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I lavori di JACK AUBREY
Jack Aubrey- Sotto tenente di vascello
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- Messaggio n°1
I Miei Modelli - Roberto
giampieroricci- Gruppo Modellisti Navali
-
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- Messaggio n°2
Re: I lavori di JACK AUBREY
Beh! Che dire! Davvero splendide! Complimenti!
Credo proprio che sei arrivato al momento giusto, perchè avrò bisogno di te: cercavo un esperto sul moderno (non è proprio il mio campo, io preferisco i vascelli del '700) per un "lavoro" che devo completare..... se vuoi capirne di più, dai un'occhiata a questo wip:
https://modellistinavali.forumattivo.com/t1167-nave-altair-della-marina-militare-italiana
Per il futuro, volevo ricordarti, come da regolamento, di non postare più di cinque immagini consecutive: se è necessario puoi fare più post....
Credo proprio che sei arrivato al momento giusto, perchè avrò bisogno di te: cercavo un esperto sul moderno (non è proprio il mio campo, io preferisco i vascelli del '700) per un "lavoro" che devo completare..... se vuoi capirne di più, dai un'occhiata a questo wip:
https://modellistinavali.forumattivo.com/t1167-nave-altair-della-marina-militare-italiana
Per il futuro, volevo ricordarti, come da regolamento, di non postare più di cinque immagini consecutive: se è necessario puoi fare più post....
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Jack Aubrey- Sotto tenente di vascello
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Numero di messaggi : 115
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- Messaggio n°3
Re: I lavori di JACK AUBREY
Ops chiedo scusa, non lo sapevo, la prossima volta starò più attento! Sarò lieto di poterti essere d'aiuto...darò un occhiata al link che mi hai indicato!
giampieroricci- Gruppo Modellisti Navali
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- Messaggio n°4
Re: I lavori di JACK AUBREY
Non preoccuparti... è successo anche a me tanto tempo fa!
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Jack Aubrey- Sotto tenente di vascello
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- Messaggio n°5
Re: I lavori di JACK AUBREY
Molto bene, mi rincuora il fatto di non aver creato un precedente eheheheh
pietro bollani- Contrammiraglio
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Numero di messaggi : 2206
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- Messaggio n°6
Re: I lavori di JACK AUBREY
Complimenti jack per la quantità e qualità dei tuoi lavori !
Peccato che la dimensione e la qualità delle foto non permetta di gustarne i dettagli, soprattutto dell' Ardito che mi sembra notevole.
Peccato che la dimensione e la qualità delle foto non permetta di gustarne i dettagli, soprattutto dell' Ardito che mi sembra notevole.
Jack Aubrey- Sotto tenente di vascello
-
Numero di messaggi : 115
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- Messaggio n°7
Re: I lavori di JACK AUBREY
Sono una parte dei lavori che ho fatto, altri modelli li ho venduti perchè fatti su commissione...se ti interessa l'Ardito posso mandarti altre foto, comunque considera che è un modello realizzato con balsa & plastica e con una lunghezza f.t. di 40 cm
Jack Aubrey- Sotto tenente di vascello
-
Numero di messaggi : 115
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- Messaggio n°8
R.N. SAETTA
giampieroricci- Gruppo Modellisti Navali
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Numero di messaggi : 2268
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- Messaggio n°9
Re: I lavori di JACK AUBREY
A volte, la sola qualità dei materiali non basta; la tua maestria ha saputo tirar fuori dei capolavori anche con "balsa e plastica"!
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giampieroricci- Gruppo Modellisti Navali
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- Messaggio n°10
Re: I lavori di JACK AUBREY
Notevole......!
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Albatros- Ammiraglio
-
Numero di messaggi : 2813
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Località : Sant'Angelo Romano
Umore : ma..... dipende
- Messaggio n°11
Re: I lavori di JACK AUBREY
Complimenti per i modelli, ma sono tutti autocostruiti?
Mauro
Mauro
Jack Aubrey- Sotto tenente di vascello
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Numero di messaggi : 115
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- Messaggio n°12
Re: I lavori di JACK AUBREY
Grazie :-) Si ad eccezione della Missouri Bismarck Enterprise Pola & Fiume, il resto è farina del mio cantiere ehehehehe
Marco01- Admin
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Numero di messaggi : 1528
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Età : 46
- Messaggio n°13
Re: I lavori di JACK AUBREY
E ci hai nascosto questo wip!
Bel lavoro complimenti, tutto legno o anche catoncino?
Bel lavoro complimenti, tutto legno o anche catoncino?
_________________
...trasportati dal potere del vento...
Marco01- Admin
-
Numero di messaggi : 1528
Data d'iscrizione : 05.11.09
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- Messaggio n°14
Re: I lavori di JACK AUBREY
Beh, ti sei dato da fare! Complimenti, veramente gran bei lavori!
_________________
...trasportati dal potere del vento...
Jack Aubrey- Sotto tenente di vascello
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Numero di messaggi : 115
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- Messaggio n°15
Re: I lavori di JACK AUBREY
Grazie, quando una cosa ti piace dai il meglio di te per farla!
Jack Aubrey- Sotto tenente di vascello
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Numero di messaggi : 115
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- Messaggio n°16
Re: I lavori di JACK AUBREY
No no niente cartoncino! Solo legno plastica e lamierino per il fumaiolo
pietro bollani- Contrammiraglio
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Numero di messaggi : 2206
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- Messaggio n°17
Re: I lavori di JACK AUBREY
Bellissimo lavoro di recupero; non so come fosse conciato il modello prima che ci metessi mano, ma il risultato finale è davvero notevole.
Davvero complimenti.
p.s. Se posso permettermi... Scrivi un po' di più !
notizie sul modello (scala, dimensioni ecc.) e sulla nave (storia, teatro operativo...) sono cose sempre ben accette !
Davvero complimenti.
p.s. Se posso permettermi... Scrivi un po' di più !
notizie sul modello (scala, dimensioni ecc.) e sulla nave (storia, teatro operativo...) sono cose sempre ben accette !
Jack Aubrey- Sotto tenente di vascello
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Numero di messaggi : 115
Data d'iscrizione : 12.08.11
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Località : Gaeta (LT)
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- Messaggio n°18
Re: I lavori di JACK AUBREY
Signori qui Voi mi invitate a nozze, non volevo essere troppo pesante con descrizioni e quant'altro, ma se volete per me non ci sono problemi :
Il modello non è proprio in scala, ma facendo un pò di ricerche si avvicina molto a quella 1/100, dico si avvicina perchè è un pò in fuori scala con la larghezza...e logicamente sarebbe stato impossibile ovviare a questo problema. Comunque il modello del C.T. è lungo 1 mt e largo 14 cm (ben 5cm in più del dovuto) realizzato da un vecchio modellista del posto oramai passato a miglior vita, con un tronco di legno intagliato e sagomato. I lavori di restauro da me effettuati hanno salvato solamente lo scafo, poichè le sovrastrutture originali davano al modello l'aspetto di un giocattolo, così mi sono preso la briga di costruirle da capo dopo aver effettuato estenuanti ricerche che non sempre hanno dato il risultato sperato! Ora vi lascio qualche accenno di storia tratta da Wikipedia
Regia Nave Saetta (cacciatorpediniere)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Saetta
Tipo
cacciatorpediniere
Classe
Dardo
Costruttori
CNT, Riva Trigoso
Impostazione
27 maggio 1927
Varo
17 gennaio 1932
Entrata in servizio
10 maggio 1932
Proprietario
Regia Marina
Destino finale
saltato su mina il 3 febbraio 1943
Caratteristiche generali
Dislocamento
standard 1520 t
pieno carico 2200 t
Lunghezza
95,95 m
Larghezza
9,75 m
Pescaggio
4,3 m
Propulsione
3 caldaie
2 gruppi di turbine a vapore su 2 assi
potenza 44.000 HP
Velocità
38,8 (in realtà 30) nodi
Autonomia
4600 mn a 12 nodi
Equipaggio
6 ufficiali, 159 sottufficiali e marinai
Equipaggiamento
Armamento
* 4 pezzi da 120/50 mm
2 pezzi illuminanti da 120/15 mm
2 mitragliere da 40 mm
4 mitragliere da 13,2 mm
6 tubi lanciasiluri da 533 mm
2 tramogge per bombe di profondità
Note
dati riferiti al 1940 e presi da http://www.regiamarinaitaliana.it/Ct%20classe%20Dardo.html, http://www.trentoincina.it/dbunita2.php?short_name=Saetta e
http://www.warshipsww2.eu/shipsplus.php?language=E&period=2&id=61078
Il Saetta è stato un cacciatorpediniere della Regia Marina.
Nel 1936-1938 partecipò alla guerra di Spagna[1]. L’11 agosto 1937, durante tale conflitto, silurò e cannoneggiò nel Canale di Sicilia la nave cisterna spagnola repubblicana Campeador, che fu incendiata (con 12 morti fra i 42 membri dell’equipaggio) ed affondò[2][3].
All’ingresso dell’Italia nel secondo conflitto mondiale era inquadrato nella VII Squadriglia Cacciatorpediniere, insieme ai gemelli Freccia, Dardo e Strale.
Alle 14.10 del 7 luglio lasciò Taranto unitamente ai gemelli, alle corazzate Giulio Cesare e Conte di Cavour ed alla VIII Squadriglia Cacciatorpediniere (Folgore, Fulmine, Lampo e Baleno) in appoggio ad un convoglio per la Libia (trasporti truppe Esperia e Calitea, motonavi Marco Foscarini, Francesco Barbaro e Vettor Pisani, con la scorta delle torpediniere Orsa, Procione, Orione, Pegaso, Abba e Pilo)[4].
Tale formazione si unì poi alla I e II Squadra Navale, partecipando alla battaglia di Punta Stilo del 9 luglio[5][6].
Il 27 novembre, salpato da Napoli insieme alle corazzate Giulio Cesare e Vittorio Veneto, ai gemelli Freccia e Dardo ed alla XIII Squadriglia Cacciatorpediniere (Granatiere, Fuciliere, Bersagliere, Alpino) prese parte all’inconclusiva battaglia di Capo Teulada[7][6].
Ad inizio 1941 subì alcuni lavori che comportarono la sostituzione degli impianti binati da 13,2 mm in plancia con due mitragliere singole da 20 mm, e quella dei due pezzi illuminanti da 120 con altrettanti impianti binati da 20 mm[1].
Il 22 gennaio scortò da Napoli a Trapani, insieme al gemello Freccia, i trasporti truppe Marco Polo, Conte Rosso, Esperia e Victoria (il convoglio proseguì poi per Tripoli sotto la scorta della XIV Squadriglia Cacciatorpediniere)[8].
Dal 5 al 7 febbraio scortò da Napoli a Tripoli, unitamente ai cacciatorpediniere Freccia e Tarigo (cui poi si aggiunse, il 6, l’incrociatore leggero Bande Nere) un convoglio composto dai trasporti truppe Marco Polo, Conte Rosso, Esperia e Calitea; scortò poi le unità anche sulla rotta di rientro, dal 9 all’11 febbraio[9].
Il 21 febbraio stava scortando – insieme ai cacciatorpediniere Freccia e Turbine – un convoglio composto dai trasporti Heraklea, Maritza e Menes, in rotta Napoli-Tripoli, quando il sommergibile britannico Regent silurò il Menes; il Saetta dapprima diede la caccia al sommergibile, danneggiandolo, poi prese a rimorchio il danneggiato Menes e lo trainò a Tripoli[10][6].
Il 24 febbraio 1941 scortò da Napoli a Tripoli, insieme ai cacciatorpediniere Baleno, Geniere e Camicia Nera ed alle torpediniere Aldebaran ed Orione, i trasporti truppe Marco Polo, Conte Rosso, Esperia e Victoria[11][12][6]. Come scorta indiretta si aggiungevano gli incrociatori leggeri Diaz e Bande Nere ed i cacciatorpediniere Ascari e Corazziere: l’indomani il sommergibile britannico Upright silurò il Diaz, che s’inabissò in posizione 34°33’ N e 11°45’ E, trascinando con sé la maggior parte del proprio equipaggio[13][12][6].
Dal 2 al 5 aprile scortò da Napoli a Tripoli, insieme al cacciatorpediniere Turbine ed alla torpediniera Orsa, un convoglio composto dai trasporti Alicante, Tembien, Maritza, Procida e Santa Fe[14].
Dal 21 al 24 aprile fu di scorta (unitamente ai cacciatorpediniere Turbine, Strale e Folgore) ad un convoglio composto dai mercantili Giulia, Castellon, Arcturus e Leverkusen in navigazione da Napoli a Tripoli[15].
Il 1° maggio fece parte (insieme ad altri tre cacciatorpediniere) della scorta di un convoglio di cinque mercantili che fu attaccato dal sommergibile HMS Upholder: in un primo attacco fu colpita a morte la motonave Arcturus e seriamente danneggiata un’altra, la Leverkusen, affondata più tardi con il lancio di altri siluri nonostante il tentativo, da parte del Saetta, di rimorchiarla[16].
Il 21 luglio fece parte della scorta (insieme a Folgore, Fulmine ed Euro) di un convoglio composto dai piroscafi Maddalena Odero, Nicolò Odero, Caffaro e Preussen in rotta Napoli-Tripoli, cui poi si aggiunsero la nave cisterna Brarena, il cacciatorpediniere Fuciliere e la torpediniera Pallade: aerosiluranti Fairey Swordfish dell’830° Squadron britannico attaccarono le navi l’indomani al largo di Pantelleria, affondando il Preussen e la Brarena[17][6].
Il 23 novembre scortò da Trapani a Tripoli, insieme al cacciatorpediniere Usodimare, la moderna motonave Fabio Filzi[18].
Il 13 dicembre, nell’ambito dell’operazione «M 41», partì da Taranto per scortare a Bengasi, insieme al cacciatorpediniere Malocello ed alla torpediniera Pegaso, il convoglio «N», formato dalla sola motonave Ankara (la «M 41» fu però poi interrotta)[19][20].
Il 16 dicembre salpò nuovamente da Taranto per scortare a Tripoli, insieme alla torpediniera Pegaso, la motonave tedesca Ankara; il 18 tale unità venne dirottata su Bengasi[21].
Il 14 giugno 1942, durante la battaglia di Mezzo Giugno, fu mandato a fornire assistenza, assieme ai cacciatorpediniere Pigafetta e Camicia Nera, all’incrociatore pesante Trento, danneggiato da un aerosilurante: coprì l’unità colpita con cortine fumogene (lo stesso fece il Camicia Nera) mentre il Pigafetta si preparava a prenderlo a rimorchio; il Trento fu però nuovamente silurato, ed affondato, dal sommergibile HMS P 35 ed il Saetta a quel punto non poté, insieme al Pigafetta ed al Camicia Nera, che soccorrerne i naufraghi[22][23].
Sempre in giugno fece parte, insieme al cacciatorpediniere Da Recco, della scorta delle motonavi Monviso ed Ankara in rotta per la Libia; il convoglio fu prima attaccato da un sommergibile con il lancio di tre siluri, cui il Saetta reagì con mezz’ora di infruttuosa caccia antisommergibile, poi fu attaccato da aerei: Saetta e Da Recco coprirono i mercantili con cortine fumogene ed abbatterono un aerosilurante (danneggiato dal Da Recco ed incendiato e distrutto dal Saetta), conducendo poi i mercantili intatti a Bengasi e scortandoli anche sulla rotta di ritorno (subendo altri infruttuosi attacchi aerei e subacquei)[24].
Il 17 agosto (al comando del capitano di corvetta Enea Picchio) scortò da Bengasi verso Brindisi, insieme al Da Recco ed alle torpediniere Castore ed Orione, le moderne motonavi Nino Bixio e Sestriere; quando – alle 15.35 – la Bixio venne gravemente danneggiata da due siluri del sommergibile HMS Turbulent (era carica di prigionieri e vi furono 434 morti), il Saetta la prese a rimorchio e la condusse a Navarino con un traino durato oltre ventiquattr’ore[25][26][6].
Sempre in agosto stava scortando i piroscafi Milano ed Aventino quando, per via degli attacchi aerei, il convoglio fu dirottato per la Grecia, potendo poi però proseguire per Bengasi[6].
Nel corso del 1942 fu munito dell’attrezzatura per rimorchi veloci, trainando in Libia sommergibili disarmati convertiti in depositi galleggianti per combustibili[1]; svolse due missioni di questo tipo con il vecchio sommergibile Domenico Millelire, divenuto pontone GR 248[6]. Il 13 dicembre trainò infatti il Millelire, carico di 443 tonnellate di gasolio[27].
Il 4 ottobre si aggregò, insieme al cacciatorpediniere Camicia Nera, alla scorta (della quale facevano già parte i cacciatorpediniere Folgore e Zeno e la torpediniera Antares) della motonave Sestriere, partita da Brindisi e diretta a Bengasi con un importante carico (3030 t di combustibili, 70 di munizioni, 28 carri armati, 144 veicoli, 1060 t di altri materiali)[28]. Nonostante continui attacchi di bombardieri statunitensi, le unità giunsero in porto indenni alle 11.30 del 7 ottobre[28].
Tra fine 1942 ed inizio 1943 fu sottoposto a lavori di modifica, quali la sostituzione del complesso lanciasiluri poppiero con 2 mitragliere da 37 mm e l’imbarco di 3 mitragliere singole da 20 mm[1].
Ad inizio 1943 effettuò i rimorchi della torpediniera Lince e della motonave Ankara[6].
Il 3 febbraio lasciò Biserta per scortare a Napoli, insieme alle torpediniere Clio, Monsone, Uragano e Sirio, la grossa nave cisterna Thorsheimer[29][30]. Al largo delle coste tunisine l’Uragano urtò una mina, che le asportò la poppa (affondò tre ore dopo portando con sé 114 uomini); il Saetta e la Clio si avvicinarono per prestare soccorso, ma dieci minuti dopo, alle 9.50 (per altre fonti alle 13.10[1]) anche il Saetta urtò una mina a centro nave: spezzato in due dall’esplosione, s’inabissò in meno di un minuto in posizione 37°35’ N e 10°37’ E (a 27 miglia per 60° dall’Isola dei Cani)[29][30].
I naufraghi rimasero per due giorni in balia del mare mosso prima di poter essere soccorsi: del Saetta furono recuperati solo 39 superstiti[1][31].
Scomparvero in mare 170 uomini[30], tra cui il comandante Picchio, che, rimasto fino all’ultimo al suo posto nell’intento di affondare con la nave, fu poi visto in acqua tra i naufraghi finché, dopo qualche ora, si allontanò dal gruppo dei superstiti insieme al suo cane lupo: alla sua memoria fu conferita la Medaglia d'oro al valor militare[32][31].
Il Saetta aveva effettuato complessivamente 163 missioni di guerra (4 con le forze navali, 5 di caccia antisommergibile, 92 di scorta convogli, 10 addestrative e 52 di trasferimento o di altro tipo), percorrendo 64.458 miglia e trascorrendo 252 giorni ai lavori[1].
Il modello non è proprio in scala, ma facendo un pò di ricerche si avvicina molto a quella 1/100, dico si avvicina perchè è un pò in fuori scala con la larghezza...e logicamente sarebbe stato impossibile ovviare a questo problema. Comunque il modello del C.T. è lungo 1 mt e largo 14 cm (ben 5cm in più del dovuto) realizzato da un vecchio modellista del posto oramai passato a miglior vita, con un tronco di legno intagliato e sagomato. I lavori di restauro da me effettuati hanno salvato solamente lo scafo, poichè le sovrastrutture originali davano al modello l'aspetto di un giocattolo, così mi sono preso la briga di costruirle da capo dopo aver effettuato estenuanti ricerche che non sempre hanno dato il risultato sperato! Ora vi lascio qualche accenno di storia tratta da Wikipedia
Regia Nave Saetta (cacciatorpediniere)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Saetta
Tipo
cacciatorpediniere
Classe
Dardo
Costruttori
CNT, Riva Trigoso
Impostazione
27 maggio 1927
Varo
17 gennaio 1932
Entrata in servizio
10 maggio 1932
Proprietario
Regia Marina
Destino finale
saltato su mina il 3 febbraio 1943
Caratteristiche generali
Dislocamento
standard 1520 t
pieno carico 2200 t
Lunghezza
95,95 m
Larghezza
9,75 m
Pescaggio
4,3 m
Propulsione
3 caldaie
2 gruppi di turbine a vapore su 2 assi
potenza 44.000 HP
Velocità
38,8 (in realtà 30) nodi
Autonomia
4600 mn a 12 nodi
Equipaggio
6 ufficiali, 159 sottufficiali e marinai
Equipaggiamento
Armamento
* 4 pezzi da 120/50 mm
2 pezzi illuminanti da 120/15 mm
2 mitragliere da 40 mm
4 mitragliere da 13,2 mm
6 tubi lanciasiluri da 533 mm
2 tramogge per bombe di profondità
Note
dati riferiti al 1940 e presi da http://www.regiamarinaitaliana.it/Ct%20classe%20Dardo.html, http://www.trentoincina.it/dbunita2.php?short_name=Saetta e
http://www.warshipsww2.eu/shipsplus.php?language=E&period=2&id=61078
Il Saetta è stato un cacciatorpediniere della Regia Marina.
Nel 1936-1938 partecipò alla guerra di Spagna[1]. L’11 agosto 1937, durante tale conflitto, silurò e cannoneggiò nel Canale di Sicilia la nave cisterna spagnola repubblicana Campeador, che fu incendiata (con 12 morti fra i 42 membri dell’equipaggio) ed affondò[2][3].
All’ingresso dell’Italia nel secondo conflitto mondiale era inquadrato nella VII Squadriglia Cacciatorpediniere, insieme ai gemelli Freccia, Dardo e Strale.
Alle 14.10 del 7 luglio lasciò Taranto unitamente ai gemelli, alle corazzate Giulio Cesare e Conte di Cavour ed alla VIII Squadriglia Cacciatorpediniere (Folgore, Fulmine, Lampo e Baleno) in appoggio ad un convoglio per la Libia (trasporti truppe Esperia e Calitea, motonavi Marco Foscarini, Francesco Barbaro e Vettor Pisani, con la scorta delle torpediniere Orsa, Procione, Orione, Pegaso, Abba e Pilo)[4].
Tale formazione si unì poi alla I e II Squadra Navale, partecipando alla battaglia di Punta Stilo del 9 luglio[5][6].
Il 27 novembre, salpato da Napoli insieme alle corazzate Giulio Cesare e Vittorio Veneto, ai gemelli Freccia e Dardo ed alla XIII Squadriglia Cacciatorpediniere (Granatiere, Fuciliere, Bersagliere, Alpino) prese parte all’inconclusiva battaglia di Capo Teulada[7][6].
Ad inizio 1941 subì alcuni lavori che comportarono la sostituzione degli impianti binati da 13,2 mm in plancia con due mitragliere singole da 20 mm, e quella dei due pezzi illuminanti da 120 con altrettanti impianti binati da 20 mm[1].
Il 22 gennaio scortò da Napoli a Trapani, insieme al gemello Freccia, i trasporti truppe Marco Polo, Conte Rosso, Esperia e Victoria (il convoglio proseguì poi per Tripoli sotto la scorta della XIV Squadriglia Cacciatorpediniere)[8].
Dal 5 al 7 febbraio scortò da Napoli a Tripoli, unitamente ai cacciatorpediniere Freccia e Tarigo (cui poi si aggiunse, il 6, l’incrociatore leggero Bande Nere) un convoglio composto dai trasporti truppe Marco Polo, Conte Rosso, Esperia e Calitea; scortò poi le unità anche sulla rotta di rientro, dal 9 all’11 febbraio[9].
Il 21 febbraio stava scortando – insieme ai cacciatorpediniere Freccia e Turbine – un convoglio composto dai trasporti Heraklea, Maritza e Menes, in rotta Napoli-Tripoli, quando il sommergibile britannico Regent silurò il Menes; il Saetta dapprima diede la caccia al sommergibile, danneggiandolo, poi prese a rimorchio il danneggiato Menes e lo trainò a Tripoli[10][6].
Il 24 febbraio 1941 scortò da Napoli a Tripoli, insieme ai cacciatorpediniere Baleno, Geniere e Camicia Nera ed alle torpediniere Aldebaran ed Orione, i trasporti truppe Marco Polo, Conte Rosso, Esperia e Victoria[11][12][6]. Come scorta indiretta si aggiungevano gli incrociatori leggeri Diaz e Bande Nere ed i cacciatorpediniere Ascari e Corazziere: l’indomani il sommergibile britannico Upright silurò il Diaz, che s’inabissò in posizione 34°33’ N e 11°45’ E, trascinando con sé la maggior parte del proprio equipaggio[13][12][6].
Dal 2 al 5 aprile scortò da Napoli a Tripoli, insieme al cacciatorpediniere Turbine ed alla torpediniera Orsa, un convoglio composto dai trasporti Alicante, Tembien, Maritza, Procida e Santa Fe[14].
Dal 21 al 24 aprile fu di scorta (unitamente ai cacciatorpediniere Turbine, Strale e Folgore) ad un convoglio composto dai mercantili Giulia, Castellon, Arcturus e Leverkusen in navigazione da Napoli a Tripoli[15].
Il 1° maggio fece parte (insieme ad altri tre cacciatorpediniere) della scorta di un convoglio di cinque mercantili che fu attaccato dal sommergibile HMS Upholder: in un primo attacco fu colpita a morte la motonave Arcturus e seriamente danneggiata un’altra, la Leverkusen, affondata più tardi con il lancio di altri siluri nonostante il tentativo, da parte del Saetta, di rimorchiarla[16].
Il 21 luglio fece parte della scorta (insieme a Folgore, Fulmine ed Euro) di un convoglio composto dai piroscafi Maddalena Odero, Nicolò Odero, Caffaro e Preussen in rotta Napoli-Tripoli, cui poi si aggiunsero la nave cisterna Brarena, il cacciatorpediniere Fuciliere e la torpediniera Pallade: aerosiluranti Fairey Swordfish dell’830° Squadron britannico attaccarono le navi l’indomani al largo di Pantelleria, affondando il Preussen e la Brarena[17][6].
Il 23 novembre scortò da Trapani a Tripoli, insieme al cacciatorpediniere Usodimare, la moderna motonave Fabio Filzi[18].
Il 13 dicembre, nell’ambito dell’operazione «M 41», partì da Taranto per scortare a Bengasi, insieme al cacciatorpediniere Malocello ed alla torpediniera Pegaso, il convoglio «N», formato dalla sola motonave Ankara (la «M 41» fu però poi interrotta)[19][20].
Il 16 dicembre salpò nuovamente da Taranto per scortare a Tripoli, insieme alla torpediniera Pegaso, la motonave tedesca Ankara; il 18 tale unità venne dirottata su Bengasi[21].
Il 14 giugno 1942, durante la battaglia di Mezzo Giugno, fu mandato a fornire assistenza, assieme ai cacciatorpediniere Pigafetta e Camicia Nera, all’incrociatore pesante Trento, danneggiato da un aerosilurante: coprì l’unità colpita con cortine fumogene (lo stesso fece il Camicia Nera) mentre il Pigafetta si preparava a prenderlo a rimorchio; il Trento fu però nuovamente silurato, ed affondato, dal sommergibile HMS P 35 ed il Saetta a quel punto non poté, insieme al Pigafetta ed al Camicia Nera, che soccorrerne i naufraghi[22][23].
Sempre in giugno fece parte, insieme al cacciatorpediniere Da Recco, della scorta delle motonavi Monviso ed Ankara in rotta per la Libia; il convoglio fu prima attaccato da un sommergibile con il lancio di tre siluri, cui il Saetta reagì con mezz’ora di infruttuosa caccia antisommergibile, poi fu attaccato da aerei: Saetta e Da Recco coprirono i mercantili con cortine fumogene ed abbatterono un aerosilurante (danneggiato dal Da Recco ed incendiato e distrutto dal Saetta), conducendo poi i mercantili intatti a Bengasi e scortandoli anche sulla rotta di ritorno (subendo altri infruttuosi attacchi aerei e subacquei)[24].
Il 17 agosto (al comando del capitano di corvetta Enea Picchio) scortò da Bengasi verso Brindisi, insieme al Da Recco ed alle torpediniere Castore ed Orione, le moderne motonavi Nino Bixio e Sestriere; quando – alle 15.35 – la Bixio venne gravemente danneggiata da due siluri del sommergibile HMS Turbulent (era carica di prigionieri e vi furono 434 morti), il Saetta la prese a rimorchio e la condusse a Navarino con un traino durato oltre ventiquattr’ore[25][26][6].
Sempre in agosto stava scortando i piroscafi Milano ed Aventino quando, per via degli attacchi aerei, il convoglio fu dirottato per la Grecia, potendo poi però proseguire per Bengasi[6].
Nel corso del 1942 fu munito dell’attrezzatura per rimorchi veloci, trainando in Libia sommergibili disarmati convertiti in depositi galleggianti per combustibili[1]; svolse due missioni di questo tipo con il vecchio sommergibile Domenico Millelire, divenuto pontone GR 248[6]. Il 13 dicembre trainò infatti il Millelire, carico di 443 tonnellate di gasolio[27].
Il 4 ottobre si aggregò, insieme al cacciatorpediniere Camicia Nera, alla scorta (della quale facevano già parte i cacciatorpediniere Folgore e Zeno e la torpediniera Antares) della motonave Sestriere, partita da Brindisi e diretta a Bengasi con un importante carico (3030 t di combustibili, 70 di munizioni, 28 carri armati, 144 veicoli, 1060 t di altri materiali)[28]. Nonostante continui attacchi di bombardieri statunitensi, le unità giunsero in porto indenni alle 11.30 del 7 ottobre[28].
Tra fine 1942 ed inizio 1943 fu sottoposto a lavori di modifica, quali la sostituzione del complesso lanciasiluri poppiero con 2 mitragliere da 37 mm e l’imbarco di 3 mitragliere singole da 20 mm[1].
Ad inizio 1943 effettuò i rimorchi della torpediniera Lince e della motonave Ankara[6].
Il 3 febbraio lasciò Biserta per scortare a Napoli, insieme alle torpediniere Clio, Monsone, Uragano e Sirio, la grossa nave cisterna Thorsheimer[29][30]. Al largo delle coste tunisine l’Uragano urtò una mina, che le asportò la poppa (affondò tre ore dopo portando con sé 114 uomini); il Saetta e la Clio si avvicinarono per prestare soccorso, ma dieci minuti dopo, alle 9.50 (per altre fonti alle 13.10[1]) anche il Saetta urtò una mina a centro nave: spezzato in due dall’esplosione, s’inabissò in meno di un minuto in posizione 37°35’ N e 10°37’ E (a 27 miglia per 60° dall’Isola dei Cani)[29][30].
I naufraghi rimasero per due giorni in balia del mare mosso prima di poter essere soccorsi: del Saetta furono recuperati solo 39 superstiti[1][31].
Scomparvero in mare 170 uomini[30], tra cui il comandante Picchio, che, rimasto fino all’ultimo al suo posto nell’intento di affondare con la nave, fu poi visto in acqua tra i naufraghi finché, dopo qualche ora, si allontanò dal gruppo dei superstiti insieme al suo cane lupo: alla sua memoria fu conferita la Medaglia d'oro al valor militare[32][31].
Il Saetta aveva effettuato complessivamente 163 missioni di guerra (4 con le forze navali, 5 di caccia antisommergibile, 92 di scorta convogli, 10 addestrative e 52 di trasferimento o di altro tipo), percorrendo 64.458 miglia e trascorrendo 252 giorni ai lavori[1].
pietro bollani- Contrammiraglio
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- Messaggio n°19
Re: I lavori di JACK AUBREY
Una cosa è sicura:
Non sei un tipo da "mezze misure" !!
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Jack Aubrey- Sotto tenente di vascello
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- Messaggio n°20
Re: I lavori di JACK AUBREY
O tutto, o niente....
Marco01- Admin
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- Messaggio n°21
Re: I lavori di JACK AUBREY
Beh, però un lavoretto niente male lavorare un tronco a quel modo! Un modello piuttosto pesantino vero? Che legno è?
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Roberto49- Tenente di vascello
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- Messaggio n°22
Re: I lavori di JACK AUBREY
Veramente bella..!!!
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Roberto49
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Jack Aubrey- Sotto tenente di vascello
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- Messaggio n°23
Re: I lavori di JACK AUBREY
Si come scafo è un pò pesantino, anche se l'interno è stato svuotato a dovere lasciando uno spessore di un centimetro circa a murata...di preciso non saprei dire che tipo di legno sia, anche perchè è molto invecchiato e l'odore non aiuta molto a capire...
highline76- Guardia Marina
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- Messaggio n°24
Re: I lavori di JACK AUBREY
soprattutto considerando che hai 25 anni e quindi avrai iniziato giovanissimo a fare modellismo....
Complimenti
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Jack Aubrey- Sotto tenente di vascello
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- Messaggio n°25
Re: I lavori di JACK AUBREY
Molte grazie per i complimenti Guardando il tuo avatar, credo che in abbiamo in comune la passione per il Titanic...o sbaglio???
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