I lavori di Henry Morgan

Non sono preparato sulla storia di Roma, ma il modello è molto ben fatto e ricco di particolari, soprattutto se consideriamo il kit di partenza.
Per il resto, se non si può provare la validità storica non la si può nemmeno negare, pertanto se ti sei avvalso di una documentazione in tuo possesso può sempre essere mostrata a corredo del modello.

mauro

caro rocco cia felicissimo di risentirti dall' ultima volta in cui ti chiedevo aiuto come hai potuto vedere alla fine c'è l'hò fatta a inviare grazie per il tuo intervento ma ti devo un pò contraddire le notizie ci sono frammentate vero ma da rincollare e mettere insieme ho passato più di un anno a fare solo ricerca stori ca su queste tipo di imbarcazioni non garantisco l'autenticità del decoro sulla vela ma sul resto .. erano anche fluviali è vero ma lesistenza della catapulta è dello scorpione è attendibilissima dato che erano preferite da molti ammiragli propio per il fatto che occupavano poco spazio in coperta è necessitavano soltanto di due uomini di servizio tutto questo prima delle triremi e poi addirittura pentaremi le flotte fluviali erano più piccole e al posto degli onagri specie di catapulta venivano utilizzate dei balisti che sparavano frecce di un metro di lunghezza a oltre 200 mt di distanza. si ipotizzano le decirme di solito erano usate come ammiraglie e quindi non partecipavano agli scontri poiche erano la sede dello stato maggiore cioè al comando della flotta . quinqueremi è quadriremi ( cacciatorpediniere) erano difficili da manovrare pero permettevano di caricare notevoli quantità di uomini e artiglieria .il vessillo delle unità era posto in cima alla poppa della nave. un gruppo di navi era capitanato da un capitano di squadra navale detto navarcus mentre la flotta intera era comandata da un prefectus classis, questultimo quando la flotta era in missione risiedeva nella nave ammiraglia navis pretoria . scritto come da informazioni tratte da libri internet. non ti scusare non hai calcato la mano ai fatto delle osservazioni ciao e alla prossima grazie per i complimenti

ultime foto della prua

vista a volo di gabbiano

le biremi

durante le guerre puniche la marina romana ebbe occasione di verificare che con navi dotate di 3 file di remi si poteva meglio ottenere quello spunto di velocità e quindi potenza d'urto necessari a sorprendere della galera nemica e conficcarle lo sperone nel fianco. questa manovra in aggiunta alla tattica di combattimento navale che consisteva, nell'abbordare la nave nemica dopo averla collegata alla propia nave con il ponte abbattibile dotato di rostro corvus furono i punti di forza della marina militare romana.perche la manovra di abbordaggio riuscisse era però indispensabile aver una buona manovrabilità ed un buon spunto di velocitàin modo da accostare ed affiancarsi allo scafonemico che non stava di certo a guardare . questo problema fu risolto dalle più agili e leggere bireme. la velocità era funzione di potenza che si riusciva ad applicare allo scafo. non potendo aggiungere più ordini di remi per raggioni strutturali e costruttive, si penso di aumentare il numero di vogatori per remo. ciò fece che si ebbero bireme e trireme con più vogatori su ciascun banco di voga. ulteriolmente sviluppato questo principio originò le quinquereme detta anche cinque, che fù un evoluzione delle trireme di tipo cartaginese che i romani avevano semplicemente copiato. l'evoluzione consistette nel sistemare seduti su banchi rialzati uno rispetto all'altro sino ad un massimo di 5 vogatori su ciascun remo .(2+2+1). per rendere la cosa possibile fu necessario disegnare scafi con maggior baglio possibile( piu larghi) che potessero alloggiare 2 rematori su ciascuno dei 2 banchi superiori. la nave risultò un pò meno marina ma permise di alloggiare sul ponte macchine di artiglieria e imbarcare un maggior numero di fanti di marina .

aggiungo quest'altro mio piccolo modello : giunca cinese

apro unaltro topic su questa imbarcazione cinese ,costruita tuttora, serviva in genere per il trasporto nei mari orientali.

foto della prua dove è raffigurato la testa di un dragone

foto della poppa con scialuppa, esi intravede la raffigurazione di un uccello (credo una fenice )

particolare del ponte di coperta , boccaporto di maestra

particolare del castelletto di poppa

altro particolare del castelletto visto da un'altra angolazione

caratteristica copertura del boccaporto di prua ,

lato di dritta a poppa

lato di dritta a prua

questa giunca è stata costruita da scatola amati ed è stata migliorata in alcuni particolari ,è sono state fatte piccole aggiunte per rendere il modello più verosimile.

particolare della bandiera (presa da ricerca storica, bandiera appartenente all'imperatore della cina) fonte : vascelli nei secoli orizzonte mare ed bizzarri roma

ultimo ma non per importanza particolare della vela con relative cuciture e manovre si notano le stecche di bambù

nave egizia 2500.a.c

aggiungo un'altro dei miei modelli rispolverato

la nave egizia è un'autocostruzione su piani amati,modificata è migliorata con aggiunte di particolari ,prevvia documentazione.misura 42 cm di lu
nghezza,19cm di larghezza, altezza 32cm, scala 1/60

materiali utilizzati:
multistrato per lo scheletro
noce,tiglio,rovere per l'interno
compensato per lo scafo
acrilici,smalti e oli per la pittura di fondo dello scafoe per le decorazioni tratte da un frammento di papiro appartenente al libro dei morti che veniva sepolto insieme alla salma e che conteneva delle norme relative alla vita d'oltretomba.

il basamento: rappresenta una mano realizzata con argilla ricoperta di polvere di tufoapplicata con colla vinilica.
simbologia: lintento è stato di simboleggiare un'utopica mano del deserto che, emergendo dal sottosuolo sabbioso porta alla luce i suoi tesori nascosti,in quanto trattasi di testimonianze figurative ritrovate per lo più nelle tombe dei più impotanti faraoni d'egitto come nel caso dei bassorilievi di questo modello che sono stati trovati nella tomba funebre del faraone saurà 2550 circa a.c

particolare della poppa con i remi che servivano a governare la nave tre per lato

questo particolare fa capire il sistema adottato dagli egizi per tenere suù l'albero maestro che era bipede , tramite un sistema di contrappesi (i due massi che si trovano all'interno ) quando non vi era vento l'albero veniva messo a riposo sulle forcelle che si trovano apoppa propio dietro di sè.