Ho costruito spesso dei remi per i miei modelli ma senza porre particolare attenzione a questo particolare. Tempo fa mi sono messo a studiare questo problema ma ho trovato solo vaghe notizie oppure complicati studi in cui non capivo niente.
Mi sono allora rivolto a due anziani pescatori che sapevano anche riparare bene le loro barche e chiesi spiegazione su come erano fatti i remi di un gozzo ligure. Per prima cosa chiarirono che esisteva il gozzo,punto e basta. Se ce ne sono di diversi tipi, aveva scarsa importanza. Ma veniamo alla spiegazione della costruzione del remo.
Serve un tronco di legno di faggio bianco ben stagionato.
Bisogna poi determinare la lunghezza. Tale lunghezza viene divisa in tre parti uguali:una che va dalla impugnatura allo scalmo ( è la prima misura da stabilire), un'altra dallo scalmo all'inizio della pala e la terza parte è data dalla pala.
Se è possibile fare la prima parte un po' più lunga delle altre due, la vogata sarà molto meno faticosa.
Mi è venuto spontaneo osservare che era il principio della leva di Archimede.
La risposta fu che il sig. Archimede non lo conoscevano ma che i remi li faceva così il nonno, il padre ed ora loro.
Un remo fatto bene, leggero e maneggevole deve essere fatto a mano prima sgrossando il legno con un picchetto e poi rifinito con una pialla dalla base convessa che si chiama ( meglio dire si chiamava) rabbotto.
Tutto questo ora non si fa più. Si usano remi costruiti in grossi complessi industriali e non in legno ma con le moderne fibre e con la forma della pala studiata al computer.
Mi sono allora rivolto a due anziani pescatori che sapevano anche riparare bene le loro barche e chiesi spiegazione su come erano fatti i remi di un gozzo ligure. Per prima cosa chiarirono che esisteva il gozzo,punto e basta. Se ce ne sono di diversi tipi, aveva scarsa importanza. Ma veniamo alla spiegazione della costruzione del remo.
Serve un tronco di legno di faggio bianco ben stagionato.
Bisogna poi determinare la lunghezza. Tale lunghezza viene divisa in tre parti uguali:una che va dalla impugnatura allo scalmo ( è la prima misura da stabilire), un'altra dallo scalmo all'inizio della pala e la terza parte è data dalla pala.
Se è possibile fare la prima parte un po' più lunga delle altre due, la vogata sarà molto meno faticosa.
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