La Belle 1684 (onip)

Grazie Pietro ...

per il plexiglass sto pensando di provarci con il piccolo tornio della Proxxon, ma non con le sgorbie che sono per il legno, ma con la carta vetrata, velocità minima.

Per lo sportello ho guardato e riguardato sui disegni ed altri modelli, non ne vedo, forse il cappello era incernierato o comunque rimovibile? …  

Pino il portello dovrebbe esserci per forza... però nei disegni manca, come mancano moltissime altre cose, come ti sarai certamente accorto, però sul vascello da 74 cannoni ricordo che da qualche parte ne parla.

Grazie Angelo, preferisco eseguire tutto come da monografia, se non è proposto non lo faccio lo sportello, preferisco non inventarmi niente né recuperare riferimenti di altre epoche o peggio da  altre marinerie, non ho la cultura adeguata per apportare modifiche.

Inizio il lavoro per la lanterna definitiva, primo elemento la simulazione del vetro partendo da un cilindro di plexiglass (mm.36 di lunghezza x 55 di diametro, recuperato da un artigiano che fa insegne, non sono riuscito a trovare un pezzo più piccolo di diametro) da ridurre a mm. 29 di lunghezza x 27 di diametro massimo; lungo lavoro di carta vetrata e poi sgorbie, va ancora tagliata la parte eccedente già segnata:

Avanzamento

Altre foto:

Non ci sono parole Pino, lavoro stratosferico, congratulazioni.

Walkyrja ha scritto:Non ci sono parole Pino, lavoro .....

Ci ho provato e mi rendo conto di essere stato fortunato … e grazie anche a Pietro che mi ha suggerito di provare con il tornio per il legno; già le macchine, come si dice,  aiutano ma non lavorano da sole, bisogna imparare ad usarle e capire quello che ti possono dare e come …    

Ciao Onip,
sei riuscito a dimostrarci quello che si può fare con un mini tornio a legno anche non avendo una grandissima esperienza, grazie di cuore, questo spingerà sicuramente molti di noi a provarci … hai fatto un ottimo lavoro in tutti i sensi.

Giorgio 45

Grazie Giorgio45.

Magna voleva sapere circa la tecnica che andavo ad usare, forse va detta anche qualcosa sul sistema usato per la intelaiatura del fanale, la cui idea mi è venuta da Frolich che nel suo L’Arte del Modellismo parla di “rame autoadesivo opportunamente brunito”, reperibile online, io l’ho colorato con il solito acrilico Ferro battuto n. 46 dell’Apa Color.

Credo di aver tagliato più o meno bene le striscioline, ma la messa in opera non è proprio perfetta.

Anche se la colla aderisce meno al plexiglass, l’intelaiatura invece si lega bene su se stessa formando un blocco solido.

Ottimo Pino...buon lavoro..
Il plexiglas lo si lavora senza problemi, l'unica cosa è stare attenti a non fonderlo. In questo caso basta semplicemente raffreddare l'utensile con un liquido appropriato.
Vista la forma del tuo fanale l'avrei fatto anche io così, solo che avrei evitato di fare il foro passante perchè potrebbe vedersi dal momento che il plexiglass è trasparente.
In sostanza l'avrei preso tra punta e contropunta come hai fatto tu ma senza il perno passante...
In ogni modo vai tranquillo che son dettagli che non si notano...

Guardando e riguardando il tuo fanale mi è venuta in mente un'altra possibile tecnica. Dal momento che quello della royal non è tornibile (la parte a vetro è un tronco di piramide obliqua a base esagonale) una soluzione potrebbe essere quella di ottenerlo per termoformatura da un foglio di acetato...ci proverò, se vedo che viene bene posterò qualcosa sull'argomento...

Mi chiedo invece perchè, visto che lo hai verniciato, non hai usato del comune cartoncino per simulare la gabbia...è così comodo e a basso costo

Ciao, bravo!

Magna rispondo per Pino...ovvio poi sarà lui a dire la sua.... Io non avrei mai usato del cartoncino...perchè la filosofia arsenale non è assolutamente (finchè possibile) quella di SIMULARE, in pratica si deve cercare di usare gli stessi materiali e le stesse tecniche costruttive reali, dove era legno sarà legno, dove era metallo deve essere metallo (ovvio Ottone e non ferro per ovvi motivi, ma sempre metallo è)..
Bravo Pino

Ciao Angelo, io la penso diversamente. Scusa ma simulare ad esempio non vuol dire anche eseguire i cannoni in ottone e poi brunirli per farli sembrare ferro...oltretutto magari con una finitura molto spinta e lucida che non ha nulla a che vedere con un cannone reale?
Il modellismo (sia classico che arsenale) è tutto un compromesso,non è questione di "filosofia"...l'importante è a mio parere far sembrare un modello vivo e realistico, e questo vale per tutti e due i casi.
Nel caso di Pino nn credo si potesse notare la differenza tra una striscia di rame dipinta di nero e una di carta dipinta allo stesso modo...e questo non toglie nulla al buon lavoro di Pino che li ha fatti in rame. E' una scelta sua che a mio avviso non ha nulla a che vedere con quella che tu chiami "filosofia"..
Ciao

Se la lanterna era di metallo, che si faccia in ottone oppure rame, è comunque metallo, quindi presumo molto più attinente alla realtà che il cartoncino... io la vedo così.. daltronde in arsenale si realizzano anche tutti quei particolari che dopo l'incollaggio non si vedono, come per esempio tenoni e mortase... si potrebbe tranquillamente farne a meno di farli tanto saranno invisibili... però si fanno, e così tutto il resto, poi ovvio ogniuno realizza come vuole.. va bene ugualmente.... teoricamente non andrebbe bene neanche il plexglass, perchè sicuramente il plex e qualsiasi cosa in plastica non esisteva...
Io come anche Pino l'unica finestra che c'è sulla nostra Belle, il vetro non l'abbiamo simulato con la plastica ma bensì con la Mica che è un materiale più attinente al vetro e sicuramente usato al tempo della nave o vascello che sia..
ciaooo

PS poi ovvio dove non si può per motivi prettamente manuali perchè magari non si possiede l'attrezzatura adatta, o proprio perchè non si può simulare il pezzo particolare, allora in quel caso si arriva ad un compromesso....il lavoro si porta comunque avanti...

Grazie Andrea ed Angelo.

Nel passato ho usato il bristol nero anche per simulare i lamierini, ora lo uso solo per la calafatura.

Il risultato non era affatto spiacevole ed il lavoro anche più semplice, ma come dice Angelo quando di mezzo c’e’ la filosofia dell’arsenale ci si è portati a ricercare soluzioni per quanto possibile più aderenti alla realtà delle costruzioni.

Io non biasimo nessuno per le soluzioni che si adottano, anche perché pure nell’arsenale ci sono alcuni compromessi: lo stesso uso del cartoncino per la calafatura, l’uso dell’ebano, che costringe a spezzare alcuni elementi della costruzione (es. sperone, ruota, dritto), lo stesso pero con cui si realizza ogni parte del modello, (erano diverse le essenze lignee che si usavano), etc.; quello che reputo più importante è piuttosto la fedeltà della riproduzione, rispetto all’epoca ed alla marineria; i materiali poi, quando è possibile e se le nostre (mie) capacità ce lo permettono … ben venga … e non me ne abbiano i puristi … loro hanno tante marce in più: scultura, fresatura, tornitura, saldatura, pittura, etc. etc.  

Come dice Angelo “non SIMULARE (finché possibile)” e questo significa soprattutto

Lanterna posizionata, devo togliere la fasciatura agli alberi non prevista per questo modello

Altre foto:

veramente bella la lanterna Pino... anche se chissa se nella realtà era davvero così grande.... che ne dici?.... sembra che sia fuori scala.... ma penso che il Buon Boudriot.. se l'ha disegnata così avrà avuto le sue buone ragioni...
Bravo ancora Pino

In effetti la lanterna proposta da Boudriot che in scala 1/24 è di 52 mm., nella sua misura reale diventa  mt. 1,25, veramente notevole, suppongo che questa grandezza doveva essere determinata dalla necessità di farsi notare anche a grandi distanze, la mia sfiora i 54 mm. perché non ho tenuto conto degli spessori della colla e dei lamierini, nell’assemblaggio di base, corpo e cappello.

La foto inoltre inganna sul raffronto tra l’oggetto tridimensionale e il disegno piatto.

Sulla realizzazione di questo elemento della costruzione ho sempre avuto forti preoccupazioni, ma nel momento in cui ho cominciato a ragionarci su per l’esecuzione pian piano e venuto fuori.

Hai fatto un gran bel lavoro, Pino!
E' davvero bella!!

Grazie Giampiero.

Particolari sulla base:

sul lato non fasciato del legname da costruzione, pero nelle varie fasi, e didascalia, la cui cornice andrà quantomeno ritoccata, il macro evidenzia bene i difetti …  

è BELLISSIMA!!!!

Primo e secondo tentativo di esecuzione della targa con il nome, il primo a mano, non mi è riuscito di eseguire una scritta più piccola al computer per il secondo, ed ora mi rimane solo da realizzare l’ancorotto a grappino ed uno o due secchielli della scialuppa … non sono previsti ... mi intriga metterli ...  

Un modellista mi ha chiesto chiarimenti sul trasferimento della scrittura su tavola, lo propongo anche qui, potrebbe ritornare utile.

Non ho fatto foto sul lavoro della Belle, ma sto rifacendo la targa della Tartana, in questo modo:




ho realizzato la scritta al computer (ho usato Word Art) e l’ho capovolta, con una funzione del Word Art, come si vede in foto, ho poi incollato il foglio di carta con la vinilica sulla tavola, e lasciato ad asciugare per una giornata.

In questo caso ho strappato leggermente la carta dai bordi non incollati, ma vi dico subito che non si fa, perché lo si fa con il dito adeguatamente bagnato ruotandolo delicatamente sulla carta che si macera e se ne viene, come ho poi fatto con il residuo della carta non strappata, mentre la scrittura rimane incollata, e va poi trattata con un fissante, anche con un passata dei colla vinilica, che asciugandosi diviene trasparente.

Nei tutorial viene suggerito un gel acrilico al posto della vinilica, ma anche quest’ultima funziona molto bene. Ovviamente con la colla vinilica se bisogna dare una colorazione particolare al legno bisogna farlo prima.



Come si vede c’è un punto in cui la scritta non si è formata, perché ho non ho messo in quel punto bene la colla oppure non ho fatto aderire bene la carta, per essere certi che la carta si incolli bene su tutta la tavola, la stessa bisognerebbe stenderla strisciando sopra con una tessera plastificata.




Per la targa della Belle ho usato invece un altro sistema, pensato da me, non  ero ancora approdato al sistema di trasferimento della scrittura su tavola, e cioè ho stampato su foglio acetato A4 la didascalia, usando un foglio acetato sottile, quello doppio si inceppa nella stampante di casa; ho poi verificato che in tipografia la stampano per soli 50 centesimi.

Ho interposto il pezzo di foglio acetato tra la cornice ed il fondo della stessa e realizzato così la targa.

Ovviamente in internet si possono visionare vari video tutorial, con numerosi suggerimenti.

non ci sono parole ...

Giorgio 45

Troppo buono ... è solo il bisogno che aguzza l'ingegno ... e la ricerca fa il resto ... nel web c'è veramente molto .. anche se non tutto è di qualità ... a noi la scelta ...

Cantiere TERMINATO !!!!!