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La Renommee 1:48
Ammiraglio- ADMIN Fondatore
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Umore : se mi partono i 5 minuti......!!
- Messaggio n°51
Re: La Renommee 1:48
Eta_Beta- Admin
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Umore : Buono, a giorni alterni!
- Messaggio n°52
Re: La Renommee 1:48
Lavoro precisissimo! Ho notato anche la battura, posso sapere come l'hai realizzata?
Bravo Rocco!
Paolo
Bravo Rocco!
Paolo
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"Se cerchi una mano disposta ad aiutarti, la trovi alla fine del tuo braccio." - Confucio
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OLONESE- Utente storico
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Umore : Haaaaarrrrrrrrggggggg
- Messaggio n°53
Re: La Renommee 1:48
Quello che vorrei sottolineare,
mon ami, a tutti quelli che osservano queste immagini, e che il Signore qui sopra...sta facendo tutto a mano, senza l'ausilio di macchine...come nelle fucine dell'ammiragliato 300 anni fa, or sono...questo va detto e ribadito, e tanto di cappello al lavoro che stai facendo
Ti seguo con molto interesse
mon ami, a tutti quelli che osservano queste immagini, e che il Signore qui sopra...sta facendo tutto a mano, senza l'ausilio di macchine...come nelle fucine dell'ammiragliato 300 anni fa, or sono...questo va detto e ribadito, e tanto di cappello al lavoro che stai facendo
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luigi 57- Capitano di vascello
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Umore : vado con le condizioni meteorologiche
- Messaggio n°54
-la-renommee-1:48
Fare i Complimenti a Rocco per questa sua "esecuzione"è il minimo che posso fare.... .siccome poi non è la prima volta che glieli faccio, non vorrei diventasse un'abitudine tanto da farli passare inosservati.....
Tornando ad essere seri,questo lavoro può essere da esempio e perchè no,anche da imput per coloro che pensano(il sottoscritto per primo!)che il modellismo in arsenale non sia alla loro portata....certo,nell'ambito e nei limiti legati alle proprie capacità manuali.
Ottimo cantiere Ammiraglio,ti tengo d'occhio....ai prossimi post!
Ciao Luigi
Tornando ad essere seri,questo lavoro può essere da esempio e perchè no,anche da imput per coloro che pensano(il sottoscritto per primo!)che il modellismo in arsenale non sia alla loro portata....certo,nell'ambito e nei limiti legati alle proprie capacità manuali.
Ottimo cantiere Ammiraglio,ti tengo d'occhio....ai prossimi post!
Ciao Luigi
Ammiraglio- ADMIN Fondatore
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- Messaggio n°55
Re: La Renommee 1:48
Grazie signori per i complimenti....mi fate diventare rosso
Tuttavia,penso che il vero divertimento è proprio quello di realizzare a mano tutto ciò che si modella.
Chiaramente anche colui che utilizza macchinari si diverte,ma.....alla fine un lavoro (anche se imperfetto in alcune parti) realizzato con pazienza e "scapocciamento",da soddisfazioni decisamente più appaganti.
Io la penso così
PS:Per la Battura,ho utilizzato un truscino fatto da me....inserirò delle immagini dello stesso.
Ciao Rocco
Tuttavia,penso che il vero divertimento è proprio quello di realizzare a mano tutto ciò che si modella.
Chiaramente anche colui che utilizza macchinari si diverte,ma.....alla fine un lavoro (anche se imperfetto in alcune parti) realizzato con pazienza e "scapocciamento",da soddisfazioni decisamente più appaganti.
Io la penso così
PS:Per la Battura,ho utilizzato un truscino fatto da me....inserirò delle immagini dello stesso.
Ciao Rocco
Marco01- Admin
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- Messaggio n°56
Re: La Renommee 1:48
La controchiglia a mano...
Pensavo lavorassi con la fresatrice! Grande!
Pensavo lavorassi con la fresatrice! Grande!
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...trasportati dal potere del vento...
Ammiraglio- ADMIN Fondatore
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- Messaggio n°57
GABBIA
Piccolo aggiornamento:
Terminate le coste che riguardano la parte alta della Murata di Poppa,ho dovuto realizzare una vera e propria "Gabbia" per tenerle ben distansiate e serrate trà di loro.
Quasi sicuramente procederò al incollaggio delle stesse....già da subito.
PS:Non è solitamente mia abitudine,ma questo tipo di nave si lavora meglio con le coste "ferme"!
Ciao Rocco
Terminate le coste che riguardano la parte alta della Murata di Poppa,ho dovuto realizzare una vera e propria "Gabbia" per tenerle ben distansiate e serrate trà di loro.
Quasi sicuramente procederò al incollaggio delle stesse....già da subito.
PS:Non è solitamente mia abitudine,ma questo tipo di nave si lavora meglio con le coste "ferme"!
Ciao Rocco
Eta_Beta- Admin
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Umore : Buono, a giorni alterni!
- Messaggio n°58
Re: La Renommee 1:48
Davvero Preciso e pulito una realizzazione con i fiocchi.
Bravo Rocco.
Paolo
Bravo Rocco.
Paolo
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pietro bollani- Contrammiraglio
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- Messaggio n°59
Re: La Renommee 1:48
Bella soluzione Ammiraglio, da tenere senza dubbio in considerazione.
OLONESE- Utente storico
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Località : Roma
Umore : Haaaaarrrrrrrrggggggg
- Messaggio n°60
Re: La Renommee 1:48
Ciao Rocco,
oltre che ad andar bene,
stai andando anche forte...
oltre che ad andar bene,
stai andando anche forte...
Mario Tibollo- Gruppo Modellisti Navali
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Umore : buono
- Messaggio n°61
Re: La Renommee 1:48
Complimenti anche da parte mia caro Rocco.
Ciao,
Mario
Ciao,
Mario
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domandare è lecito, rispondere è cortesia
ricigliano salvatore- Moderatore
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Umore : di bolina stretta!
- Messaggio n°62
Re: La Renommee 1:48
Ciao Rocco!
Avendo letto Armando e scoprendo che stai facendo tutto a mano senza l'ausilio di macchinari, quasi quasi,più in la ci provo anche io!
Ciao sal.
Avendo letto Armando e scoprendo che stai facendo tutto a mano senza l'ausilio di macchinari, quasi quasi,più in la ci provo anche io!
Ciao sal.
Ammiraglio- ADMIN Fondatore
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- Messaggio n°63
Re: La Renommee 1:48
Grazie a Tutti signori!
Lavoro Lungo,Lento e "palloso",anche perchè le coste sono sagomate in maniera che oltre a farti "scapocciare"nel tagliarle (vedi curve e controcurve) ti fanno buttare molto legno!
Ciao Rocco
Lavoro Lungo,Lento e "palloso",anche perchè le coste sono sagomate in maniera che oltre a farti "scapocciare"nel tagliarle (vedi curve e controcurve) ti fanno buttare molto legno!
Ciao Rocco
OLONESE- Utente storico
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Umore : Haaaaarrrrrrrrggggggg
- Messaggio n°64
Re: La Renommee 1:48
ricigliano salvatore ha scritto:Ciao Rocco!
Avendo letto Armando e scoprendo che stai facendo tutto a mano senza l'ausilio di macchinari, quasi quasi,più in la ci provo anche io!
Ciao sal.
Ciao Sal,
e perché no? Prova magari come un qualcosa di non enorme, nessuno ha detto che ci vogliono macchinari...anche se danno una "bella" mano non sono indispensabili...a parte forse un tornietto, ma per quello c'è tempo e modo.
OLONESE- Utente storico
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Umore : Haaaaarrrrrrrrggggggg
- Messaggio n°65
Re: La Renommee 1:48
Ammiraglio ha scritto:Grazie a Tutti signori!
Lavoro Lungo,Lento e "palloso",anche perchè le coste sono sagomate in maniera che oltre a farti "scapocciare"nel tagliarle (vedi curve e controcurve) ti fanno buttare molto legno!
Ciao Rocco
Ciao Rocco,
che utilizzi per il taglio delle coste? Archetto?
ricigliano salvatore- Moderatore
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Umore : di bolina stretta!
- Messaggio n°66
Re: La Renommee 1:48
Io ero convinto che ci volevano macchinari tipo cnc e piallatrici seghe a nastro ecc.
Mah, ci proverò, a suo tempo ma ci proverò.
Mah, ci proverò, a suo tempo ma ci proverò.
Eta_Beta- Admin
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- Messaggio n°67
Re: La Renommee 1:48
Il caro buon Luca (ammutinato) è da qualche settimana che mi sta mettendo il tarlo in testa... mi sa che masticherò un po' di pero anch'io tra un po'
Arsenalisti, preparatevi a rispondere a un bel po' di post!
Paolo
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- Messaggio n°68
Re: La Renommee 1:48
OLONESE ha scritto:
Ciao Rocco,
che utilizzi per il taglio delle coste? Archetto?
Naaaa!
Sega a nastro Valex.
ricigliano salvatore ha scritto:Io ero convinto che ci volevano macchinari tipo cnc e piallatrici seghe a nastro ecc.
Mah, ci proverò, a suo tempo ma ci proverò.
Un Attimo...:
Non ho mai detto che non ho "macchinari".
Infatti utilizzo una sega a nastro (vedi sopra),una pialla a spessore (By Cina),un Dreemel,una sega circolare da 20,e la mini sega circolare Proxson.
Poi,la lavorazione (dopo il taglio) viene fatta tutta a scalpello,Cutter e lima.
PS:CNC?????......cos'è
Ciao Rocco
OLONESE- Utente storico
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- Messaggio n°69
Re: La Renommee 1:48
ricigliano salvatore ha scritto:Io ero convinto che ci volevano macchinari tipo cnc e piallatrici seghe a nastro ecc.
Mah, ci proverò, a suo tempo ma ci proverò.
Ciao Sal,
certamente se ne disponi è mooolto meglio, ma ti pongo una domanda...come facevano negli atelier dell'ammiragliato una volta?
Certo i tempi costruttivi diventano lunghissimi, ma...
ricigliano salvatore- Moderatore
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- Messaggio n°70
Re: La Renommee 1:48
OLONESE ha scritto:ricigliano salvatore ha scritto:Io ero convinto che ci volevano macchinari tipo cnc e piallatrici seghe a nastro ecc.
Mah, ci proverò, a suo tempo ma ci proverò.
Ciao Sal,
certamente se ne disponi è mooolto meglio, ma ti pongo una domanda...come facevano negli atelier dell'ammiragliato una volta?
Certo i tempi costruttivi diventano lunghissimi, ma...
Infatti , ti quoto in pieno!
Ciao sal.
Nostromo- Capitano di vascello
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Umore : ...a da passà a'nuttata
- Messaggio n°71
Re: La Renommee 1:48
OLONESE ha scritto:...come facevano negli atelier dell'ammiragliato una volta?
Ciao Armando, buona domenica. Come facevano? Mbéh, facevano come facciamo noi, ma soprattutto facevano a più mani. Come già spiegato più volte, e con piacere lo rifaccio, all'epoca non si potevano avere piani navali, quindi difficilmente un uomo qualunque poteva inventarsi un modello, magari un vecchio marinaio poteva farlo attraverso i suoi ricordi ma negli atelier degli arsenali i modelli venivano commissionati e nella maggior parte dei casi si eseguivano a più mani: uno faceva lo scafo, in genere era un mastro d'ascia o comunque uno abile, non raramente lo stesso costruttore (Boudriot ha scritto una biografia su di un costruttore senza fortuna passato alla storia come un grande modellista i cui modelli sono al Museo di Parigi: Augustin Pic), il mastro scultore poi eseguiva le sculture e il mastro attrezzatore, appunto, tutto ciò che riguardava l'attrezzatura, vele e cordami. Questi passaggi sono stati evidenziati con documenti alla mano dal Vecchio Boudriot, (un'attrezzatore che si trasferì con tutta la famiglia a Brest per attrezzare un modello importante di cui si hanno i resoconti e anche quanto fu profumatamente pagato), certo non è stato così per tutti i modelli che si trovano nei musei del pianeta ma certamente per buona parte. Il "motore" poi era usato, anche se era di tipo o manuale o a pedale: in pratica aveva la meccanica delle vecchie macchine da cucire che sono arrivate sino a noi, a pedale, mia nonna ne aveva una in ghisa che ricordo perfettamente perché da bambino ci giocavo. Ti posto alcune macchine dell'epoca, prese da un catalogo francese datato 1850...immagina cosa facevano i tedeschi o gli americani!
Il traforo manuale
traforo a pedale
tornio di precisione
tornio su banco in ghisa
tornio di ultima "generazione"
OLONESE- Utente storico
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Umore : Haaaaarrrrrrrrggggggg
- Messaggio n°72
Re: La Renommee 1:48
Ciao Riccardo,
e che diamine, pure i cataloghi dei macchinari del 1850 hai?
Concordo con te e aggiungo che effettivamente Frolich parla dei "100 mestieri" nel suo libro, ai quali bisogna avvicinarsi nell'Arsenale, mentre giustamente negli atelier erano diverse maestranze a lavorare (come d'altronde sulla nave vera) ogni uno con specifiche specializzazioni, mentre noi dobbiamo cercare di orientarci tra tutte queste nozioni con le nostre sole capacità.
Però concorderai con me che tra le meno impegnative (per modo di dire) come potrebbe essere la stessa "barca armata" che conosco bene, si potrebbe scegliere un modello da realizzare anche con pochi mezzi in termini di macchinari, per iniziare ad "entrare" in arsenale. Certamente realizzarne il paramezzale diventa impegnativo, i sostegni a colonna delle panche richiederebbero un tornio a legno, e si dovrebbero utilizzare listelli di pero pretagliati a misura, ma non la vedo cosa impossibile...
Al contrario per le più grandi è necessario un minimo indispensabile che tanto minimo non è se non si vuole "morire" con una lima in mano.
Altro discorso però è secondo me quello della "santa manualità".
In effetti i macchinari che hai postato si riferiscono ad un momento storico dove la rivoluzione industriale è già decollata da un bel pezzo e siamo ormai alle porte dell'introduzione dell'elettricità. Quindi un momento storico dove già per molti versi, alla forza e all'abilità umana si va sostituendo la macchina, in quasi tutti i campi. Facciamo però un piccolo passo indietro e analizziamo quella che secondo me è la maggioranza dei modelli esposti nei musei. Credo che questi modelli di macchine ne abbiano viste ben poche, ma siano frutto dell'abilità manuale (la santa manualità appunto), dell' équipe che li hanno realizzati. Tanti modelli esposti, ruotano intorno al '700 epoca in cui qualche macchinario iniziava timidamente a farsi vedere ma le meccaniche dei primi rozzi orologi ad esempio, di alcuni strumenti complessi come l'Harmonium (molto in voga in quel periodo storico),le prime casseforti (potrei continuare per ore) ecc... erano affidate esclusivamente all'abilità manuale di chi le produceva e sopratutto all'abilità di chi produceva strumenti da lavoro per produrre queste opere.
E già, perché più il fabbro riesce ad infittire la trama della lima, più l'orologiaio riesce a limare con sapiente precisione il piccolissimo ingranaggio, più è ben bilanciato lo scalpello, con lama di eccellente acciaio, meglio esce la cassa armonica della Stradivari che dalla tavola piatta deve prendere la forma "a cucchiaio" regolandosi solo con uno spessimetro e con occhio esperto.
Concludendo, i "pezzi forti" dei maggiori musei navali sparsi tra Francia Inghilterra e Spagna sono proprio quelli del XVII° e del XVIII° secolo, facente parte del processo costruttivo della nave stessa e per questo detti d'Arsenale.
Ma sinceramente l'idea di trovare macchinari come quelli da te postati (al di fuori di qualche rozzo tornio) in questi laboratori non mi convince quanto lo scricchiolio dei trucioli e dei riccioli di legno a terra.
Concludendo, (è sempre un mio personalissimo pensiero), qualunque macchina può essere sostituita dal "mezzo" manuale, con lo stesso (o quasi) risultato... ma ci devono essere 3 condizioni:
- la prima è l'attrezzo manuale stesso. Una scanalatura può essere eseguita facilmente con una fresa con velocità e precisione, ma allo stesso modo una "serie" di sgorbie e scalpelli possono facilmente ottenere lo stesso risultato. La questione è che questo set di scalpelli non si trova al Brico sotto casa, perché data la loro bontà hanno un prezzo pari a quello della fresatrice. Quindi l'attrezzo deve essere ottimo per lavorare bene e precisi.
- la seconda condizione è molto semplice. Almeno "una vita" d'esperienza. Certi mestieri si iniziavano ancor prima di smettere di giocare, si sapeva tenere in mano martello e scalpello ancor prima di camminare. C'era (pochi) chi poteva permettersi un'istruzione e chi andava dritto in "bottega".
- terza condizione una buona dose di "mestiere nel sangue"... Per certe cose o si è portati...o non so se si può migliorare nel tempo. Certo è che più ce l'hai nel sangue e più la mano e l'occhio diventano "la fresatrice".
Purtroppo stiamo parlando di tempi andati, antichi mestieri morti e sepolti con tutti i loro segreti, e oggi è sicuramente più pratico per tutti acquistarla stà fresatrice, ma ciò (sempre a mio parere) non toglie che se oggi "tiriamo su" palazzi con gru e betoniere, gli Egizi non potessero realizzare immense opere in pietra con qualche corda di papiro intrecciato e humus del Nilo.
Però ritornando ai nostri amati modelli, ciò che vorrei asserire è che i macchinari possono essere sostituiti da mezzi manuali, purché questi attrezzi siano decenti e si sappia tenerli in mano. Le difficoltà che si incontrano sono direttamente proporzionali alla grandezza e alla difficoltà del modello, ma il vero fulcro della questione è il tempo. Se ho 2 ore a disposizione e devo portare a spessore una tavoletta, a mano ci impiegherei entrambe le ore, a macchina 2 secondi.
Quindi per rispondere a Sal,
un Lanveoc, una barca armata, forse una Diligente, con molta pazienza e impegno.... ma da un certo limite in poi spazio e qualche macchinario sono assolutamente necessari, a meno che tu non faccia tutto il giorno e per tutti i giorni solo questo.
Ammiraglio perdonami il lunghissimo OT
e che diamine, pure i cataloghi dei macchinari del 1850 hai?
Concordo con te e aggiungo che effettivamente Frolich parla dei "100 mestieri" nel suo libro, ai quali bisogna avvicinarsi nell'Arsenale, mentre giustamente negli atelier erano diverse maestranze a lavorare (come d'altronde sulla nave vera) ogni uno con specifiche specializzazioni, mentre noi dobbiamo cercare di orientarci tra tutte queste nozioni con le nostre sole capacità.
Però concorderai con me che tra le meno impegnative (per modo di dire) come potrebbe essere la stessa "barca armata" che conosco bene, si potrebbe scegliere un modello da realizzare anche con pochi mezzi in termini di macchinari, per iniziare ad "entrare" in arsenale. Certamente realizzarne il paramezzale diventa impegnativo, i sostegni a colonna delle panche richiederebbero un tornio a legno, e si dovrebbero utilizzare listelli di pero pretagliati a misura, ma non la vedo cosa impossibile...
Al contrario per le più grandi è necessario un minimo indispensabile che tanto minimo non è se non si vuole "morire" con una lima in mano.
Altro discorso però è secondo me quello della "santa manualità".
In effetti i macchinari che hai postato si riferiscono ad un momento storico dove la rivoluzione industriale è già decollata da un bel pezzo e siamo ormai alle porte dell'introduzione dell'elettricità. Quindi un momento storico dove già per molti versi, alla forza e all'abilità umana si va sostituendo la macchina, in quasi tutti i campi. Facciamo però un piccolo passo indietro e analizziamo quella che secondo me è la maggioranza dei modelli esposti nei musei. Credo che questi modelli di macchine ne abbiano viste ben poche, ma siano frutto dell'abilità manuale (la santa manualità appunto), dell' équipe che li hanno realizzati. Tanti modelli esposti, ruotano intorno al '700 epoca in cui qualche macchinario iniziava timidamente a farsi vedere ma le meccaniche dei primi rozzi orologi ad esempio, di alcuni strumenti complessi come l'Harmonium (molto in voga in quel periodo storico),le prime casseforti (potrei continuare per ore) ecc... erano affidate esclusivamente all'abilità manuale di chi le produceva e sopratutto all'abilità di chi produceva strumenti da lavoro per produrre queste opere.
E già, perché più il fabbro riesce ad infittire la trama della lima, più l'orologiaio riesce a limare con sapiente precisione il piccolissimo ingranaggio, più è ben bilanciato lo scalpello, con lama di eccellente acciaio, meglio esce la cassa armonica della Stradivari che dalla tavola piatta deve prendere la forma "a cucchiaio" regolandosi solo con uno spessimetro e con occhio esperto.
Concludendo, i "pezzi forti" dei maggiori musei navali sparsi tra Francia Inghilterra e Spagna sono proprio quelli del XVII° e del XVIII° secolo, facente parte del processo costruttivo della nave stessa e per questo detti d'Arsenale.
Ma sinceramente l'idea di trovare macchinari come quelli da te postati (al di fuori di qualche rozzo tornio) in questi laboratori non mi convince quanto lo scricchiolio dei trucioli e dei riccioli di legno a terra.
Concludendo, (è sempre un mio personalissimo pensiero), qualunque macchina può essere sostituita dal "mezzo" manuale, con lo stesso (o quasi) risultato... ma ci devono essere 3 condizioni:
- la prima è l'attrezzo manuale stesso. Una scanalatura può essere eseguita facilmente con una fresa con velocità e precisione, ma allo stesso modo una "serie" di sgorbie e scalpelli possono facilmente ottenere lo stesso risultato. La questione è che questo set di scalpelli non si trova al Brico sotto casa, perché data la loro bontà hanno un prezzo pari a quello della fresatrice. Quindi l'attrezzo deve essere ottimo per lavorare bene e precisi.
- la seconda condizione è molto semplice. Almeno "una vita" d'esperienza. Certi mestieri si iniziavano ancor prima di smettere di giocare, si sapeva tenere in mano martello e scalpello ancor prima di camminare. C'era (pochi) chi poteva permettersi un'istruzione e chi andava dritto in "bottega".
- terza condizione una buona dose di "mestiere nel sangue"... Per certe cose o si è portati...o non so se si può migliorare nel tempo. Certo è che più ce l'hai nel sangue e più la mano e l'occhio diventano "la fresatrice".
Purtroppo stiamo parlando di tempi andati, antichi mestieri morti e sepolti con tutti i loro segreti, e oggi è sicuramente più pratico per tutti acquistarla stà fresatrice, ma ciò (sempre a mio parere) non toglie che se oggi "tiriamo su" palazzi con gru e betoniere, gli Egizi non potessero realizzare immense opere in pietra con qualche corda di papiro intrecciato e humus del Nilo.
Però ritornando ai nostri amati modelli, ciò che vorrei asserire è che i macchinari possono essere sostituiti da mezzi manuali, purché questi attrezzi siano decenti e si sappia tenerli in mano. Le difficoltà che si incontrano sono direttamente proporzionali alla grandezza e alla difficoltà del modello, ma il vero fulcro della questione è il tempo. Se ho 2 ore a disposizione e devo portare a spessore una tavoletta, a mano ci impiegherei entrambe le ore, a macchina 2 secondi.
Quindi per rispondere a Sal,
un Lanveoc, una barca armata, forse una Diligente, con molta pazienza e impegno.... ma da un certo limite in poi spazio e qualche macchinario sono assolutamente necessari, a meno che tu non faccia tutto il giorno e per tutti i giorni solo questo.
Ammiraglio perdonami il lunghissimo OT
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- Messaggio n°73
Re: La Renommee 1:48
Nostromo ha scritto:OLONESE ha scritto:...come facevano negli atelier dell'ammiragliato una volta?
Ciao Armando, buona domenica. Come facevano? Mbéh, facevano come facciamo noi, ma soprattutto facevano a più mani. Come già spiegato più volte, e con piacere lo rifaccio, all'epoca non si potevano avere piani navali, quindi difficilmente un uomo qualunque poteva inventarsi un modello, magari un vecchio marinaio poteva farlo attraverso i suoi ricordi ma negli atelier degli arsenali i modelli venivano commissionati e nella maggior parte dei casi si eseguivano a più mani: uno faceva lo scafo, in genere era un mastro d'ascia o comunque uno abile, non raramente lo stesso costruttore (Boudriot ha scritto una biografia su di un costruttore senza fortuna passato alla storia come un grande modellista i cui modelli sono al Museo di Parigi: Augustin Pic), il mastro scultore poi eseguiva le sculture e il mastro attrezzatore, appunto, tutto ciò che riguardava l'attrezzatura, vele e cordami. Questi passaggi sono stati evidenziati con documenti alla mano dal Vecchio Boudriot, (un'attrezzatore che si trasferì con tutta la famiglia a Brest per attrezzare un modello importante di cui si hanno i resoconti e anche quanto fu profumatamente pagato), certo non è stato così per tutti i modelli che si trovano nei musei del pianeta ma certamente per buona parte. Il "motore" poi era usato, anche se era di tipo o manuale o a pedale: in pratica aveva la meccanica delle vecchie macchine da cucire che sono arrivate sino a noi, a pedale, mia nonna ne aveva una in ghisa che ricordo perfettamente perché da bambino ci giocavo. Ti posto alcune macchine dell'epoca, prese da un catalogo francese datato 1850...immagina cosa facevano i tedeschi o gli americani!
Il traforo manuale
traforo a pedale
tornio di precisione
tornio su banco in ghisa
tornio di ultima "generazione"
Ha ha ha Nella seconda foto mi sembra di sedere la macchina da cucire di mia madre! ha h ah ah ah!
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- Messaggio n°74
Re: La Renommee 1:48
Assolutamente si Armando, l'abilità manuale degli artigiani che hanno costruito i modelli dell'epoca non è in discussione. Ed anche il fatto che le facessero a più mani significa che si voleva anche la perfezione artistica; sculture come ne vediamo su certi modelli non sono improvvisazione di un'abile artigiano ma sono plasmate dall'artista, ed in molti casi sono state eseguite da uno scultore di professione. Un modello d'arsenale o di qualità si esegue anche senza motore, certo con molto più tempo, ma in fondo fare cento modelli od uno solo non ha differenza se ci metti l'anima. Io personalmente ho una fresatrice ed un tornio professionali ma ci eseguo poche cose, un pò perché non sono pratico e un pò perché mi affido alle mani e all'occhio, e mi da molta più soddisfazione. Alla fine, se ci si fa tagliare delle tavolette da un falegname di giusto spessore per i vari passaggi costruttivi, non servono molte cose, più attrezzi manuali e tanta pazienza e amore, e sono certo che si farà un capolavoro. Alla fine le macchine non costruiscono il modello: per quello ci vogliono le mani e l'occhio le supporta, con la spinta del cuore e della passione che vive.
IGianni Giordano- Gruppo Modellisti Navali
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- Messaggio n°75
Re: La Renommee 1:48
Tutto quello che avete scritto su come costruire senza tanta attrezzatura un modello è giustissimo ed ancora più giusto i riferimenti con il tempo che fu. Tenete conto che anche le barche vere erano costruite con lo stesso sistema. E qui non andiamo molto indietro nel tempo. A Genova, nel mese di febbraio c'era e c'è ancora la fiera di Sant'Agà . Mi ricordo che da bambino la andavo a visitare e c'era un pezzo di strada in cui vendevano legni tutti storti ed era frequentatissimo. Tutti i mastri d'ascia andavano a rifornirsi ed a cercare un pezzo di legno che avesse una certa curvatura da poter adattare e se non trovavano esattamente quello che cercavano, modificavano il progetto in base a quello che avevano trovato.Bastavano un paio di piallate o di picchettate e tutto era fatto.
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