di madamalouise il Sab 06 Feb 2010, 21:24 - modificato 1 volta.
Ospite- Ospite
- Messaggio n°29
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
Ciao Elena,
ti avevo dato per dispersa
Mi fa davvero piacere rileggerti con i tuoi progressi sul modello.
Pero',te lo chiedo in inginocchio col capo chino, non assentarti per lunghi periodi. Lo sai che qui urge anche la tua presenza.
Luca
ti avevo dato per dispersa
Mi fa davvero piacere rileggerti con i tuoi progressi sul modello.
Pero',te lo chiedo in inginocchio col capo chino, non assentarti per lunghi periodi. Lo sai che qui urge anche la tua presenza.
Luca
madamalouise- Utente storico
- Numero di messaggi : 211
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- Messaggio n°30
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
Carissimo! Ben ritrovato anche a te!
Hai ragione... ma sai, non poter andare avanti coi progetti mi mette addosso una tale depressione che collegarsi ad un sito come questo, con tutti questi appassionati che progrediscono... è un problema :face:
Cercherò di essere più presente promesso!
Hai ragione... ma sai, non poter andare avanti coi progetti mi mette addosso una tale depressione che collegarsi ad un sito come questo, con tutti questi appassionati che progrediscono... è un problema :face:
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madamalouise- Utente storico
- Numero di messaggi : 211
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- Messaggio n°31
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
Fissata, bene o male, la "gabbia"...
Per irrobustirla sono partita dal fasciame interno. Ho evitato di usare i chiodini, che su striscioline di pioppo così sottili avrebbero spaccato e scheggiato a tutto andare, e ho usato invece i sempre utili morsetti a molla.
Sarebbe stato necessario trovare l'angolo di quartabuono anche all'interno della stiva! Infatti alle due estremità l'aderenza dei listelli non è ottimale (si veda in particolare l'ordinata 6). Ma come trovarlo su una struttura così fragile? altro elemento in favore delle ordinate svuotabili! :face:
Le ordinate da 1 a 4 sono state incollate, e gli intervalli riempiti con blocchetti di balsa. Dei riempimenti così grandi sono giustificati dal fatto che la prua della Saettia ha una forma molto particolare per cui li manterrò anche nel progetto definitivo.
Nel cercare l'angolo di quartabuono a prua salta fuori un altro grave difetto: gli scalmotti sono troppo sottili e finiscono ridotti ai minimi termini. Impossibile pretendere di fissare un fasciame purchessia su supporti tanto mal ridotti
Pro memoria: dotare le ordinate da 2 a 5 di falsi scalmotti spessi almeno 1 centimetro!
madamalouise- Utente storico
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- Messaggio n°32
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
Non potendo più sostituire le ordinate 2-4, ho pensato di sostituire i soli falsi scalmotti.
Nella foto l'operazione è completata sull'ordinata numero 3
Ho anche praticato con un coltello una rudimentale battura, e ho intrapreso la "prova listello" per valutare la correttezza del quartabuono.
Terminata la sostituzione degli scalmotti troppo fragili e completato il rivestimento interno della stiva.
Ho realizzato il falso ponte di coperta, diviso in due per ragioni di comodità.
madamalouise- Utente storico
- Numero di messaggi : 211
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- Messaggio n°33
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
Rivestito anche l'interno del cassero. Le parti dell'ossatura che potrebbero rischiare di essere visibili sono dipinte in un "mimetico" marrone cioccolata che dovrebbe farle sparire nel buio.
madamalouise- Utente storico
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- Messaggio n°34
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
Le ordinate 21 e 23 sorreggono il casotto del pilota, e in parecchi punti saranno a vista. Il che significa che bisogna cominciare a parlare di rivestimento e invecchiamento.
RIVESTIMENTO - alla scala 1:36, le tavole vengono ben rappresentate da listelli 4x1 e 5x1.
Sul Bellona che aveva ponti realizzati in listelli 3x1, ero stata costretta ad usare il metodo "della carta nera". Con listelli di queste dimensioni invece diventa conveniente il sistema di sporcare le coste dei listelli con acrilico per simulare la pece dei comenti...
Avendo a che fare con una piccola quantità di listelli mi limito a stringerli tra due morsetti a molla:
quindi passo uno strato di acrilico nero per decoupage sulle coste. Niente acqua, per evitare che il legno si "beva" il colore...
...Incollo i listelli così ottenuti sulla parte da ricoprire, nella fattispecie la prima metà dell'ordinata 22 (ho progettato questa ordinata in due parti). Rifinisco con una passata di carta vetrata a grana fine:
una prima base di colore è data dalla tintura all'acqua (Syntilor Acquarethane, nella nuance "cenere").
Un primo piano del risultato!
L'intenzione sarebbe di imitare il legno sbiancato dalle intemperie
madamalouise- Utente storico
- Numero di messaggi : 211
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- Messaggio n°35
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
Con matita e righello segno la posizione dei chiodi. Trattandosi di una paratia mobile li lascerò a vista, senza i "tappini" di legno.
Ho deciso di realizzare queste superfici a "trompe l'oeil".
I chiodi, le venature, le ossidazioni saranno soltanto dipinti: visto che la parte interna del casotto del pilota sarà visibile ma non comoda da vedere, mi è sembrata la strategia migliore.
mano a colori e pennelli (intanto a parte sto realizzando anche la leva del timone (a sinistra in alto) e la seconda metà dell'ordinata 22 (in basso)
Un primo piano del lavoro (in background, una rivista di cui ho utilizzato una foto per modello)
Stesso "invecchiamento" sulle finestrelle del casotto del pilota
le varie parti una volta assemblate
madamalouise- Utente storico
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- Messaggio n°36
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
per la leva del timone: tondini diametro 2mm e 5mm; una caviglia da 14mm, e un pezzo di latta ricavato da una scatoletta
madamalouise- Utente storico
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- Messaggio n°37
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
Una delle due porticine laterali (sempre tecnica a trompe l'oeil)
La paratia posteriore
Sul pavimento ho adottato una colorazione a due nuances (noce nelle parti al riparo delle intemperie e grigio cenere in quelle che si suppongono dilavate dall'acqua e dal sole)
Nella parte in alto a sinistra ho iniziato una chiodatura ad imitazione di quella classica dei ponti, con i tappini di legno che isolano i chiodi metallici. Niente trompe l'oeil: veri buchini di trapano otturati con punte di stuzzicadenti. Questo lavoro è visibile sul pavimento davanti alla leva del timone. A destra completato, a sinistra i buchi ancora da riempire.
L'effetto mi è sembrato molto realistico, tanto che faccio conto di usare questa tecnica su tutti i ponti
madamalouise- Utente storico
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- Messaggio n°38
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
oggi il casotto del pilota comincia a prendere forma:
Vista in dettaglio:
Le tettoie in compensato di betulla da 1 mm sono soltanto appoggiate (non spaventatevi se quella in primo piano sembra storta). I due perni delle porticine apribili devono essere tagliati con il tronchesino, e si nota un certo eccesso nelle sagome, lasciato in vista della robusta scartavetratta che ci vorrà per ricavare il quartabuono.
La pittura che simula l'invecchiamento sulle porticine mi pare convincente. Non mi persuade del tutto, invece, la paratia posteriore con quella chiodatura troppo grossa e regolare. Quasi quasi la ridipingo...
Ciao a tutti, sono sul piede di partenza. A stasera!
Vista in dettaglio:
Le tettoie in compensato di betulla da 1 mm sono soltanto appoggiate (non spaventatevi se quella in primo piano sembra storta). I due perni delle porticine apribili devono essere tagliati con il tronchesino, e si nota un certo eccesso nelle sagome, lasciato in vista della robusta scartavetratta che ci vorrà per ricavare il quartabuono.
La pittura che simula l'invecchiamento sulle porticine mi pare convincente. Non mi persuade del tutto, invece, la paratia posteriore con quella chiodatura troppo grossa e regolare. Quasi quasi la ridipingo...
Ciao a tutti, sono sul piede di partenza. A stasera!
Jolly Roger- Capitano di vascello
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Età : 50
Località : Novara
- Messaggio n°39
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
ciao , ho visto che all'inizio , hai postato un disegno della tua barca , c'è una bandiera con su la croce di san giorgio pure io stò per iniziare un lavoro con la stessa bandiera , sai cosa stà a significare ???
Albatros- Ammiraglio
-
Numero di messaggi : 2813
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Umore : ma..... dipende
- Messaggio n°40
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
Ciao madamalouise, più che un avanzamento lavori mi sembra un manuale con descrizioni passo-passo.
I complimenti sono superflui in quanto il tuo lavoro (come al solito) è molto ben fatto.
Ciao Mauro.
I complimenti sono superflui in quanto il tuo lavoro (come al solito) è molto ben fatto.
Ciao Mauro.
Ospite- Ospite
- Messaggio n°41
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
OT
Ciao Jolly Roger, ho solo trovato queste notizie tratte da Wikipedia, ma credo che le avrai già!:
La simbologia del Salvifico vessillo della vera croce, come Jacopo da Varagine indicò la croce di San
Giorgio, determinò nel medioevo, per i pellegrinaggi armati, l'appellativo
di crociate cristiane. La Croce di San Giorgio
venne quindi scelta come simbolo dei pellegrini che si recavano presso i luoghi
santi del Cristianesimo e che dopo il 1095, anno di conquista
di Gerusalemme
da parte dei Turchi selgiuchidi, mossi in gran parte (in un primo
momento) da spirito sincero di missione, decisero di prendere la croce
ed armarsi per liberare la terra ove nacque e visse Gesù
Cristo, in risposta ai ripetuti attacchi subiti dai Turchi, decisi,
soverchiati gli Arabi, a spingersi alla conquista dell'impero
Bizantino.
L'uso del vessillo
da parte dei genovesi, invece, pare risalire ad epoche remote, quando l'esercito bizantino stanziava nella città, e il
vessillo della guarnigione (una croce rossa in campo bianco) veniva portata in
omaggio nella piccola chiesa di San Giorgio, ma è di sicuro attestato nel 1096.
Nel 1190 Londra e l'Inghilterra
chiesero e ottennero la possibilità di utilizzo della bandiera crociata per
avere le loro navi protette dalla flotta genovese nel Mar
Mediterraneo e in parte del Mar Nero dai numerosi attacchi di pirateria; per questo
privilegio il monarca inglese corrispondeva al Doge della Repubblica di Genova un
tributo annuale. L'Inghilterra, la città di Londra e la Royal Navy
issano tutt'oggi la bandiera di San Giorgio
ed è la loro bandiera nazionale.Ciao, Modì.-
END OT
Ciao Jolly Roger, ho solo trovato queste notizie tratte da Wikipedia, ma credo che le avrai già!:
La simbologia del Salvifico vessillo della vera croce, come Jacopo da Varagine indicò la croce di San
Giorgio, determinò nel medioevo, per i pellegrinaggi armati, l'appellativo
di crociate cristiane. La Croce di San Giorgio
venne quindi scelta come simbolo dei pellegrini che si recavano presso i luoghi
santi del Cristianesimo e che dopo il 1095, anno di conquista
di Gerusalemme
da parte dei Turchi selgiuchidi, mossi in gran parte (in un primo
momento) da spirito sincero di missione, decisero di prendere la croce
ed armarsi per liberare la terra ove nacque e visse Gesù
Cristo, in risposta ai ripetuti attacchi subiti dai Turchi, decisi,
soverchiati gli Arabi, a spingersi alla conquista dell'impero
Bizantino.
L'uso del vessillo
da parte dei genovesi, invece, pare risalire ad epoche remote, quando l'esercito bizantino stanziava nella città, e il
vessillo della guarnigione (una croce rossa in campo bianco) veniva portata in
omaggio nella piccola chiesa di San Giorgio, ma è di sicuro attestato nel 1096.
Nel 1190 Londra e l'Inghilterra
chiesero e ottennero la possibilità di utilizzo della bandiera crociata per
avere le loro navi protette dalla flotta genovese nel Mar
Mediterraneo e in parte del Mar Nero dai numerosi attacchi di pirateria; per questo
privilegio il monarca inglese corrispondeva al Doge della Repubblica di Genova un
tributo annuale. L'Inghilterra, la città di Londra e la Royal Navy
issano tutt'oggi la bandiera di San Giorgio
ed è la loro bandiera nazionale.Ciao, Modì.-
END OT
Jolly Roger- Capitano di vascello
-
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Località : Novara
- Messaggio n°42
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
quoto albatros , leggendo ho pensato l'identica cosa , grazie , sarà molto utile questo wip .
per modifica : si già le avevo lette , quello che non mi capacito e che ci stà a fà sulle barche della regia marina ... tirando le somme ho pensato che significava che quella nave apparteneva ad un popolo cristiano , però è solo una mia ipotesi ...
per modifica : si già le avevo lette , quello che non mi capacito e che ci stà a fà sulle barche della regia marina ... tirando le somme ho pensato che significava che quella nave apparteneva ad un popolo cristiano , però è solo una mia ipotesi ...
Perru82- Utente storico
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Località : Arborio (Vercelli)
- Messaggio n°43
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
madame tanto di cappello! Complimenti! Seguo con molto interesse e con bocca aperta!
santos- Sotto tenente di vascello
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Località : Guidonia (Roma)
Umore : Solare
- Messaggio n°44
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
Ciao Madam senza parole, complimenti veramente mi piace la cura che hai nei particolari ogni altro commento e superfluo.
Un saluto
Sandro
Un saluto
Sandro
Gicci70- Utente storico
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Data d'iscrizione : 26.06.09
Età : 54
Località : Chiesina Uzzanese
- Messaggio n°45
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
mi aggiungo all'elenco dei complimenti!!!
mi è piaciuto molto anche lo stile di invecchiamento che hai adottato, per quanto riguarda la chiodatura della paratia posteriore della cabina del pilota....sono daccordo con te...
mi è piaciuto molto anche lo stile di invecchiamento che hai adottato, per quanto riguarda la chiodatura della paratia posteriore della cabina del pilota....sono daccordo con te...
drakkar- Guardia Marina
-
Numero di messaggi : 4
Data d'iscrizione : 08.01.10
Età : 41
Località : Trani
- Messaggio n°46
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
Madame sei una miniera di preziose informazioni... continua cosi...
Ospite- Ospite
- Messaggio n°47
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
Ciao Elena, è un po' che manchi sul tuo WIP.
A parte farti i complimenti per la cura che metti nel tuo lavoro, ho aperto questo post per passarti un'immagine che mi è capitato di vedere ieri.
Sicuramente tu sarai a conoscenza di ciò, ma comunque la posto ugualmente.
hai visto mai?
L'immagine illustra la posizione del timoniere sulle saettie e su altre imbarcazioni dell'epoca.
Ciao, Carlo.-
A parte farti i complimenti per la cura che metti nel tuo lavoro, ho aperto questo post per passarti un'immagine che mi è capitato di vedere ieri.
Sicuramente tu sarai a conoscenza di ciò, ma comunque la posto ugualmente.
hai visto mai?
L'immagine illustra la posizione del timoniere sulle saettie e su altre imbarcazioni dell'epoca.
Ciao, Carlo.-
Mario Cerutti- Guardia Marina
- Numero di messaggi : 50
Data d'iscrizione : 28.02.10
Località : Giappone
Umore : Variabile
- Messaggio n°48
Re: SAETTIA GENOVESE - DAL DISEGNO AL PROGETTO
Questo metodo d'invecchiamento del ponte è un'ottima idea (chissà se riesco a trovare una vernice simile qui in Giappone!).madamalouise ha scritto:
una prima base di colore è data dalla tintura all'acqua (Syntilor Acquarethane, nella nuance "cenere").
L'intenzione sarebbe di imitare il legno sbiancato dalle intemperie
Una sola domanda: poiché penso che abbia senso applicare questa tecnica solo su legno chiaro - il tiglio, ad esempio - e, in tal caso, dopo il trattamento esso potrebbe divenire un po' ruvido a causa del sollavemento delle fibre superficiali, lisciandolo lievemente con una lametta da barba o in altro modo il colore grigio rimane comunque a sufficienza?
Grazie
Mario
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