Quando si costruisce un modello RC (Radio Comandato) ci si preoccupa della impermealizzazione, del montaggio corretto del gruppo motore-asse portaelica, del tipo di radiocomando …
in definitiva della costruzione del modello.
Ma quando andrà in acqua? Come si comporterà? La navigazione sarà verosimile?
Ebbene spesso, quasi sempre, no.
I modelli ridotti in scala, quindi sono esclusi quelli prettamente da gara di ogni forma fantastica che non hanno nulla a che vedere con le riproduzioni, risultano sempre troppo veloci.
Occorre tenere conto di vari fattori che concorrono nel risultato finale che non è in realtà soltanto la velocità;
esaminiamo quali sono i parametri fisici dei quali dobbiamo tener conto.
Intanto bisogna dividere quelli che sono soggetti a riduzioni di scala e quelli che non possono essere soggetti a riduzione.
Le dimensioni del modello e la sua massa sono riducibili, il tempo no e l’acqua nemmeno in quanto la sua densità è costante.
Detto questo, quanto deve pesare il modello per avere uno spostamento d’acqua come l’originale?
Vediamo assieme.
Il volume (del modello nel nostro caso) si esprime con una unità al cubo, e così anche il volume dell’acqua spostata.
Quando riportiamo in scala questi elementi sappiamo (lo diamo per scontato altrimenti ne uscirebbe un trattato noioso) che il volume di acqua spostata deve essere pari alla massa diviso il valore di riduzione al cubo.
Esempio: se ho un modello di un peschereccio di 20 tonnellate fatto in scala 1/16, si ha: 20 tonnellate / 16x16x16 (quindi 20.000 diviso per 4096) =4.88 chilogrammi
Quindi cari amici per prima cosa preoccupatevi di appesantire il modello del giusto valore, se tutto procede bene peso e linea di galleggiamento devono coincidere.
Ora, dopo aver lavorato sulle masse in gioco, preoccupiamoci della velocità.
Per mia comodità riporto paro paro con un copia/incolla la descrizione che ho fatto all’interno di un wip del presente forum,
in questo caso il modello oggetto dei calcoli è un Amerigo Vespucci, troverete qualche informazione in più legata al modello in questione ma forse è meglio così per cui lascio tutto:
… Bene ora vediamo di risolvere i problemi, prima vediamo i numeri
e facciamoci due conticini.
Intanto mi stupisce un poco la scala che hai scelto che corrisponde a:
Lunghezza originale mt. 101 (bompresso compreso)
Lunghezza del tuo modello mt. 1,092 (?)
Scala di riduzione risultante = 1:92,49
Velocità reale = 10 nodi
Ora il motorizzare modelli navali, specialmente quelli misti vela/motore,
è spesso un'argomento sottovalutato, infatti quasi sempre si vedono navi
sfrecciare come motoscafi rendendo molto inverosimile anche un modello egregiamente realizzato.
Non mi metto in questa sede ad esporre i parametri fisici coinvolti ma mi limito a rappresentare
il risultato ovvero la formula finale che è:
v = V/√S
dove:
v = velocità del modello
V = velocità reale
S = scala del modello
ora applicando alla formula i dati avremo:
v = 10/√92,49
quindi:
v = 1,04 nodi
ora sappiamo anche che un nodo equivale a 1,9 Kmh
per cui il tuo modello dovrà navigare al massimo:
v = 1,04 * 1,9
v = 1,98 Kmh che arrotondiamo a 2Kmh
Come vedi la navigazione in scala deve essere moooolto lenta.
Tornando al tuo modello sarebbe sufficiente un motore classe 280 con una buona riduzione,
se vogliamo avere margini di sicurezza si può benissimo montare un motore classe 380
con riduzione 1:6 accompagnato da un buon regolatore con soglie d'intervento regolabili.
Il diametro dell'elica a quattro pale per la tua scala dovrebbe essere di mm. 36,76
quindi arrotondando puoi usare lo standard commerciale da mm.35
Concludendo cari amici del dinamico, non limitatevi a costruire ed appioppare un motore ed un’elica e poi via in acqua,
spesso superbi modelli decadono vedendoli navigare con poca anzi, molto poca naturalezza.
Dedicate un altro po’ del vostro tempo a fare due conticini, con la calcolatrice si fa presto e le formule finali sono semplici da applicare,
avrete qualche soddisfazione in più.
M.R.
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