affondatore

Ciao a tutti, terminato il rimorchiatore RD7, affronto un nuovo modello, tanto per cambiare una nave Italiana del tardo "800, si tratta dell'ariete corazzato Affondatore, che partecipò (con scarso successo) alla battaglia di Lissa, qualche notizia.

L'Affondatore fu commissionato al cantiere Inglese Millwal Iron Work & Shipbuilding Company Londra.

impostato  11-4 1863,  varato  3-11-1865,  in servizio  6-6-1866,  radiato  11-10-1907.

                                                      CARATTERISTICHE GENERALI

Dislocamento: c.n. 4100 t - dopo il 1885 4370 t - p.c. 4313 t - dopo il 1885 4540 t
Dimensioni: lungh. p.p. 89,6 m - lungh. f.t. 93.2 m - largh. max 12,2 m - imm. media 6,5 m
Scafo in ferro
Protezione: vert. cintura completa in ferro da 127 mm spess. max - torri  ferro da 127 mm - orizz.  ferro 50 mm - torretta di comando  ferro 127 mm.
App. mot. : 8 caldaie parallelepipede - 1 motrice alternativa orizz. 2 cilindri - 1 elica 4 pale - pot 2700 hp - vel. max 12 nodi - comb. 600 t di carbone - autonomia 1647 miglia a 10 nodi.
Armam. (iniziale) 2 cann. da 300 libre ( 25 cm) ad avancarica.
Equipaggio 19 ufficiali, 290 fra sottuff. e marinai.



Come al solito documentazione scarsa, tratta sopprattutto dal volume 1° "Le navi di linea Italiane" dell'Uficio Storico dell marina e da quel poco che si trova in rete, ancora non sicura la scala, 1:100 o 1:150. A risentirci.

Doppi complimenti: per il modello appena terminato e soprattutto per la scelta di quello che farai.
Mi piace molto questa scelta per l'originalità, non credo ne abbiano fatti molti, anzi non mi stupirei se si scoprisse che sei il primo a farlo a livello amatoriale.

Ciao Alessandro, in effetti ne sono stati fatti più di uno, a mia conoscenza almeno un paio in piccola scala, poi quello di JP con cartamodello in scala 1:200, dopo aver valutate le dimensioni, penso di optare per la scala 1:150, intorno ai 60/70 cm contro i 93 dell'uno a cento, decisamente troppo ingombrante, a risentirci.

Ah bene. Si quello di Jp me lo ricordo, originalissimo e in carta. Mi riferivo a quelli in legno.
Comunque è un modello non frequente come altri, a dargli originalità ci penserai tu.
Sono curioso di vederne tutti gli sviluppi.

Ciao Alessandro, appena cominciata a studiare la documentazione, ho già trovato parecchie incognite, cercherò di risolverle strada fcendo, del resto, come già detto più volte, il masochismo è la seconda natura del modellista!!!! A risentirci.

Ma il bello è anche quello, documentarsi.
Risolvere incognite ci da soddisfazione e poi è anche bello condividere i risultati.
Viste le tue innegabili capacità realizzative ogni tuo lavoro diventa scuola e fonte di informazioni per altri.

Ciao Alessandro, in effetti dover continuamente affrontare e risolvere problemi, penso contribuisca a tenere attivo il cervello rimandando (per quanto possibile) il rincoglionimento senile!!! comunque sia sono partito, come accennato la scala è 1:150, solite foto.

Non sei partito ... sei già in una fase avanzata
Bella la forma da quanto si riesce a vedere
buon vento

Ciao a tutti, grazie Giorgio, in effetti sono sempre stato piuttosto veloce, ora cerco di rallentare un pò, mia moglie si lamenta che ci sono troppi modelli, comunque sia ancora qualche passo, solite foto.

Dalle foto sembra che hai costruito due semiscafi e poi li hai uniti. Perché hai adottato questa insolita soluzione? Quali sono i vantaggi?

Ciao Alessandro, il metodo serve sopprattutto ad evitare lo svergolamento che, in scafi come questo, lungo e stretto, possono avvenire con facilità, la soluzione migliore sarebbe il cosidetto pane e burro, (tavolette sovvrapposte) che però a me non piace, tutto qui, già che si sono metto qualche foto dellla torre di comando corazzata, con questa forma non l'ho vista in nessuno dei modelli trovati, però, nel volume della marina (le navi di linea Italiane) viene data con assoluta certezza.

magnani claudio ha scritto:Ciao Alessandro, il metodo serve sopprattutto ad evitare lo svergolamento che, in scafi come questo, lungo e stretto, possono avvenire con facilità,

Grazie per la risposta, però non sono riuscito a capire bene.

Che intendi di preciso per svergolamento e in che modo due semiscafi riescono ad annullarlo ?

Forse ho intuito quello che vuoi dire ma preferisco esserne sicuro sentendolo da chi, come te, adotta questo metodo in prima persona. Forse nello scafo intero non si ha garanzia di  un perfetto allineamento longitudinale della chiglia?

Ciao Alessandro, nella costruzione classica ordinate e fasciame, bisogna irrigidire tutta la struttura per evitare due eventuali inconvenienti, 1) lo scafo potrebbe curvarsi (la chiglia forma un arco) 2) potrebbe, appunto, svergolarsi, ovvero avvitarsi su se stesso , in pratica il dritto di poppa verticale quello di prua inclinato da un lato, o viceversa, il tutto si ovvia aggiungendo longheroni longitudinali, ponti intermedi, e quant'altro eviti i due movimenti, accentuati, appunto, in scafi lunghi e sottili, impostando i due semiscafi su un piano sicuramente dritto tutto questo si evita, in entrambi i casi i tempi di lavoro si equivalgono, considera inoltre che io lavoro in prevalenza su piani di cantiere, quindi non ho niente di pronto al montaggio, al contrario devo progettare tutto, questo mi ha spinto a scegliere il sistema che a me pareva più conveniente, spero di averti chiarito le idee, e non avertele confuse ancora di più, a risentirci.

Sei stato chiarissimo grazie, avevo immaginato fosse così ma come ti ho già scritto volevo essere sicuro. In effetti appoggiando la chiglia su un piano rigido è più difficile che assuma forme storte.

Ciao a tutti, ciao Alessandro, sono contento d'esserti stato utile, ancora un passetto, dritto e timone, solite foto.

Ciao a tutti, il lavoro va avanti, ogni tanto mi ricordo di postare qualcosa, osteriggi e montaggio provvisorio di particolari, solite foto.

Ho ripreso ad ammirare questo splendido lavoro/tutorial.

Ciao a tutti, ciao Alessandro, ho appena finito una parte particolarmente noiosa, le murate abbattibili, dalle foto si evince tutta la pallosità del lavoro-

Forse noiosa per chi la esegue, non per chi la vede e sicuramente utile per chi osserva come si fa.

Ciao Alessandro, sono una cinquantina di pezzi uguali, quindi come dico spesso, il bisognino fa trottar la vecchierella!!! ho dovuto ingegnarmi per farli tutti uguali, ultime foto per completare la descrizione.
Naturalmente gli spessori sono ampiamente fuori scala, visto che le lamiere erano di neanche 5 mm, in scala 1:150 è tutta da ridere, ad ogni modo a lavoro finito la cosa non dovrebbe essere troppo evidente.

Ciao a tutti, altro piccolo particolare, la passerella di comando, solite foto.

Ciao a tutti. altri passetti, i sostegni della passerella.

Claudio,
è sempre un piacere visitare il tuo cantiere

cantierimodellinavali ha scritto:Claudio,
è sempre un piacere visitare il tuo cantiere

concordo

Belli e utili i tutorial sulle tue realizzazioni