Accadde... domani

Arcangelo ha scritto:P.S.

Potresti anche tu aiutarmi nella ricerca? Forse conosci qualche altro modellista napoletano che può indirizzarci.

Comunque buona Domenica a te Salvatore, e agli amici che ci leggono, ciao!

Scusami ho letto il messaggio solo ora.
Posso provare a chiedere al mio amico Arturo Pane, il quale ha una forte amicizia col direttore del museo del mare di pozzuoli.
Sai in questo museo ci sono parecchi modelli di navi borboniche , e addirittura modelli didattici del 700 del accademia navale borbonica del epoca.
Se non conosci questo museo è bello da vedere anzi a settembre si è tenuta anche un a mostra navale se ricordo bene la "model expò napoli", comunque dovrebbe stare un topic aperto in eventi è reportage, nelle foto ci siamo io, Arturo Pane, jp,ed Erpiotta 71.
Ciao e buona domenica a tutti.

Arcangelo questo il topic del museo del mare di pozzuoli.

https://modellistinavali.forumattivo.com/t952-neapolis-model-expo-22-23-ottobre-1a-edizione

Ciao sal.

Bene Salavatore,

più tardi insieme al caffè gusterò con calma il topic con te e Er Piotta e ti farò sapere, sarà sicuramente molto bello da vedere. Poi mi propongo di fare un bel salto a Pozzuoli, non sapevo che c'è il museo del mare. Spero che avrai notizie dal tuo amico

Ciao, a presto!

Accadde domani 13 marzo… 1811: Battaglia Navale di Lissa

La base militare britannica sull’isola di Lissa, ormai era chiaro, dava rifugio e rifornimenti a navi corsare dedite ad assaltare e depredare i mercantili francesi e veneti che navigavano sulle rotte commerciali del mare Adriatico.

Fu per questo che il 13 marzo 1811 una flotta franco-veneta, che dal giorno 11 già s’era schierata davanti alle coste settentrionali dell’isola, accostò e aprì il fuoco. Sotto il comando del capitano di vascello Bernard Dubordieu erano 10 navi, forti di trecento cannoni e un corpo da sbarco formato da un battaglione del III Reg.to di Fanteria Leggera Italiana.

Ben sette delle navi appartenevano al Regno (napoleonico) d’Italia e alla Repubblica di Venezia: la fregata Corona da 36 cannoni; due corvette, la italiana Bellona e la veneziana Carolina; due brick, Principessa Augusta e Principessa di Bologna; una sciabica, Eugenio; un avviso, Lodola. Tre erano invece le francesi, tutte da 44 cannoni: due fregate, la Danaé e la Favorite e una trappola, la Flore.

Il capitano Hoste disponeva invece di 4 fregate, la Active, la Amphion, la Cerberus e la Volage, forti di 124 cannoni in tutto. L’Amphion, comandata dal lui, fu subito aggredita da Favorite, Flore e poi da Bellona, ma il fuoco di risposta fu tanto efficace da mettere in breve fuori combattimento entranbe le francesi, con molte vittime tra cui il Dubordieu che restò ucciso, e anche la italiana, che fu costretta ad arrendersi. Altre due navi, la sciabica e uno dei due brick italiani, dovettero prendere a bordo i numerosi feriti e poi si allontanarono per Spalato, cosicché la flotta alleata si ritrovò con sole 5 navi e 182 cannoni. Poi s’allontanarono pure Principessa Augusta e Lodola, e le navi rimasero in 3, con 162 cannoni.

A nulla valse la superiorità numerica e del numero dei cannoni alleati, né che il colonnello Giflenga che aveva preso il comando, avesse attaccato il porto, catturato alcune navi britanniche, dato fuoco alla Favorite perché non cadesse in mano al nemico. Malgrado il tenace attacco, infatti, le tre superstiti dovettero cedere: la Corona con l’equipaggio decimato e un incendio a bordo, dopo alcune ore di combattimento si arrese e subito dopo le altre fuggirono. La Royal Navy mantenne così la sua base militare a Lissa e mise in servizio pure le fregate catturate, la veneziana Corona e l’italiana Bellona, coi nuovi nomi di Dedalus e Dover.

La tenacia del capitano Dubordieu e dei marinai italiani fu esaltata in una lettera spedita dall’Intendente Generale Belleville al Maresciallo dell’Impero di Francia Marmont governatore della Dalmazia, mentre il capitano Hoste lodando il coraggio del capitano Pasqualigo, comandante della fregata Corona, gli fece dono della spada.

Azione di Sir W. Hoste al largo di Lissa, 13 marzo 1811, di Nicholas Pocock
Per chi vuole leggere l'intero svolgimento della battaglia http://cronologia.leonardo.it/storia/a1809a.htm

Interessante anche questa, grazie Arcangelo.

Paolo.

Accadde domani 17 marzo… 1861: è attiva la Regia Marina

Il giorno 17 marzo 1861, con il cambio di denominazione del Regno di Sardegna in Regno d’Italia e l’accorpamento della Real Marina Sarda con l’Armata di Mare delle Due Sicilie, nacque la Regia Marina.

Il progetto del Presidente del Consiglio dei Ministri, Conte di Cavour, di creare una potente flotta navale per contrastare britannici e francesi nel Mediterraneo, non poté avere però una immediata realizzazione. La classe militare piemontese, forte nella guerra di terra, era priva di una cultura marinara e poi le rivalità tra gli ufficiali e gli equipaggi provenienti dalle singole marine pre-unitarie, ostacolarono agli inizi ogni progresso. Furono comunque varate navi moderne e corazzate, come quelle della classe Duilio (1878) armate con cannoni da 450 mm. E nel 1881 poi, per opera del Ministro Ammiraglio Benedetto Brin, le rivali Scuole Ufficiali di Genova e Napoli, si accorparono nell’Accademia Navale di Livorno e nacque una unica classe di ufficiali veramente italiani.

Il Genio Navale intanto annoverava progettisti della statura dell’ing. Vittorio Cuniberti, mentre lo Stato Maggiore si affermava con uomini di prim’ordine come l’Ammiraglio Paolo Emilio Thaon di Revel. Fu con lui al comando e ad altri parimenti geniali, che si realizzarono grandi unità ma soprattutto si inventarono mezzi d’assalto sorprendenti, capaci di ottenere massimi risultati con la minima partecipazione umana. Solo queste minute ma straordinarie invenzioni italiane, vorrei ricordare, eccole:

“mignatta”, un siluro condotto da 2 uomini, capace di affondare una nave (impresa di Pola, 1.Nov.1918, Rossetti e Paolucci, Ufficiali inventori, a bordo della loro torpedine semovente colano a picco la SMS Viribus Unitis, corazzata austro-ungarica da 20.000 t.);

“maiale”, Siluro a Lenta Corsa realizzato dagli ingegneri Elios Toschi e Teseo Tesei brevettato palombaro (Alessandria d’Egitto 19.Dic.1941, maiali al comando di Luigi Durand De La Penne, lanciati dal sommergibile Scirè di Junio Valerio Borghese, affondano le HMS Valiant e Queen Elizabeth, corazzate gemelle da 27.500 t.);

“MAS”, Motoscafo Armato Silurante con 9 uomini a bordo (Trieste 9.Dic.1917 e Premuda 10.Giu.1918, il MAS di Luigi Rizzo affonda le corazzate austro-ungariche Wien e Szent Istvan da 20.000 t.);

“barchino esplosivo”, con un solo incursore che si catapulta in mare dopo aver indirizzato il mezzo sull’obiettivo (sei di questi motoscafi d’assalto, tipo MTM della X Flottiglia MAS al comando del tenente di vascello Luigi Faggioni, penetrano nella baia di Suda, Creta, nella notte tra il 25 e il 26 marzo 1941 e affondano l’HMS York, incrociatore da 8400 t. e la Pericles, petroliera dal 8000 t.).

E gli uomini? Eccoli, sono gli “uomini gamma”, un’idea tutta italiana, nuotatori subacquei d’assalto, incursori, sabotatori, addestrati alla guerra insidiosa, dotati di armi subacquee ingegnosissime sconosciute a ogni altra Marina al mondo. “Sei incursori equipaggiati con materiali di costo irrisorio hanno fatto vacillare l'equilibrio militare in Mediterraneo a vantaggio degli italiani” (Winston Churchill dopo l’impresa di Alessandria d’Egitto). Ciao a tutti!

Emblema della Regia Marina

Arcangelo sei un mito Ciao.


Alex.

Accadde domani… 18 marzo 1933 e… 24 marzo 1948: due tristi anniversari che ricorrono prossimamente.

Il giorno 18 marzo 1933 muore il Duca degli Abruzzi. Alpinista, ammesso all’esclusivo Alpine Club britannico, autore delle esplorazioni più ardite e di innumerevoli spedizioni, fu nella I GM comandante in capo delle Forze Navali Riunite, con insegna sulla nave da battaglia Conte di Cavour. Una sua commemorazione può essere la lettura dell’inno “Al Duca degli Abruzzi e ai suoi compagni”, a lui dedicata dal poeta Giovanni Pascoli in occasione della spedizione al Polo Nord sulla nave Stella Polare , nel 1899:

… Là, i tre alberi al cielo,
come cipressi da tomba,
puntano. Un mare di gelo
la carena serra, e romba.
Come un addio di lontani,
tra le sartie nella notte ulula il vento.
Mandano un lungo lamento
le mute dei cani...

Il giorno 24 marzo 1948 muore Luigi Paolo Thaon di Revel. Capo di Stato Maggiore della Marina dal 1913 al 1915, poi Grande Ammiraglio, primo Duca del Mare, presidente della Società Geografica Italiana, Senatore, Presidente del Senato, sostenne fin dalla Guerra di Libia del 1911 lo sviluppo di navigli leggeri e la costituzione di un'aviazione navale e poi l'impiego di treni armati e MAS: un suo piano condusse alle azioni concluse con l'affondamento delle corazzate austriache Santo Stefano e Viribus Unitis.

Luigi Amedeo di Savoia, duca degli Abruzzi (1873-1933).Testo intero dell’inno su: http://www.fondazionepascoli.it/Poesie/inno_08.htm

Paolo Emilio Thaon di Revel (1857-1948)

Modello della Stella Polare esposto alla manifestazione tenutasi dal 24 aprile al 4 maggio 2008 presso il circolo sottufficiali dell'Accademia Navaledi Livorno, su:
http://www.betasom.it/forum/lofiversion/index.php?t23502-50.html

La stella polare è uno dei modelli nella lista prossimi lavori.

Grazie Arcangelo.

Paolo

Accadde domani… 22 marzo 1942: Battaglia Navale della Sirte.

Il 21 marzo 1942 era partito da Alessandria d’Egitto un convoglio navale britannico diretto a rifornire di carburante e munizioni la base strategica di Malta, ripetutamente bombardata dagli aerei dell’Asse. Le tre squadre comprendevano l’incrociatore antiaereo Carlisle, che doveva garantire una copertura antiarea e antisommergibile; gli incrociatori leggeri Dido, Euryalus, Cleopatra e Penelope, per la protezione di superficie; 12 cacciatorpediniere di scorta e 4 navi da carico.

Il giorno dopo, 22 marzo, alle ore 14:30, il convoglio fu intercettato da una squadra navale italiana composta dagli incrociatori pesanti Gorizia e Trento, scortati dall’incrociatore leggero Giovanni dalle Bande Nere e dai caccia Alpino, Bersagliere, Fuciliere e Lanciere.

A nulla valsero le cortine fumogene alzate dai britannici, perché le navi italiane, che avevano raggiunto lo scopo di frammentare il convoglio nemico, dopo un breve allontanamento riapparvero insieme alla nave da battaglia Littorio scortata dai suoi caccia Alfredo Oriani, Ascari, Aviere, Geniere, Grecale e Scirocco.

Di nuovo gli inglesi si rifugiarono dietro cortine fumogene e a turno ne uscivano per lanciare bordate, ma il fuoco delle italiane era preciso, nutrito e di maggiore gittata: intorno alle 18:00 i proiettili della Littorio centrarono i cacciatorpediniere Havock e Kingston, mentre nel corso di un’altra ora di combattimento il Bande Nere colpì il Cleopatra nelle sue torri binate e infine altri caccia, Sikh, Lively, Legion e Lance venivano gravemente danneggiati. Col calare della sera gli italiani si ritirarono com’era solito non essendo preparati al combattimento notturno (!), anche se intanto il convoglio britannico restava indifeso perché buona parte delle navi di scorta per mancanza di carburante tornavano ad Alessandria.

Il giorno dopo intervenne comunque l’aviazione che con ripetuti attacchi decimò ulteriormente ciò che restava del convoglio britannico: la nave da carico Clan Campbell fu affondata, altri 2 CT furono danneggiati e la petroliera Breconshire non poté ancorare nel porto maltese. Vi giunsero solo la Talabot e la Pampas, colpita da tre bombe che non erano esplose. E il giorno successivo intervennero ancora gli Stukas tedeschi, che affondarono le navi da carico superstiti e il caccia Legion. La missione era in pratica riuscita eppure la vittoria non spettò alla marina, che la sera del 22 ritirandosi per timore dello scontro notturno, abbandonò la flotta britannica pronta invece ad essere annientata.

R.N.b. Littorio, 43.800 t., ribattezzata “Italia” il 30 luglio 1943, in alto in navigazione, in basso con livrea mimetica in una grafica (tutta da vedere) tratta da: http://www.pacificstorm.net/forum/viewtopic.php?t=3498

Per sapere di più sulla battaglia: http://digilander.libero.it/planciacomando/WW2/secondasirte1.htm
Ciao a tutti

Ciao Paolo,

complimenti per scelta della la Stella Polare, bella la nave, bello il nome e bella la sua storia, mi fa piacere che sia nei tuoi progetti. Ma mi dici per favore se hai comprato (o comprerai) un kit o se si tratta solo di un piano di costruzione?

Ciao e grazie

Arcangelo ha scritto:Ciao Paolo,

complimenti per scelta della la Stella Polare, bella la nave, bello il nome e bella la sua storia, mi fa piacere che sia nei tuoi progetti. Ma mi dici per favore se hai comprato (o comprerai) un kit o se si tratta solo di un piano di costruzione?

Ciao e grazie

Ciao Arcangelo, non credo esista un kit e comunque penso che un modello del genere sarebbe in autocostruzione. al momento non ho ancora cercato i piani costruttivi ma ho visto un paio di realizzazioni di modellisti italiani. Questo mi lascia pensare che un inumo di documentazione esista. Attualmente ho già troppa carne al fuoco e quindi vedrò più avanti. Ovviamente se qualcuno avesse già informazioni a riguardo saranno ben accette.


Paolo

Accadde domani… 25-26 marzo 1941: la X MAS forza la Baia di Suda.

L’isola di Creta era con Malta la migliore base strategica del Regno Unito nel Mare Mediterraneo. La Baia di Suda, in particolare, era difesa da batterie costiere e 3 livelli di fitte reti di sbarramento antisommergibile e quando nel 1941 si decise l’attacco, lo Stato Maggiore della Regia Marina assegnò ai Motoscafi da Turismo Modificati, il compito di forzarla.

Alla mezzanotte del 25 marzo i caccia Crispi e Sella, salpati dall’isola di Stampalia, nel Dodecaneso italiano, giunsero nel punto di messa a mare, a nord-est di Suda e calarono i sei MTM. In linea di fila, i sei “barchini esplosivi” iniziarono il viaggio di avvicinamento e in piena notte superarono una dopo l’altra le tre reti di sbarramento, le mine e anche un caccia in perlustrazione, passandogli silenziosamente sottobordo. Il Comandante, Tenente di Vascello Luigi Faggioni, alle ore 3 del giorno 26 marzo, dopo aver avvistato in rada un incrociatore e alcuni mercantili, diede l’ordine di attacco affidando ad ognuna delle 3 coppie di MTM uno dei bersagli.

A 150 metri dall’incrociatore, i conduttori dei primi due barchini, Cabrini e Tedeschi, portarono la velocità al massimo, poi a 80 metri bloccarono il timone e tirarono la maniglia che li fece catapultare all’indietro in mare, mentre i 350 kg di tritolital di cui ciascun mezzo era imbottito, continuavano la loro corsa. Lo York fu colpito e con la carena spezzata, evitò il capovolgimento solo perché affondò sul basso fondale. Ma colarono a picco gli altri due bersagli, una petroliera, la Pericles, e un mercantile per trasporto truppe, per complessive 32.000 t.

Dopo una lunga nuotata, intorno alle 6 del mattino Luigi Faggioni e gli altri 5 incursori Angelo Cabrini, Tullio Tedeschi, Emilio Barberi, Lino Beccati e Alessio De Vito si ritrovarono nel punto di riunione, sull’isola, ma vennero intercettati dai servizi di polizia e arrestati. Per quell’azione furono poi decorati con la medaglia d’oro al valor militare.
Modello di MTM realizzato da Rolando Maeran
Un bel diorama di “OFFICINA della X Flottiglia MAS”, con maiale e MTM, tratto da MODELLISTI 3.com:
http://www.modellisti3.com/cantiere/officina%20marina%20militare/officina%20marina%20militare.htm
Numerosi piani costruttivi di mezzi d’assalto tra cui Mas, maiali e MTM, disponibili da Associazione Navimodellisti Bolognesi:
http://www.anb-online.it/it/navi-da-guerra/mas-motosilurante-e-mezzi-dassalto
Per sapere di più sui “barchini esplosivi”:
http://www.anaim.it/cottrau.htm

Accadde domani… 28-29 marzo 1941: Battaglia navale di Capo Matapan

Ad appena due giorni dalla brillante azione di Suda, nelle battaglie di Gaudo e Capo Matapan, combattute nei giorni 28 e 29 marzo 1941 nel mare a sud del Peloponneso, la Regia Marina subì dalla Royal Navy una disastrosa sconfitta. I motivi erano i soliti e in particolare la mancanza del radar, la scarsa preparazione a sostenere scontri notturni, la mancanza di portaerei (mentre proprio un aereo Swordfish lanciato dalla Formidable silurò invece il Pola). Queste le navi:

Regia Marina: nave da battaglia Vittorio Veneto, ammiraglia di squadra; 6 incrociatori pesanti (Zara, Pola, Fiume, Trieste, Trento, Bolzano); 2 incrociatori leggeri (Duca degli Abruzzi, Garibaldi); 13 cacciatorpediniere (Granatiere, Fuciliere, Bersagliere, Alpino, Alfieri, Carducci, Oriani, Gioberti, Corazziere, Carabiniere, Ascari, De Recco, Pessagno);

Royal Navy: 3 navi corazzate (Warspite, Barham, Valiant); 1 portaerei (Formidable); 3 incrociatori leggeri (Orion, Ajax, Gloucester); 14 cacciatorpediniere (Greyhound, Griffin, Havock, Hostspur, Jervis, Janus, Mohawk, Nubian, Ilex, Hasty, Hereward, Juno, Jaguar, Defender);

Royal Australian Navy: 1 incrociatore leggero (Perth) e 2 cacciatorpediniere (Stuart, Vendetta).

Sappiamo come finì: la Vittorio Veneto silurata a poppa riuscì a tornare alla base, ma restarono affondati i 3 incrociatori pesanti Pola, Fiume, Zara e due cacciatorpediniere, con 2303 morti, mentre i Britannici non ebbero perdite navali o di vite (il loro Stato Maggiore dichiarò un ferito). Il numero dei nostri caduti non fu ancora più grave grazie al comandante Mack: fu lui che col cacciatorpediniere HMS Jervis raggiunse il Pola immobilizzato, lo silurò e affondò. Ma prima… avendo visto che l’incrociatore non gli sparava contro, aveva accostato e preso a bordo l’intero equipaggio, almeno 700 uomini, mettendoli in salvo.

HMS Jervis, in un modello 1:350 di Andrew Ayling.

Con 13 onori di battaglia, la nave del Comandante Mack è la seconda più decorata britannica della II GM, a pari merito con l'incrociatore leggero Orion e l’altro caccia Nubian, e superata solo dalla corazzata Warspite (15 Battle Honours). L'unità meritò l'appellativo di Lucky Jervis, la Fortunata, in quanto pur avendo combattuto in diversi scontri non venne mai affondata, né ebbe un membro dell'equipaggio ucciso in azione.
Per sapere di più sulle battaglia: http://www.trentoincina.it/mostrapost.php?id=29 Ciao!

Anche se non ti scrivo ad ogni tuo post, Arcangelo, sappi che sei prezioso ed ammirevole e che ti seguo con grande interesse. Non smettere!
Grazie e Buon Vento,
Laerte

Ciao Laerte,

grazie delle belle parole, mi ha fatto molto piacere leggerle.

Per ricambiare te e i naviganti che mi seguono, sperando di fare cosa gradita, ecco che vi segnalo un link:

http://www.modelshipgallery.com/gallery/dd/hms/jervis-350-aa/aa-index.html

nella Galleria, oltre al Jervis, troverete "un sacco" di altri fantastici modelli. Ah, come li vorrei!

Ciao, e a risentirci a presto con l'affondamento di un nostro incrociatore (porca...) e poi, con una brillante insubordinata "azione" di Lord... Horatio... Nelson!

Accadde domani… 1 aprile 1942: affonda il Bande Nere

Il giorno 1° aprile 1942 un siluro affondò il Regio Incrociatore leggero Giovanni dalle Bande Nere, mentre scortato dal caccia Aviere e dalla torpediniera Libra navigava al largo di Stromboli. Il fatto è significativo se messo in relazione alla questione delle insufficienti corazzature dei nostri incrociatori. Col Bande Nere, infatti, salirono a 5 su 6 gli incrociatori leggeri della serie Condottieri, classe “Alberto da Giussano” e classe “Luigi Cadorna”, ad avere subito la stessa sorte per colpa della carena pressoché nuda:

-Alberto da Giussano, silurato dal cacciatorpediniere HMS Maori il 12 dicembre 1941, al largo di Capo Bon;
-Alberico da Barbiano, il giorno dopo, dal caccia HMS Sikh;
-Bartolomeo Colleoni, già colpito, finito dai siluri dei ctp Hyperion ed Ilex il 19 luglio 1940, al largo di Creta;
-Armando Diaz, dal sommergibile HMS Upright il 25 febbraio 1941, al largo di Lampedusa;
-Giovanni dalle Bande Nere, dal sommergibile HMS Urge l’1 aprile 1942, al largo di Stromboli.

Nelle successive tre classi, "Montecuccoli", "Duca d'Aosta" e "Duca degli Abruzzi", la corazzatura orizzontale/verticale passò progressivamente, dai miseri 20/24 mm delle prime due, ai 30/60 della terza, ai 35/70 della quarta e infine ai 40/100+30 dell’ultima, la “Duca degli Abruzzi”. Fu per questo che le sei ultime unità sopravvissero ai siluramenti, mentre solo per un bombardamento aereo da parte di B-24 effettuato dall’USAF il 4 dicembre 1942 sul porto di Napoli, andò perso il Muzio Attendolo.

Una adeguata protezione, anche a scapito della velocità, avrebbe risparmiato almeno in quelle occasioni, oltre al danno bellico, molte vite e nell’ordine: 283 su 720 di equipaggio (Da Giussano), 534 su 784 (Da Barbiano), 121 su 676 (Colleoni), 287 su 507 (Bande Nere), 464 su 611 (Diaz), per un totale di 1689 uomini morti, per siluramento.

La linea elegante ma sguarnita del Regio Incrociatore leggero Alberto da Giussano, varato il 27 marzo 1930, 6954 t., lunghezza 169,3 m., velocità 37 nodi (in prova 42!). In primo piano la catapulta prodiera, con idrovolante ricognitore CANT Z.501 “Gabbiano”. L’aviorimessa col secondo biplano, situata dietro le torri A e B, comportò una eccessiva altezza della torre di comando, che rendeva la nave visibile da grande distanza. Le successive classi ebbero una catapulta centrale, inclinata di 30° a dritta, senza aviorimessa e torrione abbassato con miglioramento anche della stabilità longitudinale.

Ciao Arcangelo, che dirti, fino a ieri ero convinto che Giovanni dalle bande nere fosse un patriota e non un incrociatore Ah ah ah ah
Non si smette mai di imparare, ciao arcangelo ed alla prossima puntata!
Sal

ricigliano salvatore ha scritto:Ciao Arcangelo, che dirti, fino a ieri ero convinto che Giovanni dalle bande nere fosse un patriota e non un incrociatore Ah ah ah ah
Non si smette mai di imparare, ciao arcangelo ed alla prossima puntata!
Sal

Ops!...Scusate la gaffes, ma "Giovanni dalle bande nere" prima di essere un incrociatore della Regia Marina Italiana, era un condottiero, nato da Giovanni De Medici e Caterina Sforza!

Che figura!

Non piangere Sal,

mia moglie (uh uh uh!)
pensava che fosse un fascista aaah aaah aaah!

Ti saluto caramente

Arcangelo ha scritto:Non piangere Sal,

mia moglie (uh uh uh!)
pensava che fosse un fascista aaah aaah aaah!

Ti saluto caramente

Giovanni dalle camicie nere semmai!!!

Già, anche perché non le lavava mai

Ahhhh Ahhhhhhhhhhhh Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh

Accadde domani… 2 aprile 1801: Prima Battaglia di Copenhagen e “Action” di Lord Nelson.

Appena gli fu detto che dalla HMS London, nave ammiraglia da 98 cannoni, sir Hyde Parker alzava il segnale con l’ordine di sospendere il fuoco e ritirarsi, il vice-ammiraglio lord Horatio Nelson, dal ponte di cassero del suo Elephant, impugnò il cannocchiale... accostò il cannocchiale all’occhio mancante (il destro) e guardò, e come poi egli stesso disse, non vide nessun segnale. E per questo, continuò nell’attacco tirando bordate contro la flotta norvegese-danese.

Era il giorno 2 aprile 1801 e nel porto di Copenhagen alle quattro navi Elephant, Defiance, Russel e Bellona che da alcune ore facevano fuoco pur restando incagliate nei banchi di sabbia, Horatio Nelson imperterrito e insubordinato affiancò le altre 12 di minore pescaggio della sua squadra e sempre attraverso i banchi di sabbia, la battaglia infuriò più forte di prima. E fu così che il vice-ammiraglio condusse il proprio attacco portando alla distruzione e cattura della maggior parte delle navi nemiche e, dietro cannoneggiamento della baia e degli edifici portuali, alla resa di danesi e norvegesi.

La squadra di Nelson: HMS Polyphemus 64 cannoni (Cpt J.Lawford) Isis 50 (Cpt J.Walker) Edgar 74 (Cpt G.Murray) Ardent 64 (Cpt T.Bertie) Glatton 54/56 (Cpt William Bligh già del HMS Bounty) Elephant 74 (Vice-Adm. Lord Nelson, Cpt T.Foley) Ganges 74 (Cpt T.F.Fremantle) Monarch 74 (Cpt J.R.Mosse) Defiance 74 (Rear-Adm. Thomas Graves, Cpt R.Retalick) Russell 74 (Cpt W.Cuming) Bellona 74 (Cpt T.B.Thompson) Agamemnon 64 (Cpt R.D.Fancourt) Désirée 36 (Cpt H.Inman) Amazon 38 (Cpt E.Riou) Blanche 36 (Cpt G.E.Hamond) Alcmène 32 (Cpt S.Sutton) Jamaica 24 (Cpt J.Rose) Arrow (sloop of war, Captain W.Bolton) Dart (ship-sloop, Cpt J.F.Devonshire) Cruizer (brig-sloop, Cmdr J.Brisbane) Harpy (brig-sloop, Cmdr. W.Birchall) Discovery (bomb, Cmdr. J.Conn) Explosion (bomb, Cmdr. J.H.Martin) Hecla (bomb, Cmdr. R.Hatherhill) Sulphur (bomb, Cmdr. H.Whitter) Terror (bomb, Cmdr. S.C.Rowley) Volcano (bomb, Cmdr. J.Watson) Zebra (bomb, Cmdr. E.S.Clay) Otter (fireship, Cmdr. G.M'Kinley) Zephyr (fireship, Cmdr. C.Upton).

La Riserva di Parker: HMS London 98 (Adm Sir Hyde Parker, con 1st Cpt W.Domett e 2nd R.W.Otway) St. George 98 (Cpt T.Masterman Hardy) Warrior 74 (Cpt C.Tyler) Defence 74 (Cpt H.Paulet) Saturn 74 (Cpt R.Lambert) Ramillies 74 (Cpt J.W.Taylor Dixon) Raisonnable 64 (Cpt J.Dilkes) Veteran 64 (Cpt A.Collingwood Dickson).

“La battaglia di Copenaghen”, di Nicholas Pocock. Da sinistra: le navi-bombarda britanniche, la linea di Nelson, le navi danesi, la città di Copenhagen; modello del Bomb-vessel HMS Discovery esposto nel Museo Marittimo di Vancouver.

”Nelson turns a blind eye”, Nelson chiude un occhio (autore ignoto). Il titolo è un gustoso gioco di parole: “to turn a blind eye” è una clausola prevista dal diritto amministrativo inglese per chi deliberatamente ignora una informazione evidente o omette di ottemperare a un ordine.

Bella questa, Nelson guardò con l'occhio mancante! ah ah
Penso che fu un espediente per continuare la battaglia , non penso che era così rincretinito da guardare con l'occhio mancante nel cannocchiale, perchè oltre a non vedere il segnale non vedeva nemmeno la nave!
Ciao sal.

Salvatò, sient'a mme, lord o non lord, quill'era nu' figlie e'...
(traduco: Salvatore, ascoltami, quello era un gran figlio di... balena!)
Ciao e Buona Domenica delle Palme a te e ai naviganti di oggi