Nave cisterna Marisa N. attrezzata per antinquinamento

Si  prosegue ancora un pò, qualche dettaglio a poppa prima di coprire con l' estremità del ponte del castello altrimenti non ci si arriva più:


con la foto mi sono accorto di aver fissato una cosa non proprio dritta,
tale foto mi è stata di aiuto per intervenire alla correzione.
Preparazione e messa in opera dell'ultima parte di ponte:

Vista d'assieme:


per oggi basta così, ciao!

sembra reale

spettacolare, aspetto di vedere la scialuppa che è scontato sarà ben fatta complimenti

Luigi

Marco: che dire?
seguire i tuoi lavori è sempre un piacere!

Salvatore, Riccardo, Luigi, Osvaldo ...

Riccardo, per la Lifeboat devi aspettare un pò, vorrei andare ancora avanti con le soprastrutture,
ciò non toglie però che se ho voglia di cambiare un pò il tipo di lavorazione dalle infinite battagliole che devo fare,
magari decido di farla prima!

Progressi di poppa.
Prolungato il ponte al di sopra dell'argano e battagliole da tutte le parti (non finiscono mai, e sono ancora a metà)

ciao, arrivederci alla prossima puntata.

Marco,spettacolare complimenti Luigi

E' proprio un gran bel modello Marco, tu sei il mago delle minuterie, tutti quei corrimano non hanno la ben che minima sbavatura.

Luigi,

Giulia,
tutti quei corrimano mi hanno annoiato, per il prossimo step passerò ad altro,
credo che lavorerò sul fuoribordo custom e gli anodi sacrificali

cantierimodellinavali ha scritto:credo che lavorerò sul fuoribordo custom e gli anodi sacrificali

Questa me la dovresti proprio spiegare...

Ciao marco bellissima, sembra uscita da un kit in plastica!
Ciao sal.

Salvatore..
Uno lavora mettendoci anche l'anima. Riesce a fare qualcosa di meraviglioso e di perfetto e tu , come complimento, dici che sembra di plastica.
Scusa ma un complimento simile non è da te.
Gianni

Gianni non volevo sminuire minimamente il lavoro di Marco, anzi l'ho paragonato ad un kit in plastica, come livello di perfezione.
Lo so che ci sono kit che nemmeno lontanamente riescono a riprodurre fedelmente una nave.
Ma in queste foto volevo soltanto elogiare il livello di perfezione dei dettagli fatti da marco, che a volte soltanto un macchinario riesce a produrre.
Se col mio messaggio ho dato l'impressione di sminuire il lavoro di Marco, mi scuso col Forum e con Marco stesso.
Ciao Sal.

Ma Sal nemmeno per sogno!!!!!
Piove piove e piove ancora. Non so cosa fare e mi diverto stupidamente come posso.

Gianni

Salvatore, Gianni, calmate gli spiriti, vi ringrazio a tutti e due, il messaggio è arrivato forte e chiaro,
avevo già intuito ciò che si è chiarificato.
Grazie ancora.

Pit,

troppo forte la tua interpretazione a vignetta!      

Gli  anodi  sacrificali servono per prevenire la corrosione galvanica di una nave.
La  corrosione  galvanica è una reazione elettro-chimica che si innesca quando metalli di diverso potenziale elettrico,
immersi in un liquido conduttore (detto elettrolita), entrano in contatto tra loro,
direttamente o per intervento di un ulteriore elemento che funge da collegamento.

La corrente  elettrica  che si genera è capace di intaccare il metallo con il potenziale più basso (anodo),
di norma il metallo meno “nobile” , corrodendolo.

L’acqua,  essendo  un ottimo elettrolita, costituisce un ambiente altamente favorevole all’innesco di questo fenomeno,
mettendo in serio pericolo i metalli immersi dell’imbarcazione (elica, asse, chiglia ecc..)
e tutti  i componenti  metallici  che sono in contatto con questi elementi (valvole, tubazioni, e via dicendo).

Più  alto è  il grado di salinità dell’acqua e la sua temperatura, maggiore è la probabilità di corrosione.
La soluzione più efficace consiste nell’utilizzo di anodi opportunamente posizionati, sui quali fare confluire le correnti elettrolitiche.
Questi elementi di metallo meno nobile (comunemente zinco, ma anche magnesio o alluminio) permettono
di impedire che siano le parti più importanti e costose dell’imbarcazione a subire i processi corrosivi.
Per questo motivo vengono comunemente definiti zinchi o anodi sacrificali.

Come avrete  intuito  occorre quindi  controllare periodicamente lo stato di usura degli anodi.
La sostituzione  di  questi  componenti viene di norma effettuata ad ogni carenaggio  od  al più tardi quando presentano un’usura non oltre il 75%.

Avrete  sicuramente  intuito anche che non si devono verniciare altrimenti potrebbero essere elettricamente isolati vanificando la loro presenza.

Quì di seguito vi mostro l'applicazione sul modello:

Prossimo passaggio: motore fuoribordo aggiuntivo per effettuare manovre di precisione anche in combinazione con il Bow Thruster di prua.
Questi di seguito sono l'elemento fisso, quello a dx, solidale allo specchio di poppa
e quello mobile che permette al grosso fuoribordo (tre metri di gambo) di ruotare di 90° per metterlo in posizione di riposo
vale a dire orizzontale, parallelo all'acqua.

Questa è la riproduzione:


Domani provvederò al montaggio, per questa sera basta così.


Ciao e buona serata.

IGianni Giordano ha scritto:Ma Sal nemmeno per sogno!!!!!
Piove piove e piove ancora. Non so cosa fare e mi diverto  stupidamente come posso.

Gianni

Ma figurati Gianni, purtroppo nei forum le incomprensioni capitano.
Ciao sal.

cantierimodellinavali ha scritto:Salvatore, Gianni, calmate gli spiriti, vi ringrazio a tutti e due, il messaggio è arrivato forte e chiaro,
avevo già intuito ciò che si è chiarificato.
Grazie ancora.

Pit,

troppo forte la tua interpretazione a vignetta!      

Gli  anodi  sacrificali servono per prevenire la corrosione galvanica di una nave.
La  corrosione  galvanica è una reazione elettro-chimica che si innesca quando metalli di diverso potenziale elettrico,
immersi in un liquido conduttore (detto elettrolita), entrano in contatto tra loro,
direttamente o per intervento di un ulteriore elemento che funge da collegamento.

La corrente  elettrica  che si genera è capace di intaccare il metallo con il potenziale più basso (anodo),
di norma il metallo meno “nobile” , corrodendolo.

L’acqua,  essendo  un ottimo elettrolita, costituisce un ambiente altamente favorevole all’innesco di questo fenomeno,
mettendo in serio pericolo i metalli immersi dell’imbarcazione (elica, asse, chiglia ecc..)
e tutti  i componenti  metallici  che sono in contatto con questi elementi (valvole, tubazioni, e via dicendo).

Più  alto è  il grado di salinità dell’acqua e la sua temperatura, maggiore è la probabilità di corrosione.
La soluzione più efficace consiste nell’utilizzo di anodi opportunamente posizionati, sui quali fare confluire le correnti elettrolitiche.
Questi elementi di metallo meno nobile (comunemente zinco, ma anche magnesio o alluminio) permettono
di impedire che siano le parti più importanti e costose dell’imbarcazione a subire i processi corrosivi.
Per questo motivo vengono comunemente definiti zinchi o anodi sacrificali.

Come avrete  intuito  occorre quindi  controllare periodicamente lo stato di usura degli anodi.
La sostituzione  di  questi  componenti viene di norma effettuata ad ogni carenaggio  od  al più tardi quando presentano un’usura non oltre il 75%.

Avrete  sicuramente  intuito anche che non si devono verniciare altrimenti potrebbero essere elettricamente isolati vanificando la loro presenza.

Quì di seguito vi mostro l'applicazione sul modello:

-  segue  -

Ahhhhh Finalmente ho capito a cosa servono sti cosi vicino a timoni e carene!
Ciao Marco Sal.

Grazie Marco, ne avevamo già parlato a proposito del mio Titanic, però non avevi chiamato questi panetti di zinco: "Anodi Sacrificali"... Ho immaginato un sacrificio al Dio del... Catodo !!!

Molto interessante la tua spiegazione!
E' inutile aggiungere che stai facendo un ottimo lavoro come al solito!

buongiorno marco o visto il tuo lavoro che stai portando avanti , e anche io come detto sto molto rallentamente riprendendo il san felipe, come ti o gia detto e una cosa che mi prende

Giampiero, Rodolfo