Santisima Trinidad da fascicoli DeAgostini

Disegnino!



Penso sia chiaro ora, ammesso sempre che abbia capito, ma penso che il procedimento sia questo.

La parte colorata coincide in grandezza con la vela .
Ritagliati i due quadrati, al disotto della vela ,in corrispondenza delle cuciture delle ferze, si tira in giù il filo dalla trama.
Così facendo il filo colorato entra nella vela imitando la cucitura.

PS. scusate nel disegno ho scritto stoff, al posto di stoffa!

Salvatore ha fatto centro.
E' un sistema che conoscevo anche se non ho mai messo in pratica.
Come giustamente dice Salvatore bisogna trovare una tintura che non incolla le fibre e fare molta attenzione a non far stuccare i singoli fili quando si tirano.
Inoltre anche la vela deve essere orientata correttamente rispetto i fili che compongono il tessuto.

Mauro

Albatros ha scritto:Salvatore ha fatto centro.
E' un sistema che conoscevo anche se non ho mai messo in pratica.
Come giustamente dice Salvatore bisogna trovare una tintura che non incolla le fibre e fare molta attenzione a non far stuccare i singoli fili quando si tirano.
Inoltre anche la vela deve essere orientata correttamente rispetto i fili che compongono il tessuto.

Mauro

Quoto in pieno mauro!

questa non la sapevo,caspita quante tecniche! io me le cucio ancora a mano con il vecchio ditale per spingere l'ago,o a mali estremi torturo la santa di mia suocera.

salve a tutti
In effetti non ero stato chiarissimo, Salvatore ha illustrato benissimo.
Le varie accortezze sono:
- stare separati con una certa abbondanza tra la zona colorata ( perche la pittura si espanderà ) e la zona che diventerà vela;
- all'inizio è meglio essere un pò abbondanti sia con la zona colorata che con la zona vela, la zona vela può essere tagliata dopo nella misura che si vuole;
- far asciugare bene, eventualmente con un pò di phon, la zona colorata e poi stirarla un pò verso il basso tra le dita;
- essere molto delicati quando si fa scorrere il filo verso il basso perchè se si rompe, specie nel mezzo della vela, ci si è fregati tutta la vela e bisogna ricominciare daccapo.
Mi sembra di ricordare che la pelle d'uovo vada benissimo e che la tintura per la stoffa l'abbia presa dal droghiere.
Spero di essere stato utile.
Proteo

proteo ha scritto:salve a tutti
In effetti non ero stato chiarissimo, Salvatore ha illustrato benissimo.
Le varie accortezze sono:
- stare separati con una certa abbondanza tra la zona colorata ( perche la pittura si espanderà ) e la zona che diventerà vela;
- far asciugare bene, eventualmente con un pò di phon, la zona colorata e poi stirarla un pò verso il basso tra le dita;
- essere molto delicati quando si fa scorrere il filo verso il basso perchè se si rompe, specie nel mezzo della vela, ci si è fregati tutta la vela e bisogna ricominciare daccapo;
Mi sembra di ricordare che la pelle d'uovo vada benissimo eche la tintura per la stoffa l'abbia presa dal droghiere.
Spero di essere stato utile.
Proteo

Ciao Proteo,
effettivamente il metodo adesso mi è pi chiaro, e ad essere sincero lo vedo descritto per la prima volta.....da provare

Il metodo è interessante, anche se così si ha bisogno di più del doppio di stoffa (se va bene...) per vela....
Comunque, ormai sono partito col metodo tradizionale ed ho fissato il trevo di trinchetto.

Il particolare della "trozza semplice" che avvolge l'albero:

Il pennone basso di trinchetto con i suoi amantigli


Il particolare delle drizze

ciao Giampiero.
ammirevole lavoro, molto molto ben curato e fatto ad hoc. ti seguo sempre con interesse.
alla prossima,ciao.

Ciao Giampiero!
Come al solito i complimenti sono superflui sarei ripetitivo!
Volevo sapere come hai legato il trevo al pennone, cioè che procedimento hai usato, penso che il sistema che ho usato io per la mia trinidad non sia adatto per la surprise, e purtroppo il procedimento su rigging non è descritto.
Un altra domanda , e giusto che gli amantigli passino attraverso le sartie di gabbia o parrocchetto?
Mi sembra che sia una domanda che gia ho posto a qualcuno ma sinceramente.... non ricordo la risposta.
Ciao Giampiero e complimenti!
Sal.

Non ho capito il senso della tua domanda: il pennone non è legato all'albero ma tenuto dal sospensore (le drizze, se noti bene, non sono tesate!) e avvicinato all'albero per mezzo della trozza semplice.
Concorrono a tenerlo in posizione anche alcune manovre della vela, come le controscotte e i caricamezzi che, tesati al punto giusto, bilanciano "il tiro" degli amantigli.
Questi ultimi non so se sia giusto che passino tra le sartie, ma diversamente ci avrebbero sfregato contro assumendo una piega poco credibile, perciò ho pensato che sia meglio così!

Ciao Giampiero,
questa è la dimostrazione di come un'opera in fascicoli, che fa quello che può...riesce a diventare un'opera d'arte...(dico sul serio)....bella e curatissima nei particolari

Ciao giampiero scusami io intendevo come hai legato la vela al pennone.
Io seguivo un modo che adesso mi son dimenticato.
Ciao sal.

Beh, Salvatore, con i matafioni....

giampieroricci ha scritto:Beh, Salvatore, con i matafioni....

Sarebbero?

i matafioni d'inferitura sonodegli spezzoni di sagola passati negli appositi occhi d'iferitura delle vele che servono appunto a fissare la parte superiore della vela al pennone. Simili a quelli di terzaruolo che invece servono a ridurrebbe la superficie della vela in particolari condizioni di navigazione

Ciao Ragazzi,
posto un esempio per chi non conoscesse il matafione...

A ecco tutto chiaro, quindi la vela va legata al pennone annodando ogni coppia di matafioni? giusto?

ricigliano salvatore ha scritto:A ecco tutto chiaro, quindi la vela va legata al pennone annodando ogni coppia di matafioni? giusto?

Ciao Salvatore!!
ti metto un' immagine di come nel corso degli anni la marina inglese abbia cambiato i modi di inferire le vele ai pennoni... Ovviamente per la Surprise sarebbe la più complessa !!

p.s. Non so per le altre marine... Ma più o meno sarà stato qualcosa di simile



Tratto da "The Masting end Rigging of English Ship of War 1625-1860 di James Lee ed. Conway

altro che salsicciotti!!! bella ,bella la vela .complimenti giampiero una splendida riproduzione di ammainamento da prendere come esempio.

Pennone di parrocchetto con il suo marciapiedi e il bozzello d'amante a doppia sgorbiatura.
Anche questo stroppo è fatto con un doppio cavo fasciato la cui impiombatura è occultata nello stroppo


Dettaglio delle legature

ciao Giampiero.
intanto mi complimento con te x il lavoro che vai eseguendo. avrei una domanda,per capire, la seconda foto vedo che il marciapiede non parte direttamente da un capo ed arriva direttamente all'altro capo del pennone, bensi' al centro ha una giunzione : c'e' un particolare motivo x questo?
grazie e buona giornata.

pietro bollani ha scritto:

ricigliano salvatore ha scritto:A ecco tutto chiaro, quindi la vela va legata al pennone annodando ogni coppia di matafioni? giusto?

Ciao Salvatore!!
ti metto un' immagine di come nel corso degli anni la marina inglese abbia cambiato i modi di inferire le vele ai pennoni... Ovviamente per la Surprise sarebbe la più complessa !!

p.s. Non so per le altre marine... Ma più o meno sarà stato qualcosa di simile



Tratto da "The Masting end Rigging of English Ship of War 1625-1860 di James Lee ed. Conway

Grazie pit!
Come sempre la giusta risposta pronta!
L'avrei immaginato che sarebbe stato il matafione piu complesso!
Ciao e grazie sal.

capitan red ha scritto:... il marciapiede non parte direttamente da un capo ed arriva direttamente all'altro capo del pennone, bensi' al centro ha una giunzione : c'e' un particolare motivo x questo?
grazie e buona giornata.

Quello che vedi in foto è un arridatoio che serve a tendere le due parti del marciapiedi; per il pennone di parrocchetto è costituito da due piccole redance (che ho omesso per via della scala) cucite da una legatura, per i trevi degli alberi bassi invece si possono utilizzare due bigotte che fungono da arridatoi