Da pietro bollani Gio 22 Set 2011, 16:04
Scusa ho letto il p.s. in un secondo momento...
Intanto il Navy Board è un ufficio dell' ammiragliato, oggi si potrebbe definire l' "ufficio tecnico".
Ai tempi era diretto dai Surveiors che erano le persone incaricate non solo di progettare le navi, ma di eseguire i preventivi e monitorare i costi della flotta, essi dovevano renderne conto sia a White House (sede dell' ammiragliato) sia direttamente al Parlamento.
Il modello in Navy Board ha uno scafo in "frames" ed è rivestito a partire dalla prima linea di incinta in su, esistono alcuni casi in cui il rivestimento manca tra le incinte, ma sono rari.
I "frames" non rappresentano affatto l' ossatura reale della nave, ma sono assolutamente di fantasia, o meglio rispecchiano una convenzione estetica.
Quasi sempre i ponti hanno le strutture parzialmente a vista e raramente sono alberati.
Non si conosce il reale motivo del perchè di questa rappresentazione, si suppone che l' alternanza di spazi uguali di pieni e di vuoti, permetta una più facile lettura della forma dello scafo...Bhooo!
Di fatto la stragrande maggioranza dei modelli originali tra la metà del '600 fino al 1760 circa è realizzata con questi criteri.
Appunto a partire dal 1760 circa in poi si attesta il metodo chiamato "Georgian" da Giorgio III, in questi modelli lo scafo è completamente chiuso anche se in taluni casi troviamo ancora a vista la disposizione dei bagli dei ponti.
In genere questi modelli sono molto accurati nelle sovrastrutture e spesso completamente alberati.
Ci sono pochissimi modelli definiti "Dockyard" o anche in altro modo, che rappresentano il modello solo in ossatura, e questi sono spesso modelli "propositivi" per soluzioni particolari, ne esiste uno del Bellona, ad esempio, per una soluzione insolita dei quinti. Un bell' esempio è il classe Arrogant che postasti tu Riccardo tempo fa.
Esistono infine modelli a scafo pieno, non so se abbiano un nome particolare o meno.
Sono praticamente dei "Moke-up" a volte realizzati anche per prove idrometriche in vasca.
Una piccola menzione poi per i "Prisoner of War Models", modelli un po' di fantasia, ma affascinanti, realizzati dai prigionieri di guerra, spesso in osso e capelli umani !
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