Il galeone è un poderoso veliero da guerra progettato per affrontare la navigazione oceanica, molto diffuso nel XVI e XVII secolo. Il nome "galeone" appare per la prima volta negli "annali genovesi" del XII secolo, dove si intendeva una galea minore, spinta da 60 - 80 remi utilizzata come avanscoperta della flotta. Il galeone vero e proprio nacque nel corso del XVI secolo come evoluzione della galea appunto, allo scopo di unire la grande maneggevolezza di quest'ultima a doti di robustezza necessarie alla navigazione oceanica. Rispetto alla caracca, il galeone aveva dimensioni maggiori, in genere lunghezza tripla rispetto alla larghezza, la quale era doppia rispetto all'altezza. Il rostro di prua, detto bompresso, perdeva la funzione offensiva che aveva acquisito con la galea, diventando il supporto dell'albero di bompresso, l'albero diagonale rispetto alla linea dello scafo ed ospitante solitamente una sola vela, detta civada, oppure una seconda vela sistemata su un prolungamento verticale dell'albero, detta controcivada.
Le sovrastrutture di prua e poppa divennero in alcuni esempi molto alte, racchiudendo più ordini di ponti. Il cassero di poppa era elegantemente ornato, anche con statue in legno e figure allegoriche. Il cassero, all'altezza del ponte di coperta, poteva essere munito di una fila di otto o dieci pezzi d'artiglieria minori ed altri sette od otto pezzi d'artiglieria potevano essere disposti sui casseretti, i ponti superiori del cassero.
Il ponte più importante della nave era il primo ponte di batteria, collocato al di sotto del ponte di coperta. In questo modo vi era una migliore distribuzione dei pesi, mentre le manovre principali per il governo del galeone erano effettuate sul ponte di coperta.
Un galeone del XVI secolo poteva misurare mediamente 40 - 42 m per una larghezza di una decina di metri. I galeoni minori avevano tre alberi, in genere l'albero di trinchetto (prodiero) possedeva tre vele quadre, la più grande era la vela di trinchetto, seguita dal parrocchetto e dal velaccio di trinchetto. Anche l'albero di maestra ospitava tre vele quadre, la vela di maestra, la vela di gabbia ed il velaccio di maestra, eventualmente seguita da un controvelaccio. Invece l'albero di mezzana (poppiero) ospitava solitamente una vela latina, la vela di mezzana. Sui galeoni più grandi era presente anche un quarto albero, detto contromezzana o bonaventura, il quale era armato anch'esso una vela latina. A poppa sporgeva orizzontalmente poi, un'asta orizzontale, il buttafuori, che serviva a fissare le scotte della vela latina, le cime cioè che servivano ad orientare la vela nel senso orizzontale. Come accennato più sopra, verso la fine del secolo apparve la controcivada, agganciata sull'albero tenuto in equilibrio da una piattaforma sostenuta dall'albero di bompresso.
Le flotta inglese, francese e spagnola impiegarono il galeone come unità da combattimento principale. Preziose informazioni circa la capacità costruttiva di quegli anni si hanno dalle note del maestro costruttore inglese Matthew Baker. Le navi inglesi erano di gran lunga le migliori. Il castello di prua aveva in genere un solo ponte, mentre lo scafo aveva di solito una linea più bassa e slanciata. Gli olandesi, raggiunta l'unità nazionale nel 1648, crearono un galeone in cui il trinchetto era posto anteriormente al castello di prua, mentre le sovrastrutture erano più sobrie.
L'arma principale del galeone era la colubrina, perfezionata negli anni. La prima batteria era formata da una ventina di pezzi da 18 libbre (calibro 133 mm, lunghezza 3,50 m). Sul ponte di coperta una seconda batteria ospitava semicolubrine da 10 o 9 libbre. Il cassero ed il castello potevano avere pezzi minori, eventualmente brandeggiabili.
L'equipaggio era composto da trecento uomini che mangiavano e dormivano sui ponti di batteria, mentre gli ufficiali alloggiavano a poppa. Il galeone era una nave adottata sia dalla marina militare sia dalla marina mercantile e come tale altrettanto armato. Verso la metà del XVII secolo, per far fronte alle nuove esigenze della guerra sul mare evolvette nel vascello di linea.
Il galeone nacque in effetti per l'esigenza di creare una unità più grande della caracca, ma più agile e veloce. Fu anche ridotto il numero dei fanti di marina a bordo, riducendo di conseguenza le sovrastrutture adatte ad ospitarli. Tali strutture, massicce e pesanti, costituivano un ostacolo alla propulsione eolica. L'ammiraglio britannico Lord William Monson riporta: "le flotte reali di quell'epoca", si riferisce alle caracche di Enrico VIII, "non ebbero mai a compiere un vero e proprio viaggio, poiché le navi non si trovavano mai così lontane da terra da non potervi far ritorno, con vento favorevole, nel giro di un giorno, laddove i galeoni non si aspettavano certo di vedere la costa inglese prima di quattro, cinque o sei mesi, e molte volte anche di più". All'inizio l'Inghilterra non fu all'avanguardia, per qualità tecniche e nautiche, preceduta dalla perizia degli olandesi prima e dei francesi poi.
Sviluppo
Il galeone era una evoluzione della Caravella e della Caracca. Si discute molto sul paese che per primo ha realizzato questo tipo di nave anche se ogni nazione che realizzò dei galeoni finì per adattarli alle proprie esigenze, spesso imitando gli avversari.
A differenza di altri tipi di navi il galeone era specificatamente progettato per compiere i lunghi viaggi oceanici. Le modifiche principali erano costituite da un castello di prua più basso, un castello di poppa di forma squadrata e uno scafo allungato. Questa ultima innovazione apportava una maggiore stabilità in acqua allo scafo e ne diminuiva la resistenza al vento. Ne risultò un vascello più veloce e manovrabile dei tipi precedenti.
Per quanto riguarda le dimensioni un galeone portoghese di solito aveva una stazza di circa 500 t ma esistevano galeoni anche di 2 000 o più tonnellate, quali quello detto di Manila che collegava l'America con le Filippine.
Tra gli altri vantaggi del galeone va evidenziata la sua maggiore economicità di costruzione rispetto agli altri tipi di navi. Con il costo della realizzazione di 3 caracche si potevano realizzare 5 galeoni, fattore questo che li rendeva un buon investimento per le flotte militari dell'epoca.
Un altro miglioramento che fu necessario introdurre fu la realizzazione di un sistema di manovre che permettesse di governare la nave anche con un equipaggio ridotto. Infatti a causa dei lunghi periodi passati in mare e delle scarse condizioni igieniche e di sicurezza nelle quali si trovavano ad operare molti membri dell'equipaggio perivano durante la navigazione.
La costruzione di un galeone restava in ogni caso un'impresa estremamente lunga e costosa per cui si vennero a creare dei gruppi o società di persone facoltose che univano, per realizzare la nave, i propri fondi. In questo caso era prevalente l'attività commerciale su quella militare. In ogni caso la nave poteva essere adattata con estrema facilità all'impiego militare. Spesso alla costruzione si preferiva la cattura delle navi avversarie che venivano poi immesse nella flotta della potenza che ne era entrata in possesso. Nella costruzione venivano impiegati diversi tipi di legno: la quercia per lo scafo, il pino marittimo per gli alberi mentre per i ponti e le sovrastrutture venivano scelti diversi legni duri.
Tra i Galeoni Spagnoli è possibile annoverare: - San Estebàn, del 1554 - San Mateo, 1582 - San Francisco II, 1585 - San Juan Bautista, 1588 - Nuestra Senora de Atocha, 1622 - San Felipe, 1629 - Santa Teresa, 1639 - Nuestra Senora de la pura y limpia conception, 1641
Declino
I galeoni rimasero il tipo di nave principale fino alla metà del XVIII secolo quando vennero sostituiti dal vascello e nel campo commerciale, nel XIX secolo dal clipper.
Ricostruzione del BATAVIA a Lelystad, Paesi Bassi:
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