Nave cisterna Marisa N. attrezzata per antinquinamento

Questa nave ha le dimensioni e la sagoma del troncone centrale pressoché uguale per una limitata ma pur presente lunghezza.
Ho iniziato il rivestimento dello scafo proprio in questo settore che, una volta delineato ci ho steso della colla a contatto:


Ho scelto questo tipo di colla limitatamente alle grandi superfici, per il resto userò collante cianoacrilico in formato gel.
Dopo aver preparato la porzione di scafo da trattare sono passato a preparare il foglio di plastica,
la faccia che dovrà accogliere il collante  è stata leggermente rigata con carta grana 100 per migliorare l'adesione:


Dopo aver atteso i tempi di "fuori polvere" del collante,
ho provveduto ad unire la plastica allo scafo a mezzo di un blocchetto di legno allo scopo di pressare avanzando da un lato all'altro passando per il fondo.
Anche quì come prima si è provveduto poi a rifilare l'eccedenza:

fig. 23

nella pagina precedente mancava questa immagine:


Stesso procedimento di preparazione ed incollaggio per il ponte del castello di prua:


e per lo specchio di poppa:

Al  castello di poppa è stato aggiunto un locale che si estende sul ponte principale,
le pareti sono state realizzate in forex da mm. 6 con angoli tagliati a 45° per avere una rifinitura ed un' incollaggio migliore di un testa/testa.
Con la preparazione di cui sopra è stato poi possibile incollare il ponte del castello di poppa:


Infine queste sono le viste del lavoro concluso per questa sera.


Alla prossima.

Ottimo tutorial Marco. Sono curioso di vedere come applichi il rivestimento plastico nelle zone con curvatura variabile

Paolo

Posso sapere perchè rivesti la nave con la plastica visto che lo fai statico?
Cioè non è sufficiente lisciare il legno con carta finissima (minimo 400)?

Paolo,


Per definire l'esatta curvatura variabile dei pannelli che comporranno il rivestimento
occorre disegnare sullo scafo un grigliato che sarà più denso nei punti di maggior curvatura.
Tutte le aree che ne risulteranno avranno dimensioni e forme diverse,
quelle  saranno i "fazzoletti" da fare ed applicare.

Prima di fare il pezzo definitivo userò del cartoncino per verificare le esatte misure
posizionandolo ed eventualmente fare degli aggiustamenti.

Quì di seguito puoi vedere la preparazione:

ciao Marco
lo scafo rimane liscio o hai previsto la simulazione delle lamiere?
  
ciao

Stefano,

... Posso sapere perchè rivesti la nave con la plastica visto che lo fai statico?
Cioè non è sufficiente lisciare il legno con carta finissima (minimo 400)? ...

lo scafo in legno è già comunque carteggiato ed è levigatissimo,
volendo già con uno stucco spray e vernice poterebbe essere finito,
ma non è quello che voglio.

I motivi del rivestimento in plastica sono due,
uno amministrativo ed uno tecnico, mi spiego.

Quello amministrativo è perché da specifiche è richiesta la plastica,
quello tecnico è perché nessuna nave in ferro è liscia, guarda qui:


ma tu che sei di Civitavecchia basta che ti affacci un'attimo in porto e ti renderai conto di persona.

Rivestendo con plastica sottile, oltre che a facilitare la posa,
mi permette con lo spessore del collante, gestendolo anche,
di rendere la superficie leggermente "mossa" quanto basta per simulare la foto di cui sopra.
Ora la foto del modello non è percepibile perché il bianco tende ad uniformare e l' effetto è molto limitato vista la scala,
quando sarà verniciato avrai modo di vedere.

Osvaldo,

la risposta parziale la trovi in quella che ho dato a Stefano.
Se per simulazione intendi "vedere" i singoli pannelli la risposta è no,
la scala è troppo piccola e la vista delle saldature è già prossima allo zero
diciamo così "al grezzo" se poi tieni conto degli spessori delle vernici ...

Ora ho capito perfettamente!

Nelle navi vere, soprattutto quelle vecchie e da lavoro le superfici sono un pochino ammaccate.
Questo lo sapevo già.
Pensavo che tu la volevi costruire come se fosse nuovo usando la plastica.
E invece è il contrario, usi la plastica per rendere più naturale le ammaccature.

Grazie per la risposta

Stefano,

ammaccature a parte anche le navi nuove non sono lisce,
le saldature interne al di quà e al di là dell'ordinata "tirano" la lamiera.
Con un pò d' impegno potresti anche contare quante ordinate ha la nave.

Ah, non ci ho mai fatto caso!

Acc...!
volevo aggiornare ma non funziona il pulsante di " Hosting di una immagine"
Bene se ne parla domani

Eccoci al resoconto di ieri sera del quale non sono riuscito a pubblicare le immagini.

E' stato possibile, per le forme di questo scafo,  rivestire ancora con un paio di fogli pressoché lineari, uno verso prua ed uno verso poppa :


Dopo di ciò è arrivata l'ora dei pezzi sagomati secondo le linee e quindi la griglia precedentemente disegnate.
Per l'esatta definizione delle curve ho abbandonato l'idea del cartoncino come annunciato,
mi si è messo in testa  il fatto che così facendo per ogni elemento avrei  consumato troppo tempo con risultati probabilmente anche discutibili per via degli inevitabili spostamenti che potrebbe subire in fase di disegno.

Come fare?
All'accensione della lampadina (idea) ho deciso questo:
uso il nastro carta, quello dei carrozzieri tanto per intenderci.
Perché?
Per più di un motivo che vado a spiegare:
- Intanto è piuttosto  "trasparoso" cioè si riescono a vedere molto bene le linee sotto di esso
- E' adesivo, quindi non mi devo inventare nulla per tenerlo
- Si taglia facilmente con una lametta affilata
- Protegge il pezzo dalle lavorazioni
- ci si può scrivere sopra ad esempio dei riferimenti ( io ci ho scritto fondo sul lato verso la chiglia)

Vediamo ora come ho proceduto.
Prima ho applicato il nastro sulla zona del pannello da realizzare,
poi con la lama di un bisturi ho calcato le linee a matita già disegnate sullo scafo:



Dopo aver asportato dallo scafo la sagoma di nastro carta ricavata dall'operazione precedente
ho fatto aderire quest' ultima sul foglio di plastica.

Si è proceduto poi al taglio prima ed all'incollaggio poi sempre con colla a contatto che è risultata molto più pratica e funzionale rispetto al cianoacrilato che avevo previsto in origine,
in quanto, mentre si è in attesa del fuori polvere di un pezzo se ne prepara un' altro e così di seguito.

In questo modo non si hanno tempi morti (attesa) e nell' unire il pezzo allo scafo non vi è  necessità di usare sistemi di bloccaggio poiché l'adesione è immediata.

Quì di seguito le prime forme e loro applicazione,
nell'ultimo elemento verso poppa è ancora presente il nastro carta forma/protezione:


con la speranza di aver stimolato i vostri interessi vi auguro buona giornata.

Veramente ottimo sistema!
Vedo in alcuni, pochi, punti in cui non sono perfettamente combacianti ma presumo sia trascurabile dopo averlo stuccato per bene.

Stefano,

... Veramente ottimo sistema! ...

... Vedo in alcuni, pochi, punti in cui non sono perfettamente combacianti ...

sono ancora sporchi di colla in eccesso, una volta puliti non si noterà nulla,
se poi proprio proprio servirà qualcosa una stuccatina nella righina gliela darò pure.

sei un grande, Marco!!

Giampiero,
 

Vai che ti seguo.
Se ho ben capito non andrai a simulare le saldature delle lamiere, ma in che scala è il modello?
Io avevo intenzione di eseguire questo lavoro con la carta incollata con turapori in modo da simulare le giunture della lamiera.
Hai mai provato una tecnica del genere?

Mauro

Albatros ha scritto:.... ma in che scala è il modello?

Scusa lo avevi detto nei primi messaggi (1/100).

Mauro,

si hai letto bene, la scala è 1:100.

Non simulerò le saldature, la scala è molto ridotta per vederle.
Ammettiamo che nella realtà sia stata fatta una saldatura larga 10 mm,
se la riduciamo a 100 dovrebbe essere pari ad 1/10 di millimetro
che benché fino non è impossibile, ma non è questo il caso sul quale applicherò questa finezza.

Se fossi in te invece, sul tuo modello anche se è ancora più ridotto a 120 se non ricordo male,
visto che è personale e non devi lavorare con i compromessi questa simulazione la farei
a patto però di avere la documentazione necessaria ovvero la disposizione del lamierato.

L'unica occasione dove ho sfruttato la carta con turapori è stata su alcune barche moderne,
l'ultima è la vedetta della finanza che puoi vedere all'interno di questo forum dove ho dovuto
simulare una copertura a filo ponte.
Questo però perché non avevo a disposizione film plastico che comunque è sempre di mia preferenza.

Grandissimo Marco, sistema geniale e a costo pressoché nullo.

  

Per colla a contatto intendi mastice?

Paolo

Paolo,

per colla a contatto intendo il classico ed intramontabile
BOSTIK 99

Quante cose nel corso degli anni abbiamo incollato con il Bostik.