Royal Caroline

Un saluto a tutti e un grazie di cuore per le continue iniezioni di stimolo, ormai è diventata anche una mia aspirazione che il modello riesca al meglio, una “chicca” dice Giulia, speriamo.

Giulio sei inimitabile, il modo goliardico di esprimere le tue considerazioni è unico, mi fa molto sorridere, se poi vuoi uscire dalla condizione di “uomo comune”, Giorgio ha indicato la strada da seguire ..... scherzo, seguo i tuoi lavori con interesse, aspetto il tuo prossimo post, sapessi io fare quello che stai costruendo tu.

Realizzazione delle pompe di sentina. Anche questo particolare ha richiesto uno studio preliminare per determinare le dimensioni dei vari pezzi che lo costituiscono. Come per gli altri particolari, il momento successivo è stato rivolto sulle modalità da adottare per realizzare i vari componenti; lo ritengo un bel momento dove analizzi le varie fasi di lavorazione, il tipo di materiali, le procedure, le attrezzature da usare, ecc.



La mia preoccupazione era rivolta ai leveraggi metallici delle pompe, inizialmente pensavo di costruirli in legno, poi ho preso lo spunto dai post di quanto realizzato da “magna” nel suo modello di RC. La problematica principale era su come asportare il materiale per arrivare alla forma richiesta; è stato necessario una buona dose di pazienza e costanza in quanto ho dovuto utilizzare come utensili le limette per metalli, alla fine la costanza mi ha premiato anche se con un risultato non eccellente ma accettabile.

Risultato finale.




Altre foto relative alla realizzazione delle pompe nello spoiler.

Pompe di sentina:

Domani vedo di costruire i bagli del ponte di prua (ponte B) per posizionare tutti gli elementi finora realizzati.
A presto

Un saluto a tutti
Prova di posizionamento di tutti i particolari realizzati sul ponte di coperta.








Il posizionamento è provvisorio in quanto ancora da completare gli allestimenti interni delle murate (cavigliere, anelli, gallocce), gli ombrinali, ecc. e questi particolari potrebbero creare delle difficoltà nel proseguo.

Altre foto nello spoiler:

Particolari ponte di coperta:

Prossimo impegno gli ombrinali
A presto

Aaaaaahhhhhhh ci sono gli alberi! Pensavi che la cosa passasse sotto silenzio?
Da quello che si vede non sono troncati ma non si capisce ancora dove arrivano...
Non facciamo scherzi, eh?

Un saluto a tutti.
Giulio anche gli alberi sono provvisori, posizionati per una verifica dell’insieme e del loro allineamento … oramai l’obbiettivo finale è un RC completo di manovre.

Realizzazione degli ombrinali.


Il piano costruttivo (Tav. 3 - Vista laterale dello scafo) mette ben in evidenza gli ombrinali (4 per lato -cerchiati in rosso). Spesso mi ero chiesto: “ma lo scarico dell’acqua dal ponte di poppa come avviene?” La risposta l’ho sempre rimandata. Questo però è stato anche il momento per la risposta.

Analizzando bene la vista laterale dello scafo ho intravvisto un particolare (cerchiato in azzurro) che, credo, possa essere la risposta.  La didascalia della fig. 33 della monografia, di cui prima d’ora non avevo dato la dovuta importanza o anche perché non ho saputo interpretare, riporta: …Un altro ombrinale su ciascun bordo doveva trovarsi sul ponte di mezzana, al piede della paratia della cabina.  

Ponte di mezzana è un termine, per me, nuovo però senz’alto si riferisce al ponte di poppa.
Il particolare in esame comunque non risulta raffigurato nelle varie tavole in cui sono rappresentate le “Decorazioni laterali”.

Allo stato attuale ho realizzato solo gli ombrinali relativi al ponte di coperta rimandando ad un momento successivo quello in esame con una verifica dello spazio lasciato libero dai fregi adiacenti.





Fatto un primo tentativo di prova per la riproduzione della testa del satiro con l’utilizzo della pasta modellante.  



Ho ritenuto il risultato soddisfacente per cui sono passato alla riproduzione in serie.



Realizzato anche alcune modanature. Risultato finale.




Altre foto nello spoiler:

Ombrinali:

Prossimo impegno …. Ferie …
A presto

Un saluto e un ben ritrovati a tutti, le ferie sono terminate con ritorno al solito tram tram.

Grazie Giorgio, anche se in forte ritardo, per gli auspici di buone ferie.

Adesso devo fare il punto della situazione per stabilire da dove riprendere i lavori al RC.

Nel frattempo ho fatto una escursione in avanti in merito alle manovre correnti e al piano velico; devo dire che trovo molte difficoltà nell’individuare il punto di fissaggio delle varie manovre in quanto in molti casi non riesco a trovare delle indicazioni certe.




La mia preoccupazione maggiore riguarda il percorso della manovra nr. 310, relativa alla vela quadra di maestra, che rientra in un “buco” sulla murata; tale buco, orientativamente, viene a trovarsi un po' sopra il livello del ponte di coperta.  Tale manovra, immagino, dovrebbe attestarsi ad una galloccia, ma nessuna indicazione viene data forse perché è ritenuta ovvia ed è riservata per i più esperti (escludendo di fatto dalla cerchia il sottoscritto).

Logica vuole, a questo punto, chiedere aiuto e consiglio a chi è già navigato in materia.

I disegni a seguito cercano di ricreare, secondo una mia deduzione, il percorso della manovra nr. 310 considerando per analogia, spero di non sbagliare, la manovra nr. 215 relativa alla vela quadra dell’albero di trinchetto. La manovra nr. 310 è stata arridata (uso il termine del piano velico) alla galloccia libera più vicina e unica presente all’interno della murata.




La mia perplessità: mentre la manovra nr. 215 si attesta alla galloccia prevista senza incontrare intralci, la manovra nr. 310 attestandosi alla galloccia più vicina intralcia lo spazio riservato all’apertura del cannone; devo riconoscere che non sono riuscito ad individuare nessun altro punto di ancoraggio della manovra.

Una possibile soluzione alternativa, ma non sono in grado di valutare se tale soluzione possa urtare la sensibilità di chi, giustamente, considera quest’arte una “nobile arte” e rifiuta compromessi che mal si addicano al contesto, è quella di optare per una puleggia incassata nella murata come per la manovra nr. 215 ovvero a ridosso del capodibanda. Questa opzione non prevede ostacoli al percorso della manovra per il suo arridaggio.



Confido in un Vs consiglio o suggerimento. Comunque vada un sentito ringraziamento a tutti.

A presto.

Io posso solo aiutarti con una proiezione della Panart che ho io, ma per vedere dove imbrogliare le manovre correnti bisogna andare un po' a intuito credo.

Un saluto a tutti.

Grazie Giulia per la tua informazione, come al solito, devo dire, sempre disponibile e puntuale. Sono in possesso anch’io del piano costruttivo della Panart, acquistato all’inizio lavori per farmi un’idea da dove cominciare, però il piano delle manovre correnti della Panart è limitato fino alla gestione dei pennoni, mentre le manovre in argomento si riferiscono alla gestione delle vele quadre. Almeno quello della Panart ha tutte le caselle dei terminali delle manovre numerati.

Quanto da te suggerito “ … per vedere dove imbrogliare le manovre correnti bisogna andare un po' a intuito” a me sta bene nella speranza, con il tempo, di riuscire a capacitarmi, è un problema che per adesso è ben lontano da realizzare.

Comunque rimando la realizzazione del “foro” sulle murate, relativo alla manovra nr. 310,  per prendermi ancora un po’ di tempo e riflettere sul da farsi.

Dopo oltre due mesi di allontanamento da casa il ritorno al ritmo normale stenta a decollare. Oltre ad approfondire lo studio delle manovre correnti, che mi hanno portato quasi ad uno stato di panico (ritengo questo impegno tra i più difficoltosi, per cui ho deciso di chiudere momentaneamente l’argomento), ho realizzato i fori per l’alloggiamento dei “bozzelli” con carrucola nelle murate del ponte di poppa.




Come diversivo inoltre ho arredato le pareti delle cabine con quadri, prendendo spunto dai vari post visionati.







A presto.

Un saluto a tutti.
Questa settimana è stata abbastanza avara in merito al tempo libero. Non sono ancora riuscito a darmi una risposta esauriente in merito al punto di rientro nella murata della manovra 310 riguardante la vela quadra di maestra (vedi post del 09/08/21). Rimango sempre in attesa di un consiglio/parere da parte di chi è già passato da questo percorso.

Comunque qualcosa sono riuscito a concretizzare: i punti di ancoraggio delle cime dei cannoni. Ho prima realizzato una dima per marcare in modo uniforme i punti di fissaggio degli anelli ai lati delle aperture dei cannoni.







A presto.

ciao Vinicio
ho visto adesso il tuo post precedente riguardo alle mura di maestra.
Così come l' hanno proposta non è corretta, manca un bozzello molto importante (magari per semplificare la costruzione, non lo so).
Le mure di maestra erano annodate alla bugna bassa della vela, passavano per un bozzello applicato fuori bordo (generalmente al livello del capodibanda), rientravano da un buco di murata detto "buco di mura" dove si dava volta a un tacchetto a orecchie. I buchi delle mura erano praticati a dritta e a sinistra dell' impavesata in corrispondenza dell' albero di maestra. Esternamente erano ornati con sculture, fregi o mascheroni. Nei vascelli da guerra erano circa alla stessa distanza dai sabordi limitrofi per non intralciare le manovre dei cannoni (la cima era molto lunga )

Un saluto a tutti.

Grazie Walter dell’interessamento e delle informazioni date. A questo punto, però mi prendo ancora un po’ di tempo di riflessione, in base alle tue deduzioni e quelle di Giulia posso anche prendere l’iniziativa di apportare qualche piccola modifica al progetto originale.

La manovra 310 così come prospettata non la ritengo funzionale per cui necessita sicuramente di una modifica.  

Ancora un grande grazie

Un saluto a tutti.

Ho abbandonato per il momento i lavori sul ponte di coperta per dedicarmi al ponte di poppa. Mi dispiace coprire la cabina reale sottostante però bisogna andare avanti con il progetto, prima o poi doveva succedere.




Il luminale è stato realizzato permettendo il sollevamento della vetrata per consentire una, seppur piccola, veduta dell’interno cabina. Non so se questa possibilità sarà praticabile anche dopo la presenza delle manovre delle vele.



Anche per questo ponte ho preferito applicare la prima parte di tavolato fuori opera; questo mi ha permesso una finitura ottimale delle aperture previste senza depositare segatura nella sottostante cabina.




Completate anche le parti interne delle murate e le paratie presenti sul ponte.




Nello Spoiler foto dei “Lavori sul ponte di poppa”:

Lavori sul ponte di poppa:

Richiesta di consulenza: la vernice trasparente opaca utilizzata per le parti in legno naturale (tavolato, murate esterne, ecc.) può essere utilizzata anche per verniciare le parti colorate (carena, murate interne, ecc.) o per queste parti è sufficiente la vernice colorata?
Può sembrare una domanda banale però per me non è scontata.

Rimango in attesa di un parere. Un grazie e un saluto a tutti.

A presto

ciao Vinicio
stai facendo un ottimo lavoro, complimenti
purtroppo quello di coprire un lavoro fatto è la dannazione dei modellisti, dedicare tanto tempo a dei particolari che poi verranno nascosti e a dir poco frustrante ma comunque rimane la soddisfazione e quella non ce la porta via nessuno.
io ho già da tempo abbandonato le vernici, sia opache che lucide lasciano sempre un segno che si nota, ho adottato gli oli, ce ne sono di diversi tipi e fanno risaltare molto di più la venatura del legno, dosati con molta cura ravvivano il legno.
come rifinitura finale uso la gommalacca, anche questa viene assorbita dal legno e dà una patina semilucida e respingente alla polvere.

Un saluto a tutti.
Grazie Walter per tutte le informazioni fornite. Non sono comunque riuscito a capire se alle parti verniciate con colori acrilici sia appropriato o meno applicare uno strato di vernice trasparente o gommalacca.
Allo stato attuale sono già in possesso di 4 flaconcini di vernice trasparente opaca e mi dispiacerebbe non utilizzarli però la tua info sull’utilizzo della gommalacca mi incuriosisce. Non è una lavorazione che al momento mi appresto a fare però è sempre meglio documentarsi per tempo.

Vinicio  

Ciao Vinicio
Si, si può dare la gommalacca anche alle superfici verniciate, il colore rimane uguale solo molto più “lucido”.
Fai delle prove, un flaconcino di gommalacca costa meno di 10 euro.

Non darla sui ponti però eh! Lasciali al naturale i ponti.

Un saluto a tutti.

Grazie Giulia, grazie Walter dei vostri suggerimenti, dovrò prendermi un momento di riflessione, sul lucido sono un po' perplesso, comunque è una lavorazione che eseguirò molto più avanti.

Proseguimento dei lavori sul ponte di poppa con la messa in opera del capodibanda; la parte relativa allo specchio di poppa è stato un bell’impegno per ottenere le curvature richieste.

Inserito anche i bozzelli nelle murate per le manovre delle vele e i due dischi sopra i giardinetti su cui saranno applicate le corone reali.





Nello spoiler altre foto:

Ponte di poppa:

Prossimo impegno: tentativo di realizzazione delle sculture raffigurate nella parte inferiore dello specchio di poppa.



Sono un po' preoccupato perché adesso comincia la parte che più mi ha fatto riflettere e impensierire fin dalla prima fase di progettazione: le sculture. Speriamo.

A presto.

Un saluto a tutti.

Realizzazione delle decorazioni raffigurate nella parte inferiore dello specchio di poppa.

Devo ringraziare i post di “magna” per il suggerimento sull’uso della pasta modellante che, praticamente, mi hanno indicato la soluzione al mio problema principale ovvero la realizzazione delle molte decorazioni presenti nel RC, problema che mi aveva frenato per tanto tempo e che mi aveva messo in forte crisi, in vari momenti sono arrivato a pensare che non sarei mai riuscito a concretizzare il modello della RC in quanto ritenevo una offesa privare tale modello della sua particolarità più in evidenza.
Certamente non avevo ancora chiaro le procedure da adottare sulla modellazione della pasta però il suggerimento è stato sufficiente per innescare la voglia di avviarmi alla realizzazione di questo modello.

Avevo intrapreso anche la soluzione prospettata da “luigice” sui suoi post, sull’utilizzo del programma informatico grafico “Blender” per elaborare e definire tutte le decorazioni e poi realizzarle con una stampante 3D. Riuscire a disegnare un semplice tavolo è stato un impegno notevole e li mi sono fermato perché costruire figure complesse, come il volto di un personaggio, per me sarebbe stato un’impresa impossibile.



La modellazione delle figure è stato un impegno che ha richiesto molta concentrazione e costanza; i momenti di preoccupazione e di nervosismo per i fallimenti iniziali non sono mancati, sono stati diversi i tentativi per definire una metodologia che mi permettesse di ottenere un risultato accettabile, la pazienza e la persistenza sono stati fondamentali. Ad ogni nuovo tentativo di ripartenza notavo comunque nel lavoro finale, piccoli miglioramenti rispetto la precedente lavorazione, anche la manualità si appropriava sempre più di piccoli accorgimenti che ti portavano a risultati sempre migliori. Le difficoltà maggiori sono state quelle di definire la grandezza ottimale della decorazione in lavorazione in funzione dello spazio disponibile in cui viene collocata che, visto le dimensioni minime che la scala 1:48 comporta, in fase di realizzazione ti inducono sempre ad eccedere rispetto le misure di partenza.  Da notare che nel caso in esame l’altezza delle varie figure non rappresentano problematiche, ma risulta fondamentale il contenimento della larghezza. Per cui nella riproduzione delle successive decorazioni bisognerà tener conto anche del fattore altezza.

Nelle foto a seguire alcuni casi di inconvenienti in cui sono incorso quali bruciatura della decorazione durante la cottura o sovradimensionamento rispetto allo spazio previsto.




Alla fine sono riuscito ad affinare la procedura e completare la serie di decorazioni con un esito che ritengo buono, magari la valutazione che mi sono dato è condizionata dallo sfinimento e dallo stress finale oltre che dal desiderio di vedere finalmente un risultato accettabile.
Anche se avevo già fatto esperienza nella realizzazione delle decorazioni relative alla paratia di maestra, queste non erano condizionate dallo spazio da occupare, millimetro più o meno non creavano problematiche.

Devo dire che da giovane avevo un’ottima propensione per il disegno libero a matita, con l’aggiunta di una esperienza di disegnatore progettista che mi ha ben orientato sulla definizione della proporzionalità del componente; un po' alla volta con pazienza tutto è riemerso e me ne sono riappropriato.
Il passaggio dal disegno al bassorilievo è stato abbastanza naturale con la manipolazione della pasta modellante.

Lo spessore iniziale della sfoglia di pasta modellante è di 1 mm e dopo modellazione raggiunge su alcuni punti 1,3 - 1,5 mm.

Risultato finale:





Nello spoiler le varie fasi di lavorazione dei vari componenti realizzati.

Sculture inferiori specchio di poppa:

Mi scuso per la lungaggine di questo post, ma era mia intenzione esporre tutte le sensazioni vissute in questa fase “particolare” di costruzione del modello in modo che, per quanti desiderassero intraprendere lo stesso metodo per la realizzazione delle decorazioni, non si scoraggino dopo i primi tentativi infruttuosi. La pasta modellante era una “sconosciuta” fino alla lettura dei post di “magna”, dopodiché una buona ricerca sul web mi ha messo a conoscenza di tutte le procedure da adottare per la manipolazione; però dalla teoria alla pratica è stato necessario tanto impegno. Se l’obiettivo che vuoi raggiungere è importante prima o poi arrivi al traguardo.

Buon lavoro a chi è interessato all’argomento.

Prossimo impegno: decorazioni superiori dello specchio di poppa.

A presto.

Se le avessi fatte più precise sarebbero risultate innaturali Non credo che gli artigiani dell'epoca riuscissero a fare di meglio.
Ma tu non eri quello che si accingeva per la prima volta a costruire un modello?

Vinicio,
ottimo lavoro, per i prossimi pezzi darei un pochino più di volume, alcune figure sono tendenti al "piatto"
ma queste sono solo sottigliezze, il risultato è notevole

Un saluto a tutti.

Grazie Giulio, grazie Marco per i vostri apprezzamenti, da ciò devo considerare che, per adesso, è stato raggiunto un buon risultato.

Giulio il tuo modo di esprimerti mi fa sempre venire il buonumore.

Confermo che questo è il mio primo modello ed anch’io sono un po' stupito per quanto finora realizzato, mai avrei pensato di arrivare a questo livello di attenzione; ho puntato come riferimento al modello di Carmelo Tuccitto e così sono costretto ad impegnarmi al massimo per ottenere lo stesso risultato.
La strada comunque è ancora lunga.

Marco grazie per il suggerimento, terrò presente  la tua indicazione; la monografia indica che lo spessore max delle decorazioni non doveva superare i 10 cm, tradotto max 2 mm per il modello; questo spessore senz’altro sarà raggiunto nelle decorazioni complesse per cui, per mantenere questo requisito, non è, o non sarà facile contenere le zone “appiattite”, i particolari sono talmente piccoli che bisogna misurare/dosare ogni movimento della sgorbia per non recare “deformazioni” che ti obbligano a rifare tutto.
Comunque c’è la metterò tutta.

A presto.

Un saluto a tutti.

Realizzazione delle decorazioni raffigurate nella parte superiore dello specchio di poppa.



Certamente lo specchio di poppa rappresenta, a mio avviso, il particolare più appariscente e che più attira l’attenzione dell’osservatore, per questo è quello che più impensierisce il modellista in quanto sono rappresentate figure complesse che necessitano di particolare attenzione ed il risultato finale deve essere, per quanto possibile, appagante.

Anche questa volta, nella modellazione di Nettuno, per quanto abbia prestato la massima attenzione, ho esagerato nelle dimensioni ed inoltre il livello di definizione non mi ha soddisfatto.



Una migliore definizione e un maggior controllo delle dimensioni è stato possibile modificando la procedura iniziale (dove consideravo la decorazione nell'insieme) suddividendo la figura, per quanto possibile, in più parti: parti più in evidenza e parti arretrate.

Il risultato mi ha soddisfatto.

Come controindicazione al termine di ogni decorazione dovevo assolutamente staccare e rilassarmi, perché la forte concentrazione richiesta per disegnare, la manipolazione dello strumento per modellare, la posizione visiva ravvicinata (sono miope per cui devo togliere gli occhiali per poter avere una buona visibilità da vicino sul pezzo) sono tutti fattori che accrescono tensioni interne: testa e vista necessitano di un periodo di distensione seppur confortato dal risultato positivo ottenuto.

Di seguito il lavoro finito delle decorazioni dello specchio di poppa:






Nello spoiler le sequenze del lavoro di modellazione:

Decorazioni Specchio di poppa:

Prossimo impegno: le decorazioni laterali dei giardinetti.

A presto.