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    Cianoacrilica in gel

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    Cianoacrilica in gel Empty Le colle nel modellismo ed altro....

    Messaggio Da Ospite Mar 04 Mag 2010, 23:30

    Ciao a tutti,
    posto un articolo che ho trovato interessante.


    Grazie alla chimica, troviamo oggi in commercio una gamma infinita di colle, ad alto potere adesivo e facili da usare, ognuna adatta ad
    un particolare tipo di incollaggio.
    Specialmente nel settore del modellismo, la colla è un elemento essenziale e una scelta sbagliata può avere effetti disastrosi.
    Dovremo quindi fare attenzione nella scelta, considerando i materiali su cui le useremo e le sollecitazioni alle quali saranno sottoposti. Inoltre, dovremo
    considerare se esiste la necessità di riposizionare le parti da incollare dopo averle messe a contatto tra di loro, scartando quindi a priori le colle che non
    permettono questo passaggio.
    Qualunque tipo di adesivo si usi, vi sono comunque alcune regole di base che è meglio applicare.
    Innanzitutto leggere le istruzioni allegate per sapere in quanto tempo perde il suo potere di adesione se esposto all'aria, verificare anche a quale
    temperatura fornisce la resa ottimale di tenuta (in genere si aggira intorno ai 20C, ma per alcuni adesivi sono preferibili temperature diverse).
    Accertarsi anche che le parti da unire siano sempre perfettamente pulite, rimuovendo preventivamente ogni traccia di polvere, sporco, pittura o colla
    vecchia.
    Applicare l'adesivo, sulle superfici a contatto, il più uniformemente possibile.
    Per una tenuta più sicura, è meglio rendere ruvide le parti lisce da unire (magari scartavetrando leggermente) prima dell'applicazione.
    Nella maggior parte dei casi, ricordiamo che l'adesivo in eccesso, una volta indurito, può essere difficile da rimuovere, meglio quindi farlo subito per
    evitare complicazioni.
    Ricordiamo che gli adesivi non sono intercambiabili, perciò è bene evitare di mischiarli, usando invece lo stesso tipo su entrambe le superfici da unire.
    Un consiglio valido per tutte le colle: per conservarle al meglio, tenerle ben chiuse al fresco e, nel caso abbiano un applicatore, eliminare dopo ogni uso
    gli eventuali residui aiutandosi magari con uno spillo.
    Consideriamo adesso i tipi di collanti più usati.
    - Colle a contatto o mastici
    - Colle alifatiche
    - Colle cellulosiche
    - Colle cianoacriliche
    - Colle epossidiche bicomponenti
    - Colle termofusibili
    - Colle viniliche
    - Colle marine
    Un discorso a parte meritano le colle di origine animale (colla da falegname, colla caseina, colla di pesce, colla di coniglio) che sono solitamente usate
    nel restauro del legno o per applicazioni speciali.


    :: Colle a contatto o mastici ::
    A base di gomma sintetica disciolta in solvente, queste colle vanno spalmate sui pezzi da incollare,
    lasciate asciugare qualche minuto (fino a quando l'adesivo risulta più appiccicoso al tatto) e poi
    sottoposte a forte pressione.
    Occorre molta precisione nell'unione dei pezzi perchè l'adesione è istantanea (ma non l'indurimento che
    avviene in qualche ora) e non è quindi possibile il riposizionamento in caso d'errore.
    Ottima resistenza all'acqua, sono molto efficaci e ideali per l'unione di pelle, cuoio, gomma, laminati,
    carta, cartone, stoffa, legno e derivati.
    Poca resa o nulla invece su vetro, metallo, plastica e laterizi.
    Di consistenza gommosa, conviene eliminare subito gli eccessi che non sono carteggiabili.
    Causa i vapori dei solventi contenuti, è meglio utilizzarle in ambienti ben areati.
    :: Colle alifatiche ::
    Di colore giallastro, sono a base di acqua e asciugano in breve tempo, senza odori sgradevoli.
    Una volta asciutte, diventano molto secche dando anche la possibilità di carteggiare.
    Non diventano però trasparenti, ma accettano bene il colore.
    Servono per incollare cartone con legno, cartone su cartone e, in generale, tutti i materiali porosi.
    Per un incollaggio molto forte, spalmare le superfici da unire, lasciare asciugare, poi spalmare ancora la
    colla e unire i pezzi.
    :: Colle cellulosiche ::
    Non solubili in acqua, trasparenti e dense, asciugano più rapidamente delle colle viniliche e, una volta
    seccate, sono facilmente carteggiabili.
    Accettano bene la verniciatura, tranne i mordenti per legno (la base gommosa della colla impedisce al
    legno di assorbire il colore).

    :: Colle epossidiche bicomponenti ::
    Ad asciugatura lenta (24 ore, ideali per parti sottoposte a sforzi notevoli) o rapida (5 minuti), servono
    per incollare tutti i materiali porosi (anche le superfici lisce possono essere scartavetrate permettendo
    alla colla di "attaccarsi" saldamente).
    Composte da una resina e dal relativo indurente, gli elementi devono essere miscelati al momento
    dell'uso in ragione, solitamente, del 50% ognuno (alcuni tipi hanno dosaggi diversi, perciò controllare
    sempre sulla confezione).
    Sul mercato si trovano diversi tipi di epoxy e, a seconda dell'uso che se ne intende fare, occorre cercare
    sulla confezione alcuni tempi che serviranno nella scelta. Vediamoli insieme: importante il tempo di
    lavorabilità (pot life) che indica il tempo disponibile per la lavorazione dal momento della miscelazione
    a quello in cui la colla diventa gommosa e quindi non più utilizzabile; il tempo di catalizzazione (cure
    time) che indica il tempo necessario alla colla per indurire completamente e dare il massimo della
    adesività.
    I tipi rapidi, o fast, hanno un tempo di lavorabilità di ca. 5 minuti ma catalizzano completamente in
    15-20 minuti, mentre i tipi lenti, o slow, hanno un tempo di lavorazione di ca. 30 minuti, ma
    catalizzano perfettamente in ca. 24 ore.
    Occorre comunque considerare, durante l'uso, anche la temperatura e l'umidità dell'ambiente; più caldo
    sarà l'ambiente, minori risulteranno i tempi di lavorazione e catalizzazione.
    Perfettamente carteggiabili e verniciabili, trovano nel modellismo il loro campo ideale di lavoro.
    Gli eccessi possono essere rimossi subito con alcool.
    :: Colle termofusibili ::
    Sono colle studiate per assemblare (plastica, vetro, ceramica, metallo, cuoio ecc.), sigillare e riempire.
    Sono vendute in sticks di diversi colori e si applicano tramite un'apposita pistola che riscalda lo stick
    inserito facendolo fuoriuscire liquido da un apposito ugello.
    Asciuga in pochi secondi e quindi i pezzi preparati sono pronti in tempi rapidi.
    Gli stick non contengono solventi e non producono odori sgradevoli.
    :: Colle viniliche ::
    Famiglia di colle dall'utilizzo infinito, una volta asciugate diventano trasparenti, non contengono
    componenti pericolosi, non hanno odore sgradevole e sono solubili in acqua.
    Adatte per legno e derivati, carta e cartone, mdf, faesite e stoffa, polistirolo.
    Non consigliabili per plastica, laterizi, vetro, gomma, cuoio, plexigas, laminato plastico.
    Ben carteggiabili, presentano però lo stesso problema delle cellulosiche quando si parla di mordenti per
    legno.
    Essendo infatti di base gommosa, il legno che vanno a coprire non riesce ad impregnarsi (meglio quindi
    togliere subito gli eccessi).
    Nella lavorazione con il legno, il loro utilizzo è molto semplice: si applica la colla sulle due parti, si lascia
    asciugare qualche minuto e poi si mettono a contatto le parti interessate e si stringono, se possibile con un morsetto.
    Mantenere il bloccaggio per 24 ore e togliere il morsetto. Per ridurre i tempi di indurimento, quando è
    possibile, si possono riscaldare i pezzi (in forno o con una pistola termica) ad una temperatura di ca.
    50-60 gradi.
    Importante ricordare che l'incollaggio non deve venire a contatto con l'acqua nè essere esposto ad
    umidità, pena la sgretolazione della colla (questo ovviamente non vale per i tipi idroresistenti).
    Ne esistono molti tipi: le universali (adatte per carta e tessuti o piccole riparazioni, asciugano in 30 m.
    circa), quelle da legno (normale in 30 m. circa e super rapida in 5-10 m.), le plastificate (per materiali
    flessibili e porosi), le idroresistenti (asciugatura rapida , perfette quindi per il modellismo navigante).

    Le colle marine
    Le colle marine vengono utilizzate nella nautica per la costruzione di scafi in legno di imbarcazioni e sono conosciute con i nomi di colla bianca e rossa.
    Conosciamole:
    :: Colla bianca ::
    A base di urea formaldeide, viene commercializzata anche con i nomi di cascamite o aerolite; è una
    colla in polvere che si miscela con acqua in ragione di 2 parti di colla e 1 di acqua. Dopo la miscela, va
    utilizzata nel giro di poche ore a 15C.
    Molto tenace nell'incollare tutti i tipi di legni e laminati plastici, è particolarmente apprezzata dove si
    richiedono resistenza al calore, allo sforzo e all'umidità.
    E' praticamente trasparente e invisibile sul legno, ha una lunga durata di utilizzo ma richiede una forte
    pressione di incollaggio.
    Si usa sia a caldo che a freddo, non macchia il legno nè decolora le parti verniciate.
    Viene usata anche, dagli hobbysti, per modelli a contatto con l'acqua.
    :: Colla rossa ::
    A base di resina resorcinica, è una colla a due componenti e viene commercializzata anche con nomi
    diversi (Aerodux, Cascophen).
    Occorre mischiare la resina con l'apposito induritore in ragione solitamente di 5 parti di resina e 1 di
    induritore e deve essere usata entro 45 minuti a ca. 20C. (sconsigliabile a temperature molto basse).
    Ha un potere collante fortissimo e resistente a continue e intermittenti esposizioni all'acqua fredda o
    calda, a getti d'aria calda o fredda, è inattaccabile da funghi, marciume e insensibile ai solventi.
    Su legni chiari lascia intravedere la linea rossa di congiunzione e richiede forti pressioni per
    l'incollaggio.
    Colle Naturali - Le colle antiche
    Restaurare un mobile significa conservare e riportare i pezzi al loro stato originale, senza cancellare gli effetti del tempo.
    Vuol dire anche fare il possibile per utilizzare tecniche di lavorazione e materiali risalenti al tempo della costruzione del mobile stesso.
    La scelta della colla, in questi casi, è importantissima perchè deve rispondere a caratteristiche ben precise: buona elasticità e reversibilità.
    Elasticità, per adattarsi ai ritiri del legno che cambiano a causa dell'essenza, del tipo di taglio, dell'umidità residua e dei fattori climatici esterni.
    Reversibilità, perchè deve essere possibile scollare le parti unite per procedere ad un nuovo intervento di restauro.
    Le colle sintetiche, per il loro carattere definitivo, sono sconsigliate, mentre le colle organiche sono da preferire.

    :: Colla caravella ::
    Conosciuta anche come colla forte, colla cervione, colla a caldo e colla animale, questo tipo di colla
    veniva usata in falegnameria già nel '600 e veniva preparata facendo bollire in acqua gli scarti animali, i
    cosidetti cascami.
    Deve il suo potere adesivo ad una proteina, il collagene, contenuta proprio in questi materiali.
    Viene usata per incollaggi, incastri e impiallacciature.
    In commercio la troviamo sottoforma di perline di colore giallo-marrone, ma anche in polvere e panetti
    usate generalmente per gli stucchi.
    Per preparare la colla occorre attenersi a precise regole di preparazione.
    Si utilizza una speciale pentola che si trova in commercio [di rame, ghisa o alluminio (più economica
    ma meno raccomandabile perchè tende a raffreddarsi velocemente)] e si lascia in ammollo, ca. 12 ore,
    la quantità di perle necessaria in acqua fredda (per un forte incollaggio in percentuale 50 colla-50
    acqua, per impiallacciature è sufficiente 40 colla-60 acqua).
    Quando le perle saranno ben rigonfie e morbide e avranno assorbito tutta l'acqua, si passerà alla
    cottura a bagnomaria, rimescolando delicatamente per non far entrare aria e facendo attenzione a non
    far bollire la colla che perderebbe il suo potere adesivo (l'inizio della bollitura si capisce da una schiuma
    biancastra che si forma in superficie e che occorre subito togliere).
    La temperatura ideale va dai 50C. ai 60C. e la cottura dura ca. 30 minuti.
    La colla è pronta quando tutto il materiale è disciolto e "fila" dal pennello come fosse olio. Anche se ci
    vuole un po' di pazienza, è meglio non preparare troppa colla tutta in una volta, per non riscaldarla
    troppe volte e rischiare una minore resa.
    Uso della colla:
    usarla sempre ben calda e riscaldare, se possibile, le parti da unire (con un phon o uno sverniciatore ad
    aria), applicarla a pennello su entrambe le parti che devono subito essere messe in pressione con
    morsetti o pesi fino all'essicazione completa della colla (almeno 24 ore), eliminare subito gli eccessi con
    una spugnetta bagnata in acqua calda e ben strizzata (raffreddandosi cristallizza e diventa difficile
    toglierla).
    Accorgimenti:
    il buon fissaggio delle parti non dipende dalla quantità di colla utilizzata (che peraltro sarà estromessa
    nell'unione) ma dallo stretto contatto delle superfici.
    Inoltre, è necessario che le parti non siano perfettamente levigate ma ruvide.
    Anteporre sempre, tra le ganasce dei morsetti e le parti da unire, dei pezzetti di legno morbido per evitare ammaccature.

    :: Colla caseina ::
    Di origini molto antiche, è a base proteica (l'elemento principale, secondo alcuni documenti, era il
    formaggio pecorino) e oggi molto raramente viene usata nel restauro perchè, pur avendo un forte
    potere adesivo, rimane rigida e può macchiare e gonfiare il legno causa gli alcali contenuti (in genere i
    costituenti di questa colla sono soda caustica, calce purissima, borace o carbonato di sodio).
    Moderatamente resistente all'umidità, ha il vantaggio di costare molto poco.
    In commercio la si trova in polvere (già dosata) e si mescola con acqua tiepida o fredda per 15-20
    minuti, si lascia riposare altri 15 minuti e va usata nel giro di poche ore, sia a caldo che a freddo; i
    tempi di presa sono abbastanza lunghi (da 5-6 ore fino a 24) e le giunzioni devono necessariamente
    essere fissate con morsetti.
    Viene invece ancora oggi solitamente usata nel campo della pittura come legante sia nelle preparazione
    di grandi tavole e tele grezze (per l'imprimitura) che per dipingere a tempera (mescolata ai pigmenti
    rende i colori più brillanti e indelebili).
    :: Colla di pesce ::
    Chiamata anche ittiocolla o colla debole (non ha molta tenuta ma è comunque molto elastica) si ricava
    dalle vescicole natatorie di alcune specie di pesci.
    Usata fino a pochi decenni fa come collante per piccoli lavori, viene attualmente utilizzata nelle tecniche
    di restauro per la preparazione del bolo in doratura, negli intonaci, smalti e anche per gelatine
    alimentari.
    In commercio si trova sottoforma di lastre trasparenti che vanno ammollate in acqua ca. 24 ore prima
    dell'uso e poi sciolte a bagnomaria.
    :: Colla di coniglio ::
    Chiamata anche colla di lapin o totin, viene prodotta dalle pelli di animali quali conigli, gatti, lepri che
    vengono immerse in un bagno di acqua di calce.
    Molto flessibile, viene usata nell'incollaggio di tele, come legante per colori, come base per dorature,
    ecc.
    In commercio si trova in polvere, lastre o boccole e va sciolta a bagnomaria, si usa calda ma non
    bollente e si può mantenere in un barattolo di vetro chiuso.
    Colla vegetale
    :: Colla di farina ::
    Semplice, da preparare in casa, è un ottimo adesivo per incollare la carta in quanto non contiene nulla
    che possa macchiarla o rovinarla.
    Va bene anche per l'imprimitura e per temperare i colori.
    Come collante semplice ecco la ricetta:
    115 gr. di farina e 60 cl. di acqua. Mescolare la farina con una piccola quantità di acqua fino ad ottenere
    una pasta morbida, bollire il resto dell'acqua e versarla sulla pasta rimestando bene, poi ispessire
    l'impasto riscaldandolo in un pentolino. Allungarla con un po' d'acqua al momento dell'uso.
    L'impasto si mantiene al fresco in frigorifero per qualche giorno; per mantenerlo un po' di più
    aggiungere mezzo cucchiaio da tavola di formalina.
    Per imprimiture e tempere, fare una proporzione in base alle seguenti dosi:
    un cucchiaio da tavola raso di farina in un bicchiere d'acqua, miscelare bene e mettere in un tegamino
    riscaldando a fuoco dolce e mescolando sempre fin quando la colla è pronta. Aggiungere trementina
    veneta in ragione di 3 parti di colla e 1 di trementina.

    Very Happy ciao
    Luca
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    Cianoacrilica in gel Empty Re: Cianoacrilica in gel

    Messaggio Da caracciolo Mar 04 Mag 2010, 23:50

    ma questo e un trattato Shocked
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    Cianoacrilica in gel Empty Re: Cianoacrilica in gel

    Messaggio Da Ospite Mar 04 Mag 2010, 23:54

    Ciao Luigi,
    lo sai come sono fatto!!! Cianoacrilica in gel 346837
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    Cianoacrilica in gel Empty Re: Cianoacrilica in gel

    Messaggio Da Ospite Mer 05 Mag 2010, 11:01

    Credo che un post così articolato e ben spiegato sulle colle mancasse veramente.
    Luca, hai colmato una lacuna!
    Bravo! Cianoacrilica in gel 855371
    Carlo.-
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    Cianoacrilica in gel Empty Re: Cianoacrilica in gel

    Messaggio Da Ospite Mer 05 Mag 2010, 11:03

    Grazie Carlo,
    avrai notato che ho omesso le cianoacriliche.
    Personalmente non le ritengo adatte per il legno.

    Ciao
    Luca
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    Cianoacrilica in gel Empty Re: Cianoacrilica in gel

    Messaggio Da Ospite Mer 05 Mag 2010, 12:25

    Giusto Luca,
    in tutta onestà nemmeno io le ritengo idonee al modellismo navale,
    però........................
    però, alcuni amici modellisti mi dicono che per fissare dei pezzetti piccoli ed in punti difficili vanno bene.
    Non ho avuto occasione di provarle, ma lo scetticismo è tanto!!

    Non le condanno a priori, ma ne rimando il loro utilizzo.
    Carlo.-
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    Messaggio Da Ospite Mer 05 Mag 2010, 12:48

    Ciao Carlo,
    per esperienza personale, per aver letto molto sulle ciano acriliche ti posso confermare che una volta asciutte sono fragilissimi gli incollaggi.
    E daltronde, si dice, tanto minore e' il tempo di presa quanto minore e' la restistenza.
    Senza considerare le esalazioni.
    Ma ci sarebbe da scrivere molto sulle controindicazioni delle cianoacriliche applicate al modellismo.

    Ciao
    Luca
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    Messaggio Da Ospite Mer 05 Mag 2010, 23:43

    boh...io lavoro tutto il modello con il cianoacrilato.....e in scala 1:48 e 1:55.
    con tutti gli interni.
    e vanno benissimo.
    certo i pezzi devono combaciare perfettamente.
    non uso chiodini o morsetti o altre diavolerie per il bloccaggio provvisorio e riesco a utilizzare strutture portanti esilissime perchè non ci devo martellare sopra.....
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    Messaggio Da Nostromo Mer 05 Mag 2010, 23:59

    Non ti sei mai posto il problema Nino, che i lavori che fai hanno un valore, intrinseco quanto vuoi ma che costruendo con il cianoacrilato e senza chiodare o incavigliare non durerà più di cinquant'anni? I materiali sono importanti, fondamentali, pensi forse che i modelli che vediamo oggi nei musei del mondo, se fossero stati fatti in altra maniera sarebbero giunti sino a noi?.
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    Cianoacrilica in gel Empty Re: Cianoacrilica in gel

    Messaggio Da Ospite Gio 06 Mag 2010, 07:58

    come....50 anni?
    ok...pazienza allora,tra 25 anni ci saranno i primi crolli....
    ma possiamo recuperare dal relitto sculture,cannoni,ancore,bozzelli e bigotte.
    Very Happy
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    Messaggio Da Ospite Gio 06 Mag 2010, 10:01

    Ciao Nino,
    c'e' anche da considerare che gli incollaggi con il cianoacrilico (a colla secca) sono fragili.
    Non apetterai 25 o 50 anni se malauguratamente il modello prende qualche colpetto.
    Ho avuto modo di imparare che maggiore e' il tempo di presa della colla e maggiore e' la sua resistenza.
    Senza considerare che il legno con il tempo tende ad assestarsi (per via delle forze liberate durante il taglio ed eventualmente per via della sua completa stagionatura).
    La vinilica avrebbe (in teoria ma e' un dato condiviso) il potere di fungere da ammortizzatore.
    Poi francamente con legni pregiati quali il pero, l'ebano e il bosso (mie essenze preferite), l'uso dell'attack lo vedo come una stonatura alla realizzazione di un modello in arsenale.

    Ciao
    Luca
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    Messaggio Da Ospite Gio 06 Mag 2010, 11:10

    mah...non so che dire.
    io non me ne sono mai preoccupato davvero perchè sono uno che è preso solo da quello che vuole ottenere sul momento...dall'età di 12 anni mi interessava avere in casa un modello bello grosso come quelli che vidi una volta a parigi e con le sculture fatte esattamente come volevo io...
    non avevo abbastanza soldi per comprarmene uno originale antico(figurati invece che quelli d'arsenale inglesi provenienti da collezioni private li hanno venduti talora all'asta fino a qualche decennio fa a prezzi anche accessibili...)e quindi decisi di fabbricarmi qualcosa da solo.
    ecco perchè ho iniziato a fare modellismo navale.
    in ammiragliato non lo realizzerei perchè il desiderio di ricoprire tutto con il fasciame sarebbe fortissimo.
    l'idea di incompletezza che mi passerebbe mi sarebbe insopportabile.
    addirittura arrivo a dettagliare gli interni anche in punti nei quali nessun occhio sarà mai in grado di vedere nulla.

    il fatto è che una volta terminato un modello a furia di averlo sotto il naso inizio a non sopportarne più i difetti e le imprecisioni storiche fino al punto da darlo via alla prima persona che mi capita o di distruggerlo.
    ne ho buttati via almeno 4...o 5...boh?
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    Messaggio Da Nostromo Gio 06 Mag 2010, 12:26

    Senza voler scomodare i Santi, anche Michelangelo tirò il martello ad una sua opera: estasi e tormento. L'artigianato del più puro, se non vuoi considerarti un'artista, abbisogna anche di garanzie di lavorazione e di esecuzione, in particolar modo nella scelta dei materiali. Un modello d'arsenale esprime il massimo nella sua didattica e se è conforme fin dove possibile che si veda o no. Il piacere di eseguire correttamente parti che non si vedranno mai più, è il piacere dell'Artista. E l'Arte si vende. Anche bene.
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    Messaggio Da Ammiraglio Gio 06 Mag 2010, 15:09

    Francamente,per quanto mi riguarda,non uso ne Cianoacriliche (tranne ora sul Guiscardo per incollare le piastre in rame),ne Viniliche.
    Solo ed esculisavente Alifatiche.
    Per le cianoacriliche,sono daccordissimo con Luca.....Cristallizzano,e a brevissimo tempo tendono a "Staccare" (figuratevi che non le uso nemmeno più sui Figurini).
    Le Viniliche,sono troppo "gommose" e macchiano terribbilente.Sensa contare che anche sul legno più poroso,non hanno il potere di adesione che hanno le Alifatiche,poichè una volta asciugate,e quindi catalizzate,creano una patina che tende ad isolare i pezzi.
    Tant'è vero che inumidendo le due parti precedentemente incollate si staccano molto facilmente.

    Ciao Rocco


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    Messaggio Da Ospite Gio 06 Mag 2010, 15:11

    Daccordissimo con te Rocco per tutto.
    Tu lo sai il perche' uso la vinilica. Very Happy

    Ciao
    Luca
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    Messaggio Da Ospite Gio 06 Mag 2010, 15:39

    ehi ma.....se collassa tutto in 50 anni va bene....fra 50 anni magari io sono sotto una mezza dozzina di badilate di terra,figli non ne ho....il modello resta ai miei parenti più prossimi,sai che mi frega di quelli.....ah ah ah.

    in ogni caso vi dico che 20 anni il cianoacrilato di sicuro regge.
    il primo modello interamente così risale a 20 anni fa ed ancora non dà segni di cedimento.

    ormai quel ch'è fatto è fatto.

    questo modello lo finirò se tutto va bene tra almeno 2 anni.
    il prossimo vedrò con che incollarlo.
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    Messaggio Da Nostromo Gio 06 Mag 2010, 16:45

    Sostanzialmente al di là del collante usato, è a mio parere fondamentale che la chiodatura o incavigliatura sia eseguita e non sia simulata: una struttura composta da più di 60 doppie coste ognuna di almeno 14 pezzi, disposte su 80 centimetri di chiglia devono essere necessariamente fissate tra paramezzale dormienti e cinte, ed il collante non è sufficiente a superare la prova del tempo, come certi modelli meriterebbero. Se poi il modello è impreziosito da parti scultoree a regola d'arte io credo che ci si debba preoccupare del suo futuro. Una forma di coscienza del nostro essere? Francamente non guardo quanto ancora abbia da campare per stabilire il metodo di una costruzione, ma se fra duecent'anni il mio o i miei modelli fossero ancora, magari conservati con la cura con cui li ho costruiti, avrò raggiunto il mio scopo. Dovunque io sia.
    Oy
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    Messaggio Da Ammiraglio Gio 06 Mag 2010, 17:51

    A proposito di sculture!
    Non avendo io i Tomi del 74 cannoni,vi chiedo:

    Nella realtà....quindi il Bastimento in scala 1:1,come venivano e vengono "fissate" le su dette sculture e/o decorazioni allo scafo? scratch

    Ciao Rocco


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    Messaggio Da Nostromo Gio 06 Mag 2010, 18:13

    La polena si incavalcava sul suo seggio ed era ovviamete mantenuta in posizione mediante l'incastro e imperniata, le sculture in generale avevano un fondo sul quale venivano chiodate, in alcuni casi erano scolpite nel pezzo stesso, vedi in alcune poppe con il classico ferro di cavallo, di derivazione inglese che modificò anche l'architettura francese dopo il 1760, in cui si vedono ercoli o guerrieri o veneri che sorreggono l'arcata del ferro da entrambi i bordi, ovviamente ciò accadeva a seconda della struttura della poppa, in una fregata era plausibile in un vascello probabilmente tale scultura era sovrapposta e quindi imperniata alla struttura della poppa. Devi considerare che ad un certo punto, quando la funzionalità del bastimento era primaria, tanti comandanti buttavano a mare tali ingombranti sculture, perchè infastidivano le manovre, in maniera particolare sulle fiancate e a poppa impedivano una buona visibilità. Sulla nuova monografia dell'Ancre del 64 cannoni l'Artesien, che ha due guerrieri a poppa, la ricerca storica ha stabilito che entrambe le sculture benchè eseguite non furono mai poste sul bastimento, ed una cosa così la decideva chi l'avrebbe presa in comando.
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    Messaggio Da Ospite Gio 06 Mag 2010, 20:24

    Ciao Riccardo,
    a parte il 74 e quanto scritto da Boudriot a proposito della polena del vascello, questi approfondimenti di cui al tuo post davvero interessante li trovo su quei volumi che mi avevi detto??

    Eventualmente dove posso documentarmi? Puoi indicarmi eventualmente le pubblicazioni? A parte quelle che mi hai gia' segnalato.

    Grazie
    Luca
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    Messaggio Da Nostromo Ven 07 Mag 2010, 11:07

    Perdonami Luca ho visto il tuo post solo ora. E' un discorso lungo meglio farlo a voce. Quando vuoi.
    Oy Cianoacrilica in gel 611943
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    Messaggio Da Ospite Ven 07 Mag 2010, 21:21

    Ciao Riccardo,
    avevo immaginato che non avevi letto. Un giorno di questi ti chiamo cosi' ne parliamo.
    Grazie

    Luca
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    Messaggio Da Marco01 Lun 24 Mag 2010, 16:56

    ...mmm, ho ridato una letta al topic ma non ho trovato il consiglio che cercavo e vi pongo il quesito sperando in un cosiglio...
    Per metallo/legno, che tipo di colla usate? Epossidica bicomponente o cos'altro? La cianoacrilica non mi piace... Suspect
    Ciao, grazie.
    Marco.


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    Messaggio Da Ammiraglio Lun 24 Mag 2010, 17:24

    Marco01 ha scritto: La cianoacrilica non mi piace...
    Marco.

    Beh francamente le cianoacriliche non piacciono nemmeno a me.Ma purtroppo per le lastre di Rame sul Guiscardo,ho dovuto usare proprio quelle!(Mantua come marca).

    Tuttavia,ho trovato un Alifatica che riesce ad incollare anche Metallo-Legno.....se ti interessa posso fare in modo da postarti il Link......Tut'è a trovarlo Porca Paletta Malandrina!!!!scratch

    Ciao Rocco


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    Messaggio Da Marco01 Lun 24 Mag 2010, 17:26

    Grazie mille della tempestività Rocco, certo che mi interessa, grazie !!!
    Delle epossidiche che mi dici?
    Per ora aspetto il link...grazie ancora e a presto!

    Marco.


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